This media is not supported in your browser
VIEW IN TELEGRAM
Viene dalla Sicilia sud Orientale la novità più importante dell’anno nel mondo dei distillati italiani.
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
🌎@postidavedere
🌅@cartolinesiciliaterramia
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
🌎@postidavedere
🌅@cartolinesiciliaterramia
Protagonista è Avola, nella valle del Barocco di Noto, dove è stato appena lanciato Avola Rum il primo rum 100% siciliano da puro succo di canna da zucchero.
L’idea è nata dall’imprenditore Corrado Bellia, direttore anche del Consorzio della Mandorla di Avola che ha recuperato così una antica produzione. Perché, sì, ad Avola fino a 2 secoli fa si coltivava canna da zucchero e si produceva dell’ottimo rum, piuttosto noto tra le famiglie nobili siciliane.
La canna da zucchero è stata coltivata per secoli in Sicilia, dagli arabi in poi, per produrre zucchero. Dismessa nel XVII, a causa dei cambiamenti climatici fu mantenuta solo ad Avola, dove il succo della canna veniva impiegato anche per produrre rum
Le piantagioni di canna da zucchero, lavorate in questi mesi, hanno dato vita alla prima produzione in commercio da giugno 2021, presentata proprio in questi giorni in Sicilia
✍🏻Fonte
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
🌎@postidavedere
🌅@cartolinesiciliaterramia
L’idea è nata dall’imprenditore Corrado Bellia, direttore anche del Consorzio della Mandorla di Avola che ha recuperato così una antica produzione. Perché, sì, ad Avola fino a 2 secoli fa si coltivava canna da zucchero e si produceva dell’ottimo rum, piuttosto noto tra le famiglie nobili siciliane.
La canna da zucchero è stata coltivata per secoli in Sicilia, dagli arabi in poi, per produrre zucchero. Dismessa nel XVII, a causa dei cambiamenti climatici fu mantenuta solo ad Avola, dove il succo della canna veniva impiegato anche per produrre rum
Le piantagioni di canna da zucchero, lavorate in questi mesi, hanno dato vita alla prima produzione in commercio da giugno 2021, presentata proprio in questi giorni in Sicilia
✍🏻Fonte
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
🌎@postidavedere
🌅@cartolinesiciliaterramia
Agrodolce
Nasce Avola Rum, il primo rum siciliano e italiano al 100% - Agrodolce
Nasce in Sicilia Avola rum; determinazione e voglia di far parlare il proprio territorio racchiusi in una bottiglia.
❤1
This media is not supported in your browser
VIEW IN TELEGRAM
“Chi lascia il vecchio per il nuovo, sa quello che lascia ma non sa quello che trova”.
Chi lascia una situazione che ben conosce è consapevole di cosa abbandona ma non sa altrettanto bene a cosa andrà incontro.
Questo proverbio può esser letto sia in modo positivo che negativo: da un lato, l’incertezza può mettere paura e può esporci a dei rischi; dall’altro lato rimanere legati ad una vecchia situazione può farci perdere occasioni migliori.
📷: @tidonagianni
📍: Comiso, Ragusa (RG)
✍🏻 @proverbi_sicilia
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
🌎@postidavedere
🌅@cartolinesiciliaterramia
Chi lascia una situazione che ben conosce è consapevole di cosa abbandona ma non sa altrettanto bene a cosa andrà incontro.
Questo proverbio può esser letto sia in modo positivo che negativo: da un lato, l’incertezza può mettere paura e può esporci a dei rischi; dall’altro lato rimanere legati ad una vecchia situazione può farci perdere occasioni migliori.
📷: @tidonagianni
📍: Comiso, Ragusa (RG)
✍🏻 @proverbi_sicilia
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
🌎@postidavedere
🌅@cartolinesiciliaterramia
This media is not supported in your browser
VIEW IN TELEGRAM
🌋Sua maestà l’Etna continua a stupirci e a regalarci emozioni uniche❤️
Una meravigliosa luna piena e il vulcano più attivo alto d’Europa insieme.
Guardate che immagini meravigliose.😍
Questo è lo spettacolo che la luna e sua maestà l'Etna hanno regalato ai catanesi, la sera del "18/02/2022", dal Cratere di Sud-Est.
(Ecco quanto riporta l'autore di questi scatti mozzafiato).👇🏻
"Era solo questione di tempo, lo sapevo che gira e rigira prima o poi quella Luna andava a finirci dentro!
Cratere di Sud Est Etna 18/02/2022"
👇🏻
📸 @gio.giusa
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
🌎@postidavedere
🌅@cartolinesiciliaterramia
Una meravigliosa luna piena e il vulcano più attivo alto d’Europa insieme.
Guardate che immagini meravigliose.😍
Questo è lo spettacolo che la luna e sua maestà l'Etna hanno regalato ai catanesi, la sera del "18/02/2022", dal Cratere di Sud-Est.
(Ecco quanto riporta l'autore di questi scatti mozzafiato).👇🏻
"Era solo questione di tempo, lo sapevo che gira e rigira prima o poi quella Luna andava a finirci dentro!
Cratere di Sud Est Etna 18/02/2022"
👇🏻
📸 @gio.giusa
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
🌎@postidavedere
🌅@cartolinesiciliaterramia
This media is not supported in your browser
VIEW IN TELEGRAM
🏰Castello di Milazzo "Messina"
📸 @pioandreaperi
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
🌎@postidavedere
🌅@cartolinesiciliaterramia
📸 @pioandreaperi
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
🌎@postidavedere
🌅@cartolinesiciliaterramia
Il castello di Milazzo ha una superficie di oltre 7 ettari e rappresenta la cittadella fortificata più grande di Sicilia; 12.070 mq sono coperti da fabbricati e si staglia sul paesaggio di Milazzo alla sommità dell’antico “Borgo” configurandosi come uno dei complessi fortificati più significativi d’Europa.
Il complesso monumentale fonda le ragioni della sua collocazione sullo straordinario valore strategico della penisola di Milazzo che si protende verso le Isole Eolie, a presidio di una rada naturale che ha costituito da sempre uno dei porti più importanti della Sicilia.
“La Cittadella Fortificata” rappresenta infatti uno dei pochi esempi di architettura militare in cui ancora esistono sistemi difensivi realizzati nel corso di circa 10 secoli da chi governava questo territorio.
Occorre sottolineare che il sito non ha avuto sempre valenze esclusivamente militari, essendo stato, anche, parte di un borgo medioevale, nella zona compresa fra la Cinta Aragonese e quella Spagnola
✍🏻 @pioandreaperi
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
🌎@postidavedere
🌅@cartolinesiciliaterramia
Il complesso monumentale fonda le ragioni della sua collocazione sullo straordinario valore strategico della penisola di Milazzo che si protende verso le Isole Eolie, a presidio di una rada naturale che ha costituito da sempre uno dei porti più importanti della Sicilia.
“La Cittadella Fortificata” rappresenta infatti uno dei pochi esempi di architettura militare in cui ancora esistono sistemi difensivi realizzati nel corso di circa 10 secoli da chi governava questo territorio.
Occorre sottolineare che il sito non ha avuto sempre valenze esclusivamente militari, essendo stato, anche, parte di un borgo medioevale, nella zona compresa fra la Cinta Aragonese e quella Spagnola
✍🏻 @pioandreaperi
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
🌎@postidavedere
🌅@cartolinesiciliaterramia
This media is not supported in your browser
VIEW IN TELEGRAM
🏰Castello a mare, Palermo 📍
📸© @vincenzo_gallina_ph
Grazie a @vincenzo_gallina_ph per questo scatto meraviglioso
👉@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
🌎@postidavedere
🌅@cartolinesiciliaterramia
📸© @vincenzo_gallina_ph
Grazie a @vincenzo_gallina_ph per questo scatto meraviglioso
👉@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
🌎@postidavedere
🌅@cartolinesiciliaterramia
Il Castello a Mare è stato nel corso dei secoli protagonista di cruente battaglie e teatro di moti insurrezionali.
Sono da ricordare le battaglie tra savoiardi e spagnoli nel 1718, e quella tra gli austriaci asserragliati dentro la fortezza, e i Borboni nel 1734.
Nel 1860 la fortezza identificata dalla popolazione quale simbolo del potere borbonico, fu assaltata e demolita in alcune sue parti: Garibaldi entrato a Palermo, il 25 giugno ne ordinò la demolizione.
Dopo l’unità d’Italia ciò che era stato risparmiato venne adibito a caserma militare, mantenendo questo ruolo fino al 1922, anno in cui allo scopo di sistemare le nuove attrezzature portuali, su disposizione del governo fascista si consumò uno dei più assurdi scempi urbanistici della storia palermitana.
A nulla servirono gli accorati appelli del Soprintendente ai Monumenti della Sicilia Francesco Valenti e di altri illustri intellettuali dell’epoca, dall’ingegnere Ernesto Basile, al direttore del Museo Nazionale professor Ettore Gabrici, che non riuscirono ad evitare che le ruspe della ditta McArthur di Londra, portasse a compimento la demolizione della fortezza del Castello a Mare, da cui si salvarono, in parte, solo il “Mastio” e l’antica porta di accesso alla fortezza.
Infine le incursioni aeree dell’ultima guerra procurarono ulteriori danneggiamenti alle parti superstiti della struttura.
📸© @vincenzo_gallina_ph
Fonte 👉@vincenzo_gallina_ph
👉@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
🌎@postidavedere
🌅@cartolinesiciliaterramia
Sono da ricordare le battaglie tra savoiardi e spagnoli nel 1718, e quella tra gli austriaci asserragliati dentro la fortezza, e i Borboni nel 1734.
Nel 1860 la fortezza identificata dalla popolazione quale simbolo del potere borbonico, fu assaltata e demolita in alcune sue parti: Garibaldi entrato a Palermo, il 25 giugno ne ordinò la demolizione.
Dopo l’unità d’Italia ciò che era stato risparmiato venne adibito a caserma militare, mantenendo questo ruolo fino al 1922, anno in cui allo scopo di sistemare le nuove attrezzature portuali, su disposizione del governo fascista si consumò uno dei più assurdi scempi urbanistici della storia palermitana.
A nulla servirono gli accorati appelli del Soprintendente ai Monumenti della Sicilia Francesco Valenti e di altri illustri intellettuali dell’epoca, dall’ingegnere Ernesto Basile, al direttore del Museo Nazionale professor Ettore Gabrici, che non riuscirono ad evitare che le ruspe della ditta McArthur di Londra, portasse a compimento la demolizione della fortezza del Castello a Mare, da cui si salvarono, in parte, solo il “Mastio” e l’antica porta di accesso alla fortezza.
Infine le incursioni aeree dell’ultima guerra procurarono ulteriori danneggiamenti alle parti superstiti della struttura.
📸© @vincenzo_gallina_ph
Fonte 👉@vincenzo_gallina_ph
👉@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
🌎@postidavedere
🌅@cartolinesiciliaterramia
This media is not supported in your browser
VIEW IN TELEGRAM