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La Sicilia ti aspetta❤️
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Licata è un comune italiano di 37 089 abitanti del libero consorzio comunale di Agrigento in Sicilia.
Neolitico e Paleolitico
Le origini di Licata risalgono al neolitico stentinelliano (5° millennio a.C.), all'eneolitico di tipo San Cono e alla prima metà del bronzo di tipo castellucciano (2° millennio a.C.) e paleolitico superiore.
Neolitico e Paleolitico
Le origini di Licata risalgono al neolitico stentinelliano (5° millennio a.C.), all'eneolitico di tipo San Cono e alla prima metà del bronzo di tipo castellucciano (2° millennio a.C.) e paleolitico superiore.
Dai Fenici ai Romani
La città risulta frequentata dai Fenici che vi mercanteggiarono tra il XII e l'VIII secolo a.C. Alla fine del VII secolo a.C. i Geloi (abitanti dell'antica Gela) vi edificarono una stazione fortificata a guardia della foce del fiume Salso e nella prima metà del VI secolo a.C. Falaride, tiranno di Agrigento, vi costruì un frourion, un avamposto fortificato. Nel 310 a.C. nei dintorni della città si svolse la battaglia del monte Ecnomo nella quale Agatocle venne battuto dai Cartaginesi. La città cadde nelle mani dei Cartaginesi. Fu liberata nel corso della prima guerra punica dai Romani in seguito ad un'importante battaglia navale, la Battaglia di Capo Ecnomo, nella quale la flotta romana di Marco Attilio Regolo, sconfisse quella cartaginese. Sotto i Romani Licata divenne un grande emporio commerciale.
La città risulta frequentata dai Fenici che vi mercanteggiarono tra il XII e l'VIII secolo a.C. Alla fine del VII secolo a.C. i Geloi (abitanti dell'antica Gela) vi edificarono una stazione fortificata a guardia della foce del fiume Salso e nella prima metà del VI secolo a.C. Falaride, tiranno di Agrigento, vi costruì un frourion, un avamposto fortificato. Nel 310 a.C. nei dintorni della città si svolse la battaglia del monte Ecnomo nella quale Agatocle venne battuto dai Cartaginesi. La città cadde nelle mani dei Cartaginesi. Fu liberata nel corso della prima guerra punica dai Romani in seguito ad un'importante battaglia navale, la Battaglia di Capo Ecnomo, nella quale la flotta romana di Marco Attilio Regolo, sconfisse quella cartaginese. Sotto i Romani Licata divenne un grande emporio commerciale.
Dai bizantini ai Borboni
Nel periodo bizantino venne edificato il castello a mare Lympiados. Nell'827 d.C. la città fu conquistata dal cadì Asad e rimase sotto i musulmani per più di due secoli. Fu espugnata dai Normanni il 25 luglio 1086. Federico II annoverò Licata tra le 42 città demaniali della Sicilia concedendole nel 1234 il titolo di "Dilectissima", al quale nel 1447 il re Alfonso I unì quello di "Fidelissima". L'11 Luglio 1553 la città fu assalita e saccheggiata per sette giorni dall'ammiraglio turvo Dragut che la distrusse quasi completamente.
Tra Seicento e Settecento la città si sviluppò sempre più all'interno della cinta muraria interamente ricostruita e si vestì di nuove e prestigiose architetture lungo l'asse del vecchio e nuovo Cassaro. L'antico porto divenne il "Regio Caricatore" di grano al quale approdavano velieri provenienti da tutto il Mediterraneo.
Il 10 Luglio del 1806 re Ferdinando III concesse il titolo di senato alla città di Licata e l’onore della toga ai giurati senatori.
Nel 1820 Licata si sollevò contro i Borboni. La resistenza contro il re di Napoli fu guidata dal patriota Matteo Vecchio Verderame che fondò nel suo sontuoso palazzo una delle prime logge massoniche della Sicilia. Dopo lo sbarco di Garibaldi, Licata inviò un proprio drappello di uomini armati al seguito di Menotti e ospitò Nino Bixio, nel palazzo del marchese Cannarella, il 20 luglio 1860.
Nel periodo bizantino venne edificato il castello a mare Lympiados. Nell'827 d.C. la città fu conquistata dal cadì Asad e rimase sotto i musulmani per più di due secoli. Fu espugnata dai Normanni il 25 luglio 1086. Federico II annoverò Licata tra le 42 città demaniali della Sicilia concedendole nel 1234 il titolo di "Dilectissima", al quale nel 1447 il re Alfonso I unì quello di "Fidelissima". L'11 Luglio 1553 la città fu assalita e saccheggiata per sette giorni dall'ammiraglio turvo Dragut che la distrusse quasi completamente.
Tra Seicento e Settecento la città si sviluppò sempre più all'interno della cinta muraria interamente ricostruita e si vestì di nuove e prestigiose architetture lungo l'asse del vecchio e nuovo Cassaro. L'antico porto divenne il "Regio Caricatore" di grano al quale approdavano velieri provenienti da tutto il Mediterraneo.
Il 10 Luglio del 1806 re Ferdinando III concesse il titolo di senato alla città di Licata e l’onore della toga ai giurati senatori.
Nel 1820 Licata si sollevò contro i Borboni. La resistenza contro il re di Napoli fu guidata dal patriota Matteo Vecchio Verderame che fondò nel suo sontuoso palazzo una delle prime logge massoniche della Sicilia. Dopo lo sbarco di Garibaldi, Licata inviò un proprio drappello di uomini armati al seguito di Menotti e ospitò Nino Bixio, nel palazzo del marchese Cannarella, il 20 luglio 1860.