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Il CASTELLO dei tuoi SOGNI: siamo a ROCCAVALDINA (ME)
In un paese di circa 1000 abitanti situato a metà strada tra Messina e Milazzo prende vita il Castello di Roccavaldina, la testimonianza storico-architettonica più importante e significativa di Roccavaldina. Si tratta di una maestosa costruzione sorta inizialmente come struttura difensiva e successivamente ampliata ed adibita a residenza principesca della nobile famiglia dei Prinicipi Valdina.
Il Castello presenta una facciata tipica normanno-sveva con configurazione medioevale di due torri fortificate e merlature guelfe ed un grandioso portale a sesto acuto. Da qui si apre un prezioso loggiato rinascimentale a cinque arcate attributo a Camillo Camilliani o a Jacopo Del Duca, entrambi discepoli di Michelangelo e un monumentale scalone di accesso di marmo della rinomata, ma ormai estinta cava di Billiemi.
Il Castello è unico nel suo genere in quanto l’unico castello di stile fiorentino della Sicilia. Sugli architravi in marmo delle porte e delle finestre si alternano una pigna ed una conchiglia in uno stile simil-barocco esuberante che anticipa il mondo siciliano del seicento. Sul lato nord del castello una merlatura ghibellina a sorpresa, in contrasto con la merlatura anteriore guelfa.
Oggi il Castello di Roccavaldina è la dimora privata degli ultimi discendenti di questa antica famiglia nobiliare che si prodigano per far conoscere questo capolavoro storico-architettonico, rendendolo fruibile alla comunità e occasionalmente aprendo le sue porte ad eventi e cerimonie per poter conseguire una ottimale valorizzazione del bene stesso.
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
📚 #sicil_iaterramia
In un paese di circa 1000 abitanti situato a metà strada tra Messina e Milazzo prende vita il Castello di Roccavaldina, la testimonianza storico-architettonica più importante e significativa di Roccavaldina. Si tratta di una maestosa costruzione sorta inizialmente come struttura difensiva e successivamente ampliata ed adibita a residenza principesca della nobile famiglia dei Prinicipi Valdina.
Il Castello presenta una facciata tipica normanno-sveva con configurazione medioevale di due torri fortificate e merlature guelfe ed un grandioso portale a sesto acuto. Da qui si apre un prezioso loggiato rinascimentale a cinque arcate attributo a Camillo Camilliani o a Jacopo Del Duca, entrambi discepoli di Michelangelo e un monumentale scalone di accesso di marmo della rinomata, ma ormai estinta cava di Billiemi.
Il Castello è unico nel suo genere in quanto l’unico castello di stile fiorentino della Sicilia. Sugli architravi in marmo delle porte e delle finestre si alternano una pigna ed una conchiglia in uno stile simil-barocco esuberante che anticipa il mondo siciliano del seicento. Sul lato nord del castello una merlatura ghibellina a sorpresa, in contrasto con la merlatura anteriore guelfa.
Oggi il Castello di Roccavaldina è la dimora privata degli ultimi discendenti di questa antica famiglia nobiliare che si prodigano per far conoscere questo capolavoro storico-architettonico, rendendolo fruibile alla comunità e occasionalmente aprendo le sue porte ad eventi e cerimonie per poter conseguire una ottimale valorizzazione del bene stesso.
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La classifica delle 10 spiagge e calette più belle della Sicilia
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La classifica delle 10 spiagge e calette più belle della Sicilia
Al mare della Sicilia non servono presentazioni: le calette e le spiagge dell’isola sono semplicemente dei paradisi tutti da vivere. Se avete voglia di trascorrere le vostre vacanze in posti da sogno, non serve andare lontano; basta prenotare le vostre vacanze…
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Agrigento, set della fiction sul giudice Livatino con Michele Placido @sicilianewseinfo
#goodnews〽️
via siviaggia.it
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Agrigento, set della fiction sul giudice Livatino con Michele Placido
Michele Placido torna a occuparsi di mafia nella nuova fiction televisiva dedicata al giudice Rosario Livatino, assassinato dalla Stidda su una strada provinciale ad Agrigento nel 1990, venerato come beato e martire dalla Chiesa cattolica. Ed è proprio Agrigento…
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Ecco come potrebbe essere il Ponte sullo Stretto di Messina:
Un'infrastruttura essenziale per il futuro dell'Italia.
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Un'infrastruttura essenziale per il futuro dell'Italia.
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L'eterno sogno italiano, il miraggio siciliano: il Ponte sullo Stretto, da decenni agognato, promesso, da decenni rinviato. Ora la Webuild la società, che ha realizzato il nuovo Ponte Polcevera a Genova, nata nel 2014 dalla fusione di Salini e Impregilo, ci riprova (è la stessa che durante il terzo governo Berlusconi vinse insieme ad altre la gara d'appalto per la costruzione ).
Sulla sua pagina Facebook rilancia come potrebbe essere, mentre la commissione del Mit sta per completare la sua analisi sulle soluzioni più adatte per collegare Sicilia e Calabria. Ma non è detto che si faccia un Ponte. Tutti ora pensate a un tunnel, specialmente dopo aver visto il tunnel Eysturoy delle Isole Faroeche collegherà la capitale Tórshavn ai due villaggi di Strendur e Saltnes. Fino ad ora per passare dalla capitale ai piccoli centri bisognava percorrere 55 km e impiegare oltre un'ora di tempo.
Con la nuova viabilità ai danesi basterà un quarto d'ora per coprire i soli 17 km di cui oltre 11 all'interno del tunnel, che separano i due lembi di terra. Ma sopratutto ci hanno impiegato pochi anni per costruirlo.
Il gruppo di lavoro del Ministero ribadisce quindi che “sussistono profonde motivazioni per realizzare un sistema di attraversamento stabile dello Stretto di Messina e che questo consentirebbe anche di aumentare notevolmente la integrazione delle due città metropolitane di Reggio Calabria e Messina, che già oggi esprimono circa il 30% della domanda di attraversamenti dello Stretto”.
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Sulla sua pagina Facebook rilancia come potrebbe essere, mentre la commissione del Mit sta per completare la sua analisi sulle soluzioni più adatte per collegare Sicilia e Calabria. Ma non è detto che si faccia un Ponte. Tutti ora pensate a un tunnel, specialmente dopo aver visto il tunnel Eysturoy delle Isole Faroeche collegherà la capitale Tórshavn ai due villaggi di Strendur e Saltnes. Fino ad ora per passare dalla capitale ai piccoli centri bisognava percorrere 55 km e impiegare oltre un'ora di tempo.
Con la nuova viabilità ai danesi basterà un quarto d'ora per coprire i soli 17 km di cui oltre 11 all'interno del tunnel, che separano i due lembi di terra. Ma sopratutto ci hanno impiegato pochi anni per costruirlo.
Il gruppo di lavoro del Ministero ribadisce quindi che “sussistono profonde motivazioni per realizzare un sistema di attraversamento stabile dello Stretto di Messina e che questo consentirebbe anche di aumentare notevolmente la integrazione delle due città metropolitane di Reggio Calabria e Messina, che già oggi esprimono circa il 30% della domanda di attraversamenti dello Stretto”.
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Quel panorama che si affaccia sul mare: un drone svela la grotta Mazzamuto di Altavilla
🎥Riccardo Messina
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Per raggiungerla, venendo da Palermo, basta percorrere il tratto di autostrada Palermo-Catania fino all’uscita di Altavilla Milicia e poi proseguire sulla Statale 113.
Non dovremmo mai dimenticare di stupirci davanti alle meraviglie di Sicilia. Specie quando ce le ritroviamo a portata di gambe e di cuore. Grotta Mazzamuto, che vediamo nel video realizzato da Riccardo Messina, si trova all’interno della Riserva Naturale Orientata di "Pizzo Cane, Pizzo Trigna e Grotta Mazzamuto", una tra le più importanti aree protette della Provincia di Palermo, istituita nel 2000.
Per raggiungerla, venendo da Palermo, basta percorrere il tratto di autostrada A19 (Pa-Ct) fino all’uscita di Altavilla Milicia e poi proseguire sulla Settentrionale Sicula 113: appena imboccata la Statale in direzione Messina, si trovano súbito diverse indicazioni che vi conducono agli ingressi della Riserva (la si raggiunge anche da una stradella sulla S.S.113, al chilometro 234,5).
«La grotta Mazzamuto si apre nei calcari Mesozoici e la sua forma denota la natura sia carsica sia marina legata all’azione erosiva del moto ondoso - ci spiega Claudio Scaletta, geólogo e guida Aigae -. Al suo interno sono stati rinvenuti resti paleontologici di quella fauna quaternaria costituita da elefanti nani, ippopotami, cervi, iene. Oltre alla presenza umana rappresentata da strumenti litici e datata al Paleolitico.»
La riserva, dentro cui si trova la grotta Mazzamuto, ricade nei territori dei comuni di Altavilla Milicia, Trabia, Ventimiglia di Sicilia, Caccamo, Baucina, Casteldaccia. Un luogo certamente da andare a vedere in una bella giornata di sole.
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Non dovremmo mai dimenticare di stupirci davanti alle meraviglie di Sicilia. Specie quando ce le ritroviamo a portata di gambe e di cuore. Grotta Mazzamuto, che vediamo nel video realizzato da Riccardo Messina, si trova all’interno della Riserva Naturale Orientata di "Pizzo Cane, Pizzo Trigna e Grotta Mazzamuto", una tra le più importanti aree protette della Provincia di Palermo, istituita nel 2000.
Per raggiungerla, venendo da Palermo, basta percorrere il tratto di autostrada A19 (Pa-Ct) fino all’uscita di Altavilla Milicia e poi proseguire sulla Settentrionale Sicula 113: appena imboccata la Statale in direzione Messina, si trovano súbito diverse indicazioni che vi conducono agli ingressi della Riserva (la si raggiunge anche da una stradella sulla S.S.113, al chilometro 234,5).
«La grotta Mazzamuto si apre nei calcari Mesozoici e la sua forma denota la natura sia carsica sia marina legata all’azione erosiva del moto ondoso - ci spiega Claudio Scaletta, geólogo e guida Aigae -. Al suo interno sono stati rinvenuti resti paleontologici di quella fauna quaternaria costituita da elefanti nani, ippopotami, cervi, iene. Oltre alla presenza umana rappresentata da strumenti litici e datata al Paleolitico.»
La riserva, dentro cui si trova la grotta Mazzamuto, ricade nei territori dei comuni di Altavilla Milicia, Trabia, Ventimiglia di Sicilia, Caccamo, Baucina, Casteldaccia. Un luogo certamente da andare a vedere in una bella giornata di sole.
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Tra le meraviglie più nascoste di Mondello: è il villino che "ti porta" nella Belle Époque
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Tra le meraviglie più nascoste di Mondello: è il villino che "ti porta" nella Belle Époque
Giunti all'inizio della piccola via, il rosso, il verde, il blu e il giallo dei tre prospetti catturano l'attenzione dei passanti in uno dei più suggestivi paesaggi "belle époque" Architetto, artista e attivista Villino Lentini a Mondello Realizzato nel 1910…
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