PIRAINO (Me)
La perla del Tirreno. Piraino (Pirainu in siciliano) è un comune italiano di 3 870 abitanti della città metropolitana di Messina in Sicilia.
Il paese, costellato di edifici religiosi, conserva ancora la sua struttura tipicamente medievale.Anticamente, per la sua bellezza e per il suo clima, Piraino veniva definito la "perla del Tirreno". Appartenne ad alcune famiglie feudali: ai Lancia (dal sec. XIII al sec. XV), a Vincenzo Denti e all'Averna, il quale fu duca di Piraino dal 1656.Secondo la tradizione, il nome Piraino deriverebbe dal nome del ciclope che viveva su quella collina, Piracmone,e che, sempre secondo la tradizione,avrebbe costruito il primo nucleo abitato in quella zona,intorno all'827 a.C. Fin qui la leggenda.
Per quanto riguarda invece le fonti storiche, le prime prove sull'esistenza di Piraino sono da collocarsi
temporalmente intorno l'epoca della dominazione greca nell'isola (quindi intorno al VI secolo a.C.).
📸 Fabio Scrima
📌@siciliaterramia
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La perla del Tirreno. Piraino (Pirainu in siciliano) è un comune italiano di 3 870 abitanti della città metropolitana di Messina in Sicilia.
Il paese, costellato di edifici religiosi, conserva ancora la sua struttura tipicamente medievale.Anticamente, per la sua bellezza e per il suo clima, Piraino veniva definito la "perla del Tirreno". Appartenne ad alcune famiglie feudali: ai Lancia (dal sec. XIII al sec. XV), a Vincenzo Denti e all'Averna, il quale fu duca di Piraino dal 1656.Secondo la tradizione, il nome Piraino deriverebbe dal nome del ciclope che viveva su quella collina, Piracmone,e che, sempre secondo la tradizione,avrebbe costruito il primo nucleo abitato in quella zona,intorno all'827 a.C. Fin qui la leggenda.
Per quanto riguarda invece le fonti storiche, le prime prove sull'esistenza di Piraino sono da collocarsi
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Michele Scoto: Un mago alla corte di Federico II | www.palermoviva.it
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Michele Scoto: Un mago alla corte di Federico II | www.palermoviva.it
Alla vivace ed eclettica corte di Federico II, a Palermo, viveva Michele Scoto, una delle figure più conturbanti e misteriose di quegli anni. Sebbene sia spesso ricordato per la sua fama di grande mago o stregone, Scoto era innanzitutto uno dei più illustri…
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Nasce la più grande biblioteca al mondo su Tomasi di Lampedusa - Sicilia
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Nasce la più grande biblioteca al mondo su Tomasi di Lampedusa - Sicilia
(ANSA) - PALERMO, 11 GIU - Nasce a Santa Margherita Belìce la più grande biblioteca al mondo su Giuseppe Tomasi di Lampedusa, l'autore del Gattopardo in parte ambientato proprio nel centro belicino. La sede sarà nel restaurato Palazzo Sacco.La costituzione…
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A Cunziria di Vizzini
Il borgo fantasma del Verga.
A Cunziria” (La Conceria) è un antico borgo artigiano sette-ottocentesco sviluppatosi al di fuori del tessuto urbano di Vizzini, suggestiva cittadina in provincia di Catania, nei pressi del torrente Masera.
Deve il suo nome alla fiorente attività che vi si svolse fino agli anni ’20 del ‘900 (la concia delle pelli) e la sua fama alla novella Cavalleria Rusticana dello scrittore verista Giovanni Verga. Proprio fra le sue collinette e i suoi fichi d’India, infatti, si consuma il duello d’onore tra Turiddu Macca e compare Alfio.
🎥 @fili.photography
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A Cunziria” (La Conceria) è un antico borgo artigiano sette-ottocentesco sviluppatosi al di fuori del tessuto urbano di Vizzini, suggestiva cittadina in provincia di Catania, nei pressi del torrente Masera.
Deve il suo nome alla fiorente attività che vi si svolse fino agli anni ’20 del ‘900 (la concia delle pelli) e la sua fama alla novella Cavalleria Rusticana dello scrittore verista Giovanni Verga. Proprio fra le sue collinette e i suoi fichi d’India, infatti, si consuma il duello d’onore tra Turiddu Macca e compare Alfio.
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Affascinante e pittoresco esemplare d’archeologia industriale
ottocentesca, la Cunziria ospitava un centinaio di persone che lavoravano e risiedevano nelle caratteristiche abitazioni di Contrada Masera: circa 40 piccole case-bottega, alcune a più piani ed edificate su più livelli tra la valle e la collina per favorire la seccatura delle pelli lavorate, più la chiesetta di Sant’Eligio, della quale rimane oggi solo la struttura.
Sviluppatasi nei pressi de “A Funtana” (la Fontana), la Cunziria era il luogo più idoneo per l’attività di conciatura del cuoio: ampi spazi esposti al sole, abbondanza di tannino estratto dalle numerose piante di sommacco lì presenti e una sorgente d’acqua, il torrente Masera per l’appunto, che raggiungeva l’interno delle botteghe degli artigiani tramite un ingegnoso sistema di canalizzazione e vasche di raccolta ancora oggi ben visibili.
Abbandonato in seguito alla rivoluzione industriale, ai mutamenti economici e ai conflitti mondiali, questo antico borgo ormai disabitato è divenuto presto luogo di deposito abusivo per agricoltori e allevatori. Oggi proprietà della provincia di Catania in comodato d’uso gratuito.
Il Comune di Vizzini, è in restauro ai fini della valorizzazione storico-letteraria del Patrimonio Verghiano per consentirne una più adeguata fruizione turistica, culturale e commerciale.
Pietra bianca, muri a secco neri e grigi, vialetti che si inerpicano attorno alla collina, piante di sommacco, profumo di zagara. Questi i luoghi in cui visse Giovanni Verga e nei quali ambientò le sue novelle.
Questi i luoghi scelti come set per la trasposizione cinematografica di due dei capolavori della letteratura verghiana: Cavalleria Rusticana (diretto da Franco Zeffirelli nel 1982) e La Lupa (scritto e diretto da Gabriele Lavia nel 1996). Oggi, in un vecchio rudere vicino risalente al 1400.
Incastonato nella montagna, nasce un agriturismo che prende il suo nome, "A Cunziria", all’interno del quale sono state ricavate camere e ambienti in stile rustico, sfruttando le grotte naturali e gli strumenti di lavoro abbandonati dagli artigiani.
Un’altra perla della nostra splendida Sicilia, che riesce ancora una volta nell’intento di regalare un mix perfetto tra storia, natura e bellezze da restare a bocca aperta!
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ottocentesca, la Cunziria ospitava un centinaio di persone che lavoravano e risiedevano nelle caratteristiche abitazioni di Contrada Masera: circa 40 piccole case-bottega, alcune a più piani ed edificate su più livelli tra la valle e la collina per favorire la seccatura delle pelli lavorate, più la chiesetta di Sant’Eligio, della quale rimane oggi solo la struttura.
Sviluppatasi nei pressi de “A Funtana” (la Fontana), la Cunziria era il luogo più idoneo per l’attività di conciatura del cuoio: ampi spazi esposti al sole, abbondanza di tannino estratto dalle numerose piante di sommacco lì presenti e una sorgente d’acqua, il torrente Masera per l’appunto, che raggiungeva l’interno delle botteghe degli artigiani tramite un ingegnoso sistema di canalizzazione e vasche di raccolta ancora oggi ben visibili.
Abbandonato in seguito alla rivoluzione industriale, ai mutamenti economici e ai conflitti mondiali, questo antico borgo ormai disabitato è divenuto presto luogo di deposito abusivo per agricoltori e allevatori. Oggi proprietà della provincia di Catania in comodato d’uso gratuito.
Il Comune di Vizzini, è in restauro ai fini della valorizzazione storico-letteraria del Patrimonio Verghiano per consentirne una più adeguata fruizione turistica, culturale e commerciale.
Pietra bianca, muri a secco neri e grigi, vialetti che si inerpicano attorno alla collina, piante di sommacco, profumo di zagara. Questi i luoghi in cui visse Giovanni Verga e nei quali ambientò le sue novelle.
Questi i luoghi scelti come set per la trasposizione cinematografica di due dei capolavori della letteratura verghiana: Cavalleria Rusticana (diretto da Franco Zeffirelli nel 1982) e La Lupa (scritto e diretto da Gabriele Lavia nel 1996). Oggi, in un vecchio rudere vicino risalente al 1400.
Incastonato nella montagna, nasce un agriturismo che prende il suo nome, "A Cunziria", all’interno del quale sono state ricavate camere e ambienti in stile rustico, sfruttando le grotte naturali e gli strumenti di lavoro abbandonati dagli artigiani.
Un’altra perla della nostra splendida Sicilia, che riesce ancora una volta nell’intento di regalare un mix perfetto tra storia, natura e bellezze da restare a bocca aperta!
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I GRANDI DELLA LETTERATURA SICILIANA
Gli scritti dei grandi letterati siciliani hanno dato un contributo fondamentale alle più importanti correnti di pensiero italiane ed europee. Le opere della letteratura siciliana offrono uno spaccato eloquente e per molti versi ancora attuale su ciò che la Sicilia rappresenta per un siciliano.
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Giovanni Verga, divenuto in seguito Senatore della Repubblica, indaga molto nelle sue opere circa le problematiche siciliane del post unità d’Italia. La voglia di cambiare, non sempre seguita dalla spregiudicatezza, la fugacità della vita, e l’orgoglio siciliano rimangono i messaggi più limpidi rintracciabili all’interno della sua produzione letteraria.
Luigi Pirandello, premio Nobel per la letteratura, divenne famoso per l’ilarità delle sue opere, mista ad un sentimento di malinconia che le caratterizzava. Scrisse molte opere teatrali oltre a numerosissimi e in seguito celebri romanzi. L’indefinita essenza della personalità umana rimane una delle problematiche più famose analizzate da Pirandello.
Giuseppe Tomasi di Lampedusa, anch’egli insignito del Nobel per la letteratura, descrive in maniera limpida le contraddizioni in Sicilia, tra i poteri borghesi che misti alla politica nazionale, fanno della Sicilia una terra in cui le speranze di cambiamento del popolo vengono sistematicamente soffocate: è il Gattopardo, reso ancor più celebre dall’opera cinematografica omonima di Luigino Visconti.
Leonardo Sciascia, Elio Vittorini e Salvatore Quasimodo raccontano la Sicilia del secondo dopoguerra, ancora dilaniata da problematiche di mancate politiche e dal fenomeno mafioso.
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Luigi Pirandello, premio Nobel per la letteratura, divenne famoso per l’ilarità delle sue opere, mista ad un sentimento di malinconia che le caratterizzava. Scrisse molte opere teatrali oltre a numerosissimi e in seguito celebri romanzi. L’indefinita essenza della personalità umana rimane una delle problematiche più famose analizzate da Pirandello.
Giuseppe Tomasi di Lampedusa, anch’egli insignito del Nobel per la letteratura, descrive in maniera limpida le contraddizioni in Sicilia, tra i poteri borghesi che misti alla politica nazionale, fanno della Sicilia una terra in cui le speranze di cambiamento del popolo vengono sistematicamente soffocate: è il Gattopardo, reso ancor più celebre dall’opera cinematografica omonima di Luigino Visconti.
Leonardo Sciascia, Elio Vittorini e Salvatore Quasimodo raccontano la Sicilia del secondo dopoguerra, ancora dilaniata da problematiche di mancate politiche e dal fenomeno mafioso.
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Estate, la Sicilia tra le regioni italiane più amate dagli stranieri
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Estate, la Sicilia tra le regioni italiane più amate dagli stranieri
Mare, montagna e città d’arte sono in cima al diario di viaggio dei 12 milioni di stranieri che hanno scelto l’Italia per le loro vacanze estive, secondo l’indagine di Demoskopika per conto del Comune di Siena sui consumi turistici degli stranieri che l’Ansa…
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Palermo
Barcarello di Sferracavallo.
Inserita in un caratteristico borgo di pescatori ricco di ristoranti di pesce, la spiaggia di Barcarello a Sferracavallo si trova all' interno di una delle più belle e vecchie borgate marinare della Sicilia occidentale, meta di molti villeggianti e turisti e facilmente raggiungibile dalla città.
Lungo la spiaggia si concentrano numerosi stabilimenti balneari, alternati a spazi liberi di balneazione.
Nel litorale nord del golfo si trova la Baia del Corallo che presenta scogli e scivoli mentre sul lato sud si trova Barcarello, tipico esempio di reef corallino, costituito dall' accumulo di organismi che hanno dato vita a quest' ammasso roccioso.
Inoltre, è proprio da Barcarello che si articola la strada che conduce dal versante orientale al Monte Gallo sino alla vista del faro.
📸 Laura M.
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Lungo la spiaggia si concentrano numerosi stabilimenti balneari, alternati a spazi liberi di balneazione.
Nel litorale nord del golfo si trova la Baia del Corallo che presenta scogli e scivoli mentre sul lato sud si trova Barcarello, tipico esempio di reef corallino, costituito dall' accumulo di organismi che hanno dato vita a quest' ammasso roccioso.
Inoltre, è proprio da Barcarello che si articola la strada che conduce dal versante orientale al Monte Gallo sino alla vista del faro.
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