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Il monastero della Badiazza era già cistercense, presenta una pianta a tre navate, coperte da volte a crociera acute costolonate, impostate su pilastri cruciformi, con un ampio transetto poco aggettante, di forma quadrata, sormontato da una cupola centrale. L’abside della chiesa è semicircolare ed è affiancata da due cappelle della stessa forma, che sono poste sul prolungamento delle navate laterali.

In Santa Maria della Valle è ben riconoscibile l’influenza di caratteri architettonici locali: il santuario, ben distinto dallo spazio delle navate, richiama, quelli analoghi delle cattedrali di Palermo e Monreale, e lo schema planimetrico della qubba islamica che era divenuta modello per le chiese cristiane di età normanna. Anche nella copertura a cupola, appoggiata su quattro grandi archi ogivali, è di chiara derivazione normanna, mentre le crociere costolonate a sezione rettangolare, impostati su peducci annegati nelle pareti sono caratteri riconducibili all’età sveva.

Da notare è la somiglianza della Badiazza con la chiesa cistercense di Santo Spirito del Vespro a Palermo, edificata tra il 1173 e il 1178, anch’essa influenzata dalla tradizione artistica arabo-normanna.

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Gaggi

Gaggi (Kàggi in siciliano) è un comune italiano di 3 135 abitanti della città metropolitana di Messina in Sicilia. Il nome ufficiale del comune era, fino al 1939, Kaggi.

È situato a circa 160 chilometri ad est di Palermo e circa 45 chilometri a sud-ovest di Messina e a 8 chilometri lungo il braccio di strada provinciale, Giardini-Francavilla.

Se ne parla per la prima volta in un diploma del Conte Ruggero del 1017. Faceva parte dei villaggi di taormina. Fu uno dei tre sobborghi strappati a Taormina tra il 1583 e il 1653, per l'esattezza fu acquistato nel 1639, nel contesto della dominazione borbonica.

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Golfo di Mondello

Mondello è un quartiere e località turistica di Palermo facente parte della VII Circoscrizione, sviluppato attorno ad un'ampia baia racchiusa tra Monte Pellegrino e Monte Gallo. Distaccato dalla città dal Parco della Favorita, è raggiungibile dal centro urbano per mezzo dei tanti viali reali alberati o tramite il lungomare dell'Addaura.

La frazione è rinomata per la spiaggia, che rappresenta uno dei lidi maggiormente noti ed ambiti in Sicilia, nonché per essere una delle capitali dell'Art Nouveau in Italia e nel Mediterraneo, grazie alle numerose ville private e strutture ricettive in stile Liberty costruite nel corso del Novecento sotto l'operato della scuola di Ernesto Basile.

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La sua particolare posizione, insieme alle peculiarità della conformazione del litorale, alla notevole fitodiversità, nonché alle testimonianze di vita umana e animale risalenti fino al Paleolitico, rendono tale località un patrimonio per lo studio della flora endemica, della geologia italiana, della paleontologia e dell'arte preistorica.

Attualmente, Mondello è regolamentata dalla variante generale al P.R.G. di Palermo approvata dall’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente, che ne tutela il rispetto del verde storico e dell’edilizia esistente, in gran parte di un certo pregio.

Il quartiere è stato il luogo di fondazione, nel 1975, del Premio Mondello, kermesse letteraria oggi organizzata dalla Fondazione Sicilia insieme al Salone Internazionale del Libro di Torino. Inoltre, dal 1985 è la sede del World Festival on the Beach (precedentemente Windsurf World Festival

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📍Siracusa,Ortigia,Cala rossa.

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La Chiesa Madre di Avola fu una delle prime strutture ad essere ricostruite in seguito al terremoto del 1693.

Ciò che più colpiste di questo edificio è la sua particolare architettura, mostrandosi diversamente in base alla prospettiva: nella vista frontale richiama quasi ai fasti di una torre, ma vista dall’alto ricorda la forma di una croce.

La Chiesa Madre di Avola è uno dei più importanti monumenti cittadini, il cui stile Barocco spicca all’interno della splendida piazza in cui è posta, ricca di storia e di fascino.

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La Scafazzata una specialità Siciliana.

La Sicilia in materia di dolci è una vera regina, bisogna ammetterlo. Cassate, cannoli, Iris fritti o al forno, per non parlare poi dei classici dolcetti per le feste come i mustazzoli, la frutta Martorana e chi più ne ha più ne metta.

In Sicilia, specialmente nelle zone di Palermo, è possibile vedere in piatti da dessert o coppe la scafazzata,

Ma perché si chiama proprio scafazzata? Dal dialetto siciliano sta ad indicare qualcosa di rotto, distrutto, frantumato e si prepara generalmente quando i gusci dei cannoli durante la fase di farcitura si rompono. Essendo realizzati con una pasta molto delicata, la frittura tende a renderli molto friabili ed è quasi una legge della fisica il romperne almeno uno! Ecco perché, per non gettarli e sprecarli si serve una sorta di cannolo scomposto, ma possiamo assicurarvi che il gusto sarà talmente invitante da far toccare il cielo con un dito proprio a tutti.

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