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La Sicilia è una terra stupenda,tutta da scoprire, con la sua storia, le sue origini, la sua cultura tradizioni e tante curiosità

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Il Presidente della Repubblica uscente, Sergio Mattarella, rieletto all'ottavo scrutinio dai Grandi Elettori, con una larghissima maggioranza.

Il Parlamento sceglie la soluzione più facile e utile per il Paese. Centrodestra si è spaccato.

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Palazzo Conte Federico in Palermo.

Situato tra la via dei Biscottari e la Piazza Conte Federico, dentro le primitive mura della città punica, il Palazzo Conte Federico è uno dei più antichi e prestigiosi edifici di Palermo. La sua torre arabo-normanna del XII secolo è posta sul muro punico della vecchia città e risulta decorata da due bifore, una normanna ed una aragonese, e dagli antichi stemmi della città di Palermo, uno di epoca sveva e l'altro di epoca aragonese. Tale torre, chiamata Torre Busuemi o Torre di Scrigno ingloba un'antica porta di accesso alla città, Porta Busuemi (dall'arabo Bab el Soudan: Porta dei Negri).

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📍Palazzo_Federico_Palermo
La dimora appartiene ai conti Federico che la acquisirono a metà del XVII secolo con Gaspare Federico e Balsamo, conte di San Giorgio, che acquistò l'ospizio grande di Porta Busuemi dai Padri Olivetani di Santa Maria dello Spasimo. La riconfigurazione del palazzo nelle forme odierne si deve proprio al conte di San Giorgio Gaspare Federico e Balsamo, mentre un suo erede, il conte Nicolò Federico e Opezzinga, in seguito commissionò molte delle preziose decorazioni che arricchiscono il palazzo.

Dal cortile interno, finemente decorato in pietra ad intaglio da Giuseppe Venanzio Marvuglia nel 1750, ed attraverso uno scenografico scalone in marmo rosso, si accede al piano nobile, con i numerosi saloni che rispecchiano le diverse epoche attraverso le quali è passata la storia del palazzo.

Nei vari saloni, arredati con mobili originali e quadri di insigni artisti dell'epoca, si possono ammirare i soffitti a cassettoni lignei dipinti del XV secolo, gli affreschi settecenteschi di Vito D'Anna e Gaspare Serenari e varie collezioni di armi e di ceramiche antiche. Tra le varie aree del palazzo va menzionata la Galleria del ballo dove svetta sul palco un pianoforte a coda che Wagner suonò nel 1882 mentre soggiornava a Palermo.

Questo meraviglioso palazzo del 17° secolo è ancora abitato dall'antica famiglia del Conte Federico. E i membri di esso accompagnano i visitatori in impressionanti visite guidate attraverso la loro casa.

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Ortigia (L'Ottiggia in dialetto siracusano, Urtiggia in siciliano standard, Ortygia, Ὀρτυγία in greco antico) è il toponimo dell'isola che costituisce la parte più antica della città di Siracusa.

«Di Alfeo ultima dimora,
Ortigia, gloriose radici della potenza di Siracusa,
Culla allora di Artemide,
Da te, o sorella di Delos, si innalzi il canto
Addolcendo a prezzo alto [...].»

(Pindaro, Odi, 518-438 a.C.)

Un luogo misto di storia, magia, e bellezze profonde.

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📍Ortigia
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📍CATANIA
In piazza Duomo, a Catania, una statua di un elefante che sorregge un obelisco egizio prende il nome di Liotru o Diotru ed è il simbolo della città.

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Si narra che l'elefante venne chiamato Liotru in onore di un mago: Eliodoro, detto anche Diodoro.

Egli, fin da piccolo, aspirava a diventare il vescovo di Catania ma non riusciva ad affermarsi. Un giorno però conobbe uno stregone ebreo, che gli insegnò arti magiche e lo convertì al giudaismo.

Si racconta che una notte Eliodoro si recò presso il sepolcro degli eroi ed iniziò ad evocare il diavolo, grazie a un misterioso scritto che gli era stato consegnato dallo stregone ebreo. Satana infine apparve e gli chiese cosa volesse.

Eliodoro gli comunicò le sue ambizioni ed il demonio rispose: “Se rinneghi la fede in Cristo, ti pongo a fianco uno della mia corte, Gaspare, che sarà tuo servo, e ti conferirò poteri magici.” Fu così che Eliodoro accettò ed ottenne poteri sovrannaturali.

Fu lui stesso a costruirsi magicamente l’elefante, con la lava dell’Etna.

A cavallo della magica creatura girava per la città, facendo scherzi e dispetti alla popolazione.

Si racconta che andasse al mercato e comprasse tutto quel che gli piaceva, pagando con ori e diamanti, ma quando se ne andava, i preziosi si trasformavano in sassi. Una volta convinse il nipote del vescovo a puntare a una corsa di cavalli, facendolo vincere. Ma al momento della premiazione il cavallo vincente parlò rivelando che in realtà era Satana stesso al servizio del mago per lo scherzo, e poi sparì.

Eliodoro venne per tale ragione condotto in carcere, ma riuscì a riguadagnare la libertà corrompendo le guardie con l’offerta di tre libbre d’oro.

Fu Condannato a morte da Costantino ma nel momento in cui stava per eseguirsi la sentenza, egli domandò in grazia una catinella d’acqua: vi tuffò la testa e sparì misteriosamente, dicendo: ” Chi mi vuole, mi cerchi in Catania

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