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Macalda di Scaletta fu dama di compagnia e cortigiana nella Sicilia angioina e aragonese. Descritta come una donna bella, affascinante e ambiziosa, educata anche alle armi, pare tentò di sedurre perfino Pietro III di Aragona, per diventare la "favorita" del re, sebbene fosse già sposata.
Secondo alcune fonti nacque intorno al 1240 a Scaletta Zanclea, piccolo comune di Messina, dall'unione di una nobildonna siciliana con un rispettabile studioso di diritto. Grazie al nonno, soldato nel castello di Scaletta, Macalda fece un buon matrimonio con Guglielmo De Amicis che la rese Baronessa di Ficarra. L'unione durò poco ed una volta "libera", Macalda iniziò a viaggiare, fuori dalla Sicilia, travestita da frate francescano. Tornata in Sicilia sposò in seconde nozze Alaimo da Lentini, uno dei protagonisti dei vespri siciliani; ed infatti nel 1282, durante la rivolta Macalda combattè, travestita da cavaliere. Tuttavia la fortuna di Alaimo presso la corte aragonese, anche a causa degli intrighi della moglie, andò diminuendo e, sospettato di congiura, egli venne poi ucciso nel 1287.
Nel frattempo a Messina, nel 1285, Macalda fu imprigionata nella fortezza di Matagrifone, dove impressionò i carcerieri per la sua abilità nel gioco degli scacchi, una dote non comune per le donne siciliane dell'epoca. Non si hanno molte notizie successive alla prigionia, ma si suppone che Macalda morì a Messina intorno al 1308.
La maggioranza dei contemporanei non vedeva di buon occhio una donna così emancipata, qualcuno però ne descrive l'intelligenza, la determinazione, l'abilità nell'uso delle armi come ulteriori pregi da aggiungere alla sua bellezza.
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Secondo alcune fonti nacque intorno al 1240 a Scaletta Zanclea, piccolo comune di Messina, dall'unione di una nobildonna siciliana con un rispettabile studioso di diritto. Grazie al nonno, soldato nel castello di Scaletta, Macalda fece un buon matrimonio con Guglielmo De Amicis che la rese Baronessa di Ficarra. L'unione durò poco ed una volta "libera", Macalda iniziò a viaggiare, fuori dalla Sicilia, travestita da frate francescano. Tornata in Sicilia sposò in seconde nozze Alaimo da Lentini, uno dei protagonisti dei vespri siciliani; ed infatti nel 1282, durante la rivolta Macalda combattè, travestita da cavaliere. Tuttavia la fortuna di Alaimo presso la corte aragonese, anche a causa degli intrighi della moglie, andò diminuendo e, sospettato di congiura, egli venne poi ucciso nel 1287.
Nel frattempo a Messina, nel 1285, Macalda fu imprigionata nella fortezza di Matagrifone, dove impressionò i carcerieri per la sua abilità nel gioco degli scacchi, una dote non comune per le donne siciliane dell'epoca. Non si hanno molte notizie successive alla prigionia, ma si suppone che Macalda morì a Messina intorno al 1308.
La maggioranza dei contemporanei non vedeva di buon occhio una donna così emancipata, qualcuno però ne descrive l'intelligenza, la determinazione, l'abilità nell'uso delle armi come ulteriori pregi da aggiungere alla sua bellezza.
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Fu distrutta per due volte, ma è ancora lì a raccontarci la storia: vicino Siracusa c'è un'antica città da scoprire
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Fu distrutta per due volte, ma è ancora lì a raccontarci la storia: vicino Siracusa c'è un'antica città da scoprire
08 Mar 2021 Aree archeologiche Megara Hyblaea, area archeologica da scoprire. Questo sito archeologico di Augusta, in provincia di Siracusa, è davvero prezioso. Si tratta del modello più completo al mondo di città arcaica ancora esistente. Megara è chiamata…
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Editoria: nasce a Marsala 'Il mare colore dei libri' - Sicilia
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Editoria: nasce a Marsala 'Il mare colore dei libri' - Sicilia
(ANSA) - PALERMO, 21 LUG - Nasce "Il mare colore dei libri", un originale festival letterario che mette insieme una fiera del libro con i rappresentanti dell'editoria indipendente e un ricco programma culturale, fatto di eventi eterogenei per tutte le età…
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Mandanici (Mannanici in siciliano) è un comune italiano di 551 abitanti della città metropolitana di Messina in Sicilia.
Fa parte dell'Unione dei comuni delle Valli joniche dei Peloritani.
Mandanici nasce in un'ampia vallata alle falde di Pizzo Ilici (686 m s.l.m.), di Pizzo Rotolia (1 001 m s.l.m.) e di Monte Cavallo (1 216 m s.l.m.), rilievi facenti parte della catena dei Peloritani. Si trova a 10 chilometri dallo scalo ferroviario di Roccalumera e dalla SS 114 (Messina-Catania), da dove si accede per mezzo della rotabile provinciale n. 25 Roccalumera-Mandanici.
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Fa parte dell'Unione dei comuni delle Valli joniche dei Peloritani.
Mandanici nasce in un'ampia vallata alle falde di Pizzo Ilici (686 m s.l.m.), di Pizzo Rotolia (1 001 m s.l.m.) e di Monte Cavallo (1 216 m s.l.m.), rilievi facenti parte della catena dei Peloritani. Si trova a 10 chilometri dallo scalo ferroviario di Roccalumera e dalla SS 114 (Messina-Catania), da dove si accede per mezzo della rotabile provinciale n. 25 Roccalumera-Mandanici.
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Si adagia sulle pendici dei Peloritani, ad una altezza di 417 m.s.l., al centro di un arco che da Monte Scuderi (m. 1.253 s.l.m.) tocca Monte Cavallo (m. 1.216 s.l.m.), Pizzo Cipolla (m. 1.169 s.l.m.) e Pizzo Mualio (m. 1.200 s.l.m.). Dal 20 gennaio al 2 febbraio 1880, per 13 giorni e 13 notti consecutivi senza interruzioni, vennero le piogge dopo che la neve aveva coperto i monti per parecchie settimane.
I danni che ne derivarono furono ingenti. In tutto il territorio, compreso quello del limitrofo comune di Pagliara, vi furono parecchie frane che trascinarono nei torrenti abitazioni, alberi, animali e manufatti di ogni genere. Crollarono varie case e vi furono tre morti.
Probabilmente il quartiere più danneggiato è stato quello del SS. Salvatore compresa la locale chiesa.
L'origine di Mandanici è incerta: si ritiene comunque sia stato fondato dai Siculi, ai quali si aggiunsero, durante l'emigrazione calcidese, genti provenienti dalla Grecia.
Notizie più sicure si hanno a partire dal XII secolo, con la nascita del Regno di Sicilia, come si può leggere in "Sicilia Sacra" di Don Rocco Pirri, storiografo regio. I principali siti di interesse storico-culturale sono: il Duomo, nel quale si possono ammirare diverse tele di autori vari, presenta una copertura lignea a cassettoni sorretta da capriate.
Di origine probabilmente normanna, la struttura odierna è barocca. La chiesa della SS. Trinità, presenta una struttura ad unica navata, risalente al XII secolo, è forse uno degli edifici di culto più antichi del paese.
Altro monumento di valore storico è la ex chiesa del SS. Salvatore risalente al XVII secolo restaurata e destinata a Museo Etnoantropologico. Da citare, inoltre, sono la chiesetta di Sant'Antonio Abate, la cui piccola campana in passato fungeva da allarme in caso di incendi nel paese e la chiesa della Madonna del Carmine, ricostruita negli anni '60 e posta nel quartiere Rocca.
Nella frazione Badia è situata l'abbazia basiliana dedicata a Maria Santissima Annunziata, la sua fondazione risale all'anno 1100 e fu fondata dal gran Conte Ruggero d'Altavilla.
Acquisita al patrimonio comunale negli anni '80, è stata restaurata negli anni tra il 1990 e il 2004. Il palazzo Longo-Mastroeni, in piazza Duomo, ospita la biblioteca comunale.
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I danni che ne derivarono furono ingenti. In tutto il territorio, compreso quello del limitrofo comune di Pagliara, vi furono parecchie frane che trascinarono nei torrenti abitazioni, alberi, animali e manufatti di ogni genere. Crollarono varie case e vi furono tre morti.
Probabilmente il quartiere più danneggiato è stato quello del SS. Salvatore compresa la locale chiesa.
L'origine di Mandanici è incerta: si ritiene comunque sia stato fondato dai Siculi, ai quali si aggiunsero, durante l'emigrazione calcidese, genti provenienti dalla Grecia.
Notizie più sicure si hanno a partire dal XII secolo, con la nascita del Regno di Sicilia, come si può leggere in "Sicilia Sacra" di Don Rocco Pirri, storiografo regio. I principali siti di interesse storico-culturale sono: il Duomo, nel quale si possono ammirare diverse tele di autori vari, presenta una copertura lignea a cassettoni sorretta da capriate.
Di origine probabilmente normanna, la struttura odierna è barocca. La chiesa della SS. Trinità, presenta una struttura ad unica navata, risalente al XII secolo, è forse uno degli edifici di culto più antichi del paese.
Altro monumento di valore storico è la ex chiesa del SS. Salvatore risalente al XVII secolo restaurata e destinata a Museo Etnoantropologico. Da citare, inoltre, sono la chiesetta di Sant'Antonio Abate, la cui piccola campana in passato fungeva da allarme in caso di incendi nel paese e la chiesa della Madonna del Carmine, ricostruita negli anni '60 e posta nel quartiere Rocca.
Nella frazione Badia è situata l'abbazia basiliana dedicata a Maria Santissima Annunziata, la sua fondazione risale all'anno 1100 e fu fondata dal gran Conte Ruggero d'Altavilla.
Acquisita al patrimonio comunale negli anni '80, è stata restaurata negli anni tra il 1990 e il 2004. Il palazzo Longo-Mastroeni, in piazza Duomo, ospita la biblioteca comunale.
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"La scalinata della memoria", Castrofilippo si colora di ricordi e legalità, da don Pino Puglisi fino a Peppino Impastato, passando per Falcone e Borsellino.
L’hanno chiamata la “Scalinata della memoria” e si trova a Castrofilippo.
Un angolo di paese trasformato in vero memoriale dedicato sia all’appuntato dei carabinieri, Salvatore Bartolotta, ma anche a tutte le vittime di mafia.
Castrofilippo si dedica una scalinata bella, che lancia un messaggio chiaro: la città non dimentica chi ha sacrificato la propria vita per servire il Paese. Il tricolore sulle scale si trova in via Brodolini, tra gli autori dell’iniziativa anche Tatiana Pletto.
Questa idea appartiene a una giovane avvocatessa che da circa un anno è diventata assessore al Comune di Castrofilippo facendo di questa sua idea una realtà. Falcone, Borsellino ma anche Peppino Impastato, nomi importanti scalfiti nei cuori della gente e adesso anche in una scalinata di superba bellezza in quel di Castrofilippo.
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Un angolo di paese trasformato in vero memoriale dedicato sia all’appuntato dei carabinieri, Salvatore Bartolotta, ma anche a tutte le vittime di mafia.
Castrofilippo si dedica una scalinata bella, che lancia un messaggio chiaro: la città non dimentica chi ha sacrificato la propria vita per servire il Paese. Il tricolore sulle scale si trova in via Brodolini, tra gli autori dell’iniziativa anche Tatiana Pletto.
Questa idea appartiene a una giovane avvocatessa che da circa un anno è diventata assessore al Comune di Castrofilippo facendo di questa sua idea una realtà. Falcone, Borsellino ma anche Peppino Impastato, nomi importanti scalfiti nei cuori della gente e adesso anche in una scalinata di superba bellezza in quel di Castrofilippo.
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Archeologia: rinasce a Palermo il giardino dei Chiaramonte - Sicilia
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Archeologia: rinasce a Palermo il giardino dei Chiaramonte - Sicilia
(ANSA) - PALERMO, 20 LUG - Rinasce a Palermo il celebre giardino dei Chiaramonte, la potente dinastia siciliana del Trecento. Le sue tracce sono state riprese nell'ambito di un programma di restauro e di recupero delle strutture più importanti del complesso…
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Torre Faro (Messina) Sicily
Quando sei in pace totalmente con te stesso,niente può scuoterti.
Buona notte ✨💋
Cit. -Sun-
📸@Femminacomelaguerra
👉@iodicotudicieglidice🖋
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Si laurea a 89 anni, Ateneo Palermo si congratula - Sicilia
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Si laurea a 89 anni, Ateneo Palermo si congratula - Sicilia
(ANSA) - PALERMO, 22 LUG - Con la tesi "Tutela ambientale e gestione dei rifiuti", un nonno di 89 anni, Angelo Censoplano ha conseguito la laurea magistrale in "Compliance, Sviluppo aziendale e prevenzione del crimine" del Dipartimento di Scienze Politiche…
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La storia millenaria della Sicilia ha lasciato un'eredità molto ricca.
Mare, sole, natura, arte ma anche piatti tipici.
La Sicilia invita per le mille pietanze da gustare al tavolo o per strada.
Dal dolce al salato per tutti i gusti dal più fine al più coraggioso.
Non resta che provare.
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