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La Regione acquista la casa natale di Quasimodo - lasiciliaweb
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La Regione acquista la casa natale di Quasimodo - lasiciliaweb
MODICA (RAGUSA) – La Regione ha avviato le procedure che porteranno all’acquisizione della casa natale del poeta Salvatore Quasimodo a Modica, in provincia di Ragusa. Il via libera è arrivato con una delibera del governo Musumeci, approvata nel corso dell’ultima…
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Sicilia, alla scoperta dei misteri di Motta Camastra - La Voce dell'Isola
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Sicilia, alla scoperta dei misteri di Motta Camastra - La Voce dell'Isola
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📍Messina
Buona Sera Dal Duomo Di Messina🤩
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La Regione Siciliana acquisterà l'abitazione in cui visse Giovanni Pascoli, nel ruolo di casa museo
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La Regione Siciliana acquisterà l'abitazione in cui visse Giovanni Pascoli, nel ruolo di casa museo
MESSINA – Si trova a Messina la casa in cui il celebre poeta romagnolo, Giovanni Pascoli, e sarà comprata come proprietà della Regione Siciliana e trasferita successivamente nella “Rete regionale delle case museo”. La decisione è stata stabilita dal governo…
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🗺 A Marzamemi, guardando verso il Mar Ionio, al largo del porticciolo, possiamo ammirare l'Isolotto Brancati.
Alla fine dell’Ottocento fu dato in concessione demaniale dal principe Ottavio Nicolaci ad un nobile di Noto, che vi costruì un piccolo immobile da utilizzare nel periodo estivo.
Dopo la sua morte, nel 1918, nessuno degli eredi rinnovò la concessione demaniale e così la ottenne il dottor Raffaele Brancati che nel 1935 la sdemanializzò, divenendo così proprietario dell'isolotto.
Qui, fece costruire una villa, un gioiello che spicca nel bellissimo mare di Marzamemi.
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Alla fine dell’Ottocento fu dato in concessione demaniale dal principe Ottavio Nicolaci ad un nobile di Noto, che vi costruì un piccolo immobile da utilizzare nel periodo estivo.
Dopo la sua morte, nel 1918, nessuno degli eredi rinnovò la concessione demaniale e così la ottenne il dottor Raffaele Brancati che nel 1935 la sdemanializzò, divenendo così proprietario dell'isolotto.
Qui, fece costruire una villa, un gioiello che spicca nel bellissimo mare di Marzamemi.
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Il lago di Ganzirri è una formazione idrologica che appartiene, assieme al Lago di Faro alla duna costiera di Capo Peloro, nell'area urbana di Messina.
È anche detto Pantano Grande
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🌀La Spirale Archimedea, opera ideata e progettata dal professore Salvo Raeli.
La città omaggia il genio di Archimede con un’installazione di grande impatto realizzata dagli studenti della scuola superiore di architettura attraverso l’impiego di una vernice color oro.
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Eventi, scoperte, ritrovamenti e anniversari del 2021: un anno "ricco" di cultura
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Eventi, scoperte, ritrovamenti e anniversari del 2021: un anno "ricco" di cultura
ITALIA – Sicuramente il 2021 è stato un anno ricco sotto diversi punti di vista per quanto riguarda il mondo della cultura: ritrovamenti, scoperte, eventi e anniversari degni di nota per la Sicilia ma anche per l’Italia in generale. Ripercorriamo insieme…
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Sono numerose le STRADELLE STERRATE che consentono di attraversare il BOSCO DI BAULI, dove natura selvaggia e storia antica si uniscono. Il BOSCO si trova a PALAZZOLO ACREIDE, in provincia di Siracusa.
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Nel bosco, si trovano i “ddieri”, posti sul versante opposto della cava omonima. Si tratta di abitazioni e luoghi religiosi RUPESTRI abitati da piccole comunità di età bizantina, databili tra il IV e il V secolo d.C., costrette dalle ripetute ed impunite incursioni saracene, a rifugiarsi nell’entroterra.
La natura selvaggia domina questo territorio e si possono osservare diverse piante tipiche della macchia mediterranea. Si estende per circa un chilometro la cava, percorsa dal RUSCELLO Baulì che si unisce al MANGHISI. È caratterizzata dalla presenza di un bosco costituito da pioppo nero, i più antichi pioppi presenti sugli Iblei e alcuni di essi monumentali.
La valle è stata utilizzata da sempre dall’uomo per la produzione di legna e carbone. Qui alla fine degli anni 50 sono state rinvenute le abitazioni rupestri ed in particolare il Ddiere Grande e quello Piccolo, di periodo islamico, utilizzati come abitazioni civili con tanto di spazi adibiti per gli animali da pascolo.
E’ possibile individuare tracce che attraversano tutte le fasi dell’età del bronzo fino all’arrivo dei greci, per poi proseguire nell’alto medioevo ed in particolare durante la dominazione bizantina; è proprio in questo periodo che la cava e il pianoro soprastante si popolano.
L’abbandono del vicino centro urbano di Akrai (l’antica Palazzolo) favorisce una capillare antropizzazione delle contrade verso est ed in particolare, lungo la direttrice stradale Akrai-Noto Antica; qui sorge il monastero di Santa Lucia di Mendola, uno dei luoghi più importanti per la spiritualità durante tutto il medioevo.
I campi che circondano la cava riportano vaghe testimonianze di questi insediamenti, poiché il lungo sfruttamento agricolo ne ha disperso i resti, ed oggi solo pochi conci squadrati si distinguono nei muri a secco, mentre nei campi arati emergono una grande quantità di ceramica, di frammenti di metallo e persino di monete.
Più il là, verso la lecceta del vecchio bosco, silos, frantoi e sepolture affiorano dallo spesso strato di foglie, ma è quasi al centro della cava, che si aprono complesse abitazioni rupestri fra le ripide pareti a picco, dove molti secoli fa uomini alla ricerca di un sicuro rifugio le scavarono disperati.
Per gli amanti del trekking, della natura selvaggia e della storia, Bauli è sicuramente il posto ideale dove fare un’escursione.
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La natura selvaggia domina questo territorio e si possono osservare diverse piante tipiche della macchia mediterranea. Si estende per circa un chilometro la cava, percorsa dal RUSCELLO Baulì che si unisce al MANGHISI. È caratterizzata dalla presenza di un bosco costituito da pioppo nero, i più antichi pioppi presenti sugli Iblei e alcuni di essi monumentali.
La valle è stata utilizzata da sempre dall’uomo per la produzione di legna e carbone. Qui alla fine degli anni 50 sono state rinvenute le abitazioni rupestri ed in particolare il Ddiere Grande e quello Piccolo, di periodo islamico, utilizzati come abitazioni civili con tanto di spazi adibiti per gli animali da pascolo.
E’ possibile individuare tracce che attraversano tutte le fasi dell’età del bronzo fino all’arrivo dei greci, per poi proseguire nell’alto medioevo ed in particolare durante la dominazione bizantina; è proprio in questo periodo che la cava e il pianoro soprastante si popolano.
L’abbandono del vicino centro urbano di Akrai (l’antica Palazzolo) favorisce una capillare antropizzazione delle contrade verso est ed in particolare, lungo la direttrice stradale Akrai-Noto Antica; qui sorge il monastero di Santa Lucia di Mendola, uno dei luoghi più importanti per la spiritualità durante tutto il medioevo.
I campi che circondano la cava riportano vaghe testimonianze di questi insediamenti, poiché il lungo sfruttamento agricolo ne ha disperso i resti, ed oggi solo pochi conci squadrati si distinguono nei muri a secco, mentre nei campi arati emergono una grande quantità di ceramica, di frammenti di metallo e persino di monete.
Più il là, verso la lecceta del vecchio bosco, silos, frantoi e sepolture affiorano dallo spesso strato di foglie, ma è quasi al centro della cava, che si aprono complesse abitazioni rupestri fra le ripide pareti a picco, dove molti secoli fa uomini alla ricerca di un sicuro rifugio le scavarono disperati.
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