This media is not supported in your browser
VIEW IN TELEGRAM
This media is not supported in your browser
VIEW IN TELEGRAM
Limone Interdonato Messina IGP, eccellenza Siciliana
Il limone Interdonato Igp caratteristico della costa ionica di Messina (ne è ricca in terrazzamenti), infatti, sembra sia il "prescelto" per il tea time della sovrana britannica.
Grazie alle sue proprietà organolettiche, che arricchiscono e aromatizzano il tè, il limone Interdonato (che prende il nome da colui che ne realizzò l'innesto, alla fine del 1800) è tra i più utilizzati dalla Regina per la pausa delle 17. Un legame consolidato quello tra il caratteristico limone siciliano e Buckingham Palace, che affonda le sue radici nella storia. La Sovrana, di fatto, è cresciuta assaporando l'agrume siculo tra le sale della dimora reale. Sembra, per l'appunto, che già nel Dopoguerra la Famiglia regnante britannica facesse arrivare dalle coste messinesi questo prodotto, e con il tempo la tradizione si è progressivamente consolidata.
📌@siciliaterramia
🌎 @postidavedere
🎬 Bella Sicilia
Il limone Interdonato Igp caratteristico della costa ionica di Messina (ne è ricca in terrazzamenti), infatti, sembra sia il "prescelto" per il tea time della sovrana britannica.
Grazie alle sue proprietà organolettiche, che arricchiscono e aromatizzano il tè, il limone Interdonato (che prende il nome da colui che ne realizzò l'innesto, alla fine del 1800) è tra i più utilizzati dalla Regina per la pausa delle 17. Un legame consolidato quello tra il caratteristico limone siciliano e Buckingham Palace, che affonda le sue radici nella storia. La Sovrana, di fatto, è cresciuta assaporando l'agrume siculo tra le sale della dimora reale. Sembra, per l'appunto, che già nel Dopoguerra la Famiglia regnante britannica facesse arrivare dalle coste messinesi questo prodotto, e con il tempo la tradizione si è progressivamente consolidata.
📌@siciliaterramia
🌎 @postidavedere
🎬 Bella Sicilia
Ma cosa rende tanto speciale questo limone, al punto da esser diventato un must per molti inglesi in villeggiatura prima e per la Regina Elisabetta in seguito?
Si tratta di un prodotto caratteristico, ottenuto dall'innesto tra un cedro e un limone autoctono dell’area messinese su un portainnesto di arancio amaro. Dalla buccia più sottile rispetto alle altre versioni e ricca di oli essenziali che esaltano il sapore del tè. Il tutto, unito alla bassa acidità e dalla maggiore dolcezza del succo, ha convinto i Reali inglesi a rifornirsi sempre della stessa variante di limone. Proprio per queste sue inedite peculiarità, il prezzo si assesta su un range medio/alto.
Sembra, inoltre, che anche il Principe Carlo vada matto per questo prodotto tutto siciliano.
Il consorzio del limone Interdonato conta 16 associati e ogni anno produce circa cinque milioni di chili, parte dei quali finisce sui piattini da tè reali di Buckingham Palace.
✒️ @siciliaterramia
✒️ @postidavedere
📝 Www.cookist.it
Si tratta di un prodotto caratteristico, ottenuto dall'innesto tra un cedro e un limone autoctono dell’area messinese su un portainnesto di arancio amaro. Dalla buccia più sottile rispetto alle altre versioni e ricca di oli essenziali che esaltano il sapore del tè. Il tutto, unito alla bassa acidità e dalla maggiore dolcezza del succo, ha convinto i Reali inglesi a rifornirsi sempre della stessa variante di limone. Proprio per queste sue inedite peculiarità, il prezzo si assesta su un range medio/alto.
Sembra, inoltre, che anche il Principe Carlo vada matto per questo prodotto tutto siciliano.
Il consorzio del limone Interdonato conta 16 associati e ogni anno produce circa cinque milioni di chili, parte dei quali finisce sui piattini da tè reali di Buckingham Palace.
✒️ @siciliaterramia
✒️ @postidavedere
📝 Www.cookist.it
This media is not supported in your browser
VIEW IN TELEGRAM
CIAURU
Si, lu primu suli di la matina,
e cantunu pi tia li rusignoli,
la biddizza to’ fici catina
e di spizzari mai d’idda si voli,
gran fimmina di la biddizza fina,
ci hai lu stissu ciauru di li violi,
di li ciuri la rosa senza spina,
stu cori aspetta li duci cunzoli
🖌Giovanni Rizza.
Poeta Dialettale
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
📚#sicil_iaterramia
Si, lu primu suli di la matina,
e cantunu pi tia li rusignoli,
la biddizza to’ fici catina
e di spizzari mai d’idda si voli,
gran fimmina di la biddizza fina,
ci hai lu stissu ciauru di li violi,
di li ciuri la rosa senza spina,
stu cori aspetta li duci cunzoli
🖌Giovanni Rizza.
Poeta Dialettale
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
📚#sicil_iaterramia
This media is not supported in your browser
VIEW IN TELEGRAM
Scherma, il catanese Paolo Pizzo è campione italiano per la terza volta @sicilianewseinfo
#goodnews〽️
#goodnews〽️
Telegraph
Scherma, il catanese Paolo Pizzo è campione italiano per la terza volta
Per la terza volta in carriera, il catanese Paolo Pizzo è campione italiano di spada. Dopo le edizioni 2012 e 2014, il trentottenne dell’Aeronautica Militare ha vinto anche il titolo 2021, a Cassino (Frosinone), superando la concorrenza dei 184 atleti in…
This media is not supported in your browser
VIEW IN TELEGRAM
This media is not supported in your browser
VIEW IN TELEGRAM
Castelmola
Castelmola ('A Mola in siciliano) è un comune italiano di 1 089 abitanti della città metropolitana di Messina in Sicilia.
La cittadina fa parte del circuito dei borghi più belli d'Italia.
La cittadina è a vocazione turistica, determinata dalla estrema vicinanza a Taormina.
Il paese, piccolo e ben conservato, si trova sulla cima di un cocuzzolo a strapiombo sul mar Ionio a circa 36 chilometri a sud da Messina, a circa 49 chilometri a nord da Catania e a pochi chilometri da Taormina. Il punto più elevato si raggiunge salendo per un sentiero, dalla piazza principale del paese, la Piazza Sant'Antonino, fino ai ruderi di un castello. Sulla piazza esiste un belvedere che offre una splendida vista sulla costa ionica e sulla città di Taormina, sul mare e sulla costa Calabra.
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
📚#sicil_iaterramia
🎥 @pioandreaperi
Castelmola ('A Mola in siciliano) è un comune italiano di 1 089 abitanti della città metropolitana di Messina in Sicilia.
La cittadina fa parte del circuito dei borghi più belli d'Italia.
La cittadina è a vocazione turistica, determinata dalla estrema vicinanza a Taormina.
Il paese, piccolo e ben conservato, si trova sulla cima di un cocuzzolo a strapiombo sul mar Ionio a circa 36 chilometri a sud da Messina, a circa 49 chilometri a nord da Catania e a pochi chilometri da Taormina. Il punto più elevato si raggiunge salendo per un sentiero, dalla piazza principale del paese, la Piazza Sant'Antonino, fino ai ruderi di un castello. Sulla piazza esiste un belvedere che offre una splendida vista sulla costa ionica e sulla città di Taormina, sul mare e sulla costa Calabra.
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
📚#sicil_iaterramia
🎥 @pioandreaperi
Le origini di Castelmola risalgono al periodo pre-ellenico. La denominazione trae ispirazione dalla conformazione del grande masso su cui sorge che ricorda appunto una "mola". Forse per la sua posizione sopraelevata fu un tempo la vera acropoli di Taormina, e le loro vicende sono talmente connesse da non poter distinguere quelle dell'una dall'altra.
Mylai era il nome del primo insediamento, risalente all'Età del ferro (VIII secolo a.C.), opera dei Siculi. Ciò è testimoniato dal ritrovamento della necropoli di Cocolonazzo. Le ceramiche con decorazioni dipinte a motivi geometrici, restituite dalle sepolture a grotticella artificiale, hanno consentito di determinare l'origine dell'abitato. Nel 396 a.C. Dionisio, tiranno di Siracusa, assedia Mylai (Μυλαί in greco antico), ma è sconfitto dai Siculi, che respingono l'assalto. Nel 392, lo stesso Dionisio, ritenta l'attacco, con maggiore fortuna e riesce ad occupare la zona. Alla sua morte, nel 367, la città è presa in mano da Andromaco che costruisce il centro abitato a piano delle Ficare, erige nuove fortificazioni, realizza cisterne, di cui esistono ancora tracce lungo il percorso, e serbatoi per l'acqua, migliorando così le condizioni di vita.
Tindarione, che governa la città, alla morte di Andromaco, la pone sotto protezione di Pirro, ma, durante la prima guerra punica, è conquistata da Gerone di Siracusa, che la governa fino al 214.
Epoca bizantino - arabaModifica
Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, la città segue il destino dell'isola, passando sotto l'influenza bizantina. Il primo agosto 902, i Saraceni di Ibrahim II (Ibrāhīm (II) ibn Aḥmad ibn al-Aghlab), riescono a far breccia nelle fortificazioni della città e devastano l'abitato. Solo il castello resiste all'attacco dei Mori che si dirigono verso Tauromenion, attraversando il varco che da allora è detto Porta dei Saraceni.
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
📚#sicil_iaterramia
Mylai era il nome del primo insediamento, risalente all'Età del ferro (VIII secolo a.C.), opera dei Siculi. Ciò è testimoniato dal ritrovamento della necropoli di Cocolonazzo. Le ceramiche con decorazioni dipinte a motivi geometrici, restituite dalle sepolture a grotticella artificiale, hanno consentito di determinare l'origine dell'abitato. Nel 396 a.C. Dionisio, tiranno di Siracusa, assedia Mylai (Μυλαί in greco antico), ma è sconfitto dai Siculi, che respingono l'assalto. Nel 392, lo stesso Dionisio, ritenta l'attacco, con maggiore fortuna e riesce ad occupare la zona. Alla sua morte, nel 367, la città è presa in mano da Andromaco che costruisce il centro abitato a piano delle Ficare, erige nuove fortificazioni, realizza cisterne, di cui esistono ancora tracce lungo il percorso, e serbatoi per l'acqua, migliorando così le condizioni di vita.
Tindarione, che governa la città, alla morte di Andromaco, la pone sotto protezione di Pirro, ma, durante la prima guerra punica, è conquistata da Gerone di Siracusa, che la governa fino al 214.
Epoca bizantino - arabaModifica
Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, la città segue il destino dell'isola, passando sotto l'influenza bizantina. Il primo agosto 902, i Saraceni di Ibrahim II (Ibrāhīm (II) ibn Aḥmad ibn al-Aghlab), riescono a far breccia nelle fortificazioni della città e devastano l'abitato. Solo il castello resiste all'attacco dei Mori che si dirigono verso Tauromenion, attraversando il varco che da allora è detto Porta dei Saraceni.
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
📚#sicil_iaterramia
This media is not supported in your browser
VIEW IN TELEGRAM
Quando il paradiso è dietro l'angolo: la Timpa, riserva "magica" ai piedi di Acireale
@sicilianewseinfo📌
@siciliaterramia🔆
#siciliadavedere〽️
@sicilianewseinfo📌
@siciliaterramia🔆
#siciliadavedere〽️
Telegraph
Quando il paradiso è dietro l'angolo: la Timpa, riserva "magica" ai piedi di Acireale
Una riserva naturale ancora poco conosciuta che offre la possibilità di nuotate rigeneranti e percorsi a piedi da cui scorgere paesaggi mozzafiato. Come raggiungerla Uno scorcio della Riserva naturale orientata della Timpa (foto di Fabrizio Zuccarello - Legambiente…
This media is not supported in your browser
VIEW IN TELEGRAM
This media is not supported in your browser
VIEW IN TELEGRAM
Covid, teatro greco di Siracusa potrà accogliere fino a 3000 ospiti a sera @sicilianewseinfo
@siciliaterramia 🔆
#goodnews〽️
@siciliaterramia 🔆
#goodnews〽️
Telegraph
Covid, teatro greco di Siracusa potrà accogliere fino a 3000 ospiti a sera
Siracusa - La stagione dell’INDA al Teatro Greco di Siracusa potrà accogliere 3.000 spettatori a sera. Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha firmato la deroga che aumenta la capienza massima per le rappresentazioni classiche in scena dal…
This media is not supported in your browser
VIEW IN TELEGRAM
La scultura di età romana, II secolo d.C., è probabilmente la copia della statua di culto realizzata per il Tempio di Afrodite a Siracusa nella prima metà del II secolo a.C. Secondo questa ipotesi la statua originale sarebbe da mettere in relazione con un aneddoto riportato da Ateneo (Deipnosofisti, XII, 554) che riferisce di una gara di bellezza tra due fanciulle siracusane. La contesa vide come giudice un giovane che dichiarò vincitrice la sorella maggiore, di cui s’innamorò. La fanciulla più giovane si fidanzò invece con il fratello del giudice della gara. Le due sorelle per ringraziare la dea dell’Amore fondarono un tempio dedicato ad Afrodite Callipige.
L’Afrodite Landolina potrebbe quindi identificarsi con questa Afrodite Callipige di cui parlano le fonti antiche. L’epiteto “callipige” deriva dal greco antico e significa “dalle belle natiche”. L’ipotesi di questa identificazione è avvalorata da un piccolo rilievo di Siracusa, trasposizione plastica del racconto di Ateneo.
La dea è raffigurata mentre sta per denudarsi prima del bagno. Il nudo opulento e sensuale è messo in risalto dal ricco panneggio e dal gesto pudico della mano che copre il pube. La statua è acefala e priva dell'avambraccio destro, che originariamente copriva il seno. A sinistra della figura è un delfino acefalo che evoca le acque marine da cui nacque Afrodite.
L'originale fu realizzato probabilmente da scultori greci della scuola rodio-asiatica o scolpito da maestranze greche nella stessa città di Siracusa. Durante l’ellenismo infatti furono intense e continue le relazioni commerciali ed economiche tra Rodi, Coo e Siracusa ed è quindi plausibile pensare a forti influenze artistiche dei centri insulari e microasiatici.
Il nudo femminile di Afrodite, rappresentato per la prima volta dallo scultore greco Prassitele nel IV secolo a.C. con la sua celeberrima Afrodite cnidia, divenne in età ellenistica uno dei temi preferiti dagli artisti che rielaborarono soprattutto il soggetto dell'Afrodite al bagno, che poteva presentarsi interamente nuda o con un mantello che copriva soltanto una parte del corpo come nel caso della statua di Siracusa.
📸@sicilia_storia_arte
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
📚#sicil_iaterramia
L’Afrodite Landolina potrebbe quindi identificarsi con questa Afrodite Callipige di cui parlano le fonti antiche. L’epiteto “callipige” deriva dal greco antico e significa “dalle belle natiche”. L’ipotesi di questa identificazione è avvalorata da un piccolo rilievo di Siracusa, trasposizione plastica del racconto di Ateneo.
La dea è raffigurata mentre sta per denudarsi prima del bagno. Il nudo opulento e sensuale è messo in risalto dal ricco panneggio e dal gesto pudico della mano che copre il pube. La statua è acefala e priva dell'avambraccio destro, che originariamente copriva il seno. A sinistra della figura è un delfino acefalo che evoca le acque marine da cui nacque Afrodite.
L'originale fu realizzato probabilmente da scultori greci della scuola rodio-asiatica o scolpito da maestranze greche nella stessa città di Siracusa. Durante l’ellenismo infatti furono intense e continue le relazioni commerciali ed economiche tra Rodi, Coo e Siracusa ed è quindi plausibile pensare a forti influenze artistiche dei centri insulari e microasiatici.
Il nudo femminile di Afrodite, rappresentato per la prima volta dallo scultore greco Prassitele nel IV secolo a.C. con la sua celeberrima Afrodite cnidia, divenne in età ellenistica uno dei temi preferiti dagli artisti che rielaborarono soprattutto il soggetto dell'Afrodite al bagno, che poteva presentarsi interamente nuda o con un mantello che copriva soltanto una parte del corpo come nel caso della statua di Siracusa.
📸@sicilia_storia_arte
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
📚#sicil_iaterramia