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La Sicilia Normanna, presenta a Casalvecchio Siculo, in provincia di Messina, uno fra i più interessanti siti basiliani: L’ABBAZIA DEI SANTI PIETRO E PAOLO D’AGRO’.
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I Padri Basiliani erano monaci di rito greco e sono ricordati come “monaci guerrieri” in quanto in caso di attacco abbandonavano la croce e impugnavano la spada. Anche per questo i monasteri e le abbazie basiliane si presentano come strutture fortificate, come è sottolineato dalla merlatura che ne circonda il perimetro, dal momento che sorgono in prossimità di torrenti o fiumare che in passato rappresentavano una facile via di comunicazione e di accesso ai luoghi impervi come piccoli villaggi che sorgevano fuori dall’abitato principale.
La chiesa originaria risaliva presumibilmente all’incirca al 560. Fu in seguito completamente distrutta dagli arabi e quindi ricostruita nel 1117.
La struttura, certa la funzione di fortezza che ha dovuto sostenere nei vari secoli, colpisce per alternarsi di mattoni in cotto, pietra lavica e pietra calcarea o arenaria, disposti in varie direzioni formando decori semplici ed eleganti ma allo stesso tempo unici.
La chiesa è orientata, cioè con le absidi rivolte verso est come tutte le chiese medievali: l’orientamento delle chiese è determinato dal sole, che nasce ad oriente.
Solo negli anni sessanta fu ripulita, fu oggetto di varie campagne di restauro conservativo, riaperta al culto, e alle visite turistiche.
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La chiesa originaria risaliva presumibilmente all’incirca al 560. Fu in seguito completamente distrutta dagli arabi e quindi ricostruita nel 1117.
La struttura, certa la funzione di fortezza che ha dovuto sostenere nei vari secoli, colpisce per alternarsi di mattoni in cotto, pietra lavica e pietra calcarea o arenaria, disposti in varie direzioni formando decori semplici ed eleganti ma allo stesso tempo unici.
La chiesa è orientata, cioè con le absidi rivolte verso est come tutte le chiese medievali: l’orientamento delle chiese è determinato dal sole, che nasce ad oriente.
Solo negli anni sessanta fu ripulita, fu oggetto di varie campagne di restauro conservativo, riaperta al culto, e alle visite turistiche.
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Incastonato nei Nebrodi c'è uno dei laghi più alti della Sicilia: la magia del Lago Maulazzo
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Incastonato nei Nebrodi c'è uno dei laghi più alti della Sicilia: la magia del Lago Maulazzo
23 Set 2020 Conoscere la Sicilia Il lago Maulazzo è un suggestivo invaso artificiale di circa 5 ettari alle pendici nord-orientali del Monte Soro, la vetta più alta dei Nebrodi. La Sicilia offre incantevoli scenari, dal punto di vista naturalistico e del…
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Il fotografo siciliano Giuseppe Vella premiato al Vipa grazie un'immagine dell'Etna @sicilianewseinfo
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Il fotografo siciliano Giuseppe Vella premiato al Vipa grazie un'immagine dell'Etna
Il fotografo siciliano Giuseppe Vella, dopo una selezione durissima che ha visto coinvolti fotografi da tutto il mondo, è salito sul terzo gradino del podio nel contest internazionale di fotografia, VIPA (Visions international Photo Awards), tra i più famosi…
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Citata da VIRGILIO nel Libro III-1095 dell’Eneide, l'ISOLA che costituisce la parte più antica della città di SIRACUSA: ORTIGIA, il cui nome deriverebbe dal grego antico ORTYX, ha un’estensione di 1 km quadrato.
„Giace de la Sicania al golfo avanti | un'isoletta che a Plemmirio ondoso | è posta incontro, e dagli antichi è detta | per nome Ortigia. A quest'isola è fama | che per vie sotto al mare il greco Alfeo | vien da Dòride intatto, infin d'Arcadia | per bocca d'Aretusa a mescolarsi | con l'onde di Sicilia.“
L'isola è stata da sempre il CUORE della città, lo testimonia il fatto che sin dall'età del bronzo antico fosse abitata, e lo testimoniano anche resti di capanne circolari del XIV secolo a.C. riferibili alla cultura di Thapsos. Ortigia in epoca GRECA fu, soprattutto inizialmente, il centro politico e religioso della città; lo dimostra il fatto che nell'isola venne edificata la VIA SACRA, ovvero quella via che conteneva importanti templi degli dei, come l'Artemision e l'Athenaion.
Nel 212. a.C., Ortigia fu assediata dai romani, e ben presto, fu la sede dei governatori romani di Sicilia, i quali risiedevano in quello che un tempo era il palazzo del TIRANNO.
Con la caduta dell’impero romano, iniziò l'assedio arabo dell'878 d.C., diventando parte del Regno di Sicilia musulmano.
In epoca contemporanea fu sotto il dominio della Spagna.
Visitando ORTIGIA, si può rivivere tutta la storia di questa piccola quanto meravigliosa ISOA: si passa dai rigogliosi papiri della fonte Aretusa alla stratificazione di stili ed epoche della Cattedrale che include colonne doriche nei muri bizantini dietro la facciata barocca. Si cammina lungo la caratteristica via del Crocefisso, nel quartiere della Giudecca abitato dagli ebrei fino al 1492, e al mercato storico che riecheggia lo stile arabo con i suoi vicoli e profumi.
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„Giace de la Sicania al golfo avanti | un'isoletta che a Plemmirio ondoso | è posta incontro, e dagli antichi è detta | per nome Ortigia. A quest'isola è fama | che per vie sotto al mare il greco Alfeo | vien da Dòride intatto, infin d'Arcadia | per bocca d'Aretusa a mescolarsi | con l'onde di Sicilia.“
L'isola è stata da sempre il CUORE della città, lo testimonia il fatto che sin dall'età del bronzo antico fosse abitata, e lo testimoniano anche resti di capanne circolari del XIV secolo a.C. riferibili alla cultura di Thapsos. Ortigia in epoca GRECA fu, soprattutto inizialmente, il centro politico e religioso della città; lo dimostra il fatto che nell'isola venne edificata la VIA SACRA, ovvero quella via che conteneva importanti templi degli dei, come l'Artemision e l'Athenaion.
Nel 212. a.C., Ortigia fu assediata dai romani, e ben presto, fu la sede dei governatori romani di Sicilia, i quali risiedevano in quello che un tempo era il palazzo del TIRANNO.
Con la caduta dell’impero romano, iniziò l'assedio arabo dell'878 d.C., diventando parte del Regno di Sicilia musulmano.
In epoca contemporanea fu sotto il dominio della Spagna.
Visitando ORTIGIA, si può rivivere tutta la storia di questa piccola quanto meravigliosa ISOA: si passa dai rigogliosi papiri della fonte Aretusa alla stratificazione di stili ed epoche della Cattedrale che include colonne doriche nei muri bizantini dietro la facciata barocca. Si cammina lungo la caratteristica via del Crocefisso, nel quartiere della Giudecca abitato dagli ebrei fino al 1492, e al mercato storico che riecheggia lo stile arabo con i suoi vicoli e profumi.
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Una CATTEDRALE unica al mondo, sotto la SUPERFICIE terrestre, si trova a REALMONTE, in provincia di Agrigento
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La suggestiva Cattedrale è stata scolpita all’interno della MINIERA di sale. Scavata a 150 metri sotto la superficie e a 30 dal livello del mare, la miniera è una tra le più importanti fonti d’estrazione di SALE presenti nell’isola (assieme a quelle di Pasquasìa e Racalmuto) ed è in grado di produrre circa 500 mila tonnellate di sale ogni anno.
A 75 metri dalla superficie, nelle pareti della miniera vi è il cosiddetto rosone formatosi dall’incrocio del salgemma con altri sali. Il risultato è una serie di cerchi concentrici di colori diversi, una vera e propria spirale naturale che lascia con il fiato sospeso. Si alternano qui, chiazze chiare e scure che risalgono addirittura a 5 milioni di anni fa.
La CHIESA è stata scolpita dai minatori, e ogni anno il 4 dicembre, si festeggia la festa di Santa Barbara, loro protettrice. Larga 20 metri, alta 8 e con una lunghezza di circa, la Cattedrale di Sale potrebbe contenere 800 posti a sedere. Vi sono SCULTURE sacre, STATUE e SUPPELLETTILI tutti scavati nella roccia. La MENSA, scolpita su un grosso blocco di sale, dove è raffigurato l'agnello, posta su un presbiterio sopraelevato di quattro gradini; l'AMBONE, anchesso scolpito su un blocco di sale, dove si notano una CROCE ed il CERO pasquale; la cattedra vescovile, una sorta di TRONO scolpita nella parete, sovrastata dall'emblema vescovile; dietro la mensa è stato ricavata una sorta di abside sulla cui parete di chiusura è stata scolpita in bassorilievo la figura di SANTA BARBARA; sulla parete di destra troviamo il bassorilievo raffigurante la "SACRA FAMIGLIA", mentre sulla parete di sinistra il bassorilievo di GESU’ Crocifisso. All’ingresso si trovano due ACQUASANTIERE munite di podio, entrambe ricavate da blocchi di sale.
E’ possibile visitarla su prenotazione ogni ultimo mercoledì del mese.
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A 75 metri dalla superficie, nelle pareti della miniera vi è il cosiddetto rosone formatosi dall’incrocio del salgemma con altri sali. Il risultato è una serie di cerchi concentrici di colori diversi, una vera e propria spirale naturale che lascia con il fiato sospeso. Si alternano qui, chiazze chiare e scure che risalgono addirittura a 5 milioni di anni fa.
La CHIESA è stata scolpita dai minatori, e ogni anno il 4 dicembre, si festeggia la festa di Santa Barbara, loro protettrice. Larga 20 metri, alta 8 e con una lunghezza di circa, la Cattedrale di Sale potrebbe contenere 800 posti a sedere. Vi sono SCULTURE sacre, STATUE e SUPPELLETTILI tutti scavati nella roccia. La MENSA, scolpita su un grosso blocco di sale, dove è raffigurato l'agnello, posta su un presbiterio sopraelevato di quattro gradini; l'AMBONE, anchesso scolpito su un blocco di sale, dove si notano una CROCE ed il CERO pasquale; la cattedra vescovile, una sorta di TRONO scolpita nella parete, sovrastata dall'emblema vescovile; dietro la mensa è stato ricavata una sorta di abside sulla cui parete di chiusura è stata scolpita in bassorilievo la figura di SANTA BARBARA; sulla parete di destra troviamo il bassorilievo raffigurante la "SACRA FAMIGLIA", mentre sulla parete di sinistra il bassorilievo di GESU’ Crocifisso. All’ingresso si trovano due ACQUASANTIERE munite di podio, entrambe ricavate da blocchi di sale.
E’ possibile visitarla su prenotazione ogni ultimo mercoledì del mese.
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Sotto terra per 58 scalini: in Sicilia uno dei più antichi (e intatti) bagni ebraici d'Europa
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Sotto terra per 58 scalini: in Sicilia uno dei più antichi (e intatti) bagni ebraici d'Europa
Il miqweh, di cui vi raccontiamo la storia, è stato trovato per caso circa 30 anni fa nei sotterranei di un edificio patrizio che oggi ospita un hotel. Ecco dove si trova L'interno del bagno ebraico di Siracusa Narra una leggenda che dopo aver distrutto il…
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Valle dei Templi, gli scavi per riportare alla luce il teatro ellenistico @sicilianewseinfo
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Valle dei Templi, gli scavi per riportare alla luce il teatro ellenistico
E' stato uno dei grandi rebus degli archeologi almeno fino al 2016, quando fu scoperto il sito del teatro ellenistico della Valle dei Templi di Agrigento. La comunità internazionale riversò la sua attenzione su Agrigento e due ulteriori campagne di scavo…
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"A Siracusa camminavamo nei boschi d'aranci, vedendo tra i tronchi splendere il mare...Là voi vorreste vivere, là è la gioia".
-Gabriele D'Annunzio_
Ortogia, Siracusa
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