Un certo Matteo Lo Pò di Messina, devoto alla Vergine Santa, fece costruire di fronte ai ruderi dell’acquedotto greco-romano una chiesetta, dove in precedenza esisteva un’edicola dedicata alla Vergine.
Essendo troppo fatiscente, l’antico Santuario fra gli anni quaranta e sessanta del secolo scorso venne demolito e ricostruito ed è quello che oggi si può ammirare.
I festeggiamenti in onore della Madonna dela Catena durano quattro giorni dal venerdì precedente la prima domenica di settembre fino al lunedì seguente.
Caratteristica è la processione che si snoda attraverso le campagne fino a raggiungere il santuario di Fanaca. Ancora oggi, a distanza di secoli, tanti sono i fedeli che si recano al pellegrinaggio alla Madonna della Catena, provenienti da tutta la Sicilia e in particolare della riviera ionica, dove è intesa come ‘a Mathri ‘a Catina ‘a luntana (per distinguerla da quella “vicina” di Roccalumera).
Molti fedeli si recano al santuario a piedi durante la notte, per dimostrare la forte devozione. Fino alla fine dell’800 si faceva anche la processione delle “battute”, successivamente vietata.
✍🏻@sicilianewseinfo
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#madonnadellecatene #santuario #mongiuffimelia #messina
Essendo troppo fatiscente, l’antico Santuario fra gli anni quaranta e sessanta del secolo scorso venne demolito e ricostruito ed è quello che oggi si può ammirare.
I festeggiamenti in onore della Madonna dela Catena durano quattro giorni dal venerdì precedente la prima domenica di settembre fino al lunedì seguente.
Caratteristica è la processione che si snoda attraverso le campagne fino a raggiungere il santuario di Fanaca. Ancora oggi, a distanza di secoli, tanti sono i fedeli che si recano al pellegrinaggio alla Madonna della Catena, provenienti da tutta la Sicilia e in particolare della riviera ionica, dove è intesa come ‘a Mathri ‘a Catina ‘a luntana (per distinguerla da quella “vicina” di Roccalumera).
Molti fedeli si recano al santuario a piedi durante la notte, per dimostrare la forte devozione. Fino alla fine dell’800 si faceva anche la processione delle “battute”, successivamente vietata.
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Marna bianca e mare azzurro, questa è la Riserva Punta Bianca.
La Spiaggia di Punta Bianca è tra le più belle di tutta la costa agrigentina, un paradiso naturale unico nel suo genere, la roccia bianca che caratterizza la spiaggia è stata erosa nel corso del tempo mostrandosi oggi levigata e con dei tratti decisamente più morbidi!
🎥@marcoferlitogram
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Seltz limone e sale!
C’è una musicalità nei gesti, un’orchestra gestita dall’acquafrescaio: il tamburo battente nel momento in cui si apre la fontana, le bollicine gorgoglianti che suonano come il charleston su una batteria e infine lo "psssss" che sibila alla fine della melodia, quando il seltz ha riempito il bicchiere. Tutto fintamente improvvisato, come il jazz su una nave da crociera. Arriva poi il tempo del limone, immancabile in ogni preparazione dei chioschi, vero elemento d’arredo della struttura. Tagliato a metà con precisione giapponese, premuto vigorosamente nel bicchiere con un apposito schiaccia agrumi.
Infine il sale, l’elemento più sottovalutato della preparazione ma fondamentale a livello chimico: gli elettroliti del cloruro di sodio integrano il seltz e il limone (o un altro ingrediente del drink), rendendo la bevanda molto dissetante.
Un po’ di Storia
Partiamo dal principio: i chioschi di Catania sono dei rivenditori di bibite, si trovano sul ciglio delle strade. Sono i discendenti diretti degli acquafrescai borbonici del Regno di Napoli (infatti questi chioschi si trovano anche nella città campana); si possono incrociare anche in Catalunya e soprattutto in Messico dove ci sono le aguas frescas.
La cosa curiosa di tutto questo sinuoso tracciato nella storia è che il seltz, limone e sale lo si deve invece al tedesco Selters, un piccolo comune della Germania centrale, perché è qui che si trova la sorgente d’acqua ricca di anidride carbonica che fa da base essenziale per il seltz, che a Catania si è trasformato in “sess”. In pratica, il seltz è acqua gassata "molto frizzante", cioè con elevata concentrazione di anidride carbonica disciolta, ottenuta immettendo in un sifone ermetico il gas sotto pressione di apposite bombolette. A Catania la situazione è leggermente diversa perché il sess sgorga direttamente dai rubinetti.
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C’è una musicalità nei gesti, un’orchestra gestita dall’acquafrescaio: il tamburo battente nel momento in cui si apre la fontana, le bollicine gorgoglianti che suonano come il charleston su una batteria e infine lo "psssss" che sibila alla fine della melodia, quando il seltz ha riempito il bicchiere. Tutto fintamente improvvisato, come il jazz su una nave da crociera. Arriva poi il tempo del limone, immancabile in ogni preparazione dei chioschi, vero elemento d’arredo della struttura. Tagliato a metà con precisione giapponese, premuto vigorosamente nel bicchiere con un apposito schiaccia agrumi.
Infine il sale, l’elemento più sottovalutato della preparazione ma fondamentale a livello chimico: gli elettroliti del cloruro di sodio integrano il seltz e il limone (o un altro ingrediente del drink), rendendo la bevanda molto dissetante.
Un po’ di Storia
Partiamo dal principio: i chioschi di Catania sono dei rivenditori di bibite, si trovano sul ciglio delle strade. Sono i discendenti diretti degli acquafrescai borbonici del Regno di Napoli (infatti questi chioschi si trovano anche nella città campana); si possono incrociare anche in Catalunya e soprattutto in Messico dove ci sono le aguas frescas.
La cosa curiosa di tutto questo sinuoso tracciato nella storia è che il seltz, limone e sale lo si deve invece al tedesco Selters, un piccolo comune della Germania centrale, perché è qui che si trova la sorgente d’acqua ricca di anidride carbonica che fa da base essenziale per il seltz, che a Catania si è trasformato in “sess”. In pratica, il seltz è acqua gassata "molto frizzante", cioè con elevata concentrazione di anidride carbonica disciolta, ottenuta immettendo in un sifone ermetico il gas sotto pressione di apposite bombolette. A Catania la situazione è leggermente diversa perché il sess sgorga direttamente dai rubinetti.
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Paesaggio naturale suggestivo, mozzafiato, di rara bellezza per i suoi colori, i profumi.
La Riserva prende il nome dallo "Stagnone", una laguna che si estende da Punta Alga fino a San Teodoro, è la più vasta della Sicilia.
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Un concentrato di storia e bellezza, sospesa fra il Tirreno e le Madonie, Cefalù è uno dei luoghi più suggestivi e misteriosi della Sicilia, ma anche uno dei borghi più belli d’Italia e patrimonio dell’Unesco.
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La chiesa di San Matteo, collocata in cima al colle, è il simbolo della città di Scicli.
L'attuale chiesa è frutto di una ricostruzione settecentesca successiva al terremoto del Val di Noto del 1693.
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Acqua cristallina e servizi eccellenti, bandiera blu al mare di Pozzallo - Live Sicilia
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Acqua cristallina e servizi eccellenti, bandiera blu al mare di Pozzallo - Live Sicilia
POZZALLO (Ragusa) – Un mare eccellente, spiagge grandi e curate, depurazione delle acque reflue e fognarie efficienti, aree pedonali, raccolta differenziata. La Foundation for Environmental Education promuove per la 18esima volta Pozzallo, assegnando la Bandiera…
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Capo Murro di Porco, punta sud-orientale della Sicilia continentale, si erge su un'alta scogliera a strapiombo sul mare che offre una pittoresca veduta sul golfo sottostante.
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Forwarded from ✈️🏝 Posti Da Vedere🏝✈️ (𒆜×eภα lα gͥนeͣrͫri͢͢͢era𒆜)
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📍Noto
🌍@postidavedere
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🔗@comunedinoto
La cattedrale di San Nicolò rappresenta il più importante luogo di culto della città di Noto.
La costruzione inizio nel 1693 per poi essere completata nel 1703, anno in cui dopo la “solenne benedizione” fu aperta al culto.
Nel corso dei secoli è stata oggetto di numerosi rifacimenti, che hanno conferito la struttura attuale soltanto alla fine del XIX secolo, anno di costruzione della nuova cupola per opera del netino Cassone.
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La cattedrale di San Nicolò rappresenta il più importante luogo di culto della città di Noto.
La costruzione inizio nel 1693 per poi essere completata nel 1703, anno in cui dopo la “solenne benedizione” fu aperta al culto.
Nel corso dei secoli è stata oggetto di numerosi rifacimenti, che hanno conferito la struttura attuale soltanto alla fine del XIX secolo, anno di costruzione della nuova cupola per opera del netino Cassone.
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Siracusa,al castello Maniace arriva la coinvolgente installazione itinerante di Alfredo Pirri (Cosenza, 1957), giunge per la prima volta in Sicilia, dal 17 maggio al 31 dicembre 2021, operando un’affascinante trasformazione di un monumento millenario.
Per il suo debutto in Sicilia, l'installazione grazie alla forza contestuale e al potere visionario dell’arte trova un modo per ridisegnare l’ambiente, realizzando una perfetta sintesi tra architettura e natura, tra storia e arte contemporanea.
Ottocento metri quadrati ricoperti di specchi calpestabili in cui il pubblico camminando sopra la superficie diventa protagonista di una performance collettiva.
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Per il suo debutto in Sicilia, l'installazione grazie alla forza contestuale e al potere visionario dell’arte trova un modo per ridisegnare l’ambiente, realizzando una perfetta sintesi tra architettura e natura, tra storia e arte contemporanea.
Ottocento metri quadrati ricoperti di specchi calpestabili in cui il pubblico camminando sopra la superficie diventa protagonista di una performance collettiva.
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