Citata da VIRGILIO nel Libro III-1095 dell’Eneide, l'ISOLA che costituisce la parte più antica della città di SIRACUSA: ORTIGIA, il cui nome deriverebbe dal grego antico ORTYX, ha un’estensione di 1 km quadrato.
„Giace de la Sicania al golfo avanti | un'isoletta che a Plemmirio ondoso | è posta incontro, e dagli antichi è detta | per nome Ortigia. A quest'isola è fama | che per vie sotto al mare il greco Alfeo | vien da Dòride intatto, infin d'Arcadia | per bocca d'Aretusa a mescolarsi | con l'onde di Sicilia.“
L'isola è stata da sempre il CUORE della città, lo testimonia il fatto che sin dall'età del bronzo antico fosse abitata, e lo testimoniano anche resti di capanne circolari del XIV secolo a.C. riferibili alla cultura di Thapsos. Ortigia in epoca GRECA fu, soprattutto inizialmente, il centro politico e religioso della città; lo dimostra il fatto che nell'isola venne edificata la VIA SACRA, ovvero quella via che conteneva importanti templi degli dei, come l'Artemision e l'Athenaion.
Nel 212. a.C., Ortigia fu assediata dai romani, e ben presto, fu la sede dei governatori romani di Sicilia, i quali risiedevano in quello che un tempo era il palazzo del TIRANNO.
Con la caduta dell’impero romano, iniziò l'assedio arabo dell'878 d.C., diventando parte del Regno di Sicilia musulmano.
In epoca contemporanea fu sotto il dominio della Spagna.
Visitando ORTIGIA, si può rivivere tutta la storia di questa piccola quanto meravigliosa ISOA: si passa dai rigogliosi papiri della fonte Aretusa alla stratificazione di stili ed epoche della Cattedrale che include colonne doriche nei muri bizantini dietro la facciata barocca. Si cammina lungo la caratteristica via del Crocefisso, nel quartiere della Giudecca abitato dagli ebrei fino al 1492, e al mercato storico che riecheggia lo stile arabo con i suoi vicoli e profumi.
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„Giace de la Sicania al golfo avanti | un'isoletta che a Plemmirio ondoso | è posta incontro, e dagli antichi è detta | per nome Ortigia. A quest'isola è fama | che per vie sotto al mare il greco Alfeo | vien da Dòride intatto, infin d'Arcadia | per bocca d'Aretusa a mescolarsi | con l'onde di Sicilia.“
L'isola è stata da sempre il CUORE della città, lo testimonia il fatto che sin dall'età del bronzo antico fosse abitata, e lo testimoniano anche resti di capanne circolari del XIV secolo a.C. riferibili alla cultura di Thapsos. Ortigia in epoca GRECA fu, soprattutto inizialmente, il centro politico e religioso della città; lo dimostra il fatto che nell'isola venne edificata la VIA SACRA, ovvero quella via che conteneva importanti templi degli dei, come l'Artemision e l'Athenaion.
Nel 212. a.C., Ortigia fu assediata dai romani, e ben presto, fu la sede dei governatori romani di Sicilia, i quali risiedevano in quello che un tempo era il palazzo del TIRANNO.
Con la caduta dell’impero romano, iniziò l'assedio arabo dell'878 d.C., diventando parte del Regno di Sicilia musulmano.
In epoca contemporanea fu sotto il dominio della Spagna.
Visitando ORTIGIA, si può rivivere tutta la storia di questa piccola quanto meravigliosa ISOA: si passa dai rigogliosi papiri della fonte Aretusa alla stratificazione di stili ed epoche della Cattedrale che include colonne doriche nei muri bizantini dietro la facciata barocca. Si cammina lungo la caratteristica via del Crocefisso, nel quartiere della Giudecca abitato dagli ebrei fino al 1492, e al mercato storico che riecheggia lo stile arabo con i suoi vicoli e profumi.
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Una CATTEDRALE unica al mondo, sotto la SUPERFICIE terrestre, si trova a REALMONTE, in provincia di Agrigento
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La suggestiva Cattedrale è stata scolpita all’interno della MINIERA di sale. Scavata a 150 metri sotto la superficie e a 30 dal livello del mare, la miniera è una tra le più importanti fonti d’estrazione di SALE presenti nell’isola (assieme a quelle di Pasquasìa e Racalmuto) ed è in grado di produrre circa 500 mila tonnellate di sale ogni anno.
A 75 metri dalla superficie, nelle pareti della miniera vi è il cosiddetto rosone formatosi dall’incrocio del salgemma con altri sali. Il risultato è una serie di cerchi concentrici di colori diversi, una vera e propria spirale naturale che lascia con il fiato sospeso. Si alternano qui, chiazze chiare e scure che risalgono addirittura a 5 milioni di anni fa.
La CHIESA è stata scolpita dai minatori, e ogni anno il 4 dicembre, si festeggia la festa di Santa Barbara, loro protettrice. Larga 20 metri, alta 8 e con una lunghezza di circa, la Cattedrale di Sale potrebbe contenere 800 posti a sedere. Vi sono SCULTURE sacre, STATUE e SUPPELLETTILI tutti scavati nella roccia. La MENSA, scolpita su un grosso blocco di sale, dove è raffigurato l'agnello, posta su un presbiterio sopraelevato di quattro gradini; l'AMBONE, anchesso scolpito su un blocco di sale, dove si notano una CROCE ed il CERO pasquale; la cattedra vescovile, una sorta di TRONO scolpita nella parete, sovrastata dall'emblema vescovile; dietro la mensa è stato ricavata una sorta di abside sulla cui parete di chiusura è stata scolpita in bassorilievo la figura di SANTA BARBARA; sulla parete di destra troviamo il bassorilievo raffigurante la "SACRA FAMIGLIA", mentre sulla parete di sinistra il bassorilievo di GESU’ Crocifisso. All’ingresso si trovano due ACQUASANTIERE munite di podio, entrambe ricavate da blocchi di sale.
E’ possibile visitarla su prenotazione ogni ultimo mercoledì del mese.
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A 75 metri dalla superficie, nelle pareti della miniera vi è il cosiddetto rosone formatosi dall’incrocio del salgemma con altri sali. Il risultato è una serie di cerchi concentrici di colori diversi, una vera e propria spirale naturale che lascia con il fiato sospeso. Si alternano qui, chiazze chiare e scure che risalgono addirittura a 5 milioni di anni fa.
La CHIESA è stata scolpita dai minatori, e ogni anno il 4 dicembre, si festeggia la festa di Santa Barbara, loro protettrice. Larga 20 metri, alta 8 e con una lunghezza di circa, la Cattedrale di Sale potrebbe contenere 800 posti a sedere. Vi sono SCULTURE sacre, STATUE e SUPPELLETTILI tutti scavati nella roccia. La MENSA, scolpita su un grosso blocco di sale, dove è raffigurato l'agnello, posta su un presbiterio sopraelevato di quattro gradini; l'AMBONE, anchesso scolpito su un blocco di sale, dove si notano una CROCE ed il CERO pasquale; la cattedra vescovile, una sorta di TRONO scolpita nella parete, sovrastata dall'emblema vescovile; dietro la mensa è stato ricavata una sorta di abside sulla cui parete di chiusura è stata scolpita in bassorilievo la figura di SANTA BARBARA; sulla parete di destra troviamo il bassorilievo raffigurante la "SACRA FAMIGLIA", mentre sulla parete di sinistra il bassorilievo di GESU’ Crocifisso. All’ingresso si trovano due ACQUASANTIERE munite di podio, entrambe ricavate da blocchi di sale.
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Sotto terra per 58 scalini: in Sicilia uno dei più antichi (e intatti) bagni ebraici d'Europa
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Sotto terra per 58 scalini: in Sicilia uno dei più antichi (e intatti) bagni ebraici d'Europa
Il miqweh, di cui vi raccontiamo la storia, è stato trovato per caso circa 30 anni fa nei sotterranei di un edificio patrizio che oggi ospita un hotel. Ecco dove si trova L'interno del bagno ebraico di Siracusa Narra una leggenda che dopo aver distrutto il…
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Valle dei Templi, gli scavi per riportare alla luce il teatro ellenistico @sicilianewseinfo
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Valle dei Templi, gli scavi per riportare alla luce il teatro ellenistico
E' stato uno dei grandi rebus degli archeologi almeno fino al 2016, quando fu scoperto il sito del teatro ellenistico della Valle dei Templi di Agrigento. La comunità internazionale riversò la sua attenzione su Agrigento e due ulteriori campagne di scavo…
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"A Siracusa camminavamo nei boschi d'aranci, vedendo tra i tronchi splendere il mare...Là voi vorreste vivere, là è la gioia".
-Gabriele D'Annunzio_
Ortogia, Siracusa
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ANTICHISSIMI AFFRESCHI MEDIEVALI, si trovano sulle pareti della GROTTA DI SANTA MARGHERITA, che sorge nel tratto di costa compreso tra CASTELLAMARE DEL GOLFO e SCOPELLO, in provincia di Trapani.
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Di origine antiche, trattasi di formazioni ROCCIOSE di natura molto singolare, sviluppate sia in senso orizzontale che verticale e su più livelli collegate tra di loro da un fitto sistema di scivoli e pozzi. La grotta si trova a 15 metri di altezza su livello del mare, e proprio questa peculiarità l’ha salvata dall’azione erosiva del mare. Nel passato sono state molto probabilmente abitate, ma oggi sono raggiungibile solo via mare.
L’ingresso è preceduto da un BALLATOIO in pietra e muratura, probabilmente un vecchio accesso e i segni di una base per un cancello probabilmente mai realizzato. All’interno la grotta è asciutta e profonda 17 metri.
I dipinti sono databili tra il XII, il XIII ed in XIV sec.: entrando all’interno si nota una Madonna con Bambino, affiancata da un Santo e da un altro pannello a destra, contenente un personaggio non identificato, che indossa all’apparenza un manto serico decorato e svolazzante; in fondo un grande pesce ed una Santa circondata da Angeli; sul lato opposto, a sinistra dell’ingresso, una Crocifissione ed altre figure. Tra le varie ipotesi che spiegherebbero l’origine delle pitture vi sarebbe quella di essere collegate con la vicina antica tonnara, e quindi ad una funzione apotropaica di difesa dai pericoli del mare, dei pescatori o a forme di ringraziamento per lo scampato pericolo, a seguito di un qualche naufragio, di naviganti devoti di Santa Margherita.
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L’ingresso è preceduto da un BALLATOIO in pietra e muratura, probabilmente un vecchio accesso e i segni di una base per un cancello probabilmente mai realizzato. All’interno la grotta è asciutta e profonda 17 metri.
I dipinti sono databili tra il XII, il XIII ed in XIV sec.: entrando all’interno si nota una Madonna con Bambino, affiancata da un Santo e da un altro pannello a destra, contenente un personaggio non identificato, che indossa all’apparenza un manto serico decorato e svolazzante; in fondo un grande pesce ed una Santa circondata da Angeli; sul lato opposto, a sinistra dell’ingresso, una Crocifissione ed altre figure. Tra le varie ipotesi che spiegherebbero l’origine delle pitture vi sarebbe quella di essere collegate con la vicina antica tonnara, e quindi ad una funzione apotropaica di difesa dai pericoli del mare, dei pescatori o a forme di ringraziamento per lo scampato pericolo, a seguito di un qualche naufragio, di naviganti devoti di Santa Margherita.
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William Shakespeare era in realtà il siciliano Michelangelo Florio?
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William Shakespeare era in realtà il siciliano Michelangelo Florio?
Cultura | Società Messina Un mistero siculo-inglese William Shakespeare era in realtà il siciliano Michelangelo Florio? di Giusi Patti Holmes 14 Gennaio 2019 La vostra Patti Holmes ritorna indagatrice per istillarvi dubbi e curiosità su un caso, quello di…
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Le chiese del periodo Normanno-Svevo - La chiess Maria SS. Annunziata dei Catalani
Dell'originario impianto della Chiesa SS. Annunziata dei Catalani, si ammira tutta la parte absidale, col transetto sormontato da una cupoletta dal tamburo cilindrico ad arcate cieche su piccole colonne e strette finestre, dai vivaci ed armonici motivi geometrici.
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La chiesa, priva dell'originario patrimonio di opere d'arte, come del resto tutti i monumenti antichi di Messina, è una basilica a croce latina con tre navate che si trovano innestate su un transetto preceduto da archi. La facciata è composta di tre porte, sopra quella centrale si trova uno stemma catalano a forma di rombo, le due porte laterali, diverse da quella centrale, sono architravate. Nel sottosuolo vi è la cripta che si snoda sotto il transetto ed è costituita da più locali di cui il principale ha forma rettangolare con volta in muratura ed altare rustico.
La Chiesa, restaurata più volte nel corso dei secoli, sorge a una quota più bassa dell'odierno livello stradale evidenziando come, per l'ammasso delle macerie del terremoto del 28 dicembre 1908, la città fu ricostruita a una quota di qualche metro più elevata. Ormai una peculiarità questa che al disattento turista non risulta poi così evidente ma che drammaticamente pone la questione della cancellazione di un tessuto urbano artisticamente e storicamente tra i più importanti di tutta l'area del Mediterraneo.
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La Chiesa, restaurata più volte nel corso dei secoli, sorge a una quota più bassa dell'odierno livello stradale evidenziando come, per l'ammasso delle macerie del terremoto del 28 dicembre 1908, la città fu ricostruita a una quota di qualche metro più elevata. Ormai una peculiarità questa che al disattento turista non risulta poi così evidente ma che drammaticamente pone la questione della cancellazione di un tessuto urbano artisticamente e storicamente tra i più importanti di tutta l'area del Mediterraneo.
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Scarpari a inizio '900.
Una volta gli scarpari non avevano la bottega, si mettevano davanti la porta di casa con un
tavolino e sistemavano le scarpe
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#SiciliaAntica
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