A BARUNISSA DI CARINI
Una ballata popolare siciliana narra di un delitto avvenuto nel ’500: il 4 dicembre 1563 la Baronessa di Carini, Donna Laura Lanza, moglie di Don Vincenzo La Grua – Talamanca, venne uccisa per motivi di onore dal padre, Don Cesare Lanza.
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💃#BallataPopolareSiciliana
Una ballata popolare siciliana narra di un delitto avvenuto nel ’500: il 4 dicembre 1563 la Baronessa di Carini, Donna Laura Lanza, moglie di Don Vincenzo La Grua – Talamanca, venne uccisa per motivi di onore dal padre, Don Cesare Lanza.
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A barunissa di Carini
Chianci Palermu, chianci Siracusa,
a Carini c’è lu luttu ‘n ogni casa.
Attornu a lu casteddu di Carini,
ci passa e spassa un beddu cavaleri,
lu Vernagallu di sangu gintili
ca di la gioventù l'unuri teni.
Viru viniri na cavalleria,
chistu è me patri ca veni ppi mia,
tuttu vistutu alla cavallerizza
chistu è me patri ca mi veni ammazza.
Signuri patri... chi vinisti a fari...?
Signura figghia... vi vegnu ammazzari
Lu primu colpu la donna cariu,
l'appressu colpu la donna muriu.
Un colpu a lu cori, un colpo tra li rini
povira barunissa di Carini.
Piange Palermo, piange Siracusa,
a Carini c'è il lutto in ogni casa.
TRADUZIONE
La baronessa di Carini
Attorno al castello di Carini,
ci passa e ripassa un bel cavaliere,
il Vernagallo di sangue nobile
che della gioventù l'onore tiene.
Vedo venire un cavaliere,
questo è mio padre che viene per me,
tutto vestito da cavaliere
questo è mio padre che viene ad ammazzarmi.
Signore padre... che siete venuto a fare...?
Signora figlia... sono venuto ad ammazzarvi.
Il primo colpo la donna cadde,
il colpo appresso la donna morì.
Un colpo al cuore, un colpo tra i reni
povera baronessa di Carini.
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Attornu a lu casteddu di Carini,
ci passa e spassa un beddu cavaleri,
lu Vernagallu di sangu gintili
ca di la gioventù l'unuri teni.
Viru viniri na cavalleria,
chistu è me patri ca veni ppi mia,
tuttu vistutu alla cavallerizza
chistu è me patri ca mi veni ammazza.
Signuri patri... chi vinisti a fari...?
Signura figghia... vi vegnu ammazzari
Lu primu colpu la donna cariu,
l'appressu colpu la donna muriu.
Un colpu a lu cori, un colpo tra li rini
povira barunissa di Carini.
Piange Palermo, piange Siracusa,
a Carini c'è il lutto in ogni casa.
TRADUZIONE
La baronessa di Carini
Attorno al castello di Carini,
ci passa e ripassa un bel cavaliere,
il Vernagallo di sangue nobile
che della gioventù l'onore tiene.
Vedo venire un cavaliere,
questo è mio padre che viene per me,
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questo è mio padre che viene ad ammazzarmi.
Signore padre... che siete venuto a fare...?
Signora figlia... sono venuto ad ammazzarvi.
Il primo colpo la donna cadde,
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A Siracusa, all'interno del bellissimo Parco Archeologico della Neapolis, potrete ammirare i resti del più grande altare sacrificale greco finora rinvenuto!🤩
È il cd. Altare di Ierone, costruito in onore di Zeus, nel III secolo a.C., per volere del tiranno siracusano Ierone II.
Restano visibili solo i ruderi del basamento lungo, pensate, ben 198 metri!🤓
Storici antichi narrano di sacrifici con 450 tori fatti qui, in quest'area sacra, in onore di Zeus...🗡🐂😮
Lo sapevate? L'avete già visto? Salvate il post e seguitemi, se non siete ancora stati nella mia Siracusa!🏛
🎥 @viaggioasudest
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Storici antichi narrano di sacrifici con 450 tori fatti qui, in quest'area sacra, in onore di Zeus...🗡🐂😮
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Le Vie dei Tesori chiude in bellezza l'edizione 2021: 250 mila visitatori in giro per luoghi dimenticati
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#goodnews〽️
via gds.it
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Le Vie dei Tesori chiude in bellezza l'edizione 2021: 250 mila visitatori in giro per luoghi dimenticati
Si riconferma un successo le Vie dei Tesori, che con l’edizione 2021 appena chiusa ha fatto oltre 250.000 visitatori, nonostante le restrizioni legate alla pandemia. “È andata benissimo soprattutto per il coinvolgimento nuovo delle città che si sono strette…
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La storia del labirinto di Arianna affonda le sue radici nell’antica Grecia. Arianna era infatti la principessa di Creta.
La leggenda vuole che Arianna, innamoratasi di Teseo, avesse realizzato un gomitolo per poter ritrovare la strada del labirinto di Cnosso in cui si rifugiava il Minotauro.
📸 @pioandreaperi
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Il labirinto di Arianna è stato invece realizzato sulla cresta di un colle nel 1990 dall’artista Italo Lanfredini.
Si trova all’interno della Fiumara d’arte del magnate Antonio Presti, che parte da Castel di Tusa.
Il significato
La scultura in cemento, all’interno della quale si può camminare proprio come in un labirinto concentrico, affronta il tema dell’ascesa verso la purezza grazie al cammino.
“Il labirinto – recita il testo della fondazione – è riflessione, è spiritualità che deriva da una sorta di “maternità”, espressa in un dolce concentrico svolgersi di cerchi culminante in una aspirazione all’alto, al sublime”.
Si cammina pensando di fare un percorso preciso, poi d’un tratto ci si smarrisce grazie alla geometria del percorso.
Ed è allora che il viaggio ha davvero inizio. Sino all’arrivo in cui un albero di ulivo non rinnova la vita. L’ingresso invece è un chiaro messaggio di maternità.
Si entra da una porta che richiama l’organo genitale femminile da cui si viene in vita.
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“Il labirinto – recita il testo della fondazione – è riflessione, è spiritualità che deriva da una sorta di “maternità”, espressa in un dolce concentrico svolgersi di cerchi culminante in una aspirazione all’alto, al sublime”.
Si cammina pensando di fare un percorso preciso, poi d’un tratto ci si smarrisce grazie alla geometria del percorso.
Ed è allora che il viaggio ha davvero inizio. Sino all’arrivo in cui un albero di ulivo non rinnova la vita. L’ingresso invece è un chiaro messaggio di maternità.
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Savoca, borgo collinare della riviera ionica messinese, è famosa per il suo ricco patrimonio storico-artistico, nonché per esser stata location di alcune scene de "Il Padrino", del registra Francis Ford Coppola.
Il paese, che deve il suo nome alla pianta di 'sambuco' definito 'savucu' in siciliano, fu fondato da re Ruggero II e conobbe grande fortuna durante tutta l'età medievale e moderna: si pensi che fino al 1492 vi era una comunità ebraica che aveva una sua sinagoga. Tra i monumenti più suggestivi vi sono le catacombe del Monastero dei Cappuccini che custodiscono i corpi mummificati di nobili e prelati.
La bellezza del paese, immersa in una cornice paesaggistica mozzafiato, fa ben comprendere perché il centro sia stato inserito nel circuito de 'I borghi più belli d'Italia.
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Il paese, che deve il suo nome alla pianta di 'sambuco' definito 'savucu' in siciliano, fu fondato da re Ruggero II e conobbe grande fortuna durante tutta l'età medievale e moderna: si pensi che fino al 1492 vi era una comunità ebraica che aveva una sua sinagoga. Tra i monumenti più suggestivi vi sono le catacombe del Monastero dei Cappuccini che custodiscono i corpi mummificati di nobili e prelati.
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Controcorrente | Scoprire la Sicilia a novembre - Linkiesta.it
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via www.linkiesta.it
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Controcorrente | Scoprire la Sicilia a novembre - Linkiesta.it
A novembre non è poi così fuori luogo raggiungere la Sicilia, quando il caldo torrido dei mesi estivi è domato, i turisti sono pochi e l’ospitalità isolana raggiunge il suo massimo. Si parte magari per pochi giorni, si sceglie una meta non troppo lontana…
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Quando in autunno il sole volge al tramonto,indora la natura tutta come un colpo di vernice e come d'incanto tutto si tinge d'oro, creando un connubio perfetto con il luogo incantevole.
Le nuvole protagoniste ufficiali cadono sovrane,specchiandosi nelle azzurre acque delle vasche salanti,la salina Culcasi si specchia intatta nell'acqua,mentre lontane appaiono dalla torre di Nubia le isole Egusee,Erice si scopre ad un tratto davanti agli stormi di fenicotteri rosa che si sono appena insediati tra le vasche di Chiusicella e Calcara.
Ci si ferma solo per lasciarsi baciare il viso un attimo dal raggiante e caldo sole di Novembre e pensare che si è da soli padroni di questa straordinaria meraviglia.
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Le nuvole protagoniste ufficiali cadono sovrane,specchiandosi nelle azzurre acque delle vasche salanti,la salina Culcasi si specchia intatta nell'acqua,mentre lontane appaiono dalla torre di Nubia le isole Egusee,Erice si scopre ad un tratto davanti agli stormi di fenicotteri rosa che si sono appena insediati tra le vasche di Chiusicella e Calcara.
Ci si ferma solo per lasciarsi baciare il viso un attimo dal raggiante e caldo sole di Novembre e pensare che si è da soli padroni di questa straordinaria meraviglia.
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