♡ Sicilia Terra Mia ♡
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La Sicilia è una terra stupenda,tutta da scoprire, con la sua storia, le sue origini, la sua cultura tradizioni e tante curiosità

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Sbintàri,“sventare”,“svaporare”. Questo verbo siciliano è abbastanza diffuso e si utilizza soprattutto in riferimento alle bibite gasate,o ai vini frizzanti o alla birra. Una bibita “sbintàta” non è più frizzante, quindi ha perso la sua caratteristica principale. Il verbo sbintàri, così come l’aggettivo sbintàto, significano letteralmente sfiatare, sventare, anche evaporare. Di fatto, il suo utilizzo non è confinato soltanto al mondo delle bibite gassate. Uno dei corrispettivi italiani è sventare, che si utilizza anche in riferimento alle mine che vengono disinnescate. La derivazione è dal latino ex-ventus, cioè “mandare fuori vento”. In Sicilia l’utilizzo in campo bellico non è molto diffuso, ma lo è sicuramente quello legato alle bevande. Al di là di ciò che si beve, in senso metaforico il verbo sbintàri viene utilizzato con il significato di “prendere in giro”. Quando si prende in giro qualcuno, infatti, un po’ lo si sgonfia, gli si fa perdere tutta la sua effervescenza.

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📍Punta Secca, Ragusa.
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Pi San Martinu ogni mustu diventa vinu. L'11 novembre si festeggia San Martino e, come tradizione, si assaggia il vino nuovo! In Sicilia questi giorni di festa trascorrono tra desgustazioni di vini, gastronomia e dolci tipici.
In Sicilia solitamente si mangiano i biscotti di San Martino,tipici biscotti siciliani secchi,duri, aromatizzati con semi di anice nero che si gustano insieme al marsala o a un buon vino moscato.Vengono preparati in questo periodo in occasione dell’estate di San Martino.C’è anche una variante morbida farcita con crema di ricotta.

Festa di San Martino
La festa che celebra il vescovo di Tours, noto come San Martino. Proverbiali la sua umiltà e la sua carità che hanno dato vita ad alcune leggende, una delle quali legata alla cosiddetta estate di San Martino, la quale si manifesta, in senso meteorologico, all'inizio di novembre e dà luogo ad alcune tradizionali feste popolari.

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L'estate di San Martino
La leggenda narra che Martino, figlio di un ufficiale dell'esercito romano, a causa di un'ordinanza dell'epoca divenne anch'egli soldato romano e trovandosi, in una grigia giornata d’autunno, alle porte della città di Amiens con i suoi soldati incontrò un mendicante seminudo. D'impulso tagliò in due il suo mantello militare e lo condivise con il mendicante. Miracolosamente il freddo si affievolì e comparve il sole: fu quella la prima estate di San Martino.
Le feste e la gastronomia in Sicilia
Questa data, simbolicamente associata alla maturazione del vino nuovo, è quindi un'occasione di ritrovo e festeggiamenti nei quali si brinda stappando il vino novello e molte cantine aprono le loro porte per le degustazioni.
Un altro proverbio, s'ammazza lu porcu e si sazza lu vinu, ci ricorda che in questa ricorrenza molte famiglie siciliane macellavano il maiale per farne prosciutti, salami e salsicce. Questa tradizione è ancora viva in alcuni centri agricoli.
Le feste di San Martino in Sicilia sono l'occasione giusta per gustare le classiche caldarroste e il buon vino novello, ma anche il pane casereccio e i dolci tipici di questa ricorrenza, come i biscotti di San Martino.
Nel palermitano si mangia u viscottu di San Martino abbagnatu, biscotti rotondi aromatizzati con semi d’anice, che vengono gustati bagnati nel vino moscato. Ma i dolci tipici di San Martino sono tanti e diffusi in tutta la Sicilia: il tricotto (croccante e friabile perfetto per l’inzuppo), il rasco (pasta morbida, inzuppata di liquore, ripiena di crema di ricotta) e la versione del biscotto decorato (pasta morbida, scavato e riempito di conserva, glassato e merlettato con zucchero e decorato con un cioccolatino e frangette d’argento).

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SALSO IL FIUME PIÙ LUNGO DI SICILIA

Esteso per ben 144 Km, l'Imera meridionale "noto anche come Salso o Salso Himeras" è il più lungo corso d'acqua dell'isola di Sicilia. Il nome "Salso" è legato alla salinità leggera delle sue acque dal tratto centrale fino alla foce, ciò a causa delle composizioni minerali nelle rocce lungo il suo letto. Nasce a quota 1660 m in una fresca ed incontaminata valle dei Monti Madonie.

Attraversa il palermitano, l'ennese, il nisseno e sfocia nell'agrigentino tagliando in due "tra parte antica e nuova" la cittadina di Licata sul Canale di Sicilia. Lungo il suo percorso sono presenti rigogliose macchie di Salice piangente e Canna palustre. L'ormai rarissima Anguilla europea predilige le fredde acque del Salso in particolare nei primi chilometri di percorso. Tra gli uccelli presenti nell'habitat fluviale va citato il Merlo acquaiolo che adora cibarsi dei vermi nel fango.

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