♡ Sicilia Terra Mia ♡
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La Sicilia è una terra stupenda,tutta da scoprire, con la sua storia, le sue origini, la sua cultura tradizioni e tante curiosità

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Il suggestivo borgo intagliato nella parete, conta 50 grotte collegate da piccole strade ricavate esse stesse nella roccia. Ognuna delle grotte era adibita a piccola abitazione, di una o due stanze al massimo e, alcune di esse, oggi sono state acquistate dal Comune e trasformate in un museo etnografico.

📸Roberta La Mantia
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Un castello medievale costruito sulla rocca che domina la cittadina di Sperlinga in provincia di Enna, scavato nella roccia arenaria, ricavato da un unico monolite sopra grotte di templi sacre che risalgono a 4.000 anni fa. È dotato di una particolare edificazione nella roccia arenaria.

Il basamento rupestre del castello (dal greco "Spelaìon" poi latinizzato in "Spelunca" ovvero grotta) fu strutturato dalle popolazioni indigene sicule, in cui le grotte scavate nella roccia, venivano utilizzate come sepolcri.
Sperlinga divenne sede di una ampia comunità di Longobardi che arrivano in Sicilia dal Nord Italia nel XII secolo, lombarde, ancora oggi infatti la lingua locale è un particolare dialetto detto "gallo-italico".

L'inizio dell'edificazione si fa risalire tra la fine dell'XI secolo e l'inizio del XII, sotto i normanni. I primi documenti sull'esistenza del borgo e del suo Castello sono del 1080. Lo storico Michele Amari ne La guerra del vespro siciliano, individuò dei documenti che avvalorano la tesi dei soldati angioini a Sperlinga capeggiati da "Petro de Alemanno o Lemanno", resistettero, nel 1283 per quasi un anno all'assedio dell'esercito aragonese. Il Castello, in quel periodo, era di proprietà dello stesso Petro de Lemanno che attese invano gli aiuti angioini, durante la guerra del Vespro. I soldati di Carlo I d'Angiò vi trovarono quindi rifugio, all'interno della sua struttura interamente scavata nella roccia, in cui si avverte la magia di questo luogo e si apprezza il misticismo che lo pervade, è come entrare in un altro mondo, in cui nulla è decorazione e tutto ha un messaggio da raccontare.

Ancora ci si chiede come sia stato possibile scavare questa dura roccia per ricavare le diverse stanze che compongono il castello, su cui si tramandano numerose leggende secolari.

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🏰#Storia
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Trattoria I Rizzari si trova nel comune di Augusta, in provincia di Siracusa, piatti genuini e gustosi, preparati con ingredienti e prodotti di prima scelta.

Trattoria I Rizzari connubio perfetto tra vista mozzafiato e cucina della tradizione, rende l’attività un luogo di culto del panorama culinario del Siracusano. La trattoria è in grado di soddisfare i gusti di tutti i palati con piatti genuini e gustosi, preparati con ingredienti e prodotti di prima scelta. Sarete accolti con cordialità e disponibilità, con un servizio professionale, ordinato e gradevole. E' il posto ideale dove trascorrere il tempo in compagnia di buoni amici, seduti sulla veranda vista mare della Trattoria.Su prenotazione escursioni in barca con aperitivo pranzo o cena a base di pesce.

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Attraversando il corridoio hai subito la vista mare della cucina, da cui si diffondono gli umori e gli aromi che esalano dalle braci ardenti e dai tegami. Le casse dei vini e delle materie prime che i produttori passano a scaricare, poi la stupefacente freschezza del pescato del giorno esposto.

Prendi posto e resti catturato nella rizza suggestiva della location, la rete dei pescatori, i rizzari, che segna confini e sottolinea i dettagli della veranda.

Informalità nell’apparecchiatura di cartapaglia, sottopiatti intrecciati e piatti di ceramica scricchiolati.

Una tavoletta di legno riporta il menù del giorno, il percorso gustativo modulabile seguendo le indicazioni “per cominciare, per proseguire, per continuare, per cambiare, per finire” .

Arriva forte e chiaro il messaggio dalla cucina, nulla di sussurrato. Disinvoltura anche nel servizio, distaccato a tratti.


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🇮🇹Augusta🇮🇹

Augusta (Aùsta in siciliano) è un comune italiano di 34.494 abitanti del libero consorzio comunale di Siracusa in Sicilia.

🎥 @pioandreaperi

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La città fu fondata nei pressi del sito dell'antica città dorica di Megara Hyblaea dall'imperatore Federico II di Svevia, che la fondò nel 1232. Federico la chiamò Augusta Veneranda e divenne una delle sue località preferite. La città fu ricostruita dopo il terremoto del Val di Noto del 1693. Nella seconda guerra mondiale era una delle principali basi della Regia Marina, e fu uno dei porti di sbarco delle forze anglo-americane.

La città rientra nel comprensorio provinciale siracusano e si affaccia sul Mar Ionio. Il centro storico è un'isola, ricavata dal taglio di un istmo nel XVI secolo, collegata alla terraferma attraverso due ponti, uno di costruzione recente, XX secolo, intitolato al fondatore della città, Federico II di Svevia, e uno risalente alla dominazione spagnola, delimitato da un arco detto Porta Spagnola. Augusta ospita due porti: Megarese e Xifonio.

Il territorio comunale comprende tre isole amministrative: due sono enclavi nel comune di Melilli (Luogo Monaco e Fondacazzo), la terza è un territorio costiero tra il comune di Melilli e il mare (ex feudo San Cusumano). A sua volta è presente un'enclave melillese (Tufoli).

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Limone Interdonato Messina IGP, eccellenza Siciliana

Il limone Interdonato Igp caratteristico della costa ionica di Messina (ne è ricca in terrazzamenti), infatti, sembra sia il "prescelto" per il tea time della sovrana britannica.
Grazie alle sue proprietà organolettiche, che arricchiscono e aromatizzano il tè, il limone Interdonato (che prende il nome da colui che ne realizzò l'innesto, alla fine del 1800) è tra i più utilizzati dalla Regina per la pausa delle 17. Un legame consolidato quello tra il caratteristico limone siciliano e Buckingham Palace, che affonda le sue radici nella storia. La Sovrana, di fatto, è cresciuta assaporando l'agrume siculo tra le sale della dimora reale. Sembra, per l'appunto, che già nel Dopoguerra la Famiglia regnante britannica facesse arrivare dalle coste messinesi questo prodotto, e con il tempo la tradizione si è progressivamente consolidata.

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🎬 Bella Sicilia
Ma cosa rende tanto speciale questo limone, al punto da esser diventato un must per molti inglesi in villeggiatura prima e per la Regina Elisabetta in seguito?

Si tratta di un prodotto caratteristico, ottenuto dall'innesto tra un cedro e un limone autoctono dell’area messinese su un portainnesto di arancio amaro. Dalla buccia più sottile rispetto alle altre versioni e ricca di oli essenziali che esaltano il sapore del tè. Il tutto, unito alla bassa acidità e dalla maggiore dolcezza del succo, ha convinto i Reali inglesi a rifornirsi sempre della stessa variante di limone. Proprio per queste sue inedite peculiarità, il prezzo si assesta su un range medio/alto.
Sembra, inoltre, che anche il Principe Carlo vada matto per questo prodotto tutto siciliano.
Il consorzio del limone Interdonato conta 16 associati e ogni anno produce circa cinque milioni di chili, parte dei quali finisce sui piattini da tè reali di Buckingham Palace.

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CIAURU

Si, lu primu suli di la matina,
e cantunu pi tia li rusignoli,
la biddizza to’ fici catina
e di spizzari mai d’idda si voli,
gran fimmina di la biddizza fina,
ci hai lu stissu ciauru di li violi,
di li ciuri la rosa senza spina,
stu cori aspetta li duci cunzoli

🖌Giovanni Rizza.
Poeta Dialettale

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