Un borgo scavato nella roccia rimasto fermo nel tempo: solo in Sicilia puoi trovare un posto come questo
La Grotta Mangiapane è un suggestivo micro-borgo siciliano scavato nella pietra. Difficile trovare un luogo così altrove. Il nostro viaggio alla scoperta dei borghi siciliani più belli ci porta oggi in provincia di Trapani. Conosceremo insieme la storia di un posto ricco di fascino, dall’intenso passato.
Ci troviamo nelle Grotte di Scurati, un antico insediamento preistorico che sorge in prossimità della frazione di Scurati, a Custonaci, che al suo interno accoglie un piccolo borgo di case, abitato dal 1918 fino alla metà del Novecento.
@sicilianewseinfo
La Grotta Mangiapane è un suggestivo micro-borgo siciliano scavato nella pietra. Difficile trovare un luogo così altrove. Il nostro viaggio alla scoperta dei borghi siciliani più belli ci porta oggi in provincia di Trapani. Conosceremo insieme la storia di un posto ricco di fascino, dall’intenso passato.
Ci troviamo nelle Grotte di Scurati, un antico insediamento preistorico che sorge in prossimità della frazione di Scurati, a Custonaci, che al suo interno accoglie un piccolo borgo di case, abitato dal 1918 fino alla metà del Novecento.
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La storia della Grotta Mangiapane
La Grotta Mangiapane è la più grande. Alta circa 70 metri, larga 13 e profonda 50, è stata abitata fino agli anni Cinquanta da una famiglia di agricoltori e pescatori (i Mangiapane), che costruirono qui dentro piccole abitazioni mimetizzate con i colori della terra, stalle per gli animali, un forno e anche una cappella.
Avevano tutto ciò che occorresse per vivere una vita semplice, ma serena, circondata da uno spettacolare paesaggio naturale. Dopo un periodo di abbandono, il villaggio e le sue case sono state restaurate dagli appassionati locali, con l’aiuto di uno degli ultimi appartenenti alla famiglia Mangiapane. Tutto è rimasto come i tempi in cui era abitato, creando un piccolo museo all’aria aperta, che permette ai visitatori di tornare indietro nel tempo.
Dal 1983 si svolge nel periodo natalizio la manifestazione denominata “Presepe vivente di Custonaci – La Natività e i Mestieri Tradizionali”: un presepe vivente in cui rivivono le tradizioni contadine e artigianali di quel territorio, e che coinvolge tutti gli abitanti del paese. Vi prendono parte circa 160 persone.
Le grotte di Scurati sono complessivamente nove: Mangiapane, Buffa, del Crocifisso, Rumena, Miceli, Cufuni, della clava, Maria Santissima, e Abisso del Purgatorio.
La Grotta Mangiapane è la più grande. Alta circa 70 metri, larga 13 e profonda 50, è stata abitata fino agli anni Cinquanta da una famiglia di agricoltori e pescatori (i Mangiapane), che costruirono qui dentro piccole abitazioni mimetizzate con i colori della terra, stalle per gli animali, un forno e anche una cappella.
Avevano tutto ciò che occorresse per vivere una vita semplice, ma serena, circondata da uno spettacolare paesaggio naturale. Dopo un periodo di abbandono, il villaggio e le sue case sono state restaurate dagli appassionati locali, con l’aiuto di uno degli ultimi appartenenti alla famiglia Mangiapane. Tutto è rimasto come i tempi in cui era abitato, creando un piccolo museo all’aria aperta, che permette ai visitatori di tornare indietro nel tempo.
Dal 1983 si svolge nel periodo natalizio la manifestazione denominata “Presepe vivente di Custonaci – La Natività e i Mestieri Tradizionali”: un presepe vivente in cui rivivono le tradizioni contadine e artigianali di quel territorio, e che coinvolge tutti gli abitanti del paese. Vi prendono parte circa 160 persone.
Le grotte di Scurati sono complessivamente nove: Mangiapane, Buffa, del Crocifisso, Rumena, Miceli, Cufuni, della clava, Maria Santissima, e Abisso del Purgatorio.
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Leggenda di Acamante e Fillide: ecco perché la fioritura dei mandorli siciliani è magica
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Miti e leggende
I fiori di mandorlo sono i primi a sbocciare, tra il tardo inverno e la primavera. Per questo motivo portano con sé significati di speranza, fragilità, delicatezza e anche amore. Forse non tutti lo sanno, ma l’origine del mandorlo è legata a una leggenda molto cara alla Sicilia: quella di Acamante e Fillide.
Fillide era figlia di Teseo, l’eroe che aveva sconfitto il Minotauro, e Fedra. Giovanissima si innamorò di Acamante, che la ricambiava. Lui era un impavido guerriero, richiamato al dovere delle armi dalla guerra. Angosciata, lei scendeva in spiaggia ogni giorno, sperando di vederlo ritornare.
Passarono i giorni, che diventarono settimane e mesi, quindi anni. Fillide, ormai certa che il suo amato non sarebbe tornato, morì di crepacuore. Giunone, protettrice degli amori fedeli, la trasformò in un mandorlo spoglio. Alla fine, trascorso un altro inverno, Acamante tornò. Non era ancora giunta la primavera. Lui non aveva mai scordato Fillide, ma purtroppo non era riuscito a tornare prima.
Tra i rami riconobbe l’amata e iniziò a piangere disperato: l’albero, prodigiosamente, si ricoprì di bellissimi e impalpabili fiori bianchi. Così, il miracolo della fioritura del mandorlo, ancora nel cuore dell’inverno, avviene ogni anno in Sicilia e si ammira spettacolare nelle campagne.
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I fiori di mandorlo sono i primi a sbocciare, tra il tardo inverno e la primavera. Per questo motivo portano con sé significati di speranza, fragilità, delicatezza e anche amore. Forse non tutti lo sanno, ma l’origine del mandorlo è legata a una leggenda molto cara alla Sicilia: quella di Acamante e Fillide.
Fillide era figlia di Teseo, l’eroe che aveva sconfitto il Minotauro, e Fedra. Giovanissima si innamorò di Acamante, che la ricambiava. Lui era un impavido guerriero, richiamato al dovere delle armi dalla guerra. Angosciata, lei scendeva in spiaggia ogni giorno, sperando di vederlo ritornare.
Passarono i giorni, che diventarono settimane e mesi, quindi anni. Fillide, ormai certa che il suo amato non sarebbe tornato, morì di crepacuore. Giunone, protettrice degli amori fedeli, la trasformò in un mandorlo spoglio. Alla fine, trascorso un altro inverno, Acamante tornò. Non era ancora giunta la primavera. Lui non aveva mai scordato Fillide, ma purtroppo non era riuscito a tornare prima.
Tra i rami riconobbe l’amata e iniziò a piangere disperato: l’albero, prodigiosamente, si ricoprì di bellissimi e impalpabili fiori bianchi. Così, il miracolo della fioritura del mandorlo, ancora nel cuore dell’inverno, avviene ogni anno in Sicilia e si ammira spettacolare nelle campagne.
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Castello di Caccamo - lago Rosamarina
Il castello di Caccamo è una costruzione difensiva di Caccamo, uno dei più grandi e meglio conservati tra i castelli normanni in Sicilia e in Italia. Il maniero sorge sulla sommità di un imponente roccione, alto 513 metri sul livello del mare, posto alle pendici di Monte Rotondo (m 919) e dominante sulla campagna circostante, la vallata del fiume San Leonardo e la diga Rosamarina.
Il castello di Caccamo è una costruzione difensiva di Caccamo, uno dei più grandi e meglio conservati tra i castelli normanni in Sicilia e in Italia. Il maniero sorge sulla sommità di un imponente roccione, alto 513 metri sul livello del mare, posto alle pendici di Monte Rotondo (m 919) e dominante sulla campagna circostante, la vallata del fiume San Leonardo e la diga Rosamarina.