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Dinnammare. "Messina"
La rotta dei Peloritani (bottle-neck) Dinnammare "Messina"
E’ una delle esperienze più belle al mondo quella che vi stiamo per raccontare e che avviene quassù, a monte Antennamare (o Dinnammare) a 1124 metri di altitudine.
Qua è un santuario le cui origine sono avvolte nella leggenda.
Esso è circondato da un’ampia piazza, da dove è possibile ammirare da un lato, il mar Ionio, con il magnifico panorama della città di Messina e il fantastico scenario dello stretto; dall’altro lato è possibile ammirare il mar Tirreno, con la città di milazzo e sul fondo le Isole Eolie. Una cosa pazzesca !
Ma soprattutto questo è un bottle-neck, ovvero uno dei luoghi di sosta più importanti al mondo del fenomeno migratorio.
Un vero e proprio collo di bottiglia in mezzo al mare, nel quale gli uccelli si riposano durante il loro sensazionale viaggio.
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
🌎@postidavedere
💻www.mammasicily.com
La rotta dei Peloritani (bottle-neck) Dinnammare "Messina"
E’ una delle esperienze più belle al mondo quella che vi stiamo per raccontare e che avviene quassù, a monte Antennamare (o Dinnammare) a 1124 metri di altitudine.
Qua è un santuario le cui origine sono avvolte nella leggenda.
Esso è circondato da un’ampia piazza, da dove è possibile ammirare da un lato, il mar Ionio, con il magnifico panorama della città di Messina e il fantastico scenario dello stretto; dall’altro lato è possibile ammirare il mar Tirreno, con la città di milazzo e sul fondo le Isole Eolie. Una cosa pazzesca !
Ma soprattutto questo è un bottle-neck, ovvero uno dei luoghi di sosta più importanti al mondo del fenomeno migratorio.
Un vero e proprio collo di bottiglia in mezzo al mare, nel quale gli uccelli si riposano durante il loro sensazionale viaggio.
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Come questo meraviglioso falco pellegrino nella foto.
Grazie alla straordinaria opera di un’ambientalista siciliana, Anna Giordano (premiata da Koffi Annan per la sua ostinata lotta per la protezione dei volatili), che diverse volte ha rischiato la vita per il suo impegno, in Sicilia non esistono più bracconieri, nessuno spara più agli uccelli durante la loro migrazione ! Il 2005 fu l’anno in cui i fucilieri hanno smesso di fare i “porci”.
E’ una storia da far accapponare la pelle !
Questo punto della Sicilia è il più importante al mondo per il transito dei volatili che dall’Africa vanno verso il nord Europa, in primavera, a cercare un po’ di refrigerio (è la cosiddetta migrazione primaverile; avviene anche quella autunnale, verso Settembre, ma non è della stessa portata).
E’ uno degli eventi più affascinanti e curiosamente meno conosciuti della Sicilia.
Ma lo è per i naturalisti di tutto il mondo.
Basta armarsi di binocolo e potete fare parte della truppa della d.ssa Giordano che annualmente censisce, in questo spaccato meraviglioso di natura, migliaia di “viaggiatori” col becco.
Il 2012 è stato il 29° anno di questo campus migratorio istituito dall’ambientalista siciliana.
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Grazie alla straordinaria opera di un’ambientalista siciliana, Anna Giordano (premiata da Koffi Annan per la sua ostinata lotta per la protezione dei volatili), che diverse volte ha rischiato la vita per il suo impegno, in Sicilia non esistono più bracconieri, nessuno spara più agli uccelli durante la loro migrazione ! Il 2005 fu l’anno in cui i fucilieri hanno smesso di fare i “porci”.
E’ una storia da far accapponare la pelle !
Questo punto della Sicilia è il più importante al mondo per il transito dei volatili che dall’Africa vanno verso il nord Europa, in primavera, a cercare un po’ di refrigerio (è la cosiddetta migrazione primaverile; avviene anche quella autunnale, verso Settembre, ma non è della stessa portata).
E’ uno degli eventi più affascinanti e curiosamente meno conosciuti della Sicilia.
Ma lo è per i naturalisti di tutto il mondo.
Basta armarsi di binocolo e potete fare parte della truppa della d.ssa Giordano che annualmente censisce, in questo spaccato meraviglioso di natura, migliaia di “viaggiatori” col becco.
Il 2012 è stato il 29° anno di questo campus migratorio istituito dall’ambientalista siciliana.
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Lo Stretto di Messina si è rivelato la rotta migratoria più importante al mondo in primavera, per ben tre specie, due delle quali a rischio a livello globale (Albanella pallida in foto e Grillaio).
Oltre che dal Falco pecchiaiolo che arriva ad essere presente con qualcosa come 9 mila presenze in un giorno (come il 5 Maggio del 2006 ed il 6 Maggio del 2011) !
Godete dei voli acrobatici del falco della regina, del nibbio bruno e delle poiane, mentre i grillai sfrecciano veloci insieme ai gheppi.
Nel 2012 un’aquila anatraia minore è stata vista migrare con venti forti di maestrale, mentre un’aquila reale del terzo anno, oltre a farsi ammirare in tutto il suo splendore, si e’ anche posata su una collina di fronte ai volontari del campo.
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Oltre che dal Falco pecchiaiolo che arriva ad essere presente con qualcosa come 9 mila presenze in un giorno (come il 5 Maggio del 2006 ed il 6 Maggio del 2011) !
Godete dei voli acrobatici del falco della regina, del nibbio bruno e delle poiane, mentre i grillai sfrecciano veloci insieme ai gheppi.
Nel 2012 un’aquila anatraia minore è stata vista migrare con venti forti di maestrale, mentre un’aquila reale del terzo anno, oltre a farsi ammirare in tutto il suo splendore, si e’ anche posata su una collina di fronte ai volontari del campo.
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La migrazione ha un fascino speciale, magnetico e questo è uno dei pochi siti al mondo dove essa viene monitorata da tempo estremamente lungo, il che consente di conoscere gli andamenti delle popolazioni in migrazione.
Si ringraziano tutti i volontari provenienti da Malta, Finlandia, Svizzera, Irlanda, Svezia, Inghilterra, Spagna
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Quasi misteriosa la chiesa del Calvario a Centuripe, ruba l’attenzione per la sua particolare posizione, emergendo su un piccolo monte, sospeso rispetto alle abitazioni circostanti.
Il simbolo inequivocabile di Centuripe.
Le origini della chiesetta risalgono al 1927 per interessamento di Padre Vincenzo Sfilio.
Fu costruita dal capomastro Giovanni Battista Senfet con l'aiuto materiale di tutto il popolo centuripino, che saliva il materiale da costruzione a mano sul viottolo impervio.
All'interno della chiesetta si trova un quadro dell'Addolorata e il SS. Crocifisso. Ogni anno il tre di maggio la chiesetta viene aperta ai fedeli in occasione della festa dell'Esaltazione della Santa Croce, in passato celebrata in modo più solenne.
A Centuripe esiste un detto " Cu voli campari a' stu munnu filici, pensa ca' u tri di maggiu è a Santa Cruci".
📸 @fabioprivitera_creator
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💻http://www.centuripe...
Il simbolo inequivocabile di Centuripe.
Le origini della chiesetta risalgono al 1927 per interessamento di Padre Vincenzo Sfilio.
Fu costruita dal capomastro Giovanni Battista Senfet con l'aiuto materiale di tutto il popolo centuripino, che saliva il materiale da costruzione a mano sul viottolo impervio.
All'interno della chiesetta si trova un quadro dell'Addolorata e il SS. Crocifisso. Ogni anno il tre di maggio la chiesetta viene aperta ai fedeli in occasione della festa dell'Esaltazione della Santa Croce, in passato celebrata in modo più solenne.
A Centuripe esiste un detto " Cu voli campari a' stu munnu filici, pensa ca' u tri di maggiu è a Santa Cruci".
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Altro che soldi, anticamente i risarcimenti erano "colossali": i Greci di Sicilia e il Tempio
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#storiasiciliana〽️
via www.balarm.it
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Altro che soldi, anticamente i risarcimenti erano "colossali": i Greci di Sicilia e il Tempio
Terminata la battaglia, le richieste che vennero fatte ai vinti, possono essere sintetizzare in due imposizioni. Ve le raccontiamo, non si sa mai qualcuno voglia prendere spunto Resti del Tempio di Himera, noto anche come Tempio della Vittoria Un tempo chi…
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Falcone e Borsellino sulla moneta da 2 euro, l'omaggio a 30 anni dalle stragi.
La Zecca dello Stato rende omaggio alla memoria di PaoloBorsellino e GiovanniFalcone, coniando una moneta da 2 euro che riproduce la celebre foto scattata nel 1992 da Tony Gentile con i due magistrati accanto e sorridenti.
La moneta sarà in circolazione a partire dal 2 gennaio 2022.
Le monete, per un valore nominale di 6 milioni di euro, saranno prodotte in 3 milioni di esemplari e entreranno in circolazione a partire dal 2 gennaio 2022.
Sopra l'immagine la scritta "FALCONE - BORSELLINO" e l'acronimo RI della Repubblica Italiana tra le date 1992 e 2022. Ai lati dell'immagine dei due magistrati l'identificativo della Zecca di Roma, R, a destra, e la sigla "VdS" dell'autore del design della moneta, Valerio de Seta, a sinistra.
✍🏻@newseinfo
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💻www.rainews.it
Post del 20/11/2021👇🏻
https://t.me/c/1369304324/5232
La Zecca dello Stato rende omaggio alla memoria di PaoloBorsellino e GiovanniFalcone, coniando una moneta da 2 euro che riproduce la celebre foto scattata nel 1992 da Tony Gentile con i due magistrati accanto e sorridenti.
La moneta sarà in circolazione a partire dal 2 gennaio 2022.
Le monete, per un valore nominale di 6 milioni di euro, saranno prodotte in 3 milioni di esemplari e entreranno in circolazione a partire dal 2 gennaio 2022.
Sopra l'immagine la scritta "FALCONE - BORSELLINO" e l'acronimo RI della Repubblica Italiana tra le date 1992 e 2022. Ai lati dell'immagine dei due magistrati l'identificativo della Zecca di Roma, R, a destra, e la sigla "VdS" dell'autore del design della moneta, Valerio de Seta, a sinistra.
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Falcone e Borsellino nelle monete da 2 euro: in arrivo conio commemorativo
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Falcone e Borsellino nelle monete da 2 euro: in arrivo conio commemorativo
Un tributo molto sentito è quello che riguarda dopo 30 anni, 1992-2022, la morte dei due magistrati Paolo Borsellino e Giovanni Falcone. Si contano 3 milioni di pezzi, con un valore complessivo di 6 milioni di euro. Il 2022 segna anche i 30 anni dalla morte…
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Favara, la chiesa Madre e il castello Chiaramontano.
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La chiesa madre, dedicata alla Madonna Assunta, è il principale luogo di culto cattolico di Favara nonché il duomo della città. È stata edificata tra il 1892 e il 1898. Precedentemente, nel 1558, risultava già presente un'altra chiesa nello stesso luogo chiamata Maior, ossia la principale, e nel 1598 risultava sotto il titolo dell'Assunzione.
La chiesa fu ampiamente ricostruita nel corso del 1760, e ancora nel 1828 per volere soprattutto di Biagio Licata nonno del principe di Baucina, che destinò all'opera un'ingente somma. Gli stucchi e le pitture dell'interno, adornato da colonne con capitelli in stile ionico, vennero completati intorno alla metà del 1830. Questa chiesa fu abbattuta nel 1892 quando venne costruita l'attuale, i cui lavori durarono fino al luglio 1898.
L'inaugurazione avvenne il 10 ottobre 1897. La direzione dei lavori fu affidata all'architetto Carmelo Sciuto Patti di Catania che non poté completare i lavori; furono ripresi dall'ingegnere Achille Viola da Castronovo, il quale modificò in parte il progetto. La chiesa, che si rifa a modelli di architettura lombarda dei secoli XIV e XV, sulla imponente facciata presenta dei mosaici che sono stati introdotti intorno alla fine degli anni cinquanta ad opera di alcuni artisti fiorentini.
All'interno è suddivisa in tre navate di cui quella laterale a sinistra custodisce un grande e pregevole Crocifisso del Seicento. In questo luogo, nel corso dei secoli XVIII e XIX, c'era un oratorio, detto del SS. Crocifisso che accoglieva il citato Crocifisso, proveniente dalla vecchia chiesa madre; l'oratorio venne distrutto nel 1892, quando iniziò la costruzione della nuova madrice.
Degno di nota è l'organo costruito e collocato da Pacifico Inzoli da Crema. Interessante è il pulpito ligneo, in stile neogotico.
Degno di nota è l'organo costruito e collocato da Pacifico Inzoli da Crema.
Interessante è il pulpito ligneo, in stile neogotico, eseguito nel 1901 dai maestri Antonio Amico e il figlio Antonio, su disegno del pittore favarese Vincenzo Indelicato. Nel 1920 circa, furono messi in opera dal maestro Giacomo Patti, i vetri policromi delle grandi finestre, poi sostituiti nei primi anni novanta.
Le spese per la costruzione dell'attuale chiesa vennero sostenute principalmente da Francesco Piscopo, che alla sua morte fece, a questo scopo, un notevole lascito, e dai fratelli Giudice e la sorella Gesuela, che vi destinarono grosse somme di denaro.
Fu per volere di quest'ultima che venne edificata la grandiosa cupola, non prevista nel progetto dello Sciuto Patti.
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La chiesa fu ampiamente ricostruita nel corso del 1760, e ancora nel 1828 per volere soprattutto di Biagio Licata nonno del principe di Baucina, che destinò all'opera un'ingente somma. Gli stucchi e le pitture dell'interno, adornato da colonne con capitelli in stile ionico, vennero completati intorno alla metà del 1830. Questa chiesa fu abbattuta nel 1892 quando venne costruita l'attuale, i cui lavori durarono fino al luglio 1898.
L'inaugurazione avvenne il 10 ottobre 1897. La direzione dei lavori fu affidata all'architetto Carmelo Sciuto Patti di Catania che non poté completare i lavori; furono ripresi dall'ingegnere Achille Viola da Castronovo, il quale modificò in parte il progetto. La chiesa, che si rifa a modelli di architettura lombarda dei secoli XIV e XV, sulla imponente facciata presenta dei mosaici che sono stati introdotti intorno alla fine degli anni cinquanta ad opera di alcuni artisti fiorentini.
All'interno è suddivisa in tre navate di cui quella laterale a sinistra custodisce un grande e pregevole Crocifisso del Seicento. In questo luogo, nel corso dei secoli XVIII e XIX, c'era un oratorio, detto del SS. Crocifisso che accoglieva il citato Crocifisso, proveniente dalla vecchia chiesa madre; l'oratorio venne distrutto nel 1892, quando iniziò la costruzione della nuova madrice.
Degno di nota è l'organo costruito e collocato da Pacifico Inzoli da Crema. Interessante è il pulpito ligneo, in stile neogotico.
Degno di nota è l'organo costruito e collocato da Pacifico Inzoli da Crema.
Interessante è il pulpito ligneo, in stile neogotico, eseguito nel 1901 dai maestri Antonio Amico e il figlio Antonio, su disegno del pittore favarese Vincenzo Indelicato. Nel 1920 circa, furono messi in opera dal maestro Giacomo Patti, i vetri policromi delle grandi finestre, poi sostituiti nei primi anni novanta.
Le spese per la costruzione dell'attuale chiesa vennero sostenute principalmente da Francesco Piscopo, che alla sua morte fece, a questo scopo, un notevole lascito, e dai fratelli Giudice e la sorella Gesuela, che vi destinarono grosse somme di denaro.
Fu per volere di quest'ultima che venne edificata la grandiosa cupola, non prevista nel progetto dello Sciuto Patti.
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📍NOTO, LA CAPITALE MONDIALE DEL BAROCCO.
Noto è un comune siciliano di 24 162 abitanti del libero consorzio comunale di Siracusa. È il primo comune della regione per estensione territoriale.
Definita la "capitale del Barocco", nel 2002 il suo centro storico è stato dichiarato Patrimonio dell'Umanità da parte dell'UNESCO, insieme con le altre città tardo barocche del Val di Noto.
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📷 Salvo Olimpo
Noto è un comune siciliano di 24 162 abitanti del libero consorzio comunale di Siracusa. È il primo comune della regione per estensione territoriale.
Definita la "capitale del Barocco", nel 2002 il suo centro storico è stato dichiarato Patrimonio dell'Umanità da parte dell'UNESCO, insieme con le altre città tardo barocche del Val di Noto.
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La Chiesa dell’Immacolata di Linguaglossa, con annesso Convento dei Cappuccini, sorge sul Piano cappuccini. La costruzione ebbe inizio nella prima metà del Seicento. L’altare maggiore, in noce ad intarsio con motivi floreali, è di Frate Mariano da Francavilla, intagliatore dell’Ottocento.
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