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Ingredienti
Per il Pan di spagna
2 uova medie
60 g di zucchero semolato
42 g di farina
18 g di fecola
1 pizzico di sale
la scorza di mezzo limone
Per le minnuzze
Pan di Spagna
300 g di ricotta di pecora
50 g di gocce di cioccolato fondente
120 g di pasta di mandorle verde
100 g di zucchero semolato
Per la ghiaccia reale
135 g di zucchero a velo
30 g di albume
2 cucchiaini di succo di limone
Per la decorazione finale
4 ciliegie candite
@sicilianewseinfo
@siciliaterramia
#tradizionisiciliane
Per il Pan di spagna
2 uova medie
60 g di zucchero semolato
42 g di farina
18 g di fecola
1 pizzico di sale
la scorza di mezzo limone
Per le minnuzze
Pan di Spagna
300 g di ricotta di pecora
50 g di gocce di cioccolato fondente
120 g di pasta di mandorle verde
100 g di zucchero semolato
Per la ghiaccia reale
135 g di zucchero a velo
30 g di albume
2 cucchiaini di succo di limone
Per la decorazione finale
4 ciliegie candite
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Una delicata e preziosa farfalla siciliana.
L’Aurora dell’Etna è una splendida farfalla endemica, molto preziosa.
Deve il nome ai suoi affascinanti colori.
È molto delicata e rischia di estinguersi: scopriamo insieme cosa la rende speciale.
Il territorio siciliano è ricco di una fauna preziosa, che ha trovato sulla nostra isola il suo habitat ideale. Alcune specie, a causa delle modifiche ambientali, rischiano di estinguersi, ed è per questo che vanno salvaguardate e protette. L’Aurora dell’Etna (Aurora Etnea) rientra tra queste specie: si tratta di una splendida farfalla endemica, il cui nome deriva dalla presenza, sulle ali, di una macchia arancione che ricorda il momento in cui sorge il sole, cioè l’aurora. Così piccola, ma così importante, è simbolo della biodiversità del Parco dell’Etna, un vero e proprio tesoro naturalistico. In alcuni eccezionali casi, la si può osservare nei boschi, in volo tra le ginestre.
@sicilianewseinfo
@siciliaterramia
#siciliafan
L’Aurora dell’Etna è una splendida farfalla endemica, molto preziosa.
Deve il nome ai suoi affascinanti colori.
È molto delicata e rischia di estinguersi: scopriamo insieme cosa la rende speciale.
Il territorio siciliano è ricco di una fauna preziosa, che ha trovato sulla nostra isola il suo habitat ideale. Alcune specie, a causa delle modifiche ambientali, rischiano di estinguersi, ed è per questo che vanno salvaguardate e protette. L’Aurora dell’Etna (Aurora Etnea) rientra tra queste specie: si tratta di una splendida farfalla endemica, il cui nome deriva dalla presenza, sulle ali, di una macchia arancione che ricorda il momento in cui sorge il sole, cioè l’aurora. Così piccola, ma così importante, è simbolo della biodiversità del Parco dell’Etna, un vero e proprio tesoro naturalistico. In alcuni eccezionali casi, la si può osservare nei boschi, in volo tra le ginestre.
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Una specie a rischio
La farfalla Aurora dell’Etna appartiene all’Ordine dei Lepidotteri ed è una specie protetta. Depone le sue uova nel bocciolo di una pianta chiamata Isatistinktoria, che nasce spontaneamente nel territorio etneo. Fa piccoli spostamenti e ama il nettare dei fiori dai colori accesi. A mettere a repentaglio la sua sopravvivenza, sono anzitutto i cambiamenti climatici. A causa delle stagioni, che a volte non seguono più i loro ritmi regolari, può accadere che, quando le femmine sono pronte per deporre le uova, il bocciolo che avrebbe dovuto accoglierle è già sfiorito.
L’uso dei pesticidi, inoltre, è nemico alla vita delle farfalle. Un altro fattore che influisce negativamente è lo scomparire dei corridoi biologici, cioè le aree di uno stesso tipo di habitat naturale che connettono tra loro le varie popolazioni di farfalle. Queste, purtroppo, vengono separate da barriere conseguenti dall’attività umana (ad esempio strade e case) e, non potendosi incontrare, non possono riprodursi. Per salvaguardare l’Aurora dell’Etna sono state avviate alcune attività mirate alla protezione di questa preziosa specie.
@sicilianewseinfo
@siciliaterramia
#siciliafan
La farfalla Aurora dell’Etna appartiene all’Ordine dei Lepidotteri ed è una specie protetta. Depone le sue uova nel bocciolo di una pianta chiamata Isatistinktoria, che nasce spontaneamente nel territorio etneo. Fa piccoli spostamenti e ama il nettare dei fiori dai colori accesi. A mettere a repentaglio la sua sopravvivenza, sono anzitutto i cambiamenti climatici. A causa delle stagioni, che a volte non seguono più i loro ritmi regolari, può accadere che, quando le femmine sono pronte per deporre le uova, il bocciolo che avrebbe dovuto accoglierle è già sfiorito.
L’uso dei pesticidi, inoltre, è nemico alla vita delle farfalle. Un altro fattore che influisce negativamente è lo scomparire dei corridoi biologici, cioè le aree di uno stesso tipo di habitat naturale che connettono tra loro le varie popolazioni di farfalle. Queste, purtroppo, vengono separate da barriere conseguenti dall’attività umana (ad esempio strade e case) e, non potendosi incontrare, non possono riprodursi. Per salvaguardare l’Aurora dell’Etna sono state avviate alcune attività mirate alla protezione di questa preziosa specie.
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Astronauta giapponese fotografa l'Etna dallo spazio, lo scatto fa il giro del web @sicilianewseinfo
#goodnews 〽️
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Telegraph
Astronauta giapponese fotografa l'Etna dallo spazio, lo scatto fa il giro del web
L’Etna in eruzione visto dalla Stazione Spaziale internazionale (Iss). A fotografarlo è stato Soichi Noguchi, astronauta giapponese, il cui scatto, postato su Twitter, sta facendo il giro del web, a cominciare dal retweet che ne fa Luca Parmitano. "Fuji-san?…
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Le teste di turco sono bignè enormi con farcitura di crema di ricotta o crema pasticcera esclusivi della cittadina ragusana di Scicli.
La loro forma intende ricordare il turbante dei saraceni dalla cui minaccia gli sciclitani si liberarono nel 1091 in seguito a un duro scontro che viene rievocato annualmente durante una suggestiva festa popolare che si tiene l’ultimo sabato di maggio. La festa è dedicata alla Madonna delle Milizie, la quale, secondo la leggenda, apparve in groppa a un cavallo bianco quando la battaglia sembrava volgere al peggio e, armata di spada, intervenne a sostegno dei normanni. Con la furia dell’Immacolata dalla propria parte la battaglia fu presto vinta.
Sul campo insanguinato giacevano gli innumerevoli cadaveri dei turchi e le loro teste fasciate ispirarono appunto questi grossi dolci che oggi, per soddisfare i turisti in aumento, vengono proposti dalle pasticcerie sciclitane tutto l’anno anche in dimensioni ridotte.
@sicilianewseinfo
@siciliaterramia
#dolcisiciliani
La loro forma intende ricordare il turbante dei saraceni dalla cui minaccia gli sciclitani si liberarono nel 1091 in seguito a un duro scontro che viene rievocato annualmente durante una suggestiva festa popolare che si tiene l’ultimo sabato di maggio. La festa è dedicata alla Madonna delle Milizie, la quale, secondo la leggenda, apparve in groppa a un cavallo bianco quando la battaglia sembrava volgere al peggio e, armata di spada, intervenne a sostegno dei normanni. Con la furia dell’Immacolata dalla propria parte la battaglia fu presto vinta.
Sul campo insanguinato giacevano gli innumerevoli cadaveri dei turchi e le loro teste fasciate ispirarono appunto questi grossi dolci che oggi, per soddisfare i turisti in aumento, vengono proposti dalle pasticcerie sciclitane tutto l’anno anche in dimensioni ridotte.
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La pasta alla norma candidata a diventare patrimonio gastronomico dell'Unesco @sicilianewseinfo
#goodnews 〽️
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Telegraph
La pasta alla norma candidata a diventare patrimonio gastronomico dell'Unesco
CATANIA - Sostenere il riconoscimento della "pasta alla Norma" come patrimonio culturale gastronomico dell’Unesco. Questa è la nuova mission della Fipe Confcommercio, un progetto che, in realtà, spiega l’associazione dei ristoratori, era «accarezzata da tempo…
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Giornata mondiale per la sicurezza in Rete istituita e promossa dalla Commissione Europea, 9 febbraio 2021
@newseinfo
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Telegraph
La Giornata mondiale per la sicurezza in Rete, istituita e promossa dalla Commissione Europea.
@chatitaly @newseinfo Il 9 febbraio è la Giornata mondiale dedicata all’uso positivo di Internet. Aumenta il tempo online, 1 ragazzo su 5 si definisce ‘sempre connesso’ Quest’anno l’appuntamento con il Safer Internet Day, con il consueto motto “Together for…
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Grani antichi siciliani caratteristiche e utilizzo.
Gli autentici grani della Sicilia sono tornati in auge ormai da un po’ di tempo, grazie alle loro caratteristiche.
Ognuno di essi è consigliato per un particolare utilizzo in cucina e un impiego in ricette siciliane deliziose.
I grani antichi siciliani quali sono? Ecco la risposta a questa e altre domande.
Sin dai tempi più antichi, la Sicilia è stata una terra particolarmente legata alla coltivazione del frumento. La qualità dei suoi prodotti le ha fatto guadagnare il titolo di “granaio di Roma“, prima, e “granaio d’Italia“, poi. Il merito è delle condizioni del terreno e del clima, un mix che offre alle spighe la possibilità di crescere ed essiccare naturalmente. In tempi relativamente recenti, si sono riaccesi i riflettori sulle varietà di grano più antiche. La domanda grani antichi siciliani quali sono? è diventata decisamente diffusa ed è cresciuta tanto la curiosità in merito all’argomento. Per questo motivo, oggi vogliamo dare una risposta e rivelare un po’ di curiosità, che scoprirete andando avanti con la lettura.
@sicilianewseinfo
@siciliaterramia
#siciliafan
Gli autentici grani della Sicilia sono tornati in auge ormai da un po’ di tempo, grazie alle loro caratteristiche.
Ognuno di essi è consigliato per un particolare utilizzo in cucina e un impiego in ricette siciliane deliziose.
I grani antichi siciliani quali sono? Ecco la risposta a questa e altre domande.
Sin dai tempi più antichi, la Sicilia è stata una terra particolarmente legata alla coltivazione del frumento. La qualità dei suoi prodotti le ha fatto guadagnare il titolo di “granaio di Roma“, prima, e “granaio d’Italia“, poi. Il merito è delle condizioni del terreno e del clima, un mix che offre alle spighe la possibilità di crescere ed essiccare naturalmente. In tempi relativamente recenti, si sono riaccesi i riflettori sulle varietà di grano più antiche. La domanda grani antichi siciliani quali sono? è diventata decisamente diffusa ed è cresciuta tanto la curiosità in merito all’argomento. Per questo motivo, oggi vogliamo dare una risposta e rivelare un po’ di curiosità, che scoprirete andando avanti con la lettura.
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#siciliafan
Cosa rende speciali i grani storici siciliani
Cominciamo subito con un numero importante: i grani antichi siciliani (o varietà locali di grani siciliani) sono più di 50, tra grani duri e non, che si afferma siano autoctoni della Sicilia. Grazie alla grande varietà di condizioni climatiche e microclimatiche del territorio, nei secoli sono state selezionate diverse varietà. In gran parte si tratta di frani scomparsi, perché sono poco adatti a una coltivazione intensiva con processi meccanizzati e con largo impiego di fertilizzanti. Nonostante questo, grazie al lavoro e alla ricerca di alcuni appassionati, diverse varietà sono tornare a vivere nei campi siciliani.
Proprietà della farina di grano antico siciliano
I grani storici siciliani rappresentano senza ombra di dubbio un patrimonio non soltanto della nostra isola, ma anche dell’intero territorio italiano. Oggi sono un modo per promuovere le eccellenze e i prodotti genuini. Tante aziende li coltivano con metodi biologici e prestano attenzione all’ambiente. Si lavorano con la macinazione a pietra, ottenendo così una farina molto meno raffinata, quindi più ricca di proprietà nutrizionali. Ma le loro caratteristiche non finiscono qui. Questi grani hanno un basso indice di glutine, quindi la farina e i derivati sono più leggeri, digeribili e assimilabili rispetto al grano convenzionale. Al gusto offrono sapori che un grano industriale non potrà mai offrire e rendono il massimo quando vengono associati al lievito madre. Ora che sappiamo un po’ di più su di loro, è il momento di rispondere alla domanda I grani antichi siciliani quali sono?
@sicilianewseinfo
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#siciliafan
Cominciamo subito con un numero importante: i grani antichi siciliani (o varietà locali di grani siciliani) sono più di 50, tra grani duri e non, che si afferma siano autoctoni della Sicilia. Grazie alla grande varietà di condizioni climatiche e microclimatiche del territorio, nei secoli sono state selezionate diverse varietà. In gran parte si tratta di frani scomparsi, perché sono poco adatti a una coltivazione intensiva con processi meccanizzati e con largo impiego di fertilizzanti. Nonostante questo, grazie al lavoro e alla ricerca di alcuni appassionati, diverse varietà sono tornare a vivere nei campi siciliani.
Proprietà della farina di grano antico siciliano
I grani storici siciliani rappresentano senza ombra di dubbio un patrimonio non soltanto della nostra isola, ma anche dell’intero territorio italiano. Oggi sono un modo per promuovere le eccellenze e i prodotti genuini. Tante aziende li coltivano con metodi biologici e prestano attenzione all’ambiente. Si lavorano con la macinazione a pietra, ottenendo così una farina molto meno raffinata, quindi più ricca di proprietà nutrizionali. Ma le loro caratteristiche non finiscono qui. Questi grani hanno un basso indice di glutine, quindi la farina e i derivati sono più leggeri, digeribili e assimilabili rispetto al grano convenzionale. Al gusto offrono sapori che un grano industriale non potrà mai offrire e rendono il massimo quando vengono associati al lievito madre. Ora che sappiamo un po’ di più su di loro, è il momento di rispondere alla domanda I grani antichi siciliani quali sono?
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