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Castiglione di Sicilia (Castigghiuni in siciliano) è un comune italiano di 3 089 abitanti della città metropolitana di Catania in Sicilia.

La cittadina fa parte del circuito dei borghi più belli d'Italia e il territorio del comune di Castiglione di Sicilia è stato dichiarato di "notevole importanza pubblica" (decreto regionale 21 giugno 1994).

Castiglione è ubicata su una collina situata sul versante nord dell'Etna, nel bel mezzo della Valle che il fiume Alcantara solca tra Randazzo e Taormina; è uno dei comuni del Parco dell'Etna e del Parco fluviale dell'Alcantara. Dista 50 km da Catania e 60 km da Messina. Altre aree protette sono parte del territorio comunale: Pineta di Linguaglossa, Dammusi, Fascia Altomontana Etna, Contrada Sorbera e Contrada Gibiotti.

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Dalla preistoria all'Impero Romano
Prima dell'arrivo dei greci, giunti in Sicilia nel 734 a.C. per fondare Naxos, l'intera isola era abitata da popoli che gli storici chiamano Siculi o Sicani. Questi avevano una civiltà progredita, vivevano in villaggi, conoscevano la ceramica, veneravano e seppellivano i cadaveri. Alcuni scavi archeologici in contrada San Nicola nei pressi del fiume Alcantara, come numerosi altri sporadici rinvenimenti, tra cui tombe, palmenti, fortini… dimostrano che l'intera valle era densamente popolata nel neolitico e soprattutto nell'età del bronzo. Molte grotte scavate nell'arenaria erano adibite ad abitazione o a tomba, come quelle di contrada Pietra Pizzicata, dove è ancora visibile un villaggio preistorico degli antichi castiglionesi che dovettero spostarsi sul colle dell'odierno paese minacciati da altri popoli, e fondarono un nuovo villaggio.
Nel 710 a.C. i Greci risalirono il fiume Akesine e si accamparono in contrada Tirone. Dopo arrivarono nel villaggio dei Castiglionesi, che occuparono come fortezza. Verso il 705 a.C. partirono per Randazzo. In epoca romana la città è stata occupata ai piedi del colle come accampamento e dopo fu occupata dai Greci-Bizantini e dagli Arabi che allevarono i coccodrilli nel fiume Akesine.

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Il castello di Ruggiero di Lauria
Castiglione

🎥 Simone Tinella
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Età medioevale
Castel Leone arrivò al suo massimo splendore dopo la cacciata degli Arabi da parte dei Normanni e furono edificate le mura e il Cannizzo, una torre di vedetta situata all'estremità della città. Nel 1233 fu nominata da Federico II "Città Animosa", e usò il castello come residenza estiva. Nel 1282 con i Vespri Siciliani Castel Leone passò all'ammiraglio Ruggero di Lauria che appoggiava Pietro d'Aragona, ma fu passato a Giacomo d'Aragona. Nel 1297 Federico III d'Aragona venne di persona a porvi l'assedio da Francavilla a sud e da contrada Sciambro a nord-ovest. Dopo un po' gli assediati si arresero e Federico entrò trionfante dalla porta del Re. Dopo due anni Ruggero si impossessò di nuovo della città, ma per poco tempo perché Federico mentre andava a Randazzo venne a sapere che la rocca era indifesa e allora assediò le mura dalla piana di Cerro e le conquistò, ma con la declina potenza del Lauria decadde l'importanza di Castel Leone. Venne assegnato come feudo a Giovanni, duca di Randazzo, e venne ribattezzata Castiglione.

Dal 1600 al 1900

La città fu teatro di numerose carestie e nel 1636 si fondò il Peculio, un'istituzione che permetteva di comprare il frumento che sarebbe stato venduto nei momenti di crisi. Sono nati anche diversi ordini monastici come gli Agostiniani che fondarono il monastero nell'anno Mille, i Carmelitani che costruirono l'odierno oratorio, i Cassinesi, la cui abbazia si trovava vicino alla chiesa di San Nicola e le Benedettine che gestivano un orfanotrofio.

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La cuba bizantina di Santa Domenica

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XX secolo

Castiglione versò sangue durante la prima guerra mondiale, ma ancora di più nella seconda, dove un reparto tedesco con un cingolato uccise 16 civili e saccheggiò molte abitazioni. Il presidente della Repubblica nel 2002 ha conferito una medaglia di bronzo al merito civile, poiché è stata la prima città italiana ad essere stata occupata brutalmente dai tedeschi in fuga dagli alleati appena sbarcati in Sicilia[senza fonte]. Tra le vittime ricordiamo: Francesco Cannavò, Giuseppe Carcipolo, Antonino Calano, Nunzio Costanzo, Giovanni Grifò, Giovanni Damico, Francesco Di Francesco, Salvatore Di Francesco, Giuseppe Ferlito, Vincenzo Nastasi, Salvatore Portale, Santo Purello, Giuseppe Rinaudo, Carmelo Rosano, Giuseppe Seminara. Negli anni ottanta è scattato un periodo di sviluppo nel paese, ed è nato un evento importante chiamato Akesineide, che ha portato diverse autorità importanti nel paese facendolo conoscere a livello internazionale, ma è durato fino al 1987. Dopo tale data il paese ha avuto un periodo di declino che ancora oggi persiste.

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Licata è un comune italiano di 37 089 abitanti del libero consorzio comunale di Agrigento in Sicilia.


La Stratigrafia del sottosuolo di Licata è costituita dalla unità litostratigrafica Formazione Licata (OGNIBEN, 1954) che raggiunge lo spessore di circa 400 metri.

Piana di Licata.

Il territorio comunale, che si estende per 24 km lungo la costa meridionale della Sicilia, è prevalentemente pianeggiante, con alcuni modesti rilievi collinari. In generale può dirsi che la morfologia è fortemente caratterizzata dalla presenza del fiume Salso che ha dato origine ad una pianura alluvionale detta la Piana.

Il centro abitato è posizionato al limite occidentale del Golfo di Gela, ed è disposto a ridosso di una collina detta la Montagna, (monte eknomo).

Il Salso sfocia nel mare di Licata con un estuario che divide quasi a metà l'area urbana. Il territorio di Licata confina ad est con il comune di Butera in coincidenza dal torrente Cantigaglione, che sfocia in località Punta Due Rocche.

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Il territorio di Licata si sviluppa per circa 20 km su una costa a con morfologie diverse: ad est della città si hanno litorali sabbiosi, ad ovest suggestive scogliere si alternano a spiagge di ciottoli in un susseguirsi di promontori, baie piccole e grandi, con lunghi tratti di spiagge sabbiose. Il litorale, sebbene segnato in varie parti dall'edificazione selvaggia degli anni settanta e ottanta, conserva caratteri di naturalità che ne fanno uno dei più belli di tutta la costa meridionale della Sicilia, soprattutto per l'alternarsi di ambienti sabbiosi e rocciosi caratterizzati dalla presenza di ampie praterie di Posidonia oceanica.

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Missina bedda!

Tu chi da Sicilia ancora si la potta
pi nnui si comu na matri
chi li so figghi 'ddatta;
passasti i temp'antichi
a cianciri a malasotta
distrutta chiu' i na vota
ma i coppu poi risorta !

A Madunnuzza ddassupra
a salutari mentri sona
a sirena i tutti li papuri
cu li to figghi a travissari
u mari in cerca d'un mossu
i pani pi campari !

Cu brazzu toi chi ancora scinni
a mari a tutti i figghi
tu ti strinci o cori;
Fotti lu cianciri a lu to
'bbannunari, ma fotti u pinseri
pi lu ritunnari !

Vaju ma tornu Missina,
terra dill'amuri !
bedda sempri chiu' bedda o me vaddari !

(Poesia di Pippo Bonaccorso)

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#poetimessina
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Torre Faro "Messina"

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Torre Vigliena, Punta Braccetto (Ragusa) Regno di Sicilia anno 1595-1607

La costruzione fu voluto dalla corona del Regno per difendere il territorio dagli attacchi dei pirati barbareschi o nord-africani intensificatesi durante la fine del XVI secolo.A differenza di quelle cistruite fine alla metà del 1500,come tutte le successive ,fu costruita su progetto dell'architetto Camillo Camilliani,appositamente incaricato dal regno.Il progetto prevedeva la costruzione della torre su tre livelli: la base,il piano operativoe la terrazza.

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#stroria📚