Il comune ha assunto l'estensione attuale nel 1986, con l'aggregazione della contrada Divieto del comune di Messina. In precedenza aveva incorporato nel 1928 i comuni di Guidomandri e Itala, ma quest'ultimo venne ricostituito nel 1947. L'abitato di Scaletta consiste nelle contigue località di Scaletta Marina e Guidomandri Marina, che si estendono lungo la costa ionica senza soluzione di continuità tra Capo Scaletta a nord e l'abitato di Itala Marina a sud; nell'entroterra sorgono le località di Guidomandri (superiore) e Scaletta Superiore.
Scaletta era feudo dei Principi Ruffo ed alleati fedeli degli spagnoli. Durante la rivolta antispagnola di Messina, fu assediata ed espugnata dai francesi poco dopo la caduta di Taormina.
Nel castello nacque e visse la prima giovinezza la spregiudicata Macalda di Scaletta (1240 ca.-1308 ca.), baronessa di Ficarra e moglie di Alaimo di Lentini, uno dei protagonisti dei Vespri siciliani.
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Scaletta era feudo dei Principi Ruffo ed alleati fedeli degli spagnoli. Durante la rivolta antispagnola di Messina, fu assediata ed espugnata dai francesi poco dopo la caduta di Taormina.
Nel castello nacque e visse la prima giovinezza la spregiudicata Macalda di Scaletta (1240 ca.-1308 ca.), baronessa di Ficarra e moglie di Alaimo di Lentini, uno dei protagonisti dei Vespri siciliani.
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Terrasini omaggia i grandi artisti siciliani con l'installazione di panchine letterarie..
Sul lungomare della città in provincia di Palermo, sono state inaugurate cinque Panchine Letterarie dedicate a illustri artisti che hanno saputo raccontare le meraviglie della Sicilia..
Le panchine colorate a forma di libro sono dedicate ad Andrea Camilleri, Leonardo Sciascia, al poeta e drammaturgo Giovanni Meli, al regista Giuseppe Tornatore e alla cantautrice Rosa Balistreri..
Le panchine letterarie sono state posizionate in punti strategici del lungomare di Terrasini e offrono un panorama spettacolare, perfetto per una pausa rilassante.
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Sul lungomare della città in provincia di Palermo, sono state inaugurate cinque Panchine Letterarie dedicate a illustri artisti che hanno saputo raccontare le meraviglie della Sicilia..
Le panchine colorate a forma di libro sono dedicate ad Andrea Camilleri, Leonardo Sciascia, al poeta e drammaturgo Giovanni Meli, al regista Giuseppe Tornatore e alla cantautrice Rosa Balistreri..
Le panchine letterarie sono state posizionate in punti strategici del lungomare di Terrasini e offrono un panorama spettacolare, perfetto per una pausa rilassante.
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Caltabellotta Agrigento, Il borgo della Pace, dove il santo uccise il drago.
Caltabellotta è un piccolo paesino, in provincia di Agrigento che conta poco più di 4000 abitanti.
La sua caratteristica peculiare è quella di sorgere a 950 m sopra il livello del mare, offrendo ai suoi visitatori un paesaggio a dir poco incantevole, che rende Caltabellotta simile a un antico presepe.
Visitate questo piccolo gioiello, ricco non solo di un grande patrimonio naturalistico ma anche di importanti risorse storiche e culturali.
Il 31 agosto del 1302 a Caltabellotta fu firmata la pace tra Federico II di Aragona e Carlo di Valois che concluse la guerra del Vespro. Il cuore antico è Terravecchia, stradine tortuose e angoli medievali; dal Calvario si vede in lontananza il mare, all’Eremo le guide vi racconteranno la storia di San Pellegrino e il drago.
Lasciatevi trasportare da questo meraviglioso video e scoprirete quanta bellezza.
🎥 @ignazioaph
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Caltabellotta è un piccolo paesino, in provincia di Agrigento che conta poco più di 4000 abitanti.
La sua caratteristica peculiare è quella di sorgere a 950 m sopra il livello del mare, offrendo ai suoi visitatori un paesaggio a dir poco incantevole, che rende Caltabellotta simile a un antico presepe.
Visitate questo piccolo gioiello, ricco non solo di un grande patrimonio naturalistico ma anche di importanti risorse storiche e culturali.
Il 31 agosto del 1302 a Caltabellotta fu firmata la pace tra Federico II di Aragona e Carlo di Valois che concluse la guerra del Vespro. Il cuore antico è Terravecchia, stradine tortuose e angoli medievali; dal Calvario si vede in lontananza il mare, all’Eremo le guide vi racconteranno la storia di San Pellegrino e il drago.
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Decò, Nouveau, Liberty e Gotiche: alla scoperta delle ville da vedere a Catania
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Decò, Nouveau, Liberty e Gotiche: alla scoperta delle ville da vedere a Catania
Ville, palazzi ed edifici di grandissimo pregio che si trovano nel capoluogo etneo: tra quelli privati e quelli pubblici c'è anche l'unico progetto catanese di Ernesto Basile La città di Catania è ricca di preziosi esempi di opere architettoniche e artistiche…
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Mille chilometri, 9 tappe: riparte Sicily Coast, scoprire le meraviglie dell'Isola... in bicicletta @sicilianewseinfo
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Mille chilometri, 9 tappe: riparte Sicily Coast, scoprire le meraviglie dell'Isola... in bicicletta
SICILIA – Valorizzazione del territorio e destagionalizzazione turistica in chiave ecologica: sono questi gli obiettivi del Sicily Coast, tour dell’Isola del Sole in bicicletta attraverso mille chilometri e suddiviso in 9 tappe. Da Palermo a Favignana, dalla…
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Sperlinga Enna
Oggi vogliamo riproporvi questo post
del 25 Febbraio 2021
Buona visione
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🎥Documentario di Rosario Patané
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Il suggestivo borgo intagliato nella parete, conta 50 grotte collegate da piccole strade ricavate esse stesse nella roccia. Ognuna delle grotte era adibita a piccola abitazione, di una o due stanze al massimo e, alcune di esse, oggi sono state acquistate dal Comune e trasformate in un museo etnografico.
📸Roberta La Mantia
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Un castello medievale costruito sulla rocca che domina la cittadina di Sperlinga in provincia di Enna, scavato nella roccia arenaria, ricavato da un unico monolite sopra grotte di templi sacre che risalgono a 4.000 anni fa. È dotato di una particolare edificazione nella roccia arenaria.
Il basamento rupestre del castello (dal greco "Spelaìon" poi latinizzato in "Spelunca" ovvero grotta) fu strutturato dalle popolazioni indigene sicule, in cui le grotte scavate nella roccia, venivano utilizzate come sepolcri.
Sperlinga divenne sede di una ampia comunità di Longobardi che arrivano in Sicilia dal Nord Italia nel XII secolo, lombarde, ancora oggi infatti la lingua locale è un particolare dialetto detto "gallo-italico".
L'inizio dell'edificazione si fa risalire tra la fine dell'XI secolo e l'inizio del XII, sotto i normanni. I primi documenti sull'esistenza del borgo e del suo Castello sono del 1080. Lo storico Michele Amari ne La guerra del vespro siciliano, individuò dei documenti che avvalorano la tesi dei soldati angioini a Sperlinga capeggiati da "Petro de Alemanno o Lemanno", resistettero, nel 1283 per quasi un anno all'assedio dell'esercito aragonese. Il Castello, in quel periodo, era di proprietà dello stesso Petro de Lemanno che attese invano gli aiuti angioini, durante la guerra del Vespro. I soldati di Carlo I d'Angiò vi trovarono quindi rifugio, all'interno della sua struttura interamente scavata nella roccia, in cui si avverte la magia di questo luogo e si apprezza il misticismo che lo pervade, è come entrare in un altro mondo, in cui nulla è decorazione e tutto ha un messaggio da raccontare.
Ancora ci si chiede come sia stato possibile scavare questa dura roccia per ricavare le diverse stanze che compongono il castello, su cui si tramandano numerose leggende secolari.
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🏰#Storia
Il basamento rupestre del castello (dal greco "Spelaìon" poi latinizzato in "Spelunca" ovvero grotta) fu strutturato dalle popolazioni indigene sicule, in cui le grotte scavate nella roccia, venivano utilizzate come sepolcri.
Sperlinga divenne sede di una ampia comunità di Longobardi che arrivano in Sicilia dal Nord Italia nel XII secolo, lombarde, ancora oggi infatti la lingua locale è un particolare dialetto detto "gallo-italico".
L'inizio dell'edificazione si fa risalire tra la fine dell'XI secolo e l'inizio del XII, sotto i normanni. I primi documenti sull'esistenza del borgo e del suo Castello sono del 1080. Lo storico Michele Amari ne La guerra del vespro siciliano, individuò dei documenti che avvalorano la tesi dei soldati angioini a Sperlinga capeggiati da "Petro de Alemanno o Lemanno", resistettero, nel 1283 per quasi un anno all'assedio dell'esercito aragonese. Il Castello, in quel periodo, era di proprietà dello stesso Petro de Lemanno che attese invano gli aiuti angioini, durante la guerra del Vespro. I soldati di Carlo I d'Angiò vi trovarono quindi rifugio, all'interno della sua struttura interamente scavata nella roccia, in cui si avverte la magia di questo luogo e si apprezza il misticismo che lo pervade, è come entrare in un altro mondo, in cui nulla è decorazione e tutto ha un messaggio da raccontare.
Ancora ci si chiede come sia stato possibile scavare questa dura roccia per ricavare le diverse stanze che compongono il castello, su cui si tramandano numerose leggende secolari.
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Sempre senza "piccioli" ma ricco di perseveranza: il palermitano che inventò le campane per palombari
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Sempre senza "piccioli" ma ricco di perseveranza: il palermitano che inventò le campane per palombari
La singolare figura di un palermitano del 1500, un avventuriero di mezza età, che inventò il vaso di legno (che poi divenne metallico) a forma di campana per il recupero dei relitti marini Esempio di Campana per palombari Sfogliando il mio archivio personale…
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Trattoria I Rizzari si trova nel comune di Augusta, in provincia di Siracusa, piatti genuini e gustosi, preparati con ingredienti e prodotti di prima scelta.
Trattoria I Rizzari connubio perfetto tra vista mozzafiato e cucina della tradizione, rende l’attività un luogo di culto del panorama culinario del Siracusano. La trattoria è in grado di soddisfare i gusti di tutti i palati con piatti genuini e gustosi, preparati con ingredienti e prodotti di prima scelta. Sarete accolti con cordialità e disponibilità, con un servizio professionale, ordinato e gradevole. E' il posto ideale dove trascorrere il tempo in compagnia di buoni amici, seduti sulla veranda vista mare della Trattoria.Su prenotazione escursioni in barca con aperitivo pranzo o cena a base di pesce.
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🍤#trattoria-i-rizzari
Trattoria I Rizzari connubio perfetto tra vista mozzafiato e cucina della tradizione, rende l’attività un luogo di culto del panorama culinario del Siracusano. La trattoria è in grado di soddisfare i gusti di tutti i palati con piatti genuini e gustosi, preparati con ingredienti e prodotti di prima scelta. Sarete accolti con cordialità e disponibilità, con un servizio professionale, ordinato e gradevole. E' il posto ideale dove trascorrere il tempo in compagnia di buoni amici, seduti sulla veranda vista mare della Trattoria.Su prenotazione escursioni in barca con aperitivo pranzo o cena a base di pesce.
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Attraversando il corridoio hai subito la vista mare della cucina, da cui si diffondono gli umori e gli aromi che esalano dalle braci ardenti e dai tegami. Le casse dei vini e delle materie prime che i produttori passano a scaricare, poi la stupefacente freschezza del pescato del giorno esposto.
Prendi posto e resti catturato nella rizza suggestiva della location, la rete dei pescatori, i rizzari, che segna confini e sottolinea i dettagli della veranda.
Informalità nell’apparecchiatura di cartapaglia, sottopiatti intrecciati e piatti di ceramica scricchiolati.
Una tavoletta di legno riporta il menù del giorno, il percorso gustativo modulabile seguendo le indicazioni “per cominciare, per proseguire, per continuare, per cambiare, per finire” .
Arriva forte e chiaro il messaggio dalla cucina, nulla di sussurrato. Disinvoltura anche nel servizio, distaccato a tratti.
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Informalità nell’apparecchiatura di cartapaglia, sottopiatti intrecciati e piatti di ceramica scricchiolati.
Una tavoletta di legno riporta il menù del giorno, il percorso gustativo modulabile seguendo le indicazioni “per cominciare, per proseguire, per continuare, per cambiare, per finire” .
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