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📍Modica
La città con una piccola Italia di cioccolata.
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🟡 Modica è un bellissimo borgo in provincia di Ragusa, caratterizzato da richiami barocchi, case dai colori caldi e dorati e vicoli e scalinate che salgono per la montagna, il tutto circondato da panorami mozzafiato. La città si divide in due parti, quella alta che si sviluppa attorno all’antico castello e la parte basse che sorge dove una volta scorrevano due fiumi.
🍫 Ma se si parla di Modica non può che venirci in mente il cioccolato, famoso in tutto il mondo, ancora oggi realizzato seguendo l’antica ricetta. La storia della città e del suo cioccolato è conservata all’interno del Museo del Cioccolato, situato nella parte bassa di Modica, al cui interno si possono trovare documenti archivistici che raccontano la storia e i sapori del più antico cioccolato del mondo. Il museo è stato inaugurato nel 2014 all’interno del Palazzo della Cultura e offre un itinerario che svela curiosità e aneddoti.
🗺 Vi sorprenderà sapere che è presente una miniatura a bassorilievo dell’Italia interamente fatta di cioccolato in cui i capoluoghi di regione sono evidenziati da sculture rappresentative. Inoltre è possibile osservare i maestri cioccolatieri all’opera in un vero e proprio laboratorio, seguendo le diverse fasi della lavorazione del cacao per arrivare alla creazione delle tipiche tavolette.
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🍫 Ma se si parla di Modica non può che venirci in mente il cioccolato, famoso in tutto il mondo, ancora oggi realizzato seguendo l’antica ricetta. La storia della città e del suo cioccolato è conservata all’interno del Museo del Cioccolato, situato nella parte bassa di Modica, al cui interno si possono trovare documenti archivistici che raccontano la storia e i sapori del più antico cioccolato del mondo. Il museo è stato inaugurato nel 2014 all’interno del Palazzo della Cultura e offre un itinerario che svela curiosità e aneddoti.
🗺 Vi sorprenderà sapere che è presente una miniatura a bassorilievo dell’Italia interamente fatta di cioccolato in cui i capoluoghi di regione sono evidenziati da sculture rappresentative. Inoltre è possibile osservare i maestri cioccolatieri all’opera in un vero e proprio laboratorio, seguendo le diverse fasi della lavorazione del cacao per arrivare alla creazione delle tipiche tavolette.
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Un video per andare alla scoperta di Calatubo: l'antichissimo castello di Alcamo
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via www.balarm.it
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Telegraph
Un video per andare alla scoperta di Calatubo: l'antichissimo castello di Alcamo
Il castello fu utilizzato fino agli anni ‘60 del Novecento. Il degrado, il terremoto del Belice del 1968 e l’assenza prolungata di interventi, hanno portato al crollo dei solai Un video per andare alla scoperta del Castello di Calatubo ad Alcamo girato da…
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🗞 Vino: l'annata record del Nero D'Avola, 50 milioni di bottiglie
#goodnews〽️
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👉 Bilancio positivo Consorzio vini Doc Sicilia per vitigno simbolo
⚡ News e Info ⚡ #newsnazionali #AnsaSicilia
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ANSA.it
Vino: l'annata record del Nero D'Avola, 50 milioni di bottiglie
Freschi profumi di spezie e ciliegie, quelli di un vino che esprime in modo universalmente apprezzato caratteristiche territoriali e culturali proprie dell'isola: è il Nero D'Avola, la cui annata 2020 è considerata ottima, sia dal punto di vista quantitati...…
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Il 15 marzo 1972 il film capolavoro “Il Padrino” di Francis Ford Coppola, tratto dal libro omonimo di Mario Puzo, venne trasmesso per la prima volta in anteprima mondiale a New York.
Il film fu premiato con tre premi Oscar: miglior film, miglior attore protagonista a Marlon Brando, miglior sceneggiatura non originale.
Primo film della trilogia, è considerato uno dei più grandi capolavori della storia del cinema.
Indimenticabile anche la colonna sonora di Nino Rota.
© @sicil_iaterramia
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🎥#Cinema_Sicilia
Il film fu premiato con tre premi Oscar: miglior film, miglior attore protagonista a Marlon Brando, miglior sceneggiatura non originale.
Primo film della trilogia, è considerato uno dei più grandi capolavori della storia del cinema.
Indimenticabile anche la colonna sonora di Nino Rota.
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La vita dei pescatori a Stromboli scorre lenta, giorno dopo giorno, dialogo dopo dialogo ricordando i fatti di un tempo.
La memoria così viene tramandata nella forma vera, nell'unica maniera che conoscono, quella dialettale, dove la parola assume la forza del mare e la saggezza del vento.
Questa gente, con semplicità incarna lo spirito strombolano.
Uomini e donne che con il tempo si sono dovuti adattare al proprio mare, alla propria terra.
Il vulcano, sempre alle loro spalle, dà a questa gente la forza ed il riferimento per non perdersi mai nel mare della vita.
lo sono cresciuto con questi racconti, con i racconti dei miei nonni che custodisco nel mio scrigno dei ricordi e dai quali sempre mi viene illuminata la via.
“CUSIMU CU SIMU”
-Cuciamo Chi Siamo-
🎥 il mio ultimo cortometraggio
✍🏻© @viraccontodistromboli
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La memoria così viene tramandata nella forma vera, nell'unica maniera che conoscono, quella dialettale, dove la parola assume la forza del mare e la saggezza del vento.
Questa gente, con semplicità incarna lo spirito strombolano.
Uomini e donne che con il tempo si sono dovuti adattare al proprio mare, alla propria terra.
Il vulcano, sempre alle loro spalle, dà a questa gente la forza ed il riferimento per non perdersi mai nel mare della vita.
lo sono cresciuto con questi racconti, con i racconti dei miei nonni che custodisco nel mio scrigno dei ricordi e dai quali sempre mi viene illuminata la via.
“CUSIMU CU SIMU”
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📍Grammichele
Fino a poco prima degli inizi del 1700 esisteva Occhiolà, un antico borgo medievale situato nella Sicilia centro-orientale, completamente distrutto dal famoso terremoto del Val di Noto del 1693.
Nel giro di 4 mesi, i nobili sopravvissuti che governavano il paesino, ricostruirono poco più in là Grammichele, dal nome dell’architetto che la progettò, una delle prime e poche città al mondo ad avere una pianta esagonale.
Ma perche questa scelta?
Sembra che sia stata progettata per affrontare nel migliore dei modi un ipotetico evento sismico.
Gli abitanti, infatti, in caso di terremoto dovrebbero riunirsi nella grande piazza centrale esagonale e attraverso le sue larghe vie, che arrivano ad altre piccole piazzette, dovrebbero essere in grado di fuggire in punti di ritrovo più sicuri.
🎥 @whiteyienz
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Fino a poco prima degli inizi del 1700 esisteva Occhiolà, un antico borgo medievale situato nella Sicilia centro-orientale, completamente distrutto dal famoso terremoto del Val di Noto del 1693.
Nel giro di 4 mesi, i nobili sopravvissuti che governavano il paesino, ricostruirono poco più in là Grammichele, dal nome dell’architetto che la progettò, una delle prime e poche città al mondo ad avere una pianta esagonale.
Ma perche questa scelta?
Sembra che sia stata progettata per affrontare nel migliore dei modi un ipotetico evento sismico.
Gli abitanti, infatti, in caso di terremoto dovrebbero riunirsi nella grande piazza centrale esagonale e attraverso le sue larghe vie, che arrivano ad altre piccole piazzette, dovrebbero essere in grado di fuggire in punti di ritrovo più sicuri.
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Ficarra (Ficarra in siciliano) è un comune italiano di 1 334 abitanti della città metropolitana di Messina in Sicilia.
Ficarra sorge sui monti Nebrodi, a 450 m s.l.m. in mezzo a boschi di ulivi e noccioli.
Il territorio è diviso su tre colline: in quella sud-occidentale vi è il centro (che a sua volta è sormontato dalla collina del convento, da quella della chiesa madre e da quella
della fortezza carceraria).
In quella a centrale le contrade di Serro, Crocevia e Pietra della Zita, in quella nord-orientale Matini. A nord, in pianura, vi sono Rinella, San Noto, Sauro.
Le tre colline sono divise da due valli in cui scorrevano il torrente di Brolo e un suo affluente. La valle sud-occidentale, che divide il territorio di Ficarra da quello di Naso e Sinagra, è invece solcata dal torrente Naso (o Timeto).
Dista circa 85 chilometri a ovest da Messina e circa 150 da Palermo.
© @messinaeprov📸
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Ficarra sorge sui monti Nebrodi, a 450 m s.l.m. in mezzo a boschi di ulivi e noccioli.
Il territorio è diviso su tre colline: in quella sud-occidentale vi è il centro (che a sua volta è sormontato dalla collina del convento, da quella della chiesa madre e da quella
della fortezza carceraria).
In quella a centrale le contrade di Serro, Crocevia e Pietra della Zita, in quella nord-orientale Matini. A nord, in pianura, vi sono Rinella, San Noto, Sauro.
Le tre colline sono divise da due valli in cui scorrevano il torrente di Brolo e un suo affluente. La valle sud-occidentale, che divide il territorio di Ficarra da quello di Naso e Sinagra, è invece solcata dal torrente Naso (o Timeto).
Dista circa 85 chilometri a ovest da Messina e circa 150 da Palermo.
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Da Favara in Ucraina, partito il pullman carico di medicinali e viveri.
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Un pullman dell’autolinea Patti, carico di generi alimentari, prodotti per l’igiene personale e coperte, è in viaggio da Favara verso la Polonia, quasi al confine con l’Ucraina.
Percorrerà 2.813 chilometri per giungere a Lublino, in missione umanitaria, fortemente voluta dalla sedicenne favarese Carla Bartoli di Favara, per portare in salvo mamme e bambini in fuga dalle zone di guerra.
A bordo del mezzo, la mamma di Carla, Florinda Saieva. “Tanta roba è rimasta in magazzino – spiega la donna – l’abbiamo conservata e verrà utilizzata per provvedere ai profughi durante la loro permanenza a Favara. A Lublino ci aspetta una comunità di donne e bambini e qualche anziana.
Dopo aver scaricato i viveri destinati a chi non ha più niente, porteremo queste persone a Favara dove le famiglie sono già pronte ad accogliere”.
Circa 50 i profughi che verranno portati in salvo. “Percorreremo tutta l’Italia fino al Brennero, attraverseremo Austria, Repubblica Ceca e Polonia – ha spiegato Giovanni Patti dell’omonima autolinea – e giungeremo a Lublino dove ci attendono per accogliere gli aiuti umanitari e caricare circa 50 persone da portare in salvo”.
🗞Fonte
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Percorrerà 2.813 chilometri per giungere a Lublino, in missione umanitaria, fortemente voluta dalla sedicenne favarese Carla Bartoli di Favara, per portare in salvo mamme e bambini in fuga dalle zone di guerra.
A bordo del mezzo, la mamma di Carla, Florinda Saieva. “Tanta roba è rimasta in magazzino – spiega la donna – l’abbiamo conservata e verrà utilizzata per provvedere ai profughi durante la loro permanenza a Favara. A Lublino ci aspetta una comunità di donne e bambini e qualche anziana.
Dopo aver scaricato i viveri destinati a chi non ha più niente, porteremo queste persone a Favara dove le famiglie sono già pronte ad accogliere”.
Circa 50 i profughi che verranno portati in salvo. “Percorreremo tutta l’Italia fino al Brennero, attraverseremo Austria, Repubblica Ceca e Polonia – ha spiegato Giovanni Patti dell’omonima autolinea – e giungeremo a Lublino dove ci attendono per accogliere gli aiuti umanitari e caricare circa 50 persone da portare in salvo”.
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Da Favara in Ucraina, partito il pullman carico di medicinali e viveri
Un pullman dell'autolinea Patti, carico di generi alimentari, prodotti per l'igiene personale e coperte, è in viaggio da Favara verso la Polonia, quasi al co
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