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Noto viene considerata come la Capitale del Barocco per le bellezze artistiche e architettoniche che la contraddistinguono.
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Nel 2002 è stata iscritta nella Lista dei siti UNESCO e considerata Patrimonio Mondiale dell'Umanità, insieme alle altre città tardo barocche del Val di Noto.
Distrutta dal terribile terremoto del 1693, la città venne subito ricostruita ex novo in un'area non distante dal sito originario, sulla base di un progetto urbanistico del tutto particolare e di una tradizione architettonica locale che fece propri gli influssi dell'architettura barocca romana, francese e spagnola per dar vita a un ambiente urbano di incredibile bellezza, simbolo della richezza della società civile e religiosa netina del Settecento.
Il ricorso alla tenera pietra calcarea locale, di colore rosato e dorato, come materiale da costruzione, che conferisce agli edifici eleganza e un'uniformità cromatica, unita alla sapienza scultorea con la quale è stata modellata, rendono la città un luogo suggestivo, molto apprezzato dai turisti e dai registi che scelsero Noto come set cinematografico per girarvi numerosi film.
La Noto che vediamo oggi, situata su una parte collinare ai piedi dei monti Iblei, è frutto della ricostruzione avvenuta subito dopo il terremoto che nel 1693 distrusse completamente il sito originario dell'antica città, distante 8 km da quello attuale.
Nel 1700 il Consiglio della città stabilì di ricostruire la Nuova Noto chiamando a collaborare alla definizione dell'impianto urbanistico diverse personalità tra tecnici, architetti, ingegneri e artisti.
Tra questi vi furono l'ingegnere militare olandese Carlos Grunembergh, il matematico netino Giovanni Battista Landolina, l'architetto gesuita Angelo Italia, l'architetto Rosario Gagliardi e il suo allievo Vincenzo Sinatra, Paolo e Bernardo Labisi, il pittore Antonio Mazza e poi, capimastri e scalpellini che diedero un nuovo volto alla città ispirandosi alla corrente barocca e rococò spagnola, francese, romana e siciliana, caratterizzata da un accentuato decorativismo e da un forte impatto scenografico.
💻Fonte
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Distrutta dal terribile terremoto del 1693, la città venne subito ricostruita ex novo in un'area non distante dal sito originario, sulla base di un progetto urbanistico del tutto particolare e di una tradizione architettonica locale che fece propri gli influssi dell'architettura barocca romana, francese e spagnola per dar vita a un ambiente urbano di incredibile bellezza, simbolo della richezza della società civile e religiosa netina del Settecento.
Il ricorso alla tenera pietra calcarea locale, di colore rosato e dorato, come materiale da costruzione, che conferisce agli edifici eleganza e un'uniformità cromatica, unita alla sapienza scultorea con la quale è stata modellata, rendono la città un luogo suggestivo, molto apprezzato dai turisti e dai registi che scelsero Noto come set cinematografico per girarvi numerosi film.
La Noto che vediamo oggi, situata su una parte collinare ai piedi dei monti Iblei, è frutto della ricostruzione avvenuta subito dopo il terremoto che nel 1693 distrusse completamente il sito originario dell'antica città, distante 8 km da quello attuale.
Nel 1700 il Consiglio della città stabilì di ricostruire la Nuova Noto chiamando a collaborare alla definizione dell'impianto urbanistico diverse personalità tra tecnici, architetti, ingegneri e artisti.
Tra questi vi furono l'ingegnere militare olandese Carlos Grunembergh, il matematico netino Giovanni Battista Landolina, l'architetto gesuita Angelo Italia, l'architetto Rosario Gagliardi e il suo allievo Vincenzo Sinatra, Paolo e Bernardo Labisi, il pittore Antonio Mazza e poi, capimastri e scalpellini che diedero un nuovo volto alla città ispirandosi alla corrente barocca e rococò spagnola, francese, romana e siciliana, caratterizzata da un accentuato decorativismo e da un forte impatto scenografico.
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NOTO, INFIORATA 18 Maggio 2024 Dedicata al centenario della morte di Giacomo Puccini.
Grazie mille a 👉🏻 @car_galizia per la collaborazione ❤️
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La 45^ Edizione dell'Infiorata di Noto si terrà dal 17 al 21 Maggio 2024. Il Tema di quest'anno è “Omaggio a Giacomo Puccini nel suo Centenario: il Maestro che vive nel tempo e nell'arte”.Un'Infiorata dove i fiori si trasformeranno in opere ispirate al genio di Giacomo Puccini.
Un omaggio floreale alle melodie che hanno toccato il cuore di milioni di persone.
Un tributo vibrante e artistico al grande compositore.
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Il castello di Donnafugata è un vero tesoro nascosto della Sicilia.
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Il Castello di Donnafugata è un’enorme dimora nobiliare ottocentesca voluta dal barone di Donnafugata che è circondata da un parco di 8 ettari. Grandi ficus, specie mediterranee e esotiche coprono una vasta area ricca di sorprese: un tempietto circolare, una caffeaus e un grande labirinto con muri a secco.
All’interno 120 lussuose stanze sono divise su 3 piani. Tra gli sfarzosi saloni si respira ancora l’atmosfera dell’aristocrazia siciliana di fine 800. Si può passare dalla sala della musica arredata con pianoforti, alla pinacoteca, dalla sala degli specchi a quella degli stemmi in cui sono presenti i blasoni delle famiglie nobili siciliane.
Il castello prende il nome dal feudo Donnafugata secondo una leggenda, potrebbe derivare da donna-fuggita e sarebbe legato alla regina Bianca di Navarra, rinchiusa nel castello da Bernardo Cabrera, conte di Modica. La regina con la sua fuga avrebbe dato nome al castello, ma per quanto affascinante sia la storia rimane solo una leggenda.
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Il castello prende il nome dal feudo Donnafugata secondo una leggenda, potrebbe derivare da donna-fuggita e sarebbe legato alla regina Bianca di Navarra, rinchiusa nel castello da Bernardo Cabrera, conte di Modica. La regina con la sua fuga avrebbe dato nome al castello, ma per quanto affascinante sia la storia rimane solo una leggenda.
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NOTO, INFIORATA 18 Maggio 2024 Dedicata al centenario della morte di Giacomo Puccini.
Ringrazio ancora chi ha realizzato questo video meraviglioso .. É grazie ancora 👉🏻 @car_galizia per la collaborazione ❤️ GRAZIE ❤️
Buon pomeriggio e buona Domenica ☕️🌻💋
🗓 Dome8 19 Maggiu
☀️ Brisci e 05:43
🌅 Scura e 20:06
🌘Gibbosa Crescente
⛪️ San Ivo
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