♡ Sicilia Terra Mia ♡
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La Sicilia è una terra stupenda,tutta da scoprire, con la sua storia, le sue origini, la sua cultura tradizioni e tante curiosità

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Templi, mosaici e monumenti storici in Sicilia

La Sicilia non manca proprio di edifici storici, risalenti alle diverse epoche. Le prime tracce di culture umane provengono dal sesto millennio a.C., ed i Fenici e Siculi indigeni lasciarono in parte delle gigantesche necropoli, compresa la famosa necropoli di Pantalica. Poi furono soprattutto i Greci ad influenzare fondamentalmente l'architettura siciliana. Nelle città greche di Naxos, Taormina, Siracusa, Selinunte, Agrigento ed in molte altre sorsero dei grandi templi, molti dei quali oggi sono ancora conservati meglio rispetto a quelli della Grecia. Sculture, monete e famosi filosofi e matematici come Archimede vennero con i Greci in Sicilia.

Dei Romani, invece, sono rimasti ancora numerosi anfiteatri, le terme e le ville con alcuni mosaici unici come per esempio quelli nella Villa del Casale a Piazza Armerina. L’arte dei mosaici, risalente all'Impero bizantino, giocò anche nel tardo periodo normanno ancora un ruolo importante, come si può capire dai mosaici impressionanti di Palermo e Cefalù. Sotto i Normanni e poi gli Spagnoli sorsero anche molte delle cattedrali gotiche nelle città più grandi. Mentre gli elementi rinascimentali si trovano solo occasionalmente, molte città siciliane risplendono ancora nel tipico stile barocco. Dopo il devastante terremoto del 1693, intere città furono progettate a tavolino e ricostruite completamente in stile barocco. Tra le più belle troveremo Noto, Acireale, Avola, Grammichele e Pachino.

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Piazza Armerina
Pittura e letteratura siciliana

Anche se la Sicilia affascinò numerosi artisti, riuscì a dare vita solo a pochissimi maestri di fama mondiale: Antonello da Messina (1430 - 1479) e Renato Guttuso(1912 - 1987). Antonello è ancora oggi considerato quel pittore che trasmise ai maestri veneziani l’arte della pittura a base di resina e le sue rappresentazioni dell’annunciazione possono ancora essere ammirate a Messina, Palermo, Siracusa e pure in Germania ed in Austria. Renato Guttuso, invece, fu un artista politicamente impegnato del XX secolo che si dedicò al realismo politico.

Anche se pochi pittori nacquero in Sicilia, l'isola fu comunque patria di alcuni dei più celebri scrittori del mondo: Giovanni Verga (1840 - 1922), Luigi Pirandello(1867 - 1936), Giuseppe Tomasi di Lampedusa (1896 - 1957) e Leonardo Sciascia (1921 - 1989) sono solo alcuni dei più famosi tra i tanti autori siciliano di talento.
La pasta 'ncasciata, nota anche come pasta 'ncaciata, è un piatto tradizionale della cucina siciliana diffuso in quasi tutto il territorio del Messinese, in particolare nella località di Mistretta, dove è pietanza tipica. Trattasi, nella variante più comune, di un timballo di maccheroni a base di ragù, carne tritata, passata di pomodoro, uova sode, prosciutto cotto, mortadella, mozzarella, provoletta, parmigiano, besciamella, melanzane fritte e piselli.

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Buona cena💋
Torta light al limone e zafferano senza uova e burro

230 gr. Di farina 00
30 gr. Di fecola di patate
60 gr. Di olio di semi di girasole
60 gr. Di zucchero di canna
1 yogurt magro alla vaniglia
1 bicchiere d'acqua
Succo di 1/2 limone e scirza
1 bustina di zafferano
1 bustina divlievito per dolci
Zucchero a velo
Infornare a 180 gradi per 35 min circa
Macalda di Scaletta di Gino de' Bini (1889)

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Macalda (Machalda) di Scaletta (Scaletta, 1240 circa – Messina, morta dopo il 14 ottobre 1308) fu una dama di compagnia e cortigiana siciliana vissuta al tempo dei Vespri siciliani e della guerra che ne seguì. Baronessa di Ficarra per matrimonio. Figlia di Giovanni di Scaletta e di una nobildonna siciliana, era però di umili origini. Macalda era nota per la condotta politica spregiudicata, per l'inclinazione al tradimento coniugale, politico e umano, e per i facili e promiscui costumi sessuali, la cui dissolutezza, sfiorata anche dal «sospetto di incesto», tendeva a degenerare in un «esibizionismo venato di ninfomania». Fu moglie del Gran Giustiziere del Regno di Sicilia Alaimo da Lentini.

Fiera amazzone, educata alle armi e al coraggio, dotata di un portamento marziale, mossa da un'indole cinica e ambiziosa, la vigorosa personalità femminile di Macalda dispiegò la sua influenza dapprima nella cerchia di Carlo d'Angiò e poi presso la cortedi Pietro I di Sicilia, la cui persona, secondo un cronista coevo, Macalda avrebbe tentato inutilmente di sedurre. Le sue qualità ne fecero una protagonista di primo piano in quell'importante epoca di transizione e di violenti rivolgimenti nella storia del Regno di Sicilia che fu segnata dalla sanguinosa rivolta dei Vespri e che portò alla cacciata degli Angioini dall'Isola e alla nascita del nuovo Regno di Sicilia indipendente dal continente.

Intrigando a corte, ma anche rivaleggiando spavaldamente con la regina Costanza II di Sicilia, Macalda ebbe infatti un ruolo importante nel favorire inizialmente, e nel far precipitare in séguito, le fortune politiche del suo secondo marito, il vecchio Alaimo da Lentini, che della rivolta del Vespro era stato uno dei maggiori fautori.

La parabola sociale e politica di Macalda, e della sua umilissima stirpe originaria, può essere considerata come un caso esemplare e paradigmatico del tipo di mobilità socialeattraverso cui, in un contesto tardo medievaledel XII secolo nel Regno di Sicilia, una famiglia ambiziosa poteva giungere in poche generazioni all'emancipazione dalla povertà e da condizioni subalterne, compiendo un percorso spettacolare che dalla miseria poteva attingere le alte sfere reali.

La vicenda di Macalda ha lasciato dietro di sé una riconoscibile traccia storica, ricevendo però trattamenti diversi dalle cronachesincrone: una di queste, la Historia Sicula del coevo cronista messinese Bartolomeo di Neocastro, è a lei estremamente avversa, ma i comprensibili motivi politici che ispirano Neocastro, filo-aragonese, potrebbero essere non sufficienti a giustificare la sua acrimonia, per alcuni così eccessiva da autorizzare il sospetto di trovarsi di fronte a «una delle vittime del fascino della donna».

Oltre che per l'educazione militare, Macalda è nota anche per un'altra qualità, anch'essa poco usuale per una donna medievale, la conoscenza del gioco degli scacchi, per la quale le si può riconoscere una sorta di primato storico nell'universo femminile e in quello scacchistico siciliano.

La sua singolare figura, abitando le pagine della cronaca e della storia, è trasfigurata nella memoria collettiva, nel folklore e nell'immaginario collettivo: Macalda diviene la protagonista di tradizioni, miti, e leggende popolari della Sicilia, come quella catanese del pozzo di Gammazita.

Un'eco distante della passione di Macalda per il sovrano aragonese, su cui si diffonde con toni caustici il cronista Neocastro, sembra riverberare anche nella narrazione boccaccesca, con enorme diversità di toni e accenti, in un ben più idealizzato e rarefatto contesto cortese e cavalleresco, quando, nel Decameron, si narra del perduto amore di Lisa Puccini per Re Piero di Raona

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La rocca di Scaletta, che diede i natali a Macalda
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RACCONTI & TRADIZIONI

Sicilia, terra mia
Tu, Sicilia, sei la mia terra.
Amata e odiata come nei più intensi intrecci, venerata ed esorcizzata nelle tue contraddizioni.
Regali i raggi della luminosa stella, il Sole, in tutte le stagioni che scandiscono il tempo.
Doni profumi di cibo e colori di vivaci parole lì dove riecheggia l’antico splendore che ha fatto storia.
E come sottomessi all’inesorabile destino, i tuoi luoghi urlano nel silenzio, bramano rivalsa e resurrezione.

Tu, Sicilia, sei la mia terra.
Vissuta e abbandonata da chi, con la valigia in mano e una lacrima sul volto va via, lontano.
Pianta e sofferta da chi resta e da chi fugge speranzoso, ma con la morte nel cuore.
Cara ai tuoi figli, tu non li culli come premurosa madre: ma li tradisci …
bruciando i sogni di chi ti ama e vorrebbe realizzarsi nella sua Isola natia.
E isole,

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Buona cena💋
📸@Femminacomelaguerra
Lungomare Alfeo - Siracusa ❤️