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Tabaccara (Lampedusa)
La Tabaccara è posta sul versante sud dell'isola di Lampedusa.
A fianco di essa si trova la suggestiva Spiaggia dei Conigli, assieme formano una grande baia con acqua cristallina, da una trasparenza unica al mondo. Infatti, grazie alla particolare trasparenza delle sue acquee, la Tabaccara, è definita da molti una piscina naturale, riempita con acqua salata. La sensazione che si prova vedendola dall'alto è unica, così come quella di tuffarsi.
La Tabaccara è conosciuta, sopratutto nei paesi orientali, come la la baia delle "Fly Boats", le barche volanti, infatti vedendo la baia dalla scogliera, dall'alto, sembra quasi che l'acqua non ci fosse e che le barche ancorate sotto stessero volando.
Molto controversa è la storia sul nome.
Si pensa che il nome "Tabaccara" derivi dal commercio e scambio di tabacco e sigari che avveniva molti anni addietro all'interno della grotta che si affaccia sull'azzuro mare che circonda la cala.
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
📚#sicil_iaterramia
La Tabaccara è posta sul versante sud dell'isola di Lampedusa.
A fianco di essa si trova la suggestiva Spiaggia dei Conigli, assieme formano una grande baia con acqua cristallina, da una trasparenza unica al mondo. Infatti, grazie alla particolare trasparenza delle sue acquee, la Tabaccara, è definita da molti una piscina naturale, riempita con acqua salata. La sensazione che si prova vedendola dall'alto è unica, così come quella di tuffarsi.
La Tabaccara è conosciuta, sopratutto nei paesi orientali, come la la baia delle "Fly Boats", le barche volanti, infatti vedendo la baia dalla scogliera, dall'alto, sembra quasi che l'acqua non ci fosse e che le barche ancorate sotto stessero volando.
Molto controversa è la storia sul nome.
Si pensa che il nome "Tabaccara" derivi dal commercio e scambio di tabacco e sigari che avveniva molti anni addietro all'interno della grotta che si affaccia sull'azzuro mare che circonda la cala.
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Una curiosità del castello Maniace.
In molti blocchi di pietra sono presenti delle scritte che indicano la cava di provenienza o il lavoratore che le ha applicate. Ciò per consentire il riconoscimento dei blocchi utilizzati e il successivo pagamento.
🇬🇧 A curiosity of the Maniace castle.
In many stone blocks there are writings indicating the quarry of origin or the worker who applied them. This is to allow the recognition of the blocks used and the subsequent payment.
🎥markus.spatola
✍🏻@sicilianewseinfo
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In molti blocchi di pietra sono presenti delle scritte che indicano la cava di provenienza o il lavoratore che le ha applicate. Ciò per consentire il riconoscimento dei blocchi utilizzati e il successivo pagamento.
🇬🇧 A curiosity of the Maniace castle.
In many stone blocks there are writings indicating the quarry of origin or the worker who applied them. This is to allow the recognition of the blocks used and the subsequent payment.
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“Fari a sarsa” è un momento condiviso, fatto di gioia, fatica e soddisfazione.
🎥 @corinne.teri
🎥 @sicily.island
✍🏻@sicilianewseinfo
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📚#sicil_iaterramia
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Un gesto che nasce dal cuore e richiede pazienza e attenzione.
I preparativi, infatti, cominciano con un po’ di anticipo, mettendo da parte le bottiglie di vetro vuote, quindi si cerca il pomodoro migliore, rigorosamente siciliano, e si acquista tutto il necessario.
Ogni famiglia ha le sue preferenze in tal senso e segue una propria ricetta, ma alcuni passaggi sono comuni per tutti: scopriamoli.
Le bottiglie da riempire, messe di lato durante tutto l’anno, i pomodori, pronti per essere cotti.
I grandi tavoli all’aperto, sotto il sole caldo: fare la salsa in Sicilia è una splendida arte.
Non si tratta della semplice preparazione di un prodotto, ma di un vero e proprio rituale, che si tramanda da una generazione all’altra.
Per prima cosa si lava bene il pomodoro e si rimuove il picciolo, quindi lo si lascia riposare per una notte. I pomodori, conservati in grosse cassette di legno o plastica, vengono tagliati in pezzi e messi nei contenitori.
C’è chi, prima di metterli in pentola, li spreme un po’ a mano. Generalmente le operazioni si svolgono all’aperto.
Una vera e propria prova di resistenza, visto il caldo dell’estate siciliana! Serve, per fare la salsa, una pentola molto grande, un bel “pignatone”, per dirla alla siciliana. Si usa una pentola alta di alluminio, adatta alla cottura del pomodoro.
Si aggiungono cipolla e basilico, quindi si cuoce tutto per un’oretta, avendo cura di mescolare bene, onde evitare che si attacchi al fondo
L’ultimo passaggio, ultimata la cottura, si ha quando la salsa viene passata, in modo da renderla più vellutata ed omogenea. Viene dunque versata di nuovo nella pentola e poi si procede all’imbottigliamento.
✍🏻@sicilianewseinfo
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I preparativi, infatti, cominciano con un po’ di anticipo, mettendo da parte le bottiglie di vetro vuote, quindi si cerca il pomodoro migliore, rigorosamente siciliano, e si acquista tutto il necessario.
Ogni famiglia ha le sue preferenze in tal senso e segue una propria ricetta, ma alcuni passaggi sono comuni per tutti: scopriamoli.
Le bottiglie da riempire, messe di lato durante tutto l’anno, i pomodori, pronti per essere cotti.
I grandi tavoli all’aperto, sotto il sole caldo: fare la salsa in Sicilia è una splendida arte.
Non si tratta della semplice preparazione di un prodotto, ma di un vero e proprio rituale, che si tramanda da una generazione all’altra.
Per prima cosa si lava bene il pomodoro e si rimuove il picciolo, quindi lo si lascia riposare per una notte. I pomodori, conservati in grosse cassette di legno o plastica, vengono tagliati in pezzi e messi nei contenitori.
C’è chi, prima di metterli in pentola, li spreme un po’ a mano. Generalmente le operazioni si svolgono all’aperto.
Una vera e propria prova di resistenza, visto il caldo dell’estate siciliana! Serve, per fare la salsa, una pentola molto grande, un bel “pignatone”, per dirla alla siciliana. Si usa una pentola alta di alluminio, adatta alla cottura del pomodoro.
Si aggiungono cipolla e basilico, quindi si cuoce tutto per un’oretta, avendo cura di mescolare bene, onde evitare che si attacchi al fondo
L’ultimo passaggio, ultimata la cottura, si ha quando la salsa viene passata, in modo da renderla più vellutata ed omogenea. Viene dunque versata di nuovo nella pentola e poi si procede all’imbottigliamento.
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MARZAMEMI SICILY
Marzamemi (nome che deriva dall’arabo “Marsà al hamen”, Rada delle Tortore), tutta la bellezza del sud del Mediterraneo in un borgo sul mare costruito intorno ad una antica tonnara a pochissima distanza dalla Riserva Naturale di Vendicari.
🎥 @italiait
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Marzamemi (nome che deriva dall’arabo “Marsà al hamen”, Rada delle Tortore), tutta la bellezza del sud del Mediterraneo in un borgo sul mare costruito intorno ad una antica tonnara a pochissima distanza dalla Riserva Naturale di Vendicari.
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PROFUMO DELLA NOSTRA ISOLA: ZAGARA DI SICILIA ZUMA
Questa colonia l'avrete vista spesso se avete girato la Sicilia, si trova in alcune profumerie ma anche nei negozi di souvenir.
È una fragranza leggera e fresca, dal sapore mediterraneo e dall'anima antica.
Ha una profumazione intensa, come i fiori della zagara (i fiori dell'arancio e del limone) che crescono sotto il caldo sole della nostra splendida isola,
un profumo che sa di Sicilia.
✍🏻@sicilianewseinfo
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Questa colonia l'avrete vista spesso se avete girato la Sicilia, si trova in alcune profumerie ma anche nei negozi di souvenir.
È una fragranza leggera e fresca, dal sapore mediterraneo e dall'anima antica.
Ha una profumazione intensa, come i fiori della zagara (i fiori dell'arancio e del limone) che crescono sotto il caldo sole della nostra splendida isola,
un profumo che sa di Sicilia.
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Li parenti di lu maritu sunnu agri comu l'acitu; chiddi di la mugghieri sunnu duci comu lu meli.
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#ProverbioSiciliano
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"Il cane di terracotta" di Andrea Camilleri
Andarono alla Vuccirìa. Livia era stordita e travolta dalle voci, dagli inviti, dalle grida delle mercanzie, dalla parlata, dalle contraddizioni, dalle fulminee risse, dai colori così accesi da parere finti, pittati. Il sciàuro del pesce friscu si mescolava a quello dei mandarini, delle interiora d'agnello bollito e cosparse di caciocavallo, la cosiddetta mèusa, delle fritture, e l'insieme era una fusione irripetibile, quasi magica.
Dipinto: "La Vuccìria" di Renato Guttuso (1974)
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#LetteraturaSiciliana
Andarono alla Vuccirìa. Livia era stordita e travolta dalle voci, dagli inviti, dalle grida delle mercanzie, dalla parlata, dalle contraddizioni, dalle fulminee risse, dai colori così accesi da parere finti, pittati. Il sciàuro del pesce friscu si mescolava a quello dei mandarini, delle interiora d'agnello bollito e cosparse di caciocavallo, la cosiddetta mèusa, delle fritture, e l'insieme era una fusione irripetibile, quasi magica.
Dipinto: "La Vuccìria" di Renato Guttuso (1974)
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Processione della Madonna di Tindari a Capizzi (Messina)
Anni '40
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#SiciliaAntica
Anni '40
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Il Santuario della Madonna della Catena di Mongiuffi Melia (ME), posto nella valle del Chiodaro, secondo i documenti storici risalirebbe agli inizi del XV secolo.
🎥@siciliastoriaecultura
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Un certo Matteo Lo Pò di Messina, devoto alla Vergine Santa, fece costruire di fronte ai ruderi dell’acquedotto greco-romano una chiesetta, dove in precedenza esisteva un’edicola dedicata alla Vergine.
Essendo troppo fatiscente, l’antico Santuario fra gli anni quaranta e sessanta del secolo scorso venne demolito e ricostruito ed è quello che oggi si può ammirare.
I festeggiamenti in onore della Madonna dela Catena durano quattro giorni dal venerdì precedente la prima domenica di settembre fino al lunedì seguente.
Caratteristica è la processione che si snoda attraverso le campagne fino a raggiungere il santuario di Fanaca. Ancora oggi, a distanza di secoli, tanti sono i fedeli che si recano al pellegrinaggio alla Madonna della Catena, provenienti da tutta la Sicilia e in particolare della riviera ionica, dove è intesa come ‘a Mathri ‘a Catina ‘a luntana (per distinguerla da quella “vicina” di Roccalumera).
Molti fedeli si recano al santuario a piedi durante la notte, per dimostrare la forte devozione. Fino alla fine dell’800 si faceva anche la processione delle “battute”, successivamente vietata.
✍🏻@sicilianewseinfo
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📚#sicil_iaterramia
#madonnadellecatene #santuario #mongiuffimelia #messina
Essendo troppo fatiscente, l’antico Santuario fra gli anni quaranta e sessanta del secolo scorso venne demolito e ricostruito ed è quello che oggi si può ammirare.
I festeggiamenti in onore della Madonna dela Catena durano quattro giorni dal venerdì precedente la prima domenica di settembre fino al lunedì seguente.
Caratteristica è la processione che si snoda attraverso le campagne fino a raggiungere il santuario di Fanaca. Ancora oggi, a distanza di secoli, tanti sono i fedeli che si recano al pellegrinaggio alla Madonna della Catena, provenienti da tutta la Sicilia e in particolare della riviera ionica, dove è intesa come ‘a Mathri ‘a Catina ‘a luntana (per distinguerla da quella “vicina” di Roccalumera).
Molti fedeli si recano al santuario a piedi durante la notte, per dimostrare la forte devozione. Fino alla fine dell’800 si faceva anche la processione delle “battute”, successivamente vietata.
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#madonnadellecatene #santuario #mongiuffimelia #messina