🌋Sua maestà l’Etna continua a stupirci e a regalarci emozioni uniche❤️
Una meravigliosa luna piena e il vulcano più attivo alto d’Europa insieme.
Guardate che immagini meravigliose.😍
Questo è lo spettacolo che la luna e sua maestà l'Etna hanno regalato ai catanesi, la sera del "18/02/2022", dal Cratere di Sud-Est.
(Ecco quanto riporta l'autore di questi scatti mozzafiato).👇🏻
"Era solo questione di tempo, lo sapevo che gira e rigira prima o poi quella Luna andava a finirci dentro!
Cratere di Sud Est Etna 18/02/2022"
👇🏻
📸 @gio.giusa
✍🏻@sicilianewseinfo
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🌅@cartolinesiciliaterramia
Una meravigliosa luna piena e il vulcano più attivo alto d’Europa insieme.
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Questo è lo spettacolo che la luna e sua maestà l'Etna hanno regalato ai catanesi, la sera del "18/02/2022", dal Cratere di Sud-Est.
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"Era solo questione di tempo, lo sapevo che gira e rigira prima o poi quella Luna andava a finirci dentro!
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🏰Castello di Milazzo "Messina"
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Il castello di Milazzo ha una superficie di oltre 7 ettari e rappresenta la cittadella fortificata più grande di Sicilia; 12.070 mq sono coperti da fabbricati e si staglia sul paesaggio di Milazzo alla sommità dell’antico “Borgo” configurandosi come uno dei complessi fortificati più significativi d’Europa.
Il complesso monumentale fonda le ragioni della sua collocazione sullo straordinario valore strategico della penisola di Milazzo che si protende verso le Isole Eolie, a presidio di una rada naturale che ha costituito da sempre uno dei porti più importanti della Sicilia.
“La Cittadella Fortificata” rappresenta infatti uno dei pochi esempi di architettura militare in cui ancora esistono sistemi difensivi realizzati nel corso di circa 10 secoli da chi governava questo territorio.
Occorre sottolineare che il sito non ha avuto sempre valenze esclusivamente militari, essendo stato, anche, parte di un borgo medioevale, nella zona compresa fra la Cinta Aragonese e quella Spagnola
✍🏻 @pioandreaperi
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Il complesso monumentale fonda le ragioni della sua collocazione sullo straordinario valore strategico della penisola di Milazzo che si protende verso le Isole Eolie, a presidio di una rada naturale che ha costituito da sempre uno dei porti più importanti della Sicilia.
“La Cittadella Fortificata” rappresenta infatti uno dei pochi esempi di architettura militare in cui ancora esistono sistemi difensivi realizzati nel corso di circa 10 secoli da chi governava questo territorio.
Occorre sottolineare che il sito non ha avuto sempre valenze esclusivamente militari, essendo stato, anche, parte di un borgo medioevale, nella zona compresa fra la Cinta Aragonese e quella Spagnola
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🏰Castello a mare, Palermo 📍
📸© @vincenzo_gallina_ph
Grazie a @vincenzo_gallina_ph per questo scatto meraviglioso
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Il Castello a Mare è stato nel corso dei secoli protagonista di cruente battaglie e teatro di moti insurrezionali.
Sono da ricordare le battaglie tra savoiardi e spagnoli nel 1718, e quella tra gli austriaci asserragliati dentro la fortezza, e i Borboni nel 1734.
Nel 1860 la fortezza identificata dalla popolazione quale simbolo del potere borbonico, fu assaltata e demolita in alcune sue parti: Garibaldi entrato a Palermo, il 25 giugno ne ordinò la demolizione.
Dopo l’unità d’Italia ciò che era stato risparmiato venne adibito a caserma militare, mantenendo questo ruolo fino al 1922, anno in cui allo scopo di sistemare le nuove attrezzature portuali, su disposizione del governo fascista si consumò uno dei più assurdi scempi urbanistici della storia palermitana.
A nulla servirono gli accorati appelli del Soprintendente ai Monumenti della Sicilia Francesco Valenti e di altri illustri intellettuali dell’epoca, dall’ingegnere Ernesto Basile, al direttore del Museo Nazionale professor Ettore Gabrici, che non riuscirono ad evitare che le ruspe della ditta McArthur di Londra, portasse a compimento la demolizione della fortezza del Castello a Mare, da cui si salvarono, in parte, solo il “Mastio” e l’antica porta di accesso alla fortezza.
Infine le incursioni aeree dell’ultima guerra procurarono ulteriori danneggiamenti alle parti superstiti della struttura.
📸© @vincenzo_gallina_ph
Fonte 👉@vincenzo_gallina_ph
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Sono da ricordare le battaglie tra savoiardi e spagnoli nel 1718, e quella tra gli austriaci asserragliati dentro la fortezza, e i Borboni nel 1734.
Nel 1860 la fortezza identificata dalla popolazione quale simbolo del potere borbonico, fu assaltata e demolita in alcune sue parti: Garibaldi entrato a Palermo, il 25 giugno ne ordinò la demolizione.
Dopo l’unità d’Italia ciò che era stato risparmiato venne adibito a caserma militare, mantenendo questo ruolo fino al 1922, anno in cui allo scopo di sistemare le nuove attrezzature portuali, su disposizione del governo fascista si consumò uno dei più assurdi scempi urbanistici della storia palermitana.
A nulla servirono gli accorati appelli del Soprintendente ai Monumenti della Sicilia Francesco Valenti e di altri illustri intellettuali dell’epoca, dall’ingegnere Ernesto Basile, al direttore del Museo Nazionale professor Ettore Gabrici, che non riuscirono ad evitare che le ruspe della ditta McArthur di Londra, portasse a compimento la demolizione della fortezza del Castello a Mare, da cui si salvarono, in parte, solo il “Mastio” e l’antica porta di accesso alla fortezza.
Infine le incursioni aeree dell’ultima guerra procurarono ulteriori danneggiamenti alle parti superstiti della struttura.
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Torna il Giro di Sicilia, quattro tappe da Bagheria all'Etna: il percorso
#goodnews〽️
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via gds.it
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Telegraph
Torna il Giro di Sicilia, quattro tappe da Bagheria all'Etna: il percorso
Quattro tappe e 662 chilometri totali per la nuova edizione del Giro di Sicilia, la corsa ciclistica che partirà da Milazzo il prossimo 12 aprile per approdare sull'Etna il 15. Sicilia protagonista del ciclismo, dunque, nel 2022, ospitando anche le prime…
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📍Il castello di Sperlinga è un castello medievale costruito sulla rocca che domina la cittadina di Sperlinga in provincia di Enna.
Scavato nella roccia arenaria, ricavato da un unico monolite sopra grotte di templi sacre che risalgono a 4.000 anni fa. È dotato di una particolare edificazione nella roccia arenaria.
Fu fra le ultime roccaforti angioine.
•
#siciliadavedere〽️
@sicilianewseinfo📌
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ph.Antonio Ciotto
Scavato nella roccia arenaria, ricavato da un unico monolite sopra grotte di templi sacre che risalgono a 4.000 anni fa. È dotato di una particolare edificazione nella roccia arenaria.
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Tra il 1860 e il 1870, uno scultore siciliano creò un capolavoro assoluto.
Con la sua opera, Salvatore Grita volle scolpire nel marmo il suo disprezzo e il suo dolore contro la sconvolgente usanza dell'epoca di internare in convento le ragazze madri.
Figlio di giovanissima madre, da bambino Grita crebbe in un orfanotrofio affidato alle suore di clausura.
Questo terribile capolavoro in marmo si chiama "Voto contro natura" ed è da tempo in mostra a Firenze nel Palazzo Pitti.
📚Fonte
👉@sicilianewseinfo
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Con la sua opera, Salvatore Grita volle scolpire nel marmo il suo disprezzo e il suo dolore contro la sconvolgente usanza dell'epoca di internare in convento le ragazze madri.
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📍Sua Maestà Etna🌋
Chiamala, se vuoi, Meravigghia.❤️
🎥© @accuraexplorer
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