Forwarded from 🌿Natura Sapori & Benessere 💮
Russulidda alla Paolina
Un’altra ricetta tipica della tradizione Messinese è la Russulidda alla Paolina, un piatto da poter gustare sia caldo, sia freddo. Le russulidde altro non sono che dei pesci piccolissimi appartenenti alla varietà delle triglie.
Per la preparazione di questo piatto saranno sufficienti solo:
russulidde;
2 spicchi d’aglio;
mezzo bicchiere di aceto;
olio extravergine d’oliva origano;
prezzemolo sale e pepe nero o peperoncino
Per realizzare questa ricetta, sarà sufficiente lavare accuratamente e con delicatezza le russulidde in modo che sabbia e sassolini vengano completamente eliminati. Mentre le russulidde scolano per qualche minuto a parte in un tegame, riscaldare dell’ olio nel quale far rosolare l’aglio.
Una volta raggiunta la temperatura, aggiungere i pescetti all’olio, far cuocere a fuoco basso, per alcuni minuti, senza mescolare.
I pesci essendo molto delicati potrebbero rompersi.
Aggiustare di sale e peperoncino o pepe nero, aggiungere del prezzemolo tritato e origano. Infine, sfumare con aceto, coprire il tegame ed attendere che evapori.
@siciliaterramia
@saporietradizionidelmondo🌎
Un’altra ricetta tipica della tradizione Messinese è la Russulidda alla Paolina, un piatto da poter gustare sia caldo, sia freddo. Le russulidde altro non sono che dei pesci piccolissimi appartenenti alla varietà delle triglie.
Per la preparazione di questo piatto saranno sufficienti solo:
russulidde;
2 spicchi d’aglio;
mezzo bicchiere di aceto;
olio extravergine d’oliva origano;
prezzemolo sale e pepe nero o peperoncino
Per realizzare questa ricetta, sarà sufficiente lavare accuratamente e con delicatezza le russulidde in modo che sabbia e sassolini vengano completamente eliminati. Mentre le russulidde scolano per qualche minuto a parte in un tegame, riscaldare dell’ olio nel quale far rosolare l’aglio.
Una volta raggiunta la temperatura, aggiungere i pescetti all’olio, far cuocere a fuoco basso, per alcuni minuti, senza mescolare.
I pesci essendo molto delicati potrebbero rompersi.
Aggiustare di sale e peperoncino o pepe nero, aggiungere del prezzemolo tritato e origano. Infine, sfumare con aceto, coprire il tegame ed attendere che evapori.
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RICAMI, CORREDI E PUNTI ANTICHI
Oltre alla lavorazione della ceramica e all'attività dei pupari, in Sicilia c'è tutto un mondo di arti e mestieri pregiati.
La grande vocazione artigianale si racconta attraverso preziosi manufatti che, da sempre, rappresentano il fiore all'occhiello dell'artigianato locale.
Intorno all'anno 1000 sono stati aperti a Palermo laboratori di ricamo specializzati e nel '500 il ricamo era già molto diffuso in ogni ceto.
Proprio in corso di tale splendore avuto nel '500 si sarà diffuso il classico ricamo siciliano detto anche "Cinquecento", consistente nello sfilare a rete delle parti definite lasciando all'interno dei tratti di stoffa interi che compongono dei disegni precedentemente determinati.
Le donne affidavano al corredo il segno del loro valore di buone massaie, future padrone di casa, nonché la stima del loro condizione economico-sociale.
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
📚Siciliamondo
#ArtigianatoSiciliano
Oltre alla lavorazione della ceramica e all'attività dei pupari, in Sicilia c'è tutto un mondo di arti e mestieri pregiati.
La grande vocazione artigianale si racconta attraverso preziosi manufatti che, da sempre, rappresentano il fiore all'occhiello dell'artigianato locale.
Intorno all'anno 1000 sono stati aperti a Palermo laboratori di ricamo specializzati e nel '500 il ricamo era già molto diffuso in ogni ceto.
Proprio in corso di tale splendore avuto nel '500 si sarà diffuso il classico ricamo siciliano detto anche "Cinquecento", consistente nello sfilare a rete delle parti definite lasciando all'interno dei tratti di stoffa interi che compongono dei disegni precedentemente determinati.
Le donne affidavano al corredo il segno del loro valore di buone massaie, future padrone di casa, nonché la stima del loro condizione economico-sociale.
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La battaglia di Milazzo. Il corvo romano umilia i cartaginesi | Il Bar di Roma Antica
📌@siciliaterramia
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La battaglia di Milazzo. Il corvo romano umilia i cartaginesi | Il Bar di Roma Antica
La battaglia di Milazzo (260 a.C.) è stato uno storico scontro navale tra la flotta dei romani, guidata dal Generale Gaio Duilio, contro le forze cartaginesi di Annibale Giscone. La battaglia è entrata nella storia soprattutto per l’utilizzo di un’arma di…
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🎥 gira_con_noi_sicilia
Le bibite di Sicilia
La tradizione Siciliana nei soft drink, oltre sessant'anni di storia all'insegna dei migliori prodotti.
Era il 1953 quando Peppino Polara avviò la sua azienda e produsse la prima gassosa. Oggi continuiamo a farlo secondo le antiche ricette, sempre con ingredienti pregiati è di qualità, per offrire ai consumatori bevande dal gusto intenso.
✍🏻@sicilianewseinfo
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Le bibite di Sicilia
La tradizione Siciliana nei soft drink, oltre sessant'anni di storia all'insegna dei migliori prodotti.
Era il 1953 quando Peppino Polara avviò la sua azienda e produsse la prima gassosa. Oggi continuiamo a farlo secondo le antiche ricette, sempre con ingredienti pregiati è di qualità, per offrire ai consumatori bevande dal gusto intenso.
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Il Compra Sud al tempo dei Borbone: i "Marchi Doc" per tutelare i prodotti duosiciliani
By ⚡ @newseinfo ⚡
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Il Compra Sud al tempo dei Borbone: i "Marchi Doc" per tutelare i prodotti duosiciliani
La crisi economica che ormai stiamo vivendo da anni (e che il Mezzogiorno subisce da circa 160), ha portato ad enormi riflessioni di carattere socio-economico obbligando molti studiosi ed appassionati alla ricerca di alternative valide al fine di evitare…
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📍𝐼𝑙 𝐷𝑢𝑜𝑚𝑜 𝑑𝑖 𝑆𝑖𝑟𝑎𝑐𝑢𝑠𝑎 𝑒̀ 𝑢𝑛𝑜 𝑑𝑒𝑖 𝑔𝑖𝑜𝑖𝑒𝑙𝑙𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑆𝑖𝑐𝑖𝑙𝑖𝑎. 𝑄𝑢𝑒𝑠𝑡𝑎 𝑚𝑎𝑒𝑠𝑡𝑜𝑠𝑎 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑟𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑠𝑜𝑟𝑔𝑒 𝑠𝑢𝑙𝑙𝑎 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑒 𝑒𝑙𝑒𝑣𝑎𝑡𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙’𝑖𝑠𝑜𝑙𝑎 𝑑𝑖 𝑂𝑟𝑡𝑖𝑔𝑖𝑎. 𝑆𝑖 𝑡𝑟𝑜𝑣𝑎 𝑠𝑢𝑙𝑙𝑒 𝑎𝑛𝑡𝑖𝑐𝘩𝑒 𝑓𝑜𝑛𝑑𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑎 𝑑𝑖 𝑢𝑛 𝑡𝑒𝑚𝑝𝑖𝑜 𝑖𝑛 𝑠𝑡𝑖𝑙𝑒 𝑑𝑜𝑟𝑖𝑐𝑜, 𝑑𝑒𝑑𝑖𝑐𝑎𝑡𝑜 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑑𝑒𝑎 𝐴𝑡𝑒𝑛𝑎 𝑑𝑎𝑖 𝑔𝑟𝑒𝑐𝑖-𝑠𝑖𝑐𝑒𝑙𝑖𝑜𝑡𝑖, 𝑛𝑒𝑙 𝑉 𝑠𝑒𝑐𝑜𝑙𝑜 𝑎.𝐶. 𝑆𝑖𝑚𝑏𝑜𝑙𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑐𝑖𝑡𝑡𝑎̀, 𝑙’𝑒𝑑𝑖𝑓𝑖𝑐𝑖𝑜 𝑟𝑒𝑙𝑖𝑔𝑖𝑜𝑠𝑜 𝑓𝑎 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑒 𝑑𝑒𝑖 𝑃𝑎𝑡𝑟𝑖𝑚𝑜𝑛𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙’𝑈𝑁𝐸𝑆𝐶𝑂 𝑛𝑒𝑙 𝟸𝟶𝟶𝟻, 𝑖𝑛𝑠𝑖𝑒𝑚𝑒 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑁𝑒𝑐𝑟𝑜𝑝𝑜𝑙𝑖 𝑑𝑖 𝑃𝑎𝑛𝑡𝑎𝑙𝑖𝑐𝑎.
@siciliaterramia 〽️
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🎥 ©siciliastoriaecultura
🚩Roccafiorita, ME
Roccafiorita (Roccasciurita oppure semplicemente A' Sciurìta in siciliano) è un comune italiano di 197 abitanti (ad oggi), della città metropolitana di Messina in Sicilia. Nel 1798 il paese arrivò a contare 500 abitanti. Risulta essere il comune meno popolato della Sicilia e il meno esteso dell'intera Italia insulare.
Secondo alcuni studiosi e recenti scoperte archeologiche, il primo nucleo abitativo di questo paese collinare risalirebbe all'Epoca romana.
Nel 36 a.C., in occasione delle Guerre Civili del I secolo, la città di Taormina si ribellò ai Romani. In poco tempo venne riconquistata dalle legioni romane e molti degli abitanti di Taormina si dispersero per le contrade vicine. Un gruppo folto di Tauromeniti dovette stanziarsi alle pendici del monte Kalfa, proprio dove oggi sorgono i paesini di Limina e Roccafiorita.
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📚Wikipedia
🚩Roccafiorita, ME
Roccafiorita (Roccasciurita oppure semplicemente A' Sciurìta in siciliano) è un comune italiano di 197 abitanti (ad oggi), della città metropolitana di Messina in Sicilia. Nel 1798 il paese arrivò a contare 500 abitanti. Risulta essere il comune meno popolato della Sicilia e il meno esteso dell'intera Italia insulare.
Secondo alcuni studiosi e recenti scoperte archeologiche, il primo nucleo abitativo di questo paese collinare risalirebbe all'Epoca romana.
Nel 36 a.C., in occasione delle Guerre Civili del I secolo, la città di Taormina si ribellò ai Romani. In poco tempo venne riconquistata dalle legioni romane e molti degli abitanti di Taormina si dispersero per le contrade vicine. Un gruppo folto di Tauromeniti dovette stanziarsi alle pendici del monte Kalfa, proprio dove oggi sorgono i paesini di Limina e Roccafiorita.
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Molino soprano Dove si trova Chiaramonte Gulfi Ragusa di Sicilia che si tramanda dal 1822 macinazione cereali a pietra produzione di pasta e pane in mono varietà locali antiche
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Un mulino ad acqua molto antico, una famiglia di mugnai da generazioni e tanta passione: questi gli ingredienti del successo di Molino Soprano. Costruito nel 1882, dopo un periodo di abbandono e un lungo restauro, nel 2008 riprende a funzionare grazie a Francesco Distefano e alla figlia Vanessa. Purtroppo a fine 2016 un incendio accidentale interrompe l’attività che presto riprende con la mobilitazione e l’aiuto di tanti. Oggi Molino Soprano è un punto di riferimento nell’area iblea per la produzione di semole e farine ottenute da grani antichi locali come Russello, Ciciredda, Paola, Inglesa, Castiglione, Gurrìa, Timilia, Farro Lungo, tutti coltivati secondo i dettami del biologico. Le farine ottenute da queste varietà di grano, oltre ad avere un sapore migliore, possiedono un indice glicemico molto basso che le rende più digeribili e ideali per gli intolleranti. Vengono impiegate per diversi usi, dal pane alla pasta e persino i dolci
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Questo è l'inno Siciliano scritto e composto dal maestro Vincenzo Spampinato. La versione in lingua Siciliana è a cura della poetessa Lina La Mattina mentre l'adattamento musicale e la voce è di Carlo Mangano.
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Forse non tutti lo sanno, ma anche la Sicilia ha un suo inno ufficiale. La musica siciliana della tradizione è ricca di canzoni famose in tutto il mondo, che vengono immediatamente associate all’isola, ma ne esiste una soltanto che può vantare il titolo di inno. Questa canzone si intitola Madreterra ed è stata composta dal maestro Vincenzo Spampinato. L’inno di Sicilia è stato il primo inno regionale italiano. È stato eseguito in pubblico per la prima volta il 14 giugno del 2003, al teatro antico di Taormina, dall’orchestra sinfonica siciliana e dal coro Musa
L'inno è stato composto in virtù dell'art. 35 della legge regionale n. 21 del 10 dicembre 2001 («Norme finanziarie urgenti e variazioni al bilancio della Regione per l'anno finanziario 2001»), che disponeva il conferimento dell'incarico di composizione dell'inno ufficiale regionale a un compositore siciliano iscritto da almeno dieci anni alla SIAE.
Madreterra è stato eseguito in pubblico per la prima volta al teatro antico di Taormina il 14 giugno 2003 dall'orchestra sinfonica siciliana e dal coro Musa 2000.
✍🏻@sicilianewseifo
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L'inno è stato composto in virtù dell'art. 35 della legge regionale n. 21 del 10 dicembre 2001 («Norme finanziarie urgenti e variazioni al bilancio della Regione per l'anno finanziario 2001»), che disponeva il conferimento dell'incarico di composizione dell'inno ufficiale regionale a un compositore siciliano iscritto da almeno dieci anni alla SIAE.
Madreterra è stato eseguito in pubblico per la prima volta al teatro antico di Taormina il 14 giugno 2003 dall'orchestra sinfonica siciliana e dal coro Musa 2000.
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