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Pi San Martinu ogni mustu diventa vinu.
L'11 novembre si festeggia San Martino e, come tradizione, si assaggia il vino nuovo! In Sicilia questi giorni di festa trascorrono tra desgustazioni di vini, gastronomia e dolci tipici.
In Sicilia solitamente si mangiano i biscotti di San Martino,tipici biscotti siciliani secchi,duri, aromatizzati con semi di anice nero che si gustano insieme al marsala o a un buon vino moscato.
Vengono preparati in questo periodo in occasione dell’estate di San Martino,
c’è anche una variante morbida farcita con crema di ricotta.
Festa di San Martino
La festa che celebra il vescovo di Tours, noto come San Martino.
Proverbiali la sua umiltà e la sua carità che hanno dato vita ad alcune leggende, una delle quali legata alla cosiddetta estate di San Martino, la quale si manifesta, in senso meteorologico, all'inizio di novembre e dà luogo ad alcune tradizionali feste popolari.
✍🏻@newseinfo
📌@siciliaterramia
💡@vogliadisapere
🗣#tradizioni
L'11 novembre si festeggia San Martino e, come tradizione, si assaggia il vino nuovo! In Sicilia questi giorni di festa trascorrono tra desgustazioni di vini, gastronomia e dolci tipici.
In Sicilia solitamente si mangiano i biscotti di San Martino,tipici biscotti siciliani secchi,duri, aromatizzati con semi di anice nero che si gustano insieme al marsala o a un buon vino moscato.
Vengono preparati in questo periodo in occasione dell’estate di San Martino,
c’è anche una variante morbida farcita con crema di ricotta.
Festa di San Martino
La festa che celebra il vescovo di Tours, noto come San Martino.
Proverbiali la sua umiltà e la sua carità che hanno dato vita ad alcune leggende, una delle quali legata alla cosiddetta estate di San Martino, la quale si manifesta, in senso meteorologico, all'inizio di novembre e dà luogo ad alcune tradizionali feste popolari.
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L'estate di San Martino
La leggenda narra che Martino, figlio di un ufficiale dell'esercito romano, a causa di un'ordinanza dell'epoca divenne anch'egli soldato romano e trovandosi, in una grigia giornata d’autunno, alle porte della città di Amiens con i suoi soldati incontrò un mendicante seminudo.
D'impulso tagliò in due il suo mantello militare e lo condivise con il mendicante.
Miracolosamente il freddo si affievolì e comparve il sole: fu quella la prima estate di San Martino.
Le feste e la gastronomia in Sicilia
Questa data, simbolicamente associata alla maturazione del vino nuovo, è quindi un'occasione di ritrovo e festeggiamenti nei quali si brinda stappando il vino novello e molte cantine aprono le loro porte per le degustazioni.
Un altro proverbio, s'ammazza lu porcu e si sazza lu vinu, ci ricorda che in questa ricorrenza molte famiglie siciliane macellavano il maiale per farne prosciutti, salami e salsicce.
Questa tradizione è ancora viva in alcuni centri agricoli.
Le feste di San Martino in Sicilia sono l'occasione giusta per gustare le classiche caldarroste e il buon vino novello, ma anche il pane casereccio e i dolci tipici di questa ricorrenza, come i biscotti di San Martino.
Nel palermitano si mangia u viscottu di San Martino abbagnatu, biscotti rotondi aromatizzati con semi d’anice, che vengono gustati bagnati nel vino moscato. Ma i dolci tipici di San Martino sono tanti e diffusi in tutta la Sicilia: il tricotto (croccante e friabile perfetto per l’inzuppo), il rasco (pasta morbida, inzuppata di liquore, ripiena di crema di ricotta) e la versione del biscotto decorato (pasta morbida, scavato e riempito di conserva, glassato e merlettato con zucchero e decorato con un cioccolatino e frangette d’argento).
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La leggenda narra che Martino, figlio di un ufficiale dell'esercito romano, a causa di un'ordinanza dell'epoca divenne anch'egli soldato romano e trovandosi, in una grigia giornata d’autunno, alle porte della città di Amiens con i suoi soldati incontrò un mendicante seminudo.
D'impulso tagliò in due il suo mantello militare e lo condivise con il mendicante.
Miracolosamente il freddo si affievolì e comparve il sole: fu quella la prima estate di San Martino.
Le feste e la gastronomia in Sicilia
Questa data, simbolicamente associata alla maturazione del vino nuovo, è quindi un'occasione di ritrovo e festeggiamenti nei quali si brinda stappando il vino novello e molte cantine aprono le loro porte per le degustazioni.
Un altro proverbio, s'ammazza lu porcu e si sazza lu vinu, ci ricorda che in questa ricorrenza molte famiglie siciliane macellavano il maiale per farne prosciutti, salami e salsicce.
Questa tradizione è ancora viva in alcuni centri agricoli.
Le feste di San Martino in Sicilia sono l'occasione giusta per gustare le classiche caldarroste e il buon vino novello, ma anche il pane casereccio e i dolci tipici di questa ricorrenza, come i biscotti di San Martino.
Nel palermitano si mangia u viscottu di San Martino abbagnatu, biscotti rotondi aromatizzati con semi d’anice, che vengono gustati bagnati nel vino moscato. Ma i dolci tipici di San Martino sono tanti e diffusi in tutta la Sicilia: il tricotto (croccante e friabile perfetto per l’inzuppo), il rasco (pasta morbida, inzuppata di liquore, ripiena di crema di ricotta) e la versione del biscotto decorato (pasta morbida, scavato e riempito di conserva, glassato e merlettato con zucchero e decorato con un cioccolatino e frangette d’argento).
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Sferracavallo (Pa): i trulli di Sicilia
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Sferracavallo (Pa): i trulli di Sicilia
Non tutti sanno che i Trulli, tipiche abitazioni della Puglia, si trovano, in versione ridotta, anche nel palermitano. Sferracavallo è un delizioso borgo marinaro che si trova nella riserva naturale orientata di Capo Gallo, posto magico e purtroppo poco conosciuto.…
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🗞🌋È catanese il miglior direttore di McDonald's del mondo: Santo Di Dio vince il Ray Kroc Award
At @paesietnei By Paesi Etnei News
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È catanese il miglior direttore di McDonald's del mondo: Santo Di Dio vince il Ray Kroc Award
È siciliano uno dei migliori direttori di un ristorante McDonald's al mondo. Il prestigioso riconoscimento è stato infatti assegnato a Santo Di Dio, responsabile dello store di Catania Tenutella: a lui va il premio Ray Kroc Award 2022, che prende il nome…
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È l'unica città in Europa che ha ancora tracce dei bombardamenti: Palermo e le sue macerie
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È l'unica città in Europa che ha ancora tracce dei bombardamenti: Palermo e le sue macerie
Con Domenico Michelon, ingegnere appassionato di storia, individuiamo alcuni punti chiave per comprendere meglio il periodo più duro per Palermo e l'Italia intera Tra i momenti storici che più hanno segnato il volto della città di Palermo di sicuro c’è quello…
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Castelvecchio "Messina"
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Borgo di Castelvecchio È un piccolo centro fondato in epoca bizantina dai monaci provenienti dalla Siria e dall’Egitto, con il nome di Palachorìon che significa vecchio (palaion) casale (korion). Il paese, che conserva alcuni tratti urbanistici islamici, offre diversi punti panoramici di straordinaria suggestione.
Nel cuore dell’abitato sorge la settecentesca chiesa Madre dedicata a Sant’Onofrio, all’interno della quale è possibile ammirare un artistico soffitto a cassettoni, una Epifania del Camarda (1626) e un pregevole altare marmoreo. Nella canonica è allestito un piccolo museo che custodisce fra l’altro una bella pala d’altare del 1497 con San Nicolò in cattedra.
Interessanti sono anche le chiese di San Nicolò, dell’Annunziata e di San Teodoro con l’annesso convento degli Agostiniani Scalzi.
Il borgo si caratterizza anche per la presenza di numerose sorgive e fontane storiche come l’Acqua Ruggia del XII secolo.
A breve distanza dal paese si trova uno dei più importanti monumenti siciliani di epoca bizantina: la chiesa basiliana dei SS Pietro e Paolo d’Agrò.
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Nel cuore dell’abitato sorge la settecentesca chiesa Madre dedicata a Sant’Onofrio, all’interno della quale è possibile ammirare un artistico soffitto a cassettoni, una Epifania del Camarda (1626) e un pregevole altare marmoreo. Nella canonica è allestito un piccolo museo che custodisce fra l’altro una bella pala d’altare del 1497 con San Nicolò in cattedra.
Interessanti sono anche le chiese di San Nicolò, dell’Annunziata e di San Teodoro con l’annesso convento degli Agostiniani Scalzi.
Il borgo si caratterizza anche per la presenza di numerose sorgive e fontane storiche come l’Acqua Ruggia del XII secolo.
A breve distanza dal paese si trova uno dei più importanti monumenti siciliani di epoca bizantina: la chiesa basiliana dei SS Pietro e Paolo d’Agrò.
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Due gemelle catanesi tra i 33 eroi del quotidiano premiati da Mattarella
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Due gemelle catanesi tra i 33 eroi del quotidiano premiati da Mattarella
Dall’immigrato somalo che trova un portafoglio con cinquemila euro dentro e lo restituisce al proprietario alla carabiniera che salva una donna che vuole togliersi la vita; dal novantunenne che lascia il posto per la vaccinazione Covid alla mamma di un ragazzo…
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A Siracusa, all'interno del bellissimo Parco Archeologico della Neapolis, potrete ammirare i resti del più grande altare sacrificale greco finora rinvenuto!🤩
È il cd. Altare di Ierone, costruito in onore di Zeus, nel III secolo a.C., per volere del tiranno siracusano Ierone II.
Restano visibili solo i ruderi del basamento lungo, pensate, ben 198 metri!🤓
Storici antichi narrano di sacrifici con 450 tori fatti qui, in quest'area sacra, in onore di Zeus...🗡🐂😮
Lo sapevate? L'avete già visto? Salvate il post e seguitemi, se non siete ancora stati nella mia Siracusa!🏛
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È il cd. Altare di Ierone, costruito in onore di Zeus, nel III secolo a.C., per volere del tiranno siracusano Ierone II.
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Storici antichi narrano di sacrifici con 450 tori fatti qui, in quest'area sacra, in onore di Zeus...🗡🐂😮
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