🌌Buonasera oggi vi portiamo in via Umberto, in un palazzo particolare.
🏯Palazzo Mazzone è sito a Catania, ad angolo tra la via Umberto e via Grotte Bianche.
📐È stato progettato dall’architetto catanese Tommaso Malerba intorno al 1904 secondo un linguaggio eclettico, cioè una mescolanza di elementi ripresi da diversi movimenti storici e contemporanei e uno stile neo-moresco.
📌Quest’ultimo è caratterizzato da linee severe ed essenziali e archi intrecciati che formano cupole in stucco o gesso modellato.
📸 @rubrica_sicilia
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🏯Palazzo Mazzone è sito a Catania, ad angolo tra la via Umberto e via Grotte Bianche.
📐È stato progettato dall’architetto catanese Tommaso Malerba intorno al 1904 secondo un linguaggio eclettico, cioè una mescolanza di elementi ripresi da diversi movimenti storici e contemporanei e uno stile neo-moresco.
📌Quest’ultimo è caratterizzato da linee severe ed essenziali e archi intrecciati che formano cupole in stucco o gesso modellato.
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Messina Piazza Cairoli
L'albero riccamente addobbato, con accanto a 50 metri di ruota panoramica,
fa un effetto mini bonsai.
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🎥@Femminacomelaguerra
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CAMILLERI e lo strano caso delle ceneri di PIRANDELLO - 27-06-2017
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Ha riaperto la Casa-museo di Luigi Pirandello ad Agrigento. Dopo lunghi lavori è stata riqualificata e grazie ad un nuovo allestimento multimediale del percorso espositivo, offre ai visitatori anche materiali audiovisivi d’archivio e musica composta appositamente.
La casa è una costruzione rurale della prima metà del XVIII secolo. Sorge in una contrada chiamata, anche quando Pirandello vi nacque, Caos, ma deriva da Cavusu, ed era così denominata perché era divisa come le due parti di un pantalone (in dialetto agrigentino cavusu).
“Io son figlio del Caos; e non allegoricamente, ma in giusta realtà, perché son nato in una nostra campagna, che trovasi presso ad un intricato bosco denominato, in forma dialettale, Càvusu dagli abitanti di Girgenti, corruzione dialettale del genuino e antico vocabolo greco Kaos”.
Così ha scritto Pirandello ricordando quella località natia.
Post del 8/12/2021👇🏻
👉🏻https://t.me/c/1369304324/5330
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La casa è una costruzione rurale della prima metà del XVIII secolo. Sorge in una contrada chiamata, anche quando Pirandello vi nacque, Caos, ma deriva da Cavusu, ed era così denominata perché era divisa come le due parti di un pantalone (in dialetto agrigentino cavusu).
“Io son figlio del Caos; e non allegoricamente, ma in giusta realtà, perché son nato in una nostra campagna, che trovasi presso ad un intricato bosco denominato, in forma dialettale, Càvusu dagli abitanti di Girgenti, corruzione dialettale del genuino e antico vocabolo greco Kaos”.
Così ha scritto Pirandello ricordando quella località natia.
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Nasce 'U Tradutturi: il traduttore italiano-siciliano online
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Nasce 'U Tradutturi: il traduttore italiano-siciliano online
Dal siciliano all'italiano e viceversa. Tutto on line e anche consultabile sullo smartphone. Si chiama U Tradutturi (qui il link) ed è uno strumento per tradurre dall'italiano al dialetto migliaia di parole. Funziona esattamente come il traduttore di Google:…
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La Leggenda del Castello di Brolo in Provincia di Messina.
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Il castello di Brolo, la cui costruzione risale al X secolo d.C., è situato su un incantevole promontorio a picco sul mare e domina il borgo sottostante con la sua magnifica torre.
🎣 I vecchi pescatori del posto, narrano una leggenda, probabilmente legata alla famiglia Lancia: la leggenda di Maria la Bella, Figlia di Francesco I.
Pare che la bellissima principessa fosse solita affacciarsi al balcone per aspettare il suo amato, che con la sua piccola barca arrivava fin sotto alle mura del castello, per poi scalare l’altissima torre per raggiungerla in segreto.
Un giorno, però, il principe suo fratello si accorse dei loro incontri fugaci e, ingelositosi, decise di uccidere l’uomo che insidiava la bella Maria.
Dopo un ultimo incontro d’amore, in una notte buia e senza stelle, il giovane venne ferito dal fratello che lo stava aspettando sullo scoglio antistante il castello, che da allora venne chiamato “lo scoglio del pianto”.
Da allora la bellissima principessa attese il suo spasimante invano e si narra che la sua anima aleggi ancora vicino allo scoglio, sempre pronta a consigliare i pescatori quando è meglio ritirarsi, dicendo loro:
"Isati li riti! Viniti! Turnati!".
Quando il mare è in bonaccia, invece, augura loro buona pesca con un “Juta e vinuta! Bona piscata!"
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🎣 I vecchi pescatori del posto, narrano una leggenda, probabilmente legata alla famiglia Lancia: la leggenda di Maria la Bella, Figlia di Francesco I.
Pare che la bellissima principessa fosse solita affacciarsi al balcone per aspettare il suo amato, che con la sua piccola barca arrivava fin sotto alle mura del castello, per poi scalare l’altissima torre per raggiungerla in segreto.
Un giorno, però, il principe suo fratello si accorse dei loro incontri fugaci e, ingelositosi, decise di uccidere l’uomo che insidiava la bella Maria.
Dopo un ultimo incontro d’amore, in una notte buia e senza stelle, il giovane venne ferito dal fratello che lo stava aspettando sullo scoglio antistante il castello, che da allora venne chiamato “lo scoglio del pianto”.
Da allora la bellissima principessa attese il suo spasimante invano e si narra che la sua anima aleggi ancora vicino allo scoglio, sempre pronta a consigliare i pescatori quando è meglio ritirarsi, dicendo loro:
"Isati li riti! Viniti! Turnati!".
Quando il mare è in bonaccia, invece, augura loro buona pesca con un “Juta e vinuta! Bona piscata!"
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La Cattedrale di Piazza Armerina
La Cattedrale è una bellissima chiesa a Piazza Armerina sita nell’omonima Piazza, costruita tra il 1604 e il 1719.
Nel 1598, l’aristocratico Marco Trigona offrì tutti i suoi beni alla Chiesa Madre, con l’accordo di costruire una nuova Matrice dall’aspetto più sontuoso.
A dirigere i lavori fu l’architetto Orazio Torriani.
Il patrimonio artistico-culturale contenuto all’interno comprende: il battistero; il Crocifisso su tavola, dipinto su tutti e due lati (nel retro Cristo risorto) e risalente al 1485 dal convenzionalmente detto “Maestro della croce di Piazza Armerina”; l’altare principale comprendente le opere di Giuseppe Capra, come l’icona bizantina di Maria Santissima delle Vittorie.
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La Cattedrale è una bellissima chiesa a Piazza Armerina sita nell’omonima Piazza, costruita tra il 1604 e il 1719.
Nel 1598, l’aristocratico Marco Trigona offrì tutti i suoi beni alla Chiesa Madre, con l’accordo di costruire una nuova Matrice dall’aspetto più sontuoso.
A dirigere i lavori fu l’architetto Orazio Torriani.
Il patrimonio artistico-culturale contenuto all’interno comprende: il battistero; il Crocifisso su tavola, dipinto su tutti e due lati (nel retro Cristo risorto) e risalente al 1485 dal convenzionalmente detto “Maestro della croce di Piazza Armerina”; l’altare principale comprendente le opere di Giuseppe Capra, come l’icona bizantina di Maria Santissima delle Vittorie.
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Catania, scoperto un affresco settecentesco dell'ex convento di Santa Caterina
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via catania.gds.it
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Catania, scoperto un affresco settecentesco dell'ex convento di Santa Caterina
Presentato alla città il capolavoro rinvenuto nell’ex convento di S. Caterina da Siena al Rosario e restaurato con i fondi dell’8 per mille dell’Irpef a diretta gestione della presidenza del Consiglio dei ministri È stato presentato presso l’Archivio di Stato…
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San Pier Niceto (Sampèri in siciliano) è un comune italiano di 2 643 abitanti della città metropolitana di Messina in Sicilia.
Per quanto concerne l'etimologia, il termine "Niceto", il quale deriva dal greco "nìke" ("vittoria"), è stato aggiunto soltanto nel 1873.
In passato, come si può notare nelle carte geografiche più antiche, il comune era denominato San Pietro di Monforte o San Pier Monforte, in quanto frazione del limitrofo comune di Monforte San Giorgio.
Il comune si trova nella Valle del Niceto.
📸 @messinaeprov
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Per quanto concerne l'etimologia, il termine "Niceto", il quale deriva dal greco "nìke" ("vittoria"), è stato aggiunto soltanto nel 1873.
In passato, come si può notare nelle carte geografiche più antiche, il comune era denominato San Pietro di Monforte o San Pier Monforte, in quanto frazione del limitrofo comune di Monforte San Giorgio.
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