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COMPLESSO DI CASA PROFESSA
Ci troviamo a Palermo, vicino Ballaró e questo complesso è costituito dalla Chiesa del Gesù, la Sagrestia ed il Museo, la cripta, L’oratorio della croce e del Martorio detto del Sabato (alla fine del video). La Chiesa è uno dei più importanti monumenti sacri, capolavoro dell’arte barocca, presenti in Sicilia. Pensate che nel 1943, per un bombardamento aereo nemico venne distrutta la cupola, il soffitto della navata centrale e si rovinarono altari e pilastri. È stata prontamente ricostruita sull’antico disegno e per fortuna riaperta al culto una decina di anni dopo. L’oratorio invece, che trovate al piano di sopra rappresenta uno dei capolavori della cultura decorativa settecentesca palermitana. La struttura è stata riccamente decorata a stucco da Procopio Serpotta, molto noto nel panorama artistico palermitano. È una meraviglia, vero ?
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🎥 @ticidevoportare_insicilia
Ci troviamo a Palermo, vicino Ballaró e questo complesso è costituito dalla Chiesa del Gesù, la Sagrestia ed il Museo, la cripta, L’oratorio della croce e del Martorio detto del Sabato (alla fine del video). La Chiesa è uno dei più importanti monumenti sacri, capolavoro dell’arte barocca, presenti in Sicilia. Pensate che nel 1943, per un bombardamento aereo nemico venne distrutta la cupola, il soffitto della navata centrale e si rovinarono altari e pilastri. È stata prontamente ricostruita sull’antico disegno e per fortuna riaperta al culto una decina di anni dopo. L’oratorio invece, che trovate al piano di sopra rappresenta uno dei capolavori della cultura decorativa settecentesca palermitana. La struttura è stata riccamente decorata a stucco da Procopio Serpotta, molto noto nel panorama artistico palermitano. È una meraviglia, vero ?
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Ecco un proverbio che voi siciliani, penso lo abbiate sentito dire almeno una volta, magari dai nonni.
"Testa chi no para si ghiama cucuzza"
Significa "testa che non parla si chiama zucca".
Un'altra versione è "bucca chi no parra si ghiama cucuzza"
cioè "bocca che non parla si chiama zucca".
Poco cambia perché il risultato è lo stesso,chi non è in grado o non vuole esprimere le proprie idee, le proprie opinioni,non chiede, non interviene e quindi tace, non dice nulla,
praticamente muto è una zucca vuota e da l'impressione di essere stupido.
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"Testa chi no para si ghiama cucuzza"
Significa "testa che non parla si chiama zucca".
Un'altra versione è "bucca chi no parra si ghiama cucuzza"
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Poco cambia perché il risultato è lo stesso,chi non è in grado o non vuole esprimere le proprie idee, le proprie opinioni,non chiede, non interviene e quindi tace, non dice nulla,
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Anziché perdersi, ci si ritrova: il Labirinto di Arianna è uno dei luoghi più particolari della Sicilia
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Anziché perdersi, ci si ritrova: il Labirinto di Arianna è uno dei luoghi più particolari della Sicilia
03 Mar 2021 Messina Luoghi da visitare in Sicilia: Labirinto di Arianna. Si tratta di uno dei luoghi siciliani più particolare. Rientra nella Fiumara d’Arte ed è uno dei labirinti siciliani più interessanti. Ecco cosa lo rende così particolare. Il nostro…
Tornano in Sicilia e trovano il "vero oro": il viaggio (al contrario) di Alberto e Gaetano
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Tornano in Sicilia e trovano il "vero oro": il viaggio (al contrario) di Alberto e Gaetano
Dopo avere studiato e lavorato rispettivamente a Pisa e Pavia, i due amici sono "rientrati alla base", hanno acquistato dei terreni e hanno creato il loro nuovo lavoro Alberto Bruzzi e Gaetano Amico fondatori della cooperativa agricola "Chrysos" Quante volte…
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Noto (Nuòtu in siciliano) è un comune italiano di 23,735 abitanti del libero consorzio comunale di Siracusa in Sicilia. È il primo comune della regione per estensione territoriale.
Sede episcopale, definita la "capitale del Barocco", nel 2002 il suo centro storico è stato dichiarato Patrimonio dell'Umanità da parte dell'UNESCO, insieme con le altre città tardo barocche del Val di Noto.
Noto dista 31 km da Siracusa ed è situata nella parte sud-ovest della provincia ai piedi dei monti Iblei. La sua costa, fra Avola e Pachino, dà il nome all'omonimo golfo.
Con i suoi 554,99 km² di superficie, il comune di Noto occupa oltre un quarto della Provincia di Siracusa ed è il più grande comune della Sicilia e il quarto d'Italia. Il territorio è, per la maggior parte, collinare. Le montagne, a nord, appartengono all'altipiano dei monti Iblei.
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Sede episcopale, definita la "capitale del Barocco", nel 2002 il suo centro storico è stato dichiarato Patrimonio dell'Umanità da parte dell'UNESCO, insieme con le altre città tardo barocche del Val di Noto.
Noto dista 31 km da Siracusa ed è situata nella parte sud-ovest della provincia ai piedi dei monti Iblei. La sua costa, fra Avola e Pachino, dà il nome all'omonimo golfo.
Con i suoi 554,99 km² di superficie, il comune di Noto occupa oltre un quarto della Provincia di Siracusa ed è il più grande comune della Sicilia e il quarto d'Italia. Il territorio è, per la maggior parte, collinare. Le montagne, a nord, appartengono all'altipiano dei monti Iblei.
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I fenicotteri rosa sono una delle specie animali più affascinanti di sempre in Sicilia, ma il fenicottero rosa non è sempre rosa.
I piccoli di fenicottero escono dal guscio con un piumaggio di colore grigio chiaro. La colorazione avviene dopo circa 1-2 anni' giorno per giorno cominceranno a cambiare colore, il grigio lascerà il posto al rosa.
Nella fase adulta i fenicotteri sono di un colore che va dal rosa chiaro al rosso vermiglio, a seguito di una alimentazione a base di Artemia salina, un crostaceo ricco di betacarotene di cui sono ghiotti.
Il piumaggio diventerà folto e abbondante, le lunghe zampe sempre più affusolate, i becchi si allungheranno e cominceranno a striarsi di quel caratteristico rosa arancio che rende i fenicotteri unici e indimenticabili. Le ali diventeranno immense, pronte a dispiegarsi per prendere il volo, sfiorando quasi i due metri e mezzo di apertura.
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Nella fase adulta i fenicotteri sono di un colore che va dal rosa chiaro al rosso vermiglio, a seguito di una alimentazione a base di Artemia salina, un crostaceo ricco di betacarotene di cui sono ghiotti.
Il piumaggio diventerà folto e abbondante, le lunghe zampe sempre più affusolate, i becchi si allungheranno e cominceranno a striarsi di quel caratteristico rosa arancio che rende i fenicotteri unici e indimenticabili. Le ali diventeranno immense, pronte a dispiegarsi per prendere il volo, sfiorando quasi i due metri e mezzo di apertura.
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Adesso tutti vorranno andarci a vivere: in Sicilia c'è un borgo che ha fatto la "rivoluzione"
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Adesso tutti vorranno andarci a vivere: in Sicilia c'è un borgo che ha fatto la "rivoluzione"
In una decina di anni, un borgo sugli Iblei con poco meno di 2500 abitanti, grazie alla sua svolta in chiave green, ha scalato le classifiche del vivere sostenibile Una veduta del borgo di Ferla (Siracusa) Una rivoluzione sostenibile, fatta di piccole buone…
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La prima Rinascente Piazza dell'Università, Catania (inizio '900).
I balconi sono infiorati per la visita della Regina Margherita e del Re.
In una di queste stanze hanno preso alloggio i Reali durante la loro permanenza a Catania.
La città, in onore della visita della Regina, intitolò con il suo nome il viale Regina Margherita
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#SiciliaAntica
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In una di queste stanze hanno preso alloggio i Reali durante la loro permanenza a Catania.
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La lingua siciliana è meravigliosa e musicale: ecco alcuni termini intraducibili...
AZZIZZARE. Significa mettere a posto, aggiustare, fare in modo che qualcosa funzioni.
AMMÀTULA. Vuol dire “inutilmente” o “invano”. Avrete sicuramente sentito il modo di dire “longo a matula”.
MURRITUSU. Questa parola vuol dire “discolo”.
INTRALLAZZO. Si definisce così un imbroglio, un affare illecito. Alla fine della seconda guerra mondiale questa parola entra nella lingua italiana, in seguito allo sviluppo del mercato nero.
SFUSO. Deriva dal termine siciliano “sfusu”, si utilizza per indicare qualcosa che non è confezionato.
SCIABICA. Questa parola ha origini arabe (shabaka) ed è entrata a far parte della lingua italiana già nel 1600, grazie il siciliano. Indica la rete da pesca a strascico.
ARRIDDUCÌRISI prende il senso dalla frase: m'arridducìvu tardu, ho fatto tardi; talè còmu s'arridducìu, guarda come si è ridotto.
Post del 9/04/2020
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AZZIZZARE. Significa mettere a posto, aggiustare, fare in modo che qualcosa funzioni.
AMMÀTULA. Vuol dire “inutilmente” o “invano”. Avrete sicuramente sentito il modo di dire “longo a matula”.
MURRITUSU. Questa parola vuol dire “discolo”.
INTRALLAZZO. Si definisce così un imbroglio, un affare illecito. Alla fine della seconda guerra mondiale questa parola entra nella lingua italiana, in seguito allo sviluppo del mercato nero.
SFUSO. Deriva dal termine siciliano “sfusu”, si utilizza per indicare qualcosa che non è confezionato.
SCIABICA. Questa parola ha origini arabe (shabaka) ed è entrata a far parte della lingua italiana già nel 1600, grazie il siciliano. Indica la rete da pesca a strascico.
ARRIDDUCÌRISI prende il senso dalla frase: m'arridducìvu tardu, ho fatto tardi; talè còmu s'arridducìu, guarda come si è ridotto.
Post del 9/04/2020
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