♡ Sicilia Terra Mia ♡
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La Sicilia è una terra stupenda,tutta da scoprire, con la sua storia, le sue origini, la sua cultura tradizioni e tante curiosità

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La città fu fondata nei pressi del sito dell'antica città dorica di Megara Hyblaea dall'imperatore Federico II di Svevia, che la fondò nel 1232. Federico la chiamò Augusta Veneranda e divenne una delle sue località preferite. La città fu ricostruita dopo il terremoto del Val di Noto del 1693. Nella seconda guerra mondiale era una delle principali basi della Regia Marina, e fu uno dei porti di sbarco delle forze anglo-americane.

La città rientra nel comprensorio provinciale siracusano e si affaccia sul Mar Ionio. Il centro storico è un'isola, ricavata dal taglio di un istmo nel XVI secolo, collegata alla terraferma attraverso due ponti, uno di costruzione recente, XX secolo, intitolato al fondatore della città, Federico II di Svevia, e uno risalente alla dominazione spagnola, delimitato da un arco detto Porta Spagnola. Augusta ospita due porti: Megarese e Xifonio.

Il territorio comunale comprende tre isole amministrative: due sono enclavi nel comune di Melilli (Luogo Monaco e Fondacazzo), la terza è un territorio costiero tra il comune di Melilli e il mare (ex feudo San Cusumano). A sua volta è presente un'enclave melillese (Tufoli).

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Limone Interdonato Messina IGP, eccellenza Siciliana

Il limone Interdonato Igp caratteristico della costa ionica di Messina (ne è ricca in terrazzamenti), infatti, sembra sia il "prescelto" per il tea time della sovrana britannica.
Grazie alle sue proprietà organolettiche, che arricchiscono e aromatizzano il tè, il limone Interdonato (che prende il nome da colui che ne realizzò l'innesto, alla fine del 1800) è tra i più utilizzati dalla Regina per la pausa delle 17. Un legame consolidato quello tra il caratteristico limone siciliano e Buckingham Palace, che affonda le sue radici nella storia. La Sovrana, di fatto, è cresciuta assaporando l'agrume siculo tra le sale della dimora reale. Sembra, per l'appunto, che già nel Dopoguerra la Famiglia regnante britannica facesse arrivare dalle coste messinesi questo prodotto, e con il tempo la tradizione si è progressivamente consolidata.

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Ma cosa rende tanto speciale questo limone, al punto da esser diventato un must per molti inglesi in villeggiatura prima e per la Regina Elisabetta in seguito?

Si tratta di un prodotto caratteristico, ottenuto dall'innesto tra un cedro e un limone autoctono dell’area messinese su un portainnesto di arancio amaro. Dalla buccia più sottile rispetto alle altre versioni e ricca di oli essenziali che esaltano il sapore del tè. Il tutto, unito alla bassa acidità e dalla maggiore dolcezza del succo, ha convinto i Reali inglesi a rifornirsi sempre della stessa variante di limone. Proprio per queste sue inedite peculiarità, il prezzo si assesta su un range medio/alto.
Sembra, inoltre, che anche il Principe Carlo vada matto per questo prodotto tutto siciliano.
Il consorzio del limone Interdonato conta 16 associati e ogni anno produce circa cinque milioni di chili, parte dei quali finisce sui piattini da tè reali di Buckingham Palace.

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CIAURU

Si, lu primu suli di la matina,
e cantunu pi tia li rusignoli,
la biddizza to’ fici catina
e di spizzari mai d’idda si voli,
gran fimmina di la biddizza fina,
ci hai lu stissu ciauru di li violi,
di li ciuri la rosa senza spina,
stu cori aspetta li duci cunzoli

🖌Giovanni Rizza.
Poeta Dialettale

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Castelmola

Castelmola ('A Mola in siciliano) è un comune italiano di 1 089 abitanti della città metropolitana di Messina in Sicilia.

La cittadina fa parte del circuito dei borghi più belli d'Italia.

La cittadina è a vocazione turistica, determinata dalla estrema vicinanza a Taormina.

Il paese, piccolo e ben conservato, si trova sulla cima di un cocuzzolo a strapiombo sul mar Ionio a circa 36 chilometri a sud da Messina, a circa 49 chilometri a nord da Catania e a pochi chilometri da Taormina. Il punto più elevato si raggiunge salendo per un sentiero, dalla piazza principale del paese, la Piazza Sant'Antonino, fino ai ruderi di un castello. Sulla piazza esiste un belvedere che offre una splendida vista sulla costa ionica e sulla città di Taormina, sul mare e sulla costa Calabra.

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Le origini di Castelmola risalgono al periodo pre-ellenico. La denominazione trae ispirazione dalla conformazione del grande masso su cui sorge che ricorda appunto una "mola". Forse per la sua posizione sopraelevata fu un tempo la vera acropoli di Taormina, e le loro vicende sono talmente connesse da non poter distinguere quelle dell'una dall'altra.

Mylai era il nome del primo insediamento, risalente all'Età del ferro (VIII secolo a.C.), opera dei Siculi. Ciò è testimoniato dal ritrovamento della necropoli di Cocolonazzo. Le ceramiche con decorazioni dipinte a motivi geometrici, restituite dalle sepolture a grotticella artificiale, hanno consentito di determinare l'origine dell'abitato. Nel 396 a.C. Dionisio, tiranno di Siracusa, assedia Mylai (Μυλαί in greco antico), ma è sconfitto dai Siculi, che respingono l'assalto. Nel 392, lo stesso Dionisio, ritenta l'attacco, con maggiore fortuna e riesce ad occupare la zona. Alla sua morte, nel 367, la città è presa in mano da Andromaco che costruisce il centro abitato a piano delle Ficare, erige nuove fortificazioni, realizza cisterne, di cui esistono ancora tracce lungo il percorso, e serbatoi per l'acqua, migliorando così le condizioni di vita.

Tindarione, che governa la città, alla morte di Andromaco, la pone sotto protezione di Pirro, ma, durante la prima guerra punica, è conquistata da Gerone di Siracusa, che la governa fino al 214.

Epoca bizantino - arabaModifica

Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, la città segue il destino dell'isola, passando sotto l'influenza bizantina. Il primo agosto 902, i Saraceni di Ibrahim II (Ibrāhīm (II) ibn Aḥmad ibn al-Aghlab), riescono a far breccia nelle fortificazioni della città e devastano l'abitato. Solo il castello resiste all'attacco dei Mori che si dirigono verso Tauromenion, attraversando il varco che da allora è detto Porta dei Saraceni.

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Buongiorno siciliano🍧🔆
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📹 Ig: Giusy Maffei.
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