L'Arrustuta
Cerimonia religiosa sicula .
Al termine della celebrazione, vengono offerti come oboli i cacocciuli che devono essere obbligatoriamente ingeriti dagli astanti anche al costo di sacrificare un organo interno per farli entrare dentro i loro stomaci.
Tale liturgia viene perpetrata nelle campagne e nei villini siculi nei seguenti giorni: Pasquetta,25 aprile, 1 maggio, ferragosto ed in tutte le giornate non feriali in cui “u suli spacca i petri”. A volte, i più fedeli e praticanti svolgono il rito dell'arrustuta anche in caso di maltempo, scegliendo come location il proprio terrazzino o il balcone di casa provocando sommo gaudio e tripudio alla vicina di casa che ha appena fatto la stinnuta.
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#buonapasquetta2021atutti
Cerimonia religiosa sicula .
Al termine della celebrazione, vengono offerti come oboli i cacocciuli che devono essere obbligatoriamente ingeriti dagli astanti anche al costo di sacrificare un organo interno per farli entrare dentro i loro stomaci.
Tale liturgia viene perpetrata nelle campagne e nei villini siculi nei seguenti giorni: Pasquetta,25 aprile, 1 maggio, ferragosto ed in tutte le giornate non feriali in cui “u suli spacca i petri”. A volte, i più fedeli e praticanti svolgono il rito dell'arrustuta anche in caso di maltempo, scegliendo come location il proprio terrazzino o il balcone di casa provocando sommo gaudio e tripudio alla vicina di casa che ha appena fatto la stinnuta.
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Il Poeta della Sicilia novecentesca
Il 5 aprile 1997 moriva a Bagheria, sua città natale, Ignazio Buttitta, il massimo poeta in lingua siciliana della storia del Novecento.
Nato a Bagheria il 19 settembre 1899, Buttitta coniugò l’impegno letterario con quello politico, al fianco delle lotte contadine e dell’antifascismo. Nel corso della sua carriera Buttitta collaborerà con alcuni dei principali esponenti della cultura siciliana del Novecento, tra cui anche la grande cantante Rosa Balistreri.
In una delle sue poesie più note, “Lingua e dialetto”, Buttitta scriverà:
“Un populo
diventa poviru e servu
quannu ci arrubbano a lingua
addutata di patri:
è persu pi sempri.”
__________________
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Il 5 aprile 1997 moriva a Bagheria, sua città natale, Ignazio Buttitta, il massimo poeta in lingua siciliana della storia del Novecento.
Nato a Bagheria il 19 settembre 1899, Buttitta coniugò l’impegno letterario con quello politico, al fianco delle lotte contadine e dell’antifascismo. Nel corso della sua carriera Buttitta collaborerà con alcuni dei principali esponenti della cultura siciliana del Novecento, tra cui anche la grande cantante Rosa Balistreri.
In una delle sue poesie più note, “Lingua e dialetto”, Buttitta scriverà:
“Un populo
diventa poviru e servu
quannu ci arrubbano a lingua
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è persu pi sempri.”
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3D-Lab, cinque località sperimentano la realtà aumentata. Si potrà passeggiare per Pantalica o vivere nel Medioevo @sicilianewseinfo
#goodnews〽️
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3D-Lab, cinque località sperimentano la realtà aumentata. Si potrà passeggiare per Pantalica o vivere nel Medioevo
Immergersi nelle bellezze di cinque località siciliane attraverso la realtà aumentata digitale e le riproduzioni tridimensionali. È l'ambizioso progetto intitolato 3D-Lab Sicilia a cui quattro Comuni dell'isola e il parco dell'Etna hanno deciso di partecipare…
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Primavera Olandese in Sicilia
Il Campo di Tulipani di Blufi 🌺
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📚Filippo Barbaria
📸 Filippo Barbaria 2021
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A Blufi, comune della provincia di Palermo che conta circa 1000 abitanti, ogni anno si ripete un evento naturale incantevole. A partire dal mese di marzo si assiste alla straordinaria fioritura di migliaia di tulipani rossi che crescono spontaneamente in un campo coltivato a grano, tra mandorli ed alberi di ulivo: un colpo d’occhio incredibile.. Questi bellissimi fiori danano vita ad un paesaggio che ricorda i dipinti di Monet.
I fiori che sbocciano a Blufi, tra marzo e maggio, sono particolarmente resistenti alle operazioni di aratura del terreno, grazie alla posizione dei bulbi a circa 50 centimetri di profondità. Si tratta, infatti, del Tulipano precoce (o Tulipano di Raddi, Tulipa raddii, dal nome del botanico Giuseppe Raddi), una specie alloctona di origine ignota.
Il suggestivo campo di tulipani rossi attira ogni anno migliaia di visitatori siciliani e non solo, curiosi di assistere a quello spettacolo unico che rievoca i campi di tulipani tipici dell’Olanda.
Tale "piccola porzione di Olanda" rappresentano per Blufi un eccezionale biglietto da visita, un grande richiamo per migliaia di visitatori, curiosi e soprattutto fotografi.
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I fiori che sbocciano a Blufi, tra marzo e maggio, sono particolarmente resistenti alle operazioni di aratura del terreno, grazie alla posizione dei bulbi a circa 50 centimetri di profondità. Si tratta, infatti, del Tulipano precoce (o Tulipano di Raddi, Tulipa raddii, dal nome del botanico Giuseppe Raddi), una specie alloctona di origine ignota.
Il suggestivo campo di tulipani rossi attira ogni anno migliaia di visitatori siciliani e non solo, curiosi di assistere a quello spettacolo unico che rievoca i campi di tulipani tipici dell’Olanda.
Tale "piccola porzione di Olanda" rappresentano per Blufi un eccezionale biglietto da visita, un grande richiamo per migliaia di visitatori, curiosi e soprattutto fotografi.
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La Masseria abbandonata fra cielo e terra: sembra di essere fra i castelli della Scozia ma è in Sicilia
Nella valle del fiume Platani,fra i colli in cui sorge anche il paese di Sant'Angelo Muxaro,c'è un luogo che riporta ai paesaggi della Scozia,fra praterie e castelli medievali
Capita spesso,in Sicilia, di essere proiettati in atmosfere che sembrano di altre parti del mondo.È una delle caratteristiche più belle di questa terra così variegata.
È così che capita di trovarsi immersi, ad esempio,in un paesaggio che richiama perfettamente quello della Scozia,con i suoi castelli medievali abbandonati.Solo che qui,nel video girato da Riccardo Messina,invece che di un castello si parla di una masseria.
Si chiama Masseria Salacio e si trova abbarbicata fra i colli del territorio di Sant'Angelo Muxaro,in provincia di Agrigento,un paesino di cui abbiamo parlato in questo articolo.
A due passi scorre il fiume Platani e la vallata, dall'alto è davvero uno spettacolo.
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Nella valle del fiume Platani,fra i colli in cui sorge anche il paese di Sant'Angelo Muxaro,c'è un luogo che riporta ai paesaggi della Scozia,fra praterie e castelli medievali
Capita spesso,in Sicilia, di essere proiettati in atmosfere che sembrano di altre parti del mondo.È una delle caratteristiche più belle di questa terra così variegata.
È così che capita di trovarsi immersi, ad esempio,in un paesaggio che richiama perfettamente quello della Scozia,con i suoi castelli medievali abbandonati.Solo che qui,nel video girato da Riccardo Messina,invece che di un castello si parla di una masseria.
Si chiama Masseria Salacio e si trova abbarbicata fra i colli del territorio di Sant'Angelo Muxaro,in provincia di Agrigento,un paesino di cui abbiamo parlato in questo articolo.
A due passi scorre il fiume Platani e la vallata, dall'alto è davvero uno spettacolo.
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Una delle isole più belle del Mediterraneo raccontata con ironia, simpatia e leggerezza...
Questa è la nostra amata SICILIA ❤️
"SICILIA BELLISSIMA"
(Musica Leggerissima)
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🎥I Badaboom
#Sicilia
#MusicaLeggerissima
#Parodia
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Se pensando alla SICILIA, vi vengono in mente il mare e le spiagge sabbiose dorate, non siete a conoscenza di altri luoghi e territori che non hanno nessun legame con il paesaggio marittimo.
Le GOLE DEL DRAGO, si trovano in un CANYON naturale, formato dal fiume Frattina nel territorio di CORLEONE, in provincia di Palermo.
Percorrendo a piedi la vecchia ferrovia, oramai dismessa, che collegava Palermo con Burgio ed attraversava i paesi dell’entroterra, chiusa nel 1959, oggi trasformata in una pista ciclabile, si può ammirare un paesaggio fiabsco, dove gli unici rumori che si sentono sono quelli dell’acqua del fiume che scorre e degli uccellini che cantano. Superato il ponte, si esce fuori dal sentiero che porta al letto del fiume.
Man mano che si scende si possono ammirare le gole in tutta la loro bellezza. Le piccole CASCATE e le piccole PISCINE formate dall’acqua: le cosiddette MARMITTE DEI GIGANTI, un vero spettacolo della natura.
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Le GOLE DEL DRAGO, si trovano in un CANYON naturale, formato dal fiume Frattina nel territorio di CORLEONE, in provincia di Palermo.
Percorrendo a piedi la vecchia ferrovia, oramai dismessa, che collegava Palermo con Burgio ed attraversava i paesi dell’entroterra, chiusa nel 1959, oggi trasformata in una pista ciclabile, si può ammirare un paesaggio fiabsco, dove gli unici rumori che si sentono sono quelli dell’acqua del fiume che scorre e degli uccellini che cantano. Superato il ponte, si esce fuori dal sentiero che porta al letto del fiume.
Man mano che si scende si possono ammirare le gole in tutta la loro bellezza. Le piccole CASCATE e le piccole PISCINE formate dall’acqua: le cosiddette MARMITTE DEI GIGANTI, un vero spettacolo della natura.
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