Babb’i l’ova, babbu ri l’ova
Quante volte abbiamo pronunciato o abbiamo sentito pronunciare babb’i l’ova o babbu ri l’ova?
Uno scherno, un modo colorito, ma mai volgare per designare una persona sciocca e un po’ stupida.
Un termine divertente e che racconta di un popolo e delle sue tradizioni.
Il siciliano babbu – stupido – deriva dallo spagnolo “bobo” e significa “babbeo”. U “babbu ‘i l’ova” era molto probabilmente una figura realmente esistita; un ambulante di quartiere che distribuiva e vendeva le uova.
Il personaggio, per l’epiteto utilizzato, non brillava certamente per arguzia o per talento e da ciò veniva schernito dagli avventori.
Il compito, infatti, era dato a persone dalle menti semplici, per racimolare qualche soldo e occupare il tempo.
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
Quante volte abbiamo pronunciato o abbiamo sentito pronunciare babb’i l’ova o babbu ri l’ova?
Uno scherno, un modo colorito, ma mai volgare per designare una persona sciocca e un po’ stupida.
Un termine divertente e che racconta di un popolo e delle sue tradizioni.
Il siciliano babbu – stupido – deriva dallo spagnolo “bobo” e significa “babbeo”. U “babbu ‘i l’ova” era molto probabilmente una figura realmente esistita; un ambulante di quartiere che distribuiva e vendeva le uova.
Il personaggio, per l’epiteto utilizzato, non brillava certamente per arguzia o per talento e da ciò veniva schernito dagli avventori.
Il compito, infatti, era dato a persone dalle menti semplici, per racimolare qualche soldo e occupare il tempo.
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Secondo un’altra versione, invece, un signorotto di Caltagirone e dei braccianti che assumeva per lavorare presso i campi.
Tronfio, prepotente e accorto, chiamava in disparte i lavoratori della terra e prometteva, oltre al compenso, un uovo al giorno.
Raccomandava a ciascuno di loro di lavorare di buona lena per ricevere il premio concordato e di non dire nulla agli altri.
Durante l’ispezione per i campi, gridava a gran voce: «Attia di l’ova!» Quelle urla destavano ansia e smuovevano i braccianti a lavorare con maggiore solerzia, ignari dell’inganno e quindi babb’i l’ova.
La “catanesitudine” è qualcosa che si acquisisce con il tempo.
U babbu ri l’ova non è cattivo, non è malizioso e si perde in un bicchiere d’acqua. La persona babba è scimunita, stupidina, sciocca. U babbu ri l’ova rafforza e carica di un significato maggiore l’aggettivo. Il catanese lo sa, il siciliano anche. Ogni parola (o ogni accostamento tra due o tre parole) crea un connubio di significati singolari e meravigliosi. I non autoctoni non lo sanno, forse difficilmente capiranno, ma è qualcosa che si acquisisce col tempo.
Questi semplici racconti confermano che u babb’i l’ova è una persona che si perde in un bicchiere d’acqua, sciocchina, facile da raggirare. L’espressione dà un colore ulteriore alla semplice parola che useremmo per indicare una persona credulona, creando un connubio di significati singolari e divertenti della lingua parlata.
Chi non è abituato a questi suoni difficilmente potrà coglierne le sfumature. Come qualsiasi altro dialetto, quello catanese (sia l’abitante che il dialetto della lingua siciliana)
è ricco di una moltitudine di usi e modi di dire, e rimane la maniera più colorita e vibrante per raccontare la cultura e la bellezza di un luogo e della sua gente.
Vibrante e straordinaria sedimentazione di cultura e bellezza.
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Tronfio, prepotente e accorto, chiamava in disparte i lavoratori della terra e prometteva, oltre al compenso, un uovo al giorno.
Raccomandava a ciascuno di loro di lavorare di buona lena per ricevere il premio concordato e di non dire nulla agli altri.
Durante l’ispezione per i campi, gridava a gran voce: «Attia di l’ova!» Quelle urla destavano ansia e smuovevano i braccianti a lavorare con maggiore solerzia, ignari dell’inganno e quindi babb’i l’ova.
La “catanesitudine” è qualcosa che si acquisisce con il tempo.
U babbu ri l’ova non è cattivo, non è malizioso e si perde in un bicchiere d’acqua. La persona babba è scimunita, stupidina, sciocca. U babbu ri l’ova rafforza e carica di un significato maggiore l’aggettivo. Il catanese lo sa, il siciliano anche. Ogni parola (o ogni accostamento tra due o tre parole) crea un connubio di significati singolari e meravigliosi. I non autoctoni non lo sanno, forse difficilmente capiranno, ma è qualcosa che si acquisisce col tempo.
Questi semplici racconti confermano che u babb’i l’ova è una persona che si perde in un bicchiere d’acqua, sciocchina, facile da raggirare. L’espressione dà un colore ulteriore alla semplice parola che useremmo per indicare una persona credulona, creando un connubio di significati singolari e divertenti della lingua parlata.
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Il borgo medievale da non perdere: quattro motivi per visitare Caccamo CLICCA PER IL VIDEO
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Il borgo medievale da non perdere: quattro motivi per visitare Caccamo CLICCA PER IL VIDEO
Cultura | Oltre il Castello Alla scoperta di Caccamo Il borgo medievale da non perdere: quattro motivi per visitare Caccamo CLICCA PER IL VIDEO di Marianna Grillo 1 Dicembre 2021 GUARDA IL VIDEO IN ALTO Un castello tra i più grandi e meglio conservati di…
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Valle dei Templi, scoperte due fantastiche fornaci per la produzione di ceramica
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Valle dei Templi, scoperte due fantastiche fornaci per la produzione di ceramica
AGRIGENTO – Sono stati rinvenuti due fornaci, una rettangolare e una circolare, databili tra la fine del VI e la metà del V secolo a.C., oltre ad una grande casa privata, con pitture e mosaici colorati, costruita tra la fine del III e l’inizio del II secolo…
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Antica Messina pre terremoto del 1908.
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Il 9 dicembre del 1992 ci lasciava un grande della comicità italiana e simbolo della Sicilia, Franco Franchi.
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Di seguito un racconto di quando Franco Benenato (vero nome di Franco Franchi), non ancora famoso, intratteneva i palermitani con spettacoli improvvisati in piazza:
"Intorno a loro, accalcata davanti ai Magazzini Florio in attesa di comprare un passaggio sul vapore, gente senza più casa: miriadi di facce, grugni e mascheroni su cui scivolavano senza requie scatti d'impazienza smaniosa e smarrimento. Poi, d'un tratto, da quel ristagno di mestizia si aprì intorno a un guitto bambino lo squarcio di una radura spensierata, una rumorosa nuvola di risate: i capelli arruffati sulla faccia di gomma, una logora giacca militare calata sulle spalle striminzite, il piccolo Franco Benenato si esibiva nell'imitazione di Adolfo Hitler, con l'immancabile baffo di indice e medio stampati per traverso sopra il labbro. «Eins, zwei, drei» ringhiava il Führer palermitano mimando il passo dell'oca con le gambette scheletriche; e il ringhio si faceva abbaiata secca quando passava dalla marcia alla minaccia, dalla parata alla sfida ridanciana, in un travolgente crescendo di mimica che culminava in raffiche di «Fucilazionen!» e «Kaputt!» sventagliati sul pubblico divertito".
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"Intorno a loro, accalcata davanti ai Magazzini Florio in attesa di comprare un passaggio sul vapore, gente senza più casa: miriadi di facce, grugni e mascheroni su cui scivolavano senza requie scatti d'impazienza smaniosa e smarrimento. Poi, d'un tratto, da quel ristagno di mestizia si aprì intorno a un guitto bambino lo squarcio di una radura spensierata, una rumorosa nuvola di risate: i capelli arruffati sulla faccia di gomma, una logora giacca militare calata sulle spalle striminzite, il piccolo Franco Benenato si esibiva nell'imitazione di Adolfo Hitler, con l'immancabile baffo di indice e medio stampati per traverso sopra il labbro. «Eins, zwei, drei» ringhiava il Führer palermitano mimando il passo dell'oca con le gambette scheletriche; e il ringhio si faceva abbaiata secca quando passava dalla marcia alla minaccia, dalla parata alla sfida ridanciana, in un travolgente crescendo di mimica che culminava in raffiche di «Fucilazionen!» e «Kaputt!» sventagliati sul pubblico divertito".
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“Io sbuccio cipolle e a lui bruciano gli occhi”.
Il proverbio intende sottolineare l’inopportunità delle lamentele di qualcuno che sta a contatto con qualcun altro che avrebbe davvero dei validi motivi per lamentarsi.
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Casa-museo di Pirandello, virtual tour con Leo Gullotta - lasiciliaweb
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Casa-museo di Pirandello, virtual tour con Leo Gullotta - lasiciliaweb
AGRIGENTO – Un percorso multimediale attraverso sei sale, guidati dalla voce narrante di Leo Gullotta, per immergersi nella vita, nelle opere e nell’immaginario del Nobel agrigentino. La Regione Siciliana restituisce al pubblico la Casa Museo Luigi Pirandello…
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Freddissima ma bellissima alba questa mattina sull'Etna, con tanto di nube lenticolare.
"Etna, Dicembre 2021"
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La bellissima nube lenticolare, denominata anche Contessa dei venti, che mercoledì scorso si è colorata di rosso fuoco alle prime luci di una freddissima alba dicembrina. La foto è stata scattata dal piazzale di Piano Provenzana a quota 1800 metri circa di altitudine. Ho faticato per arrivare a questa quota considerate le temperature ed il manto stradale praticamente ridotto ad una lastra di ghiaccio, ma comunque, come sempre, posso dire che ne è valsa veramente la pena. L'etna non smette mai di stupirmi, sono curioso di sapere cosa mi riserverà domani, visto che le condizioni non sembrano essere delle migliori.
"Etna, 8 Dicembre 2021"
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