Longi (Lonci in siciliano) è un comune italiano di 1 350 abitanti della città metropolitana di Messina in Sicilia.
È denominato uno dei "quattru paisi di li funci" insieme a Mirto, Frazzanò, e Galati Mamertino.
È un comune del Parco dei Nebrodi. Ne sono originari,da parte di padre,i famosissimi registi statunitensi Anthony e Joe Russo.
Tra i loro lavori più noti Captain America: Civil War (2016) e Avengers: Endgame (2019).
📸© @messinaeprov
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È denominato uno dei "quattru paisi di li funci" insieme a Mirto, Frazzanò, e Galati Mamertino.
È un comune del Parco dei Nebrodi. Ne sono originari,da parte di padre,i famosissimi registi statunitensi Anthony e Joe Russo.
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Vista dal Castello Arabo Normanno di Mistretta.
Ci si arriva attraversando la parte più antica del paese, tra vicoletti e case in pietra ci si comincia a lasciare alle spalle il centro abitato, per poi attraverso una scalinata infinita arrivare finalmente qui. Dove la vista è mozzafiato!
🎥© @elaia_siciliaqui
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Catania, la fisica al servizio delle eccellenza agro alimentari siciliane
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Catania, la fisica al servizio delle eccellenza agro alimentari siciliane
La fisica al servizio delle eccellenze agro-alimentari siciliane, in particolare di prodotti come il pomodoro di Pachino e l’arancia rossa di Sicilia (IGPIgp), l’arancia di Ribera e il pistacchio verde di Bronte (DOPop). È stato testato un metodo che permette…
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Alia, visite guidate alle Grotte della Gurfa
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Alia, visite guidate alle Grotte della Gurfa
Più che una visita guidata è un viaggio nel tempo e nello spazio. O meglio, nella profondità. Perché è nella roccia che sono stati scavati i tre livelli delle “Grotte della Gurfa”. Ad Alia, paese sulle Madonie, in provincia di Palermo, storia e leggenda si…
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TURRIUNI, MURAZZI E CASTEDDI
IL CASTELLO DI PALAZZOLO ACREIDE
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La storia di Palazzolo Acreide è per gran parte legata alla colonia siracusana di Akrai durante l'epoca ellenica, periodo di cui esiste ormai molto poco a causa del terremoto del 1693. L'insediamento però rimase corposo e in buona posizione geografica almeno sino all'epoca bizantina, il castello medievale esisteva già a quell'epoca e viene menzionato dalle fonti musulmane come fortezza difficile da prendere posta a controllo sulla valle dell'Anapo.
La sua cinta muraria seguiva il contorno della rupe calcarea e per questo aveva forma irregolare, ma alcuni torrioni difensivi spiccavano dalle merlature e un baluardo aggiuntivo proteggeva uno degli accessi, rendendolo un sito sicuro.
All'interno v'era un corpo rettangolare che troneggiava su un piccolo cortile adibito a baglio, parti queste rinnovate più volte nel corso dei secoli. Nel corso del Trecento venne anche ristretta l'accessibilità alla fortezza ed impiantata una torre militare più a valle, presumibilmente per via della guerra contro gli angioini.
Per la valenza strategica ed agricola dell'intero circondario, che i musulmani chiamarono Balanzul, durante quasi tutta l'epoca musulmana Akrai visse di buone rendite. Fu sotto la dominazione normanna che le sorti di Akrai precipitarono dapprima a causa delle persecuzioni a danno dei musulmani siciliani e in seguito a causa del caos dei marescialli germanici.
Soltanto con Federico II il feudo riacquistò il suo pregio e a cavallo tra il suo regno e quello del figlio Manfredi l'entroterra ragusano e siracusano furono ripopolati. Palazzolo Acreide divenne in quei decenni un centro importante ella Val di Noto, abitato da una folta comunità di ebrei dediti all'erudizione e da una piccola comunità di greci dediti al commercio.
Passata di mano in mano a militi aragonesi e piccoli baroni siciliani, all'inizio del Seicento i Ruffo ottennero dopo anni di controversie l'investitura a principi di Palazzolo Acreide e presero possesso del castello.
Avrebbero mantenuto il titolo sino al 1812, avendo però poca considerazione delle loro terre siciliane rispetto a quelle calabre.
Il castello venne distrutto dal terremoto del 1693, che nel paese causò ingenti danni e rovina, rimanendo fuori dal processo di ricostruzione urbana che avrebbe inaugurato l'epoca del Barocco siciliano, stile di cui il paese è ancora pregno.
Di recente è stato reso fruibile anche se le attività svoltesi sono poche e limitate al periodo estivo e a quello natalizio. Sovente vi si svolgono anche eventi di rievocazione storica.
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Per la valenza strategica ed agricola dell'intero circondario, che i musulmani chiamarono Balanzul, durante quasi tutta l'epoca musulmana Akrai visse di buone rendite. Fu sotto la dominazione normanna che le sorti di Akrai precipitarono dapprima a causa delle persecuzioni a danno dei musulmani siciliani e in seguito a causa del caos dei marescialli germanici.
Soltanto con Federico II il feudo riacquistò il suo pregio e a cavallo tra il suo regno e quello del figlio Manfredi l'entroterra ragusano e siracusano furono ripopolati. Palazzolo Acreide divenne in quei decenni un centro importante ella Val di Noto, abitato da una folta comunità di ebrei dediti all'erudizione e da una piccola comunità di greci dediti al commercio.
Passata di mano in mano a militi aragonesi e piccoli baroni siciliani, all'inizio del Seicento i Ruffo ottennero dopo anni di controversie l'investitura a principi di Palazzolo Acreide e presero possesso del castello.
Avrebbero mantenuto il titolo sino al 1812, avendo però poca considerazione delle loro terre siciliane rispetto a quelle calabre.
Il castello venne distrutto dal terremoto del 1693, che nel paese causò ingenti danni e rovina, rimanendo fuori dal processo di ricostruzione urbana che avrebbe inaugurato l'epoca del Barocco siciliano, stile di cui il paese è ancora pregno.
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📍Isola di Capo Passero, Portopalo, Siracusa.
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🗞 Le birre artigianali siciliane sbarcano al Sol&Agrifood 2022 di Verona
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Le birre artigianali siciliane sbarcano al Sol&Agrifood 2022 di Verona
Anche le birre artigianali siciliane saranno presenti alla prossima edizione di Sol&Agrifood 2022 di Verona, il salone internazionale dedicato all’olio di oliva e al settore food. E’ la manifestazione che rappresenta una vetrina dell’eccellenza del Made in…
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Il complesso del Castello di Sant'Alessio si inquadra in posizione isolata, abbracciando i due promontori che caratterizzano l'orografia del capo Sant'Alessio, a sua volta ricadente in corrispondenza del 'passo' della strada, antichissima, che da Taormina conduce a Messina.
I diversi manufatti, non coevi, che lo compongono interessano nell'insieme un lotto di grande estensione e di pianta irregolare e superficie rocciosa.
La torre del passo e la torre di guardia si ergono sui due rilievi di cui si è detto, mentre un camminamento murato li collega tramite la valletta intermedia. Sono inoltre presenti alcuni manifatti minori nonchè la cinta muraria.
Il tutto si sviluppa pertanto adattandosi all'orografia peculiare del sito, presentandosi, dal punto di vista della difesa militare, pressocchè inattaccabile in quanto avvicinabile soltanto da un fronte.
📸 @pioandreaperi
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La torre del passo e la torre di guardia si ergono sui due rilievi di cui si è detto, mentre un camminamento murato li collega tramite la valletta intermedia. Sono inoltre presenti alcuni manifatti minori nonchè la cinta muraria.
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A Partinico c'è un'isola felice, un pezzo del suo territorio si è riscattato nel tempo diventando meta turistica e luogo d'incontro.
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