La RB7 risale fino a Villa Bonanno e sfreccia poi attraverso il percorso seguito dalla processione di Santa Rosalia, in particolare via Vittorio Emanuele, che taglia il centro storico fiancheggiando le magnifiche architetture arabo-normanne della cattedrale. Arrivata ai Quattro Canti, la macchina compie quello che in gergo è detto un “donut”, ovvero gira su stessa per regalare una visione a 360° della piazza, facendo volare petali di rosa che ricordano l’analogo omaggio alla patrona della città, che avviene proprio in questo punto della processione.
Continuando nella sua corsa, la macchina arriva a Porta Felice, affacciata sul mare, per poi sfrecciare a tutta velocità lungo il Foro Italico, uno dei lungomare palermitani più suggestivi, caratterizzato da filari di palme, e scendere poi verso “la Cala”, la parte più antica della zona del porto, che ha una storia risalente addirittura ai primi insediamenti fenici.
Uscendo dal centro città, Max Verstappen arriva al Parco della Favorita, il parco urbano più grande d’Europa, vero polmone verde di Palermo situato alle falde del Monte Pellegrino, che con la sua alternanza di curve e rettilinei si trasforma in un autentico e spettacolare circuito cittadino.
Ultima tappa di questa inedita corsa è la spiaggia di Mondello, raggiunta dopo aver percorso viale Margherita di Savoia, impreziosito dalle tipiche architetture in stile Art Noveau delle sue ville e soprattutto dell’Antico Stabilimento Balneare. Il team della Scuderia Red Bull Racing Honda è sul molo, pronto ad attendere il pilota con un’incredibile sorpresa finale – anche questa una vera novità - con cui partire in direzione di Monza.
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Continuando nella sua corsa, la macchina arriva a Porta Felice, affacciata sul mare, per poi sfrecciare a tutta velocità lungo il Foro Italico, uno dei lungomare palermitani più suggestivi, caratterizzato da filari di palme, e scendere poi verso “la Cala”, la parte più antica della zona del porto, che ha una storia risalente addirittura ai primi insediamenti fenici.
Uscendo dal centro città, Max Verstappen arriva al Parco della Favorita, il parco urbano più grande d’Europa, vero polmone verde di Palermo situato alle falde del Monte Pellegrino, che con la sua alternanza di curve e rettilinei si trasforma in un autentico e spettacolare circuito cittadino.
Ultima tappa di questa inedita corsa è la spiaggia di Mondello, raggiunta dopo aver percorso viale Margherita di Savoia, impreziosito dalle tipiche architetture in stile Art Noveau delle sue ville e soprattutto dell’Antico Stabilimento Balneare. Il team della Scuderia Red Bull Racing Honda è sul molo, pronto ad attendere il pilota con un’incredibile sorpresa finale – anche questa una vera novità - con cui partire in direzione di Monza.
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VIDEO | Ciao Palermo, Monza chiama: così la Red Bull omaggia il Gran Premio d'Italia
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VIDEO | Ciao Palermo, Monza chiama: così la Red Bull omaggia il Gran Premio d'Italia
Red Bull Racing Honda nel video lanciato alla vigilia del Gran Premio d’Italia, in programma a Monza domenica prossima, rende omaggio all’Italia, in particolare a Palermo. Nella clip, intitolata “Ciao Palermo, Monza is calling”, la monoposto di F1 RB7 guidata…
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Siracusa, il “kouros ritrovato” sarà esposto ad Atene in una grande mostra internazionale - Siracusa News
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Siracusa, il “kouros ritrovato” sarà esposto ad Atene in una grande mostra internazionale - Siracusa News
Il “Kouros ritrovato”, che si compone dello splendido busto del giovinetto greco di Leontinoi, custodito al museo Paolo Orsi di Siracusa e della testa conservata al Museo di Castello Ursino di Catania – è partito per la Grecia dove, dal 27 settembre al 23…
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Fu intrigante e scaltra, ma anche misteriosa: Macalda di Scaletta, la siciliana che fa ancora parlare di sé
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Fu intrigante e scaltra, ma anche misteriosa: Macalda di Scaletta, la siciliana che fa ancora parlare di sé
03 Feb 2021 Siciliani Chi era davvero Macalda di Scaletta? L’hanno soprannominata “Giovanna d’Arco di Sicilia”, anima la leggenda del pozzo di Gammazita e fu la prima donna siciliana a giocare a scacchi. Fu indubbiamente una delle donne siciliane del passato…
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Innamorarsi a Torre delle Mandre.
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📍Altavilla Milicia
Curiosità: Di normanno ha poco o nulla, eppure per tutti è per eccellenza la Torre Normanna, tanto da avere dato il nome all’albergo che si trova a poche centinaia di metri di distanza. La costruzione si trova su capo Crosso, tra i territori comunali di Altavilla Milicia e Trabia , in un punto strategico e panoramico che consente una visuale che va da Capo Zafferano fino ai territori costieri di Campofelice di Roccella.
Fu edificata nel periodo aragonese, come certificano i documenti storici che ne attestano la presenza al 1557. Fa parte di un complesso sistema di difesa, insieme alle altre torri di guardia, Torre Colonna, non molto distante dalla Torre delle Mandre, risalente al 1582 e a Torre Milicia, vicino all’uscita dell’autostrada A19, accanto alla strada che porta in paese, costruita nel 1578.
Le torri erano un efficace sistema di protezione del tempo, perché consentivano di fare da vedetta per le frequenti incursioni dei corsari e dei pirati maghrebini che saccheggiavano i territori costieri siciliani fra il XV e il XVII secolo.
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Curiosità: Di normanno ha poco o nulla, eppure per tutti è per eccellenza la Torre Normanna, tanto da avere dato il nome all’albergo che si trova a poche centinaia di metri di distanza. La costruzione si trova su capo Crosso, tra i territori comunali di Altavilla Milicia e Trabia , in un punto strategico e panoramico che consente una visuale che va da Capo Zafferano fino ai territori costieri di Campofelice di Roccella.
Fu edificata nel periodo aragonese, come certificano i documenti storici che ne attestano la presenza al 1557. Fa parte di un complesso sistema di difesa, insieme alle altre torri di guardia, Torre Colonna, non molto distante dalla Torre delle Mandre, risalente al 1582 e a Torre Milicia, vicino all’uscita dell’autostrada A19, accanto alla strada che porta in paese, costruita nel 1578.
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Il Castello, incantevole nella piccola borgata di 📍San Nicola l'Arena, appartenente alla nobile famiglia del Principe Vanni Calvello di San Vincenzo: si nota a tal proposito il vecchio blasone posto sulla facciata dell’antica torre.
La costruzione della fortezza viene solitamente fatta risalire allo stesso periodo in cui la tonnara adiacente iniziò ad essere sfruttata, ovvero durante il XII secolo, la struttura fu eretta per allertare gli abitanti del luogo dalle incursioni dei Turchi. Solo in seguito, nel 1367, entrambe pervennero alla famiglia Crispo.
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La costruzione della fortezza viene solitamente fatta risalire allo stesso periodo in cui la tonnara adiacente iniziò ad essere sfruttata, ovvero durante il XII secolo, la struttura fu eretta per allertare gli abitanti del luogo dalle incursioni dei Turchi. Solo in seguito, nel 1367, entrambe pervennero alla famiglia Crispo.
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Palermo. Ritorna il tanto atteso festival di pianoforte che animerà oltre 10 luoghi speciali del capoluogo siciliano - Libertà Sicilia
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Palermo. Ritorna il tanto atteso festival di pianoforte che animerà oltre 10 luoghi speciali del capoluogo siciliano - Libertà…
Dal 24 al 26 settembre torna l’imperdibile appuntamento con PIANO CITY PALERMO, il festival che fa riecheggiare le note e le melodie del pianoforte per le strade, le piazze e i quartieri del capoluogo siciliano. Per la quarta edizione del festival, Piano…
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La storia del labirinto di Arianna
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La storia del labirinto di Arianna affonda le sue radici nell’antica Grecia. Arianna era infatti la principessa di Creta. La leggenda vuole che Arianna, innamoratasi di Teseo, avesse realizzato un gomitolo per poter ritrovare la strada del labirinto di Cnosso in cui si rifugiava il Minotauro.
Il labirinto di Arianna è stato invece realizzato sulla cresta di un colle nel 1990 dall’artista Italo Lanfredini. Si trova all’interno della Fiumara d’arte del magnate Antonio Presti, che parte da Castel di Tusa.
Il significato
La scultura in cemento, all’interno della quale si può camminare proprio come in un labirinto concentrico, affronta il tema dell’ascesa verso la purezza grazie al cammino.
“Il labirinto – recita il testo della fondazione – è riflessione, è spiritualità che deriva da una sorta di “maternità”, espressa in un dolce concentrico svolgersi di cerchi culminante in una aspirazione all’alto, al sublime”.
Si cammina pensando di fare un percorso preciso, poi d’un tratto ci si smarrisce grazie alla geometria del percorso. Ed è allora che il viaggio ha davvero inizio. Sino all’arrivo in cui un albero di ulivo non rinnova la vita. L’ingresso invece è un chiaro messaggio di maternità. Si entra da una porta che richiama l’organo genitale femminile da cui si viene in vita.
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Il labirinto di Arianna è stato invece realizzato sulla cresta di un colle nel 1990 dall’artista Italo Lanfredini. Si trova all’interno della Fiumara d’arte del magnate Antonio Presti, che parte da Castel di Tusa.
Il significato
La scultura in cemento, all’interno della quale si può camminare proprio come in un labirinto concentrico, affronta il tema dell’ascesa verso la purezza grazie al cammino.
“Il labirinto – recita il testo della fondazione – è riflessione, è spiritualità che deriva da una sorta di “maternità”, espressa in un dolce concentrico svolgersi di cerchi culminante in una aspirazione all’alto, al sublime”.
Si cammina pensando di fare un percorso preciso, poi d’un tratto ci si smarrisce grazie alla geometria del percorso. Ed è allora che il viaggio ha davvero inizio. Sino all’arrivo in cui un albero di ulivo non rinnova la vita. L’ingresso invece è un chiaro messaggio di maternità. Si entra da una porta che richiama l’organo genitale femminile da cui si viene in vita.
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