♡ Sicilia Terra Mia ♡
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La Sicilia è una terra stupenda,tutta da scoprire, con la sua storia, le sue origini, la sua cultura tradizioni e tante curiosità

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La Madonna della Lettera patrona di Messina

Sono molteplici le storie che legano la città di Messina alla figura di Maria, fin dall'antichità venerata nella città dello Stretto.

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Le origini di questa festa ci riportano indietro nel tempo, fin all'anno 42 d.C., secondo la tradizione, quando sulle sponde della Sicilia giunse l'apostolo Paolo, durante uno dei suoi viaggi d'annuncio del Vangelo, Paolo trovò i messinesi ben disposti a lasciarsi convertire e parlò alla popolazione anche di Maria, Madre di Cristo. Così quando l'apostolo si accinse a partire per tornare in Palestina, una delegazione di messinesi, secondo tradizione composta da Girolamo Origgiano, Marcello Benifacite, Ottavio Brizio e il centurione Mulè, volle partire con lui per incontrare la Madonna e chiedere una benedizione per la città. Così partiti alla volta del medio oriente, i messinesi riuscirono ad incontrare la Vergine il 3 giugno dell'anno 42, ricevendo da essa una lettera, contenente una benedizione per la città e la popolazione, scritta in ebraico, legata con una ciocca dei suoi capelli.

I fieri messinesi fecero ritorno sulle coste peloritane nel settembre dello stesso, recando con loro la lettera che recitava:

"Maria Vergine, figlia di Gioacchino, umilissima serva di Dio, Madre di Gesù Crocefisso, della tribù di Giuda,
della stirpe di Davide, salute a tutti i Messinesi e benedizione di Dio Padre Onnipotente. Ci consta, per pubblico strumento, che voi tutti con fede grande avete a noi spedito Legati e Ambasciatori e confessate che il nostro Figlio, generato da Dio, sia Dio e uomo, e che dopo la sua risurrezione salì al cielo, conoscendo voi la via della verità per mezzo della predicazione di Paolo Apostolo eletto. Per la qual cosa, benediciamo voi e la stessa città, della quale Noi vogliamo essere perpetua protettrice.
Da Gerusalemme"

Nella frase "Vos et ipsam Civitatem benedicimus" ("Benediciamo voi e la vostra Città"), oggi scritta alla base delle stele votiva situata nel porto della città, è sintetizzata la benedizione che Maria volle dare alla città, dando cos' inizio ad una tradizione di fede e devozione che portarono la "Madonna della Lettera" a diventare patrona della città.

Tuttavia il vero e proprio culto così come lo conosciamo oggi, fu introdotto solo nel XV secolo, grazie ad un dotto del tempo, Costantino Lascaris, che fuggito da Costantinopoli caduta in mano ai turchi, venne a Messina, dove fondò una scuola di lettere e presso la quale si sviluppò il culto della Madonna della Lettera. Addirittura sarebbe stato proprio lo stesso Lascaris a tradurre la lettera in latino dall'ebraico in cui era stata scritta.

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‘GNURANTI

Non c’è cura pi l’omu assai ‘gnuranti,
li so’ palori non valunu nenti
megghiu non n’aviri d’iddu d’avanti,
veni tinutu arrassu di la genti;
si cerca prutizioni a Diu, e li Santi,
è ‘na bumma vaganti veramenti,
e pi tutti un periculu custanti,
a cu lu sceccu ci havi parenti.

🖌Giovanni Rizza.
Poeta Dialettale


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Gelato senza gelatiera con i fiori bianchi che tanto amo,i gelsomini.
Ne esistono diverse varietà,ma quella profumatissima e tipicamente siciliana.

Lo Jasminum grandiflorum originario dal Nepal e noto come ‘gelsomino di Spagna’ (Catalugno) o ‘gelsomino di Sicilia a foglie persistenti e fiori grandi che sbocciano dalla primavera all’autunno, e nelle regioni a clima mite anche d’inverno, è una pianta rampicante poco rustica, adatta a climi miti, dove viene utilizzata per ricoprire pergole, muri e recinzioni. "notizie tratte da wikipedia Jasminum"


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Adesso la ricetta…
preparazione veloce,gusto delicato e ottimo da offrire con dei biscottini o delle cialde da accompagnamento.

Gelato al gelsomino
( senza gelatiera )
Ingredienti
125 ml di acqua
30 g di gelsomino
125 g di latte condensato
200 ml di panna zuccherata
1 pizzico di sale
Preparazione
Mettete a macerare,in una ciotola coperta,l’acqua con i fiori di gelsomino per un giorno e una notte,premete con le mani anche gli eventuali boccioli,al termine filtrate l’acqua al gelsomino.
Montate la panna con delle fruste elettriche,deve risultare ben ferma,unite l’acqua di gelsomino e mescolate,unite ancora il latte condensato e il pizzico di sale,amalgamate bene il tutto otterrete un composto omogeneo.
A questo punto riponete in uno stampo adatto per gelato o come preferite,coprite con pellicola alimentare e riponete in freezer per almeno 6 ore.Basterà uscire il gelato dal freezer pochi minuti prima di servirlo perché si ammorbidirà velocemente.

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ACITRIZZA RIGINA

Di lu mari, Acitrizza, si’ rigina,
l’azzolu so’ di tia non s’alluntana,
t’ama e ti vasa di sira e matina
e si preja di quantu si’ baggiana.

’Sta maravigghia Diu la sappi fari,
l’Unniputenti ti desi biddizza
e pi signali a l’omu vosi dari
di lu Criatu la megghiu fattizza.

Di lu Joniu tu si’ la perna fina,
la gioia a cu’ ti visita ci acchiana
e quannu si ni va resta la spina
e lu so’ cori chiù non si risana.

Di tia n’arresta troppu ’nnamuratu,
ca non c’è bedda com’è ca si’ tu,
e cu’ ’na vota veni a lu to’ latu
di lu so’ cori non ti sciogghi chiù!

Di lu Joniu tu si’ la so’ sirena,
si’ amica di lu suli e di la luna,
li figghi to’ ti fannu la nuvena,
di lu mari, Acitrizza, si’ patruna.

Cu’ non ti vidi chiù ni prova pena
e lu pinzeru so’ non t’abbannuna,
li faragghiuni to’ fannu di scena,
di Acitrizza Diu ni fici una.

🖌Giovanni Rizza.
Poeta Dialettale

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Borgo Parrini "Partinico"

Vicino Palermo, e più precisamente nel comune di Partinico, si trova una minuscola contrada che attira turisti e curiosi provenienti da ogni parte della Sicilia, e non solo.

Si tratta del Borgo Parrini, una piccola frazione di cui si ha notizia già dal 1500, che negli ultimi anni è stata sapientemente ristrutturata e rivalorizzata dai residenti, secondo uno stile artistico che ricorda gli edifici di Gaudì a Barcellona.


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