ROSOLINI.
Terra di olio, carrubi, grano e vino, un piccolo paesino della provincia di Siracusa, mostra ancora una volta come la SICILIA sia un luogo di preziose meraviglie di cui poco si parla.
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Terra di olio, carrubi, grano e vino, un piccolo paesino della provincia di Siracusa, mostra ancora una volta come la SICILIA sia un luogo di preziose meraviglie di cui poco si parla.
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Costituito da 4 chiese: La prima delle quattro chiese fu costruita nel primo millennio dalla comunità cristiana che si era stabilita nella zona. Era un piccolo edificio, scavato nella roccia, accanto al quale dopo qualche anno se ne aggiunse un altro più ampio.
Delle due chiese oggi è rimasto ben poco: nel 1167 furono entrambe distrutte da un violento terremoto che fece crollare la falda rocciosa, già fortemente intaccata da un precedente sisma del 786.
Nelle pareti laterali sono ancora visibili dei loculi costruiti nella roccia, usati un tempo come tombe.
La terza chiesa scavata nel 1500, fu dedicata a san Teodoro.
L’interno era abbellito con affreschi e graffiti dei quali oggi purtroppo rimane ben poco.
La quarta chiesa infine è detta grotta del BOVE perché ad essa è legata una leggenda: si narra infatti che un bue non facendo ritorno alla masseria venisse ritrovato dal bovaro dentro una grotta in ginocchio davanti ad una CROCE lignea che fu ritrovata nel 1553 e che oggi è custodita nella chiesa del Santissimo Crocifisso.
Per arrivarci si percorre una stradina che attraversa boschi di carrubo e piante di acanto, un percorso caratterizzato da pareti di roccia alte più di cinquanta metri che scendono a picco e che conduce anche sotto gli archi di un antico acquedotto.
Fino al 1974 il luogo è stato abitato da eremiti e anacoreti. Un luogo dove la storia, la natura e la religiosità si fondono creando bellezza ed emozione.
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Delle due chiese oggi è rimasto ben poco: nel 1167 furono entrambe distrutte da un violento terremoto che fece crollare la falda rocciosa, già fortemente intaccata da un precedente sisma del 786.
Nelle pareti laterali sono ancora visibili dei loculi costruiti nella roccia, usati un tempo come tombe.
La terza chiesa scavata nel 1500, fu dedicata a san Teodoro.
L’interno era abbellito con affreschi e graffiti dei quali oggi purtroppo rimane ben poco.
La quarta chiesa infine è detta grotta del BOVE perché ad essa è legata una leggenda: si narra infatti che un bue non facendo ritorno alla masseria venisse ritrovato dal bovaro dentro una grotta in ginocchio davanti ad una CROCE lignea che fu ritrovata nel 1553 e che oggi è custodita nella chiesa del Santissimo Crocifisso.
Per arrivarci si percorre una stradina che attraversa boschi di carrubo e piante di acanto, un percorso caratterizzato da pareti di roccia alte più di cinquanta metri che scendono a picco e che conduce anche sotto gli archi di un antico acquedotto.
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Santa Teresa di Riva
________________________
Santa Teresa di Riva (in siciliano Santa Tiresa oppure A Marina) è un comune italiano di 9 418 abitanti della città metropolitana di Messina in Sicilia.
Il territorio comprende una exclave nell'entroterra (le frazioni di Misserio e Fautarì, in precedenza territorio di Casalvecchio Siculo), che fu aggregata nel 1929, all'atto della fusione con i vicini comuni di Casalvecchio e Savoca.
Nel 1939, quando il comune di Casalvecchio fu ricostituito, Misserio e Fautarì rimasero a Santa Teresa, che allora comprendeva anche Savoca.
Nel 1948, quando anche quest'ultimo comune riacquistò l'autonomia, il residuo territorio di Santa Teresa si trovò nell'attuale situazione territoriale frammentata. È il capoluogo del vicariato di San Basilio.
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Santa Teresa di Riva (in siciliano Santa Tiresa oppure A Marina) è un comune italiano di 9 418 abitanti della città metropolitana di Messina in Sicilia.
Il territorio comprende una exclave nell'entroterra (le frazioni di Misserio e Fautarì, in precedenza territorio di Casalvecchio Siculo), che fu aggregata nel 1929, all'atto della fusione con i vicini comuni di Casalvecchio e Savoca.
Nel 1939, quando il comune di Casalvecchio fu ricostituito, Misserio e Fautarì rimasero a Santa Teresa, che allora comprendeva anche Savoca.
Nel 1948, quando anche quest'ultimo comune riacquistò l'autonomia, il residuo territorio di Santa Teresa si trovò nell'attuale situazione territoriale frammentata. È il capoluogo del vicariato di San Basilio.
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C'MON JOE! Una delle foto più famose dello sbarco alleato in Sicilia.
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Siamo attorno Troina, a nord dell'Etna. Gli Americani puntano a chiudere la ritirata agli eserciti dell'Asse ma hanno anche un sottile secondo fine.
Vogliono giungere a Messina prima dei loro alleati Inglesi che stanno avanzando combattendo come leoni più a sud, verso Catania, contro i corpi di elite dell'esercito tedesco.
Vogliono dimostrare di essere più abili di quelli di Sua Maestà dopo gli innumerevoli errori commessi durante lo sbarco. Non è una sfida logica, perchè non sopportano che gli Inglesi di Montgomery alle cinque smettano di combattere per prendere con eccezionale autocontrollo il Tè.
Prima o dopo un assalto, ogni giorno. Vedono come uno schiaffo morale anche il rispetto che i Tedeschi hanno per i nemici Inglesi che considerano guerrieri e non soldati soltanto.
Cosi gli Americani decidono di conquistare prima Palermo e poi tornare indietro. Far di più per non essere da meno.
A Troina, Italiani e Tedeschi hanno però preparato una trappola; approfittando di questo tempo "perso" da Patton annidano una linea di difesa fissa invalicabile. Prenderla di petto non serve a nulla.
Ecco allora che gli Americani cercano strade secondarie, alternative, indicazioni.
È la stessa situazione dei Persiani contro gli Spartani alle Termopili.
E quel vecchietto, un contadino spiega come fare. Gli Yankee passeranno qualche notte dopo. Quel contadino verrà trovato morto nelle settimane seguenti questo scatto. Il coraggio non é solo guerra baby.
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Vogliono giungere a Messina prima dei loro alleati Inglesi che stanno avanzando combattendo come leoni più a sud, verso Catania, contro i corpi di elite dell'esercito tedesco.
Vogliono dimostrare di essere più abili di quelli di Sua Maestà dopo gli innumerevoli errori commessi durante lo sbarco. Non è una sfida logica, perchè non sopportano che gli Inglesi di Montgomery alle cinque smettano di combattere per prendere con eccezionale autocontrollo il Tè.
Prima o dopo un assalto, ogni giorno. Vedono come uno schiaffo morale anche il rispetto che i Tedeschi hanno per i nemici Inglesi che considerano guerrieri e non soldati soltanto.
Cosi gli Americani decidono di conquistare prima Palermo e poi tornare indietro. Far di più per non essere da meno.
A Troina, Italiani e Tedeschi hanno però preparato una trappola; approfittando di questo tempo "perso" da Patton annidano una linea di difesa fissa invalicabile. Prenderla di petto non serve a nulla.
Ecco allora che gli Americani cercano strade secondarie, alternative, indicazioni.
È la stessa situazione dei Persiani contro gli Spartani alle Termopili.
E quel vecchietto, un contadino spiega come fare. Gli Yankee passeranno qualche notte dopo. Quel contadino verrà trovato morto nelle settimane seguenti questo scatto. Il coraggio non é solo guerra baby.
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Archeologia: a Selinunte boom di visitatori al chiar di luna - Sicilia
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Archeologia: a Selinunte boom di visitatori al chiar di luna - Sicilia
(ANSA) - PALERMO, 05 SET - Il pubblico ha riempito Selinunte in notturna e sono stati in tantissimi a chiedere che le visite al chiar di luna non si fermassero, circa seimila soltanto nella seconda metà di agosto: e dunque il parco archeologico di Selinunte…
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Ossidiana, magica pietra nera di Sicilia: il talismano che viene dal vulcano
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Ossidiana, magica pietra nera di Sicilia: il talismano che viene dal vulcano
24 Giu 2021 Conoscere la Sicilia Il vetro vulcanico forgiato dal magma. Sin dalla preistoria, l’ossidiana ha rappresentato una grande fonte di ricchezza per alcune isole della Sicilia. Già nell’antico Egitto era molto ricercata: vi si realizzavano scarabei…
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La Valle dei Templi è un parco archeologico della Sicilia caratterizzato dall'eccezionale stato di conservazione e da una serie di importanti templi dorici del periodo ellenico. Corrisponde all'antica Akragas, monumentale nucleo originario della città di Agrigento. Dal 2000 è parco archeologico regionale.
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Dal 1997 l'intera zona è stata inserita nella lista dei patrimoni dell'umanità redatta dall'UNESCO. È considerata un'ambita meta turistica, oltre ad essere il simbolo della città e uno dei principali di tutta l'isola. Il parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi, con i suoi 1300 ettari, è uno dei siti archeologici più grandi del Mediterraneo.
⠀
La maggior parte degli scavi e del restauro dei templi si deve all'operato dell'archeologo Domenico Antonio Lo Faso Pietrasanta (1783-1863), Duca di Serradifalco dal 1809 al 1812. Durante il XX secolo, gli scavi e i restauri vennero principalmente finanziati da Sir Alexander Hardcastle. Permise gli scavi archeologici all'interno del parco, tra cui il raddrizzamento delle otto colonne sul lato sud del tempio di Eracle. Per i suoi contributi all'archeologia è stato nominato cittadino onorario della città di Agrigento, con la concessione del grado di Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia.
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Dal 1997 l'intera zona è stata inserita nella lista dei patrimoni dell'umanità redatta dall'UNESCO. È considerata un'ambita meta turistica, oltre ad essere il simbolo della città e uno dei principali di tutta l'isola. Il parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi, con i suoi 1300 ettari, è uno dei siti archeologici più grandi del Mediterraneo.
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La maggior parte degli scavi e del restauro dei templi si deve all'operato dell'archeologo Domenico Antonio Lo Faso Pietrasanta (1783-1863), Duca di Serradifalco dal 1809 al 1812. Durante il XX secolo, gli scavi e i restauri vennero principalmente finanziati da Sir Alexander Hardcastle. Permise gli scavi archeologici all'interno del parco, tra cui il raddrizzamento delle otto colonne sul lato sud del tempio di Eracle. Per i suoi contributi all'archeologia è stato nominato cittadino onorario della città di Agrigento, con la concessione del grado di Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia.
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Lo sapevate che le pale di fico d’India sono commestibili?
Possono essere cucinare in svariati modi, oggi ne cito 2.
Fritte o nell’insalata.😊
🏷 Insalata: un’alternativa semplice e altrettanto gustosa è l’insalata di nopal (le pale vengono chiamate anche così): il mais precotto, la cipolla e il succo di limone non dovrebbero mancare, ma davvero ci si può sbizzarrire e personalizzare la portata come si desidera.
🏷 Frittelle: se avete voglia di un piatto più ricco, cimentatevi con le frittelle. Immergete i pezzetti di pale già bolliti nell’uovo sbattuto con una presa di sale, poi passateli nella farina e, se volete, anche nel pangrattato. A questo punto, friggete in abbondante olio di semi bollente. Prima di servirle, asciugate con la carta assorbente.
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Possono essere cucinare in svariati modi, oggi ne cito 2.
Fritte o nell’insalata.😊
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🏷 Frittelle: se avete voglia di un piatto più ricco, cimentatevi con le frittelle. Immergete i pezzetti di pale già bolliti nell’uovo sbattuto con una presa di sale, poi passateli nella farina e, se volete, anche nel pangrattato. A questo punto, friggete in abbondante olio di semi bollente. Prima di servirle, asciugate con la carta assorbente.
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Un anfiteatro, l'acquedotto e le terme: c'è una piccola "Roma" a due passi da Palermo
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via www.balarm.it
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Un anfiteatro, l'acquedotto e le terme: c'è una piccola "Roma" a due passi da Palermo
I romani compresero subito l’importanza strategico-militare di questa città che, grazie alla sua posizione geografica, risultava inespugnabile per qualsiasi invasore Fu durante la prima guerra punica (264 – 241 a.C.) e in particolare nella decisiva battaglia…
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Carmen Consoli torna con un nuovo singolo e canta in Sicilia: concerti a Palermo e Catania
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Carmen Consoli torna con un nuovo singolo e canta in Sicilia: concerti a Palermo e Catania
Torna Carmen Consoli: è uscito «Una domenica al mare», primo singolo estratto dal nuovo album di inediti «Volevo fare la rockstar», in arrivo il 24 settembre per Narciso/Polydor - Universal Music. Con «Una domenica al mare» Carmen riprende alcuni dei temi…