♡ Sicilia Terra Mia ♡
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La Sicilia è una terra stupenda,tutta da scoprire, con la sua storia, le sue origini, la sua cultura tradizioni e tante curiosità

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Proverbi dialettali Messinesi

Alcuni di questi proverbi antichi, sono tratti dal libro intitolato “I proverbi dell’ antica Bauso”. Di Romano Lamberto

Tutto questo può servire per far apprezzare ai giovani, la saggezza dei loro antenati, oltre che per tenere memoria di un dialetto, quello di Messina e provincia


Tantu va a quartara o puzzu, fina chi si rumpi.

"Tante volte porti il recipiente di terracotta al posso che prima o poi si rompe".

Questo proverbio indica chiaramente un fatto incontrovertibile: che ogni cosa è soggetta all’usura del tempo e prima o poi si rompe definitivamente. Il detto, si presta a molti usi, confacendosi tanto a oggetti quanto a persone, per esempio nel caso di chi ha una condotta di vita piuttosto sregolata e in questo modo sembra andare pericolosamente incontro a disavventure.

Tra amici e parenti, non cattari e vinniri nenti.

"Tra amici e parenti non comprare e non vendere niente".

Questo proverbio indica di non fare affari con amici e parenti perché di solito si rimane fregati.

Tra mugghieri e maritu non ci mettiri u idutu.

"Tra marito e moglie non mettere il dito".

Questo proverbio indica di non intromettersi mai tra moglie e marito.


Tutti i ruppa venunu o pettunu.

"Tutti i nodi vengono al pettine".

Questo proverbio indica che prima o poi la verità salta fuori.

Tuttu u munnu è un paisi.

"Tutto il mondo è un paese".

Questo proverbio indica che determinate cose avvengono on modo uguale in tutti i luoghi.

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Mosaici di epoca romana di Villa del Casale a Piazza Armerina.

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Cattedrale di Santa Maria Nuova a Monreale (Palermo)

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SICILIA - La nuova GIBELLINA (dopo il terremoto del Belice)

Gibellina (Jibbiḍḍina in siciliano) è un comune italiano di 3 913 abitanti del libero consorzio comunale di Trapani in Sicilia.

Il centro abitato attuale, noto anche come Gibellina Nuova, è sorto dopo il terremoto del Belìce del 1968 in un sito che in linea d'aria dista circa 11 km dal precedente. Il vecchio centro, distrutto dal sisma, è stato abbandonato e negli anni ottanta è stato trasformato nel Cretto di Burri, un'opera di land art dell'artista Alberto Burri.

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Le origini

Il nome si suppone derivi dall'arabo Gebel (Montagna, Altura) e Zghir (Piccola); il nome completo significa, pertanto, "piccola montagna", "piccola altura".

Secondo alcuni storici fondata dagli Arabi nell'Alto medioevo, il centro medioevale si formò nel secolo XIV intorno al castello edificato da Manfredi Chiaromonte.

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