In Sicilia la granita si gusta tutto l’anno ma è in estate che il suo consumo cresce a dismisura. Con la granita infatti si fa prima di tutto colazione, ma si può anche pranzare, è un fresco e dissetante spuntino pomeridiano e, perché no, la degna conclusione di una cena estiva se non addirittura la sua sostituta. Insomma ogni occasione è quella giusta per lasciarsi rapire da questa autentica squisitezza
(Raffaella Maugeri)
Buongiorno cosi💋
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I tramonti sul mare più belli da vedere in Sicilia
State pianificando una vacanza in Sicilia e pensate già ai luoghi che vi faranno sognare? La Sicilia è il luogo in cui ogni elemento naturale è al suo posto e sa regalare emozioni forti che nessuno mai dimentica. Ha un lato romantico che solo il mare può donare, soprattutto quando si tinge di colori vivi che vanno dal rosso, all’arancione, al giallo, indaco, viola e persino fucsia. Sì, è una gamma di colori che potreste ammirare durante un tramonto sul mare e niente potrà sbalordirvi più delle ombre che accarezzeranno i panorami.
Ho scelto per voi una lista dei luoghi più belli dove poter assistere ad un tramonto emozionante e speciale, tutto da fotografare!
@sicilianewseinfo
@siciliaforever
#postidavisitare 🌍
State pianificando una vacanza in Sicilia e pensate già ai luoghi che vi faranno sognare? La Sicilia è il luogo in cui ogni elemento naturale è al suo posto e sa regalare emozioni forti che nessuno mai dimentica. Ha un lato romantico che solo il mare può donare, soprattutto quando si tinge di colori vivi che vanno dal rosso, all’arancione, al giallo, indaco, viola e persino fucsia. Sì, è una gamma di colori che potreste ammirare durante un tramonto sul mare e niente potrà sbalordirvi più delle ombre che accarezzeranno i panorami.
Ho scelto per voi una lista dei luoghi più belli dove poter assistere ad un tramonto emozionante e speciale, tutto da fotografare!
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1. Saline di Marsala: Immaginatevi di fronte ai maestosi mulini a vento e specchi d’acqua, con una luce infuocata capace di rendere magico tutto ciò che circonda le saline, magari sorseggiando un drink o gustando un aperitivo. Da invidia!
2. Favignana: Al termine di una giornata di relax e immersioni nella spiaggetta di ciottoli a Punta Sottile, concedetevi ancora qualche minuto per assistere al tramonto. La costa, dominata dalla presenza imponente del faro, assume un aspetto del tutto magico in quel momento.
3. Isole delle Femmine. Qui il sole sprofonda dietro l’isolotto creando scenari da cartolina! E’ un tramonto amato dai palermitani e da chi visita il capoluogo di regione. Illustrato!
4. Vulcano: una delle più grandi Isole Eolie, è possibile ammirare nella stessa giornata sia l’alba che il tramonto ed il sole ingoiato dal mare colpirà gli spettatori privilegiati. Da ricordare!
5. San Vito Lo Capo: Famosissima località balneare e conosciuta anche per l’internazionale cous cous fest, da San Vito Lo Capo ti aspetti un tramonto speciale e così è! All’ora del tramonto cercate di salire al vicino Belvedere di Macari, dove assistere al tramonto sulla baia. Se dimenticate per un attimo tutto ciò che vi circonda, a giudicare dai faraglioni a picco sul mare e i resti di un’antica torre di vedetta, potreste anche immaginare di trovarvi in Cornovaglia. Leggendario
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2. Favignana: Al termine di una giornata di relax e immersioni nella spiaggetta di ciottoli a Punta Sottile, concedetevi ancora qualche minuto per assistere al tramonto. La costa, dominata dalla presenza imponente del faro, assume un aspetto del tutto magico in quel momento.
3. Isole delle Femmine. Qui il sole sprofonda dietro l’isolotto creando scenari da cartolina! E’ un tramonto amato dai palermitani e da chi visita il capoluogo di regione. Illustrato!
4. Vulcano: una delle più grandi Isole Eolie, è possibile ammirare nella stessa giornata sia l’alba che il tramonto ed il sole ingoiato dal mare colpirà gli spettatori privilegiati. Da ricordare!
5. San Vito Lo Capo: Famosissima località balneare e conosciuta anche per l’internazionale cous cous fest, da San Vito Lo Capo ti aspetti un tramonto speciale e così è! All’ora del tramonto cercate di salire al vicino Belvedere di Macari, dove assistere al tramonto sulla baia. Se dimenticate per un attimo tutto ciò che vi circonda, a giudicare dai faraglioni a picco sul mare e i resti di un’antica torre di vedetta, potreste anche immaginare di trovarvi in Cornovaglia. Leggendario
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Marettimo (Marètamu in siciliano) è un'isola italiana appartenente all'arcipelago delle isole Egadi, in Sicilia.
È la più occidentale delle Egadi e vi si trova la località Marèttimo, frazione di Favignana, comune italiano del libero consorzio comunale di Trapani in Sicilia.
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È la più occidentale delle Egadi e vi si trova la località Marèttimo, frazione di Favignana, comune italiano del libero consorzio comunale di Trapani in Sicilia.
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Le antiche popolazioni di questa ristretta area del Mediterraneo (Fenici, Elimi, Sicani) le attribuirono il carattere di sacralità di cui ancora oggi si può godere. Secondo la teoria trapanese dell'Odissea (nata ad opera di Samuel Butler), Marèttimo verrebbe a coincidere, dal punto di vista geografico, con Itaca, la patria di Ulisse. Sarebbe lo stesso eroe a indicarne la posizione.
I Romani costruirono a Marettimo un presidio militare dopo la prima guerra punica, attorno al 150 a.C. il cui scopo era controllare la rotta tra la Tunisia e Roma. Il complesso, noto come Case Romane, si trova a monte del paese, a quota 250 metri circa ed è costituito da due piccoli edifici e da una chiesetta, successiva, di epoca normanna.
Diversi autori citano Hierà come il luogo dove venne firmato il trattato di pace tra Romani e Punici-Cartaginesi dopo la drammatica Battaglia delle Isole Egadi del 10 marzo del 241 a.C., che vide Annone e le proprie navi sconfitti dalle pentere e trireme dotate di rostri dei Romani comandati da Lutazio Catulo.
Il castello di Punta Troia, edificato in periodo normanno (circa 1140), venne in seguito usato anche come carcere. Nel periodo borbonico all'interno delle sue anguste e buie celle fu detenuto anche Guglielmo Pepe.
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I Romani costruirono a Marettimo un presidio militare dopo la prima guerra punica, attorno al 150 a.C. il cui scopo era controllare la rotta tra la Tunisia e Roma. Il complesso, noto come Case Romane, si trova a monte del paese, a quota 250 metri circa ed è costituito da due piccoli edifici e da una chiesetta, successiva, di epoca normanna.
Diversi autori citano Hierà come il luogo dove venne firmato il trattato di pace tra Romani e Punici-Cartaginesi dopo la drammatica Battaglia delle Isole Egadi del 10 marzo del 241 a.C., che vide Annone e le proprie navi sconfitti dalle pentere e trireme dotate di rostri dei Romani comandati da Lutazio Catulo.
Il castello di Punta Troia, edificato in periodo normanno (circa 1140), venne in seguito usato anche come carcere. Nel periodo borbonico all'interno delle sue anguste e buie celle fu detenuto anche Guglielmo Pepe.
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Toponimo
L'antico toponimo greco dell'isola, citato da Polibio, era Hierà Nésos (Ἱερά νῆσος), che significa «isola sacra». Il nome attuale deriva molto probabilmente da Marìtima, nome latino dell'isola che compare già nell'Itinerario Antonino, del III secolo d.C. Alcuni studiosi suggeriscono che l'origine del nome sia da ricercare nell'abbondante presenza del timo selvatico. Questa non è tuttavia l'unica tipologia di erba che cresce spontaneamente nell'isola, il cui clima del tutto particolare ha contribuito allo sviluppo di una flora straordinaria.
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L'antico toponimo greco dell'isola, citato da Polibio, era Hierà Nésos (Ἱερά νῆσος), che significa «isola sacra». Il nome attuale deriva molto probabilmente da Marìtima, nome latino dell'isola che compare già nell'Itinerario Antonino, del III secolo d.C. Alcuni studiosi suggeriscono che l'origine del nome sia da ricercare nell'abbondante presenza del timo selvatico. Questa non è tuttavia l'unica tipologia di erba che cresce spontaneamente nell'isola, il cui clima del tutto particolare ha contribuito allo sviluppo di una flora straordinaria.
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Ritratto di Federico II con il falco dal suo trattato De arte venandi cum avibusImperatore del Sacro Romano Impero
(formalmente Imperatore dei Romani)
Federico Ruggero di Hohenstaufen (Jesi, 26 dicembre 1194 – Fiorentino di Puglia, 13 dicembre 1250), è stato re di Sicilia (come Federico I, dal 1198 al 1250), duca di Svevia (come Federico VII, dal 1212 al 1216), Re dei Romani (dal 1212) e poi Imperatore del Sacro Romano Impero (come Federico II, eletto nel 1211, incoronato dapprima ad Aquisgrana nel 1215 e, successivamente, a Roma dal papa nel 1220) e re di Gerusalemme (dal 1225 per matrimonio, autoincoronatosi nella stessa Gerusalemme nel 1229).
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#storia
(formalmente Imperatore dei Romani)
Federico Ruggero di Hohenstaufen (Jesi, 26 dicembre 1194 – Fiorentino di Puglia, 13 dicembre 1250), è stato re di Sicilia (come Federico I, dal 1198 al 1250), duca di Svevia (come Federico VII, dal 1212 al 1216), Re dei Romani (dal 1212) e poi Imperatore del Sacro Romano Impero (come Federico II, eletto nel 1211, incoronato dapprima ad Aquisgrana nel 1215 e, successivamente, a Roma dal papa nel 1220) e re di Gerusalemme (dal 1225 per matrimonio, autoincoronatosi nella stessa Gerusalemme nel 1229).
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#storia
Federico apparteneva alla nobile famiglia sveva degli Hohenstaufen. Discendeva per parte di madre dai normanni di Altavilla (Hauteville in francese), conquistatori di Sicilia e fondatori del Regno di Sicilia.
Conosciuto con gli appellativi stupor mundi ("meraviglia o stupore del mondo") o puer Apuliae ("fanciullo di Puglia"), Federico II era dotato di una personalità poliedrica e affascinante che, fin dalla sua epoca, ha polarizzato l'attenzione degli storici e del popolo, producendo anche una lunga serie di miti e leggende popolari, nel bene e nel male. Il suo mito finì per confondersi con quello del nonno paterno, Federico Barbarossa. Il carisma di Federico II è stato tale che all'indomani della sua morte, il figlio Manfredi, futuro re di Sicilia, in una lettera indirizzata al fratello Corrado IV citava tali parole: "Il sole del mondo si è addormentato, lui che brillava sui popoli, il sole dei giusti, l'asilo della pace".
Conosciuto con gli appellativi stupor mundi ("meraviglia o stupore del mondo") o puer Apuliae ("fanciullo di Puglia"), Federico II era dotato di una personalità poliedrica e affascinante che, fin dalla sua epoca, ha polarizzato l'attenzione degli storici e del popolo, producendo anche una lunga serie di miti e leggende popolari, nel bene e nel male. Il suo mito finì per confondersi con quello del nonno paterno, Federico Barbarossa. Il carisma di Federico II è stato tale che all'indomani della sua morte, il figlio Manfredi, futuro re di Sicilia, in una lettera indirizzata al fratello Corrado IV citava tali parole: "Il sole del mondo si è addormentato, lui che brillava sui popoli, il sole dei giusti, l'asilo della pace".