Il Compra Sud al tempo dei Borbone: i "Marchi Doc" per tutelare i prodotti duosiciliani
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Il Compra Sud al tempo dei Borbone: i "Marchi Doc" per tutelare i prodotti duosiciliani
La crisi economica che ormai stiamo vivendo da anni (e che il Mezzogiorno subisce da circa 160), ha portato ad enormi riflessioni di carattere socio-economico obbligando molti studiosi ed appassionati alla ricerca di alternative valide al fine di evitare…
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📍𝐼𝑙 𝐷𝑢𝑜𝑚𝑜 𝑑𝑖 𝑆𝑖𝑟𝑎𝑐𝑢𝑠𝑎 𝑒̀ 𝑢𝑛𝑜 𝑑𝑒𝑖 𝑔𝑖𝑜𝑖𝑒𝑙𝑙𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑆𝑖𝑐𝑖𝑙𝑖𝑎. 𝑄𝑢𝑒𝑠𝑡𝑎 𝑚𝑎𝑒𝑠𝑡𝑜𝑠𝑎 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑟𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑠𝑜𝑟𝑔𝑒 𝑠𝑢𝑙𝑙𝑎 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑒 𝑒𝑙𝑒𝑣𝑎𝑡𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙’𝑖𝑠𝑜𝑙𝑎 𝑑𝑖 𝑂𝑟𝑡𝑖𝑔𝑖𝑎. 𝑆𝑖 𝑡𝑟𝑜𝑣𝑎 𝑠𝑢𝑙𝑙𝑒 𝑎𝑛𝑡𝑖𝑐𝘩𝑒 𝑓𝑜𝑛𝑑𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑎 𝑑𝑖 𝑢𝑛 𝑡𝑒𝑚𝑝𝑖𝑜 𝑖𝑛 𝑠𝑡𝑖𝑙𝑒 𝑑𝑜𝑟𝑖𝑐𝑜, 𝑑𝑒𝑑𝑖𝑐𝑎𝑡𝑜 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑑𝑒𝑎 𝐴𝑡𝑒𝑛𝑎 𝑑𝑎𝑖 𝑔𝑟𝑒𝑐𝑖-𝑠𝑖𝑐𝑒𝑙𝑖𝑜𝑡𝑖, 𝑛𝑒𝑙 𝑉 𝑠𝑒𝑐𝑜𝑙𝑜 𝑎.𝐶. 𝑆𝑖𝑚𝑏𝑜𝑙𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑐𝑖𝑡𝑡𝑎̀, 𝑙’𝑒𝑑𝑖𝑓𝑖𝑐𝑖𝑜 𝑟𝑒𝑙𝑖𝑔𝑖𝑜𝑠𝑜 𝑓𝑎 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑒 𝑑𝑒𝑖 𝑃𝑎𝑡𝑟𝑖𝑚𝑜𝑛𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙’𝑈𝑁𝐸𝑆𝐶𝑂 𝑛𝑒𝑙 𝟸𝟶𝟶𝟻, 𝑖𝑛𝑠𝑖𝑒𝑚𝑒 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑁𝑒𝑐𝑟𝑜𝑝𝑜𝑙𝑖 𝑑𝑖 𝑃𝑎𝑛𝑡𝑎𝑙𝑖𝑐𝑎.
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🎥 ©siciliastoriaecultura
🚩Roccafiorita, ME
Roccafiorita (Roccasciurita oppure semplicemente A' Sciurìta in siciliano) è un comune italiano di 197 abitanti (ad oggi), della città metropolitana di Messina in Sicilia. Nel 1798 il paese arrivò a contare 500 abitanti. Risulta essere il comune meno popolato della Sicilia e il meno esteso dell'intera Italia insulare.
Secondo alcuni studiosi e recenti scoperte archeologiche, il primo nucleo abitativo di questo paese collinare risalirebbe all'Epoca romana.
Nel 36 a.C., in occasione delle Guerre Civili del I secolo, la città di Taormina si ribellò ai Romani. In poco tempo venne riconquistata dalle legioni romane e molti degli abitanti di Taormina si dispersero per le contrade vicine. Un gruppo folto di Tauromeniti dovette stanziarsi alle pendici del monte Kalfa, proprio dove oggi sorgono i paesini di Limina e Roccafiorita.
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🚩Roccafiorita, ME
Roccafiorita (Roccasciurita oppure semplicemente A' Sciurìta in siciliano) è un comune italiano di 197 abitanti (ad oggi), della città metropolitana di Messina in Sicilia. Nel 1798 il paese arrivò a contare 500 abitanti. Risulta essere il comune meno popolato della Sicilia e il meno esteso dell'intera Italia insulare.
Secondo alcuni studiosi e recenti scoperte archeologiche, il primo nucleo abitativo di questo paese collinare risalirebbe all'Epoca romana.
Nel 36 a.C., in occasione delle Guerre Civili del I secolo, la città di Taormina si ribellò ai Romani. In poco tempo venne riconquistata dalle legioni romane e molti degli abitanti di Taormina si dispersero per le contrade vicine. Un gruppo folto di Tauromeniti dovette stanziarsi alle pendici del monte Kalfa, proprio dove oggi sorgono i paesini di Limina e Roccafiorita.
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Molino soprano Dove si trova Chiaramonte Gulfi Ragusa di Sicilia che si tramanda dal 1822 macinazione cereali a pietra produzione di pasta e pane in mono varietà locali antiche
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Un mulino ad acqua molto antico, una famiglia di mugnai da generazioni e tanta passione: questi gli ingredienti del successo di Molino Soprano. Costruito nel 1882, dopo un periodo di abbandono e un lungo restauro, nel 2008 riprende a funzionare grazie a Francesco Distefano e alla figlia Vanessa. Purtroppo a fine 2016 un incendio accidentale interrompe l’attività che presto riprende con la mobilitazione e l’aiuto di tanti. Oggi Molino Soprano è un punto di riferimento nell’area iblea per la produzione di semole e farine ottenute da grani antichi locali come Russello, Ciciredda, Paola, Inglesa, Castiglione, Gurrìa, Timilia, Farro Lungo, tutti coltivati secondo i dettami del biologico. Le farine ottenute da queste varietà di grano, oltre ad avere un sapore migliore, possiedono un indice glicemico molto basso che le rende più digeribili e ideali per gli intolleranti. Vengono impiegate per diversi usi, dal pane alla pasta e persino i dolci
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Questo è l'inno Siciliano scritto e composto dal maestro Vincenzo Spampinato. La versione in lingua Siciliana è a cura della poetessa Lina La Mattina mentre l'adattamento musicale e la voce è di Carlo Mangano.
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Forse non tutti lo sanno, ma anche la Sicilia ha un suo inno ufficiale. La musica siciliana della tradizione è ricca di canzoni famose in tutto il mondo, che vengono immediatamente associate all’isola, ma ne esiste una soltanto che può vantare il titolo di inno. Questa canzone si intitola Madreterra ed è stata composta dal maestro Vincenzo Spampinato. L’inno di Sicilia è stato il primo inno regionale italiano. È stato eseguito in pubblico per la prima volta il 14 giugno del 2003, al teatro antico di Taormina, dall’orchestra sinfonica siciliana e dal coro Musa
L'inno è stato composto in virtù dell'art. 35 della legge regionale n. 21 del 10 dicembre 2001 («Norme finanziarie urgenti e variazioni al bilancio della Regione per l'anno finanziario 2001»), che disponeva il conferimento dell'incarico di composizione dell'inno ufficiale regionale a un compositore siciliano iscritto da almeno dieci anni alla SIAE.
Madreterra è stato eseguito in pubblico per la prima volta al teatro antico di Taormina il 14 giugno 2003 dall'orchestra sinfonica siciliana e dal coro Musa 2000.
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L'inno è stato composto in virtù dell'art. 35 della legge regionale n. 21 del 10 dicembre 2001 («Norme finanziarie urgenti e variazioni al bilancio della Regione per l'anno finanziario 2001»), che disponeva il conferimento dell'incarico di composizione dell'inno ufficiale regionale a un compositore siciliano iscritto da almeno dieci anni alla SIAE.
Madreterra è stato eseguito in pubblico per la prima volta al teatro antico di Taormina il 14 giugno 2003 dall'orchestra sinfonica siciliana e dal coro Musa 2000.
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La Chiesa scomparsa: "La Madonna di Piedigrotta alla Cala" | www.palermoviva.it
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La Chiesa scomparsa: "La Madonna di Piedigrotta alla Cala" | www.palermoviva.it
Ubicata sulla sponda sinistra della Cala, più o meno dove oggi è l’edificio del mercato ittico, si ergeva fino al 22 marzo del 1943, giorno in cui un terrificante bombardamento alleato la rase al suolo totalmente, la chiesa dedicata a Santa Maria di Piedigrotta…
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La Pupa del Capo è un bellissimo mosaico in stile Liberty, realizzato per il Panificio Morello, negozio storico di Palermo.
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Passeggiando tra le vie del mercato storico del Capo, tra i colori ed i profumi inconfondibili, non è raro imbattersi in autentici pezzi di arte e di storia. Uno di questi è la cosiddetta Pupa del Capo, uno spendido mosaico realizzato all’inizio del ‘900 per Salvatore Morello, proprietario dello storico ed omonimo panificio. É un pannello di mosaico liberty che raffigura la dea Demetra con una corona di spighe. L’antico panificio Morello si trova nel mercato del quartiere Capo, in via Cappuccinelle. Nel 2013 il panificio ha chiuso, sopraffatto dalla crisi, e la «Pupa» e l’insegna del negozio su pannello di mosaico rischiavano di essere cancellati dal degrado e dai vandali. I due pezzi sono stati smontati dalla Sovrintendenza ai Beni culturali, restaurati da Franco Fazio e ora sono esposti a palazzo Ajutamicristo. Vi resteranno finché non sarà restaurato palazzo Serenario, che comprende l’ex panificio Morello: un edificio barocco che è stato l’abitazione di un pittore del primo Settecento, Gaspare Serenario cresciuto alla bottega di Borremans. In questo contesto, intorno al 1920, Salvatore Morello aveva creato una bottega diversa dalle altre offrendola come dono di nozze alla moglie Vincenza.
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La chiesa di Regalbuto (Catania)
📸 scatto di @fra_ti
La Chiesa a Regalbuto dedicata a Santa Maria della Croce fu eretta sul finire del XV secolo ma venne ultimata soltanto nel 1744, mentre le decorazioni interne furono completate nel 1805.
La basilica è divisa in tre navate separate da pilastri cruciformi ed è dotata di tre absidi, un transetto sopraelevato e di una cripta. Domina l’armonia e l’equilibrio classicheggiante, ravvivato dai finissimi stucchi settecenteschi di varie tonalità di azzurri, oro e bianco.
La sua facciata si erge sulla sommità di una scalinata realizzata nei primi anni del ‘900, con effetti scenografici tipicamente barocchi.
Il suo motivo dominante è quello del forte contrasto plastico e pittorico creato dalle lesene e dalle colonne disposte su due ordini. La chiesa, dichiarata monumento nazionale, fu gravemente danneggiata durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale.
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La Chiesa a Regalbuto dedicata a Santa Maria della Croce fu eretta sul finire del XV secolo ma venne ultimata soltanto nel 1744, mentre le decorazioni interne furono completate nel 1805.
La basilica è divisa in tre navate separate da pilastri cruciformi ed è dotata di tre absidi, un transetto sopraelevato e di una cripta. Domina l’armonia e l’equilibrio classicheggiante, ravvivato dai finissimi stucchi settecenteschi di varie tonalità di azzurri, oro e bianco.
La sua facciata si erge sulla sommità di una scalinata realizzata nei primi anni del ‘900, con effetti scenografici tipicamente barocchi.
Il suo motivo dominante è quello del forte contrasto plastico e pittorico creato dalle lesene e dalle colonne disposte su due ordini. La chiesa, dichiarata monumento nazionale, fu gravemente danneggiata durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale.
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Il 14 aprile 1857 nasceva a Palermo Luigi Natoli, uno dei più grandi e forse meno conosciuti scrittori siciliani.
Autore del capolavoro "I Beati Paoli" ma anche di tante altre opere veramente interessanti e scritte in modo sublime che raccontano la nostra Sicilia.
Ecco l'elenco delle sue opere, che consiglio vivamente di leggere, e le relative trame nelle foto:
- I Beati Paoli
- Coriolano della Floresta (seguito dei Beati Paoli)
- I Vespri Siciliani
- I cavalieri della stella
- I cavalieri della stella, ovvero La caduta di Messina
- Gli ultimi saraceni
- I morti tornano...
- La dama tragica
- Alla Guerra!
- Fra' Diego La Matina
- Calvello il Bastardo
- Cagliostro e le sue avventure
- La vecchia dell'aceto
- Viva l'imperatore
- Latini e catalani: Mastro Bertuchello e il - Tesoro dei Ventimiglia
- L'abate Meli
- Chi l'uccise?
- La Principessa Ladra
- Braccio di Ferro Avventure di un carbonaro (con illustrazioni di Edgardo Natoli)
- Fioravante e Rizzeri
- Ferrazzano
- Il Capitan Terrore
- Il Paggio della regina Bianca
- Squarcialupo
- I mille e un duelli del bel Torralba
- Gli Schiavi
- Rosso l'avventuriero
- Il tesoro dei Ventimiglia
- Maestro Bertuchello
- Storie e leggende di Sicilia
- Gli studi danteschi in Sicilia, saggio storico-bibliografico (1894)
- La civiltà siciliana del secolo XVI (1895)
- Studi su la letteratura siciliana del secolo XVI (1896)
- Storia di Sicilia dalla preistoria al fascismo, Ed. Ciuni, 1935
- La Rivoluzione Siciliana del 1860 - Ed. fuori commercio - Soc. Ed. Marraffa Abate Pa 1910
- La Sicilia e Garibaldi (1910)
- Musa siciliana, Milano, R. Caddeo & C., 1922, LIX, pp. 303
- Rivendicazioni
- Un poemetto siciliano del XVI secolo
- Prosa e prosatori siciliani del secolo XVI, ricerche (1904)
- Guida di Palermo e i suoi dintorni (1891)
- Il teatro del popolino. Scritti sull'Opera dei pupi.
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Autore del capolavoro "I Beati Paoli" ma anche di tante altre opere veramente interessanti e scritte in modo sublime che raccontano la nostra Sicilia.
Ecco l'elenco delle sue opere, che consiglio vivamente di leggere, e le relative trame nelle foto:
- I Beati Paoli
- Coriolano della Floresta (seguito dei Beati Paoli)
- I Vespri Siciliani
- I cavalieri della stella
- I cavalieri della stella, ovvero La caduta di Messina
- Gli ultimi saraceni
- I morti tornano...
- La dama tragica
- Alla Guerra!
- Fra' Diego La Matina
- Calvello il Bastardo
- Cagliostro e le sue avventure
- La vecchia dell'aceto
- Viva l'imperatore
- Latini e catalani: Mastro Bertuchello e il - Tesoro dei Ventimiglia
- L'abate Meli
- Chi l'uccise?
- La Principessa Ladra
- Braccio di Ferro Avventure di un carbonaro (con illustrazioni di Edgardo Natoli)
- Fioravante e Rizzeri
- Ferrazzano
- Il Capitan Terrore
- Il Paggio della regina Bianca
- Squarcialupo
- I mille e un duelli del bel Torralba
- Gli Schiavi
- Rosso l'avventuriero
- Il tesoro dei Ventimiglia
- Maestro Bertuchello
- Storie e leggende di Sicilia
- Gli studi danteschi in Sicilia, saggio storico-bibliografico (1894)
- La civiltà siciliana del secolo XVI (1895)
- Studi su la letteratura siciliana del secolo XVI (1896)
- Storia di Sicilia dalla preistoria al fascismo, Ed. Ciuni, 1935
- La Rivoluzione Siciliana del 1860 - Ed. fuori commercio - Soc. Ed. Marraffa Abate Pa 1910
- La Sicilia e Garibaldi (1910)
- Musa siciliana, Milano, R. Caddeo & C., 1922, LIX, pp. 303
- Rivendicazioni
- Un poemetto siciliano del XVI secolo
- Prosa e prosatori siciliani del secolo XVI, ricerche (1904)
- Guida di Palermo e i suoi dintorni (1891)
- Il teatro del popolino. Scritti sull'Opera dei pupi.
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