Tre fotografi siciliani vincono prestigioso concorso internazionale: l'Etna al centro dell'opera
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Tre fotografi siciliani vincono prestigioso concorso internazionale: l'Etna al centro dell'opera
SICILIA – Tre tempi, 3 punti di ripresa e 3 fotografi siciliani per il timelapse che ha vinto il PNA, il “Photo Nightscape Awards“, il prestigioso concorso internazionale dedicato alle foto e video con paesaggi astronomici organizzato da “Chasseurs de Nuits“…
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Il pistacchio di Bronte è particolarmente pregiato e ricercato per il suo sapore aromatico e gradevole in pasticceria, in gelateria e per aromatizzare e insaporire molte vivande. L'olio, estratto dal frutto, trova anche applicazione in dermatologia per le sue alte doti emollienti e ammorbidenti.⠀
Ogni anno, a fine settembre e ad inizio ottobre, in alcune piazze e vie del centro storico di Bronte si svolge la Sagra del Pistacchio. Nel corso della sagra si possono assaggiare ed acquistare i prodotti ottenuti con la lavorazione del pistacchio e i frutti stessi. Ogni anno l'evento attira migliaia di turisti provenienti anche dall'estero.⠀
La città di Bronte offre non solo l’oro verde che produce, ma anche numerosi monumenti storici che potranno essere visitati dai turisti che raggiungeranno la città nei giorni indicati.⠀
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Ogni anno, a fine settembre e ad inizio ottobre, in alcune piazze e vie del centro storico di Bronte si svolge la Sagra del Pistacchio. Nel corso della sagra si possono assaggiare ed acquistare i prodotti ottenuti con la lavorazione del pistacchio e i frutti stessi. Ogni anno l'evento attira migliaia di turisti provenienti anche dall'estero.⠀
La città di Bronte offre non solo l’oro verde che produce, ma anche numerosi monumenti storici che potranno essere visitati dai turisti che raggiungeranno la città nei giorni indicati.⠀
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Luz Long e l'amicizia con Jesse Owens, riposa in Sicilia l'atleta che umiliò Hitler: la STORIA - FOTO
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Luz Long e l'amicizia con Jesse Owens, riposa in Sicilia l'atleta che umiliò Hitler: la STORIA - FOTO
MOTTA SANT’ANASTASIA – Migliaia di nomi distesi su fredde lastre d’ardesia, tutt’intorno ampie mura di cinta e in alto l’etere infinito. Entrare all’interno del Cimitero Militare Germanico di Motta Sant’Anastasia, in provincia di Catania, significa sperimentare…
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I giardini pubblici di Taormina
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I giardini pubblici di Taormina costituiscono uno dei luoghi più panoramici della cittadina.
La villa è un vero polmone verde, popolato da una rigogliosa vegetazione costituita da palmizi, piante grasse e una vasta quantità di fiori che in estate rendono questo luogo un incanto per gli occhi.
La Villa Comunale era originariamente il parco dell'abitazione di Lady Florence Trevelyan, una nobildonna scozzese,cugina della regina Vittoria,
che abbandonò il proprio paese dopo aver avuto una relazione con l'erede al trono d'Inghilterra Edoardo VII.
Arrivata a Taormina nel 1884 e sposò il sindaco di quel tempo, Prof. Salvatore Cacciola. Il parco per desiderio di lady Florence fu realizzato come un tipico giardino all'inglese in cui furono collocate molte specie di piante rare.
Il giardino passò al comune di Taormina nel 1922 e al suo interno, grazie all'estro di Lady Trevelyan, si possono ancora ammirare delle particolari costruzioni chiamate 'victorian follies'.
Ospitando nella sua villa molti personaggi illustri dell'epoca contribuì a lanciare il nome e le bellezze di Taormina.
Lady Florence Trevelyan morì nel 1907, e l'ultima delle sue eccentricità fu quella di farsi seppellire sul monte Venere, alle spalle di Taormina, in località 'a francisa' così demoninta perchè tutti gli stranieri in quel tempo erano chiamati i 'francisi'.
I giardini sono una valida alternativa all'affollamento delle vie centrali. I loro sentieri sono immersi tra magnolie, ibischi e cespugli di bouganville perfettamente curate.
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La villa è un vero polmone verde, popolato da una rigogliosa vegetazione costituita da palmizi, piante grasse e una vasta quantità di fiori che in estate rendono questo luogo un incanto per gli occhi.
La Villa Comunale era originariamente il parco dell'abitazione di Lady Florence Trevelyan, una nobildonna scozzese,cugina della regina Vittoria,
che abbandonò il proprio paese dopo aver avuto una relazione con l'erede al trono d'Inghilterra Edoardo VII.
Arrivata a Taormina nel 1884 e sposò il sindaco di quel tempo, Prof. Salvatore Cacciola. Il parco per desiderio di lady Florence fu realizzato come un tipico giardino all'inglese in cui furono collocate molte specie di piante rare.
Il giardino passò al comune di Taormina nel 1922 e al suo interno, grazie all'estro di Lady Trevelyan, si possono ancora ammirare delle particolari costruzioni chiamate 'victorian follies'.
Ospitando nella sua villa molti personaggi illustri dell'epoca contribuì a lanciare il nome e le bellezze di Taormina.
Lady Florence Trevelyan morì nel 1907, e l'ultima delle sue eccentricità fu quella di farsi seppellire sul monte Venere, alle spalle di Taormina, in località 'a francisa' così demoninta perchè tutti gli stranieri in quel tempo erano chiamati i 'francisi'.
I giardini sono una valida alternativa all'affollamento delle vie centrali. I loro sentieri sono immersi tra magnolie, ibischi e cespugli di bouganville perfettamente curate.
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Era il 19 luglio del 1992 quando all’altezza del civico 21 di via D’Amelio a Palermo, esplose la Fiat imbottita di tritolo che uccise il magistrato Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta, Emanuela Loi, Agostino Catalano, Claudio Traina, Vincenzo Li Muli ed Eddie Walter Cosina
Sono passati 29 anni da quel maledetto 19 luglio 1992, e ancora manca un pezzo importante di verità. Non si trova l’agenda rossa di Borsellino, trafugata di sicuro da un uomo infedele delle istituzioni in quell’inferno di auto in fiamme e corpi dilaniati.
Subito dopo iniziò il depistaggio, anche questo ad opera di uomini infedeli delle istituzioni, un depistaggio che ha protetto, e continua a proteggere, i veri colpevoli della strage e i mandanti.
“La verità è dentro lo Stato”, urla Salvatore Borsellino, il fratello del giudice Paolo, che in questi anni non ha mai smesso di battersi per la ricerca della verità ben custodita da chi sa e non parla.
📌@siciliaterramia
✍🏻Post del 19/07/2020
👉https://t.me/c/1369304324/967
Sono passati 29 anni da quel maledetto 19 luglio 1992, e ancora manca un pezzo importante di verità. Non si trova l’agenda rossa di Borsellino, trafugata di sicuro da un uomo infedele delle istituzioni in quell’inferno di auto in fiamme e corpi dilaniati.
Subito dopo iniziò il depistaggio, anche questo ad opera di uomini infedeli delle istituzioni, un depistaggio che ha protetto, e continua a proteggere, i veri colpevoli della strage e i mandanti.
“La verità è dentro lo Stato”, urla Salvatore Borsellino, il fratello del giudice Paolo, che in questi anni non ha mai smesso di battersi per la ricerca della verità ben custodita da chi sa e non parla.
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Ragusa ha due anime, in alto troviamo Ragusa Superiore,in basso Ragusa Ibla, in parte accucciata a valle, in parte distesa sulla collina, potrebbe essere definita con un ossimoro: una moderna città barocca.
Il poderoso barocco è il tratto unificante delle due anime nate in seguito al terremoto del 1693. Dopo il sisma i nuovi ceti agricoli ricostruirono la città sulla collina del Patro rifacendosi ai nuovi canoni dell’urbanistica barocca; la nobiltà feudale, invece, ripartì da Piazza Duomo ridando vigore a Ibla, il quartiere più antico della città.
Le due Ragusa sono unite da una lunga scalinata che ripida scende verso Ibla. Gradino dopo gradino si incontrano semplici case barocche, palazzi riccamente decorati e chiese le cui cupole svettano oltre i tetti.
Ragusa «indossa il barocco col ritegno d’una dama antica» e l’Unesco ne ha certificato la bellezza inserendola tra i Patrimoni dell’Umanità.
Il centro storico è punteggiato di magnifici monumenti, tra i più importanti l’antico portale di San Giorgio, l’affascinante chiesa di San Giuseppe, i palazzi Cosentini e La Rocca, la piazza e il Duomo di San Giorgio, in più la città è immersa nel verde del paesaggio ibleo: alberi di carrubo, uliveti e masserie sono tenute insieme da una fitta trama di muri a secco, pietra dopo pietra questi antichi muri ci accompagnano fino al mare, fino a Marina di Ragusa.
Marina di Ragusa è il luogo di villeggiatura preferito dai ragusani e da molti turisti. La borgata insignita della Bandiera Blu, di giorno è meta di chi ama le spiagge e il mare, di notte il luogo perfetto per chi vuole vivere un’intensa movida tra lidi e locali sulla spiaggia.
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Il poderoso barocco è il tratto unificante delle due anime nate in seguito al terremoto del 1693. Dopo il sisma i nuovi ceti agricoli ricostruirono la città sulla collina del Patro rifacendosi ai nuovi canoni dell’urbanistica barocca; la nobiltà feudale, invece, ripartì da Piazza Duomo ridando vigore a Ibla, il quartiere più antico della città.
Le due Ragusa sono unite da una lunga scalinata che ripida scende verso Ibla. Gradino dopo gradino si incontrano semplici case barocche, palazzi riccamente decorati e chiese le cui cupole svettano oltre i tetti.
Ragusa «indossa il barocco col ritegno d’una dama antica» e l’Unesco ne ha certificato la bellezza inserendola tra i Patrimoni dell’Umanità.
Il centro storico è punteggiato di magnifici monumenti, tra i più importanti l’antico portale di San Giorgio, l’affascinante chiesa di San Giuseppe, i palazzi Cosentini e La Rocca, la piazza e il Duomo di San Giorgio, in più la città è immersa nel verde del paesaggio ibleo: alberi di carrubo, uliveti e masserie sono tenute insieme da una fitta trama di muri a secco, pietra dopo pietra questi antichi muri ci accompagnano fino al mare, fino a Marina di Ragusa.
Marina di Ragusa è il luogo di villeggiatura preferito dai ragusani e da molti turisti. La borgata insignita della Bandiera Blu, di giorno è meta di chi ama le spiagge e il mare, di notte il luogo perfetto per chi vuole vivere un’intensa movida tra lidi e locali sulla spiaggia.
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