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Torre Vigliena, Punta Braccetto (Ragusa) Regno di Sicilia anno 1595-1607
La costruzione fu voluto dalla corona del Regno per difendere il territorio dagli attacchi dei pirati barbareschi o nord-africani intensificatesi durante la fine del XVI secolo.A differenza di quelle cistruite fine alla metà del 1500,come tutte le successive ,fu costruita su progetto dell'architetto Camillo Camilliani,appositamente incaricato dal regno.Il progetto prevedeva la costruzione della torre su tre livelli: la base,il piano operativoe la terrazza.
@sicilianewseinfo
@siciliaterramia
#stroria📚
La costruzione fu voluto dalla corona del Regno per difendere il territorio dagli attacchi dei pirati barbareschi o nord-africani intensificatesi durante la fine del XVI secolo.A differenza di quelle cistruite fine alla metà del 1500,come tutte le successive ,fu costruita su progetto dell'architetto Camillo Camilliani,appositamente incaricato dal regno.Il progetto prevedeva la costruzione della torre su tre livelli: la base,il piano operativoe la terrazza.
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Siracusa, Piazza Duomo tra i 20 migliori posti in Italia dove prendere un caffè - Siracusa News @sicilianewseinfo
#goodnews 〽️
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Telegraph
Siracusa, Piazza Duomo tra i 20 migliori posti in Italia dove prendere un caffè - Siracusa News
Piazza Duomo, a Siracusa, è tra i 20 migliori posti in Italia dove prendere un caffè. A dirlo è l’inserto Dove del Corriere della Sera che oggi ha pubblicato alcune foto di piazze salotto, un tour di alcuni eleganti luoghi icona del nostro Paese. “Nel cuore…
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Fra le numerosi versioni di questo dolce dai toni pastello e dalle decorazioni barocche c'è quella mignon che viene preparata a Catania in onore della sua santa patrona. ...
Le cassatelle di Sant'Agata sono chiamate in dialetto “minnuzze ri Sant'Àjita” ... e rappresentano (come del resto fanno altri dolci in giro per l’Italia) i seni della santa, amputati durante il martirio.
Vengono preparate anche nel
convento di Santa Margherita per festeggiare il loro santo patrono.
In occasione della festa a lei dedicata più date nel corso dell’anno che seguono rituali ben precisi e vengono preparati questi deliziosi dolcetti a base di pan di spagna, ricotta e cioccolato, ricoperti di glassa fondente. Immancabile la ciliegia candita che rappresenterebbe il capezzolo.
@sicilianewseinfo
@siciliaterramia
#tradizionisiciliane
Le cassatelle di Sant'Agata sono chiamate in dialetto “minnuzze ri Sant'Àjita” ... e rappresentano (come del resto fanno altri dolci in giro per l’Italia) i seni della santa, amputati durante il martirio.
Vengono preparate anche nel
convento di Santa Margherita per festeggiare il loro santo patrono.
In occasione della festa a lei dedicata più date nel corso dell’anno che seguono rituali ben precisi e vengono preparati questi deliziosi dolcetti a base di pan di spagna, ricotta e cioccolato, ricoperti di glassa fondente. Immancabile la ciliegia candita che rappresenterebbe il capezzolo.
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Ingredienti
Per il Pan di spagna
2 uova medie
60 g di zucchero semolato
42 g di farina
18 g di fecola
1 pizzico di sale
la scorza di mezzo limone
Per le minnuzze
Pan di Spagna
300 g di ricotta di pecora
50 g di gocce di cioccolato fondente
120 g di pasta di mandorle verde
100 g di zucchero semolato
Per la ghiaccia reale
135 g di zucchero a velo
30 g di albume
2 cucchiaini di succo di limone
Per la decorazione finale
4 ciliegie candite
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#tradizionisiciliane
Per il Pan di spagna
2 uova medie
60 g di zucchero semolato
42 g di farina
18 g di fecola
1 pizzico di sale
la scorza di mezzo limone
Per le minnuzze
Pan di Spagna
300 g di ricotta di pecora
50 g di gocce di cioccolato fondente
120 g di pasta di mandorle verde
100 g di zucchero semolato
Per la ghiaccia reale
135 g di zucchero a velo
30 g di albume
2 cucchiaini di succo di limone
Per la decorazione finale
4 ciliegie candite
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Una delicata e preziosa farfalla siciliana.
L’Aurora dell’Etna è una splendida farfalla endemica, molto preziosa.
Deve il nome ai suoi affascinanti colori.
È molto delicata e rischia di estinguersi: scopriamo insieme cosa la rende speciale.
Il territorio siciliano è ricco di una fauna preziosa, che ha trovato sulla nostra isola il suo habitat ideale. Alcune specie, a causa delle modifiche ambientali, rischiano di estinguersi, ed è per questo che vanno salvaguardate e protette. L’Aurora dell’Etna (Aurora Etnea) rientra tra queste specie: si tratta di una splendida farfalla endemica, il cui nome deriva dalla presenza, sulle ali, di una macchia arancione che ricorda il momento in cui sorge il sole, cioè l’aurora. Così piccola, ma così importante, è simbolo della biodiversità del Parco dell’Etna, un vero e proprio tesoro naturalistico. In alcuni eccezionali casi, la si può osservare nei boschi, in volo tra le ginestre.
@sicilianewseinfo
@siciliaterramia
#siciliafan
L’Aurora dell’Etna è una splendida farfalla endemica, molto preziosa.
Deve il nome ai suoi affascinanti colori.
È molto delicata e rischia di estinguersi: scopriamo insieme cosa la rende speciale.
Il territorio siciliano è ricco di una fauna preziosa, che ha trovato sulla nostra isola il suo habitat ideale. Alcune specie, a causa delle modifiche ambientali, rischiano di estinguersi, ed è per questo che vanno salvaguardate e protette. L’Aurora dell’Etna (Aurora Etnea) rientra tra queste specie: si tratta di una splendida farfalla endemica, il cui nome deriva dalla presenza, sulle ali, di una macchia arancione che ricorda il momento in cui sorge il sole, cioè l’aurora. Così piccola, ma così importante, è simbolo della biodiversità del Parco dell’Etna, un vero e proprio tesoro naturalistico. In alcuni eccezionali casi, la si può osservare nei boschi, in volo tra le ginestre.
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Una specie a rischio
La farfalla Aurora dell’Etna appartiene all’Ordine dei Lepidotteri ed è una specie protetta. Depone le sue uova nel bocciolo di una pianta chiamata Isatistinktoria, che nasce spontaneamente nel territorio etneo. Fa piccoli spostamenti e ama il nettare dei fiori dai colori accesi. A mettere a repentaglio la sua sopravvivenza, sono anzitutto i cambiamenti climatici. A causa delle stagioni, che a volte non seguono più i loro ritmi regolari, può accadere che, quando le femmine sono pronte per deporre le uova, il bocciolo che avrebbe dovuto accoglierle è già sfiorito.
L’uso dei pesticidi, inoltre, è nemico alla vita delle farfalle. Un altro fattore che influisce negativamente è lo scomparire dei corridoi biologici, cioè le aree di uno stesso tipo di habitat naturale che connettono tra loro le varie popolazioni di farfalle. Queste, purtroppo, vengono separate da barriere conseguenti dall’attività umana (ad esempio strade e case) e, non potendosi incontrare, non possono riprodursi. Per salvaguardare l’Aurora dell’Etna sono state avviate alcune attività mirate alla protezione di questa preziosa specie.
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La farfalla Aurora dell’Etna appartiene all’Ordine dei Lepidotteri ed è una specie protetta. Depone le sue uova nel bocciolo di una pianta chiamata Isatistinktoria, che nasce spontaneamente nel territorio etneo. Fa piccoli spostamenti e ama il nettare dei fiori dai colori accesi. A mettere a repentaglio la sua sopravvivenza, sono anzitutto i cambiamenti climatici. A causa delle stagioni, che a volte non seguono più i loro ritmi regolari, può accadere che, quando le femmine sono pronte per deporre le uova, il bocciolo che avrebbe dovuto accoglierle è già sfiorito.
L’uso dei pesticidi, inoltre, è nemico alla vita delle farfalle. Un altro fattore che influisce negativamente è lo scomparire dei corridoi biologici, cioè le aree di uno stesso tipo di habitat naturale che connettono tra loro le varie popolazioni di farfalle. Queste, purtroppo, vengono separate da barriere conseguenti dall’attività umana (ad esempio strade e case) e, non potendosi incontrare, non possono riprodursi. Per salvaguardare l’Aurora dell’Etna sono state avviate alcune attività mirate alla protezione di questa preziosa specie.
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Astronauta giapponese fotografa l'Etna dallo spazio, lo scatto fa il giro del web @sicilianewseinfo
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Astronauta giapponese fotografa l'Etna dallo spazio, lo scatto fa il giro del web
L’Etna in eruzione visto dalla Stazione Spaziale internazionale (Iss). A fotografarlo è stato Soichi Noguchi, astronauta giapponese, il cui scatto, postato su Twitter, sta facendo il giro del web, a cominciare dal retweet che ne fa Luca Parmitano. "Fuji-san?…
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Le teste di turco sono bignè enormi con farcitura di crema di ricotta o crema pasticcera esclusivi della cittadina ragusana di Scicli.
La loro forma intende ricordare il turbante dei saraceni dalla cui minaccia gli sciclitani si liberarono nel 1091 in seguito a un duro scontro che viene rievocato annualmente durante una suggestiva festa popolare che si tiene l’ultimo sabato di maggio. La festa è dedicata alla Madonna delle Milizie, la quale, secondo la leggenda, apparve in groppa a un cavallo bianco quando la battaglia sembrava volgere al peggio e, armata di spada, intervenne a sostegno dei normanni. Con la furia dell’Immacolata dalla propria parte la battaglia fu presto vinta.
Sul campo insanguinato giacevano gli innumerevoli cadaveri dei turchi e le loro teste fasciate ispirarono appunto questi grossi dolci che oggi, per soddisfare i turisti in aumento, vengono proposti dalle pasticcerie sciclitane tutto l’anno anche in dimensioni ridotte.
@sicilianewseinfo
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#dolcisiciliani
La loro forma intende ricordare il turbante dei saraceni dalla cui minaccia gli sciclitani si liberarono nel 1091 in seguito a un duro scontro che viene rievocato annualmente durante una suggestiva festa popolare che si tiene l’ultimo sabato di maggio. La festa è dedicata alla Madonna delle Milizie, la quale, secondo la leggenda, apparve in groppa a un cavallo bianco quando la battaglia sembrava volgere al peggio e, armata di spada, intervenne a sostegno dei normanni. Con la furia dell’Immacolata dalla propria parte la battaglia fu presto vinta.
Sul campo insanguinato giacevano gli innumerevoli cadaveri dei turchi e le loro teste fasciate ispirarono appunto questi grossi dolci che oggi, per soddisfare i turisti in aumento, vengono proposti dalle pasticcerie sciclitane tutto l’anno anche in dimensioni ridotte.
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La pasta alla norma candidata a diventare patrimonio gastronomico dell'Unesco @sicilianewseinfo
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La pasta alla norma candidata a diventare patrimonio gastronomico dell'Unesco
CATANIA - Sostenere il riconoscimento della "pasta alla Norma" come patrimonio culturale gastronomico dell’Unesco. Questa è la nuova mission della Fipe Confcommercio, un progetto che, in realtà, spiega l’associazione dei ristoratori, era «accarezzata da tempo…
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