L'archivio storico comunale di Palermo è un edificio che conserva gli archivi dell'amministrazione comunale di Palermo, che contengono documenti a partire dalla fine del XIII secolo fino al 1957
La struttura si trova nell'ex convento Agostiniano della chiesa di San Nicolò da Tolentino, edificato nel XVII secolo e situato al civico 157 di via Maqueda, a Palermo
Nel 1866 l'edificio venne adibito all'uso di vari uffici e istituzioni, tra cui l'archivio comunale, che venne inizialmente collocato prima nella Sala degli Abbaini e nella Sala Rettangolare. Il primo archivista fu Fedele Pollaci Nuccio (dal 1866 fino alla sua morte nel 1901).
Il nucleo centrale dell'archivio è costituito dalla sala Damiani Almeyda, progettata nel 1881, e terminata nel 1885 dall'architetto Giuseppe Damiani Almeyda, già progettista del Teatro Politeama, e considerata un capolavoro di ingegneria per la sua struttura ricavata nel complesso di un antico convento. Per isolarla dall'umidità, creata da una vena d'acqua che scorre nelle sue fondamenta, il progettista realizzò delle intercapedini.
L'ampia sala, supportata da grandi pilastri, ha un'altezza di 17,50 metri, un soffitto a cassettoni e le sue pareti hanno una superficie di oltre 7.000 m2 e sono rivestire interamente da scaffalature in legno contenenti documenti storici, dagli inizi del XIV secolo alla metà del XIX, riguardanti la storia della città di Palermo, libri e corrispondenze di uomini illustri che hanno legato la loro attività alla città. L'accesso alle scaffalature avviene tramite una scala a chiocciola che raggiunge le balconate, disposte tutto intorno alle scaffalature a vari livelli, consentendo la consultazione dei documenti in esse contenuti. Sulle balconate, delimitate da inferriate in artistico ferro battuto, sono anche presenti dei leggii per agevolare la consultazione dei documenti.
La lettura può anche essere fatta nella cosiddetta Sala di studio che consente una lettura della documentazione in un ambiente silenzioso e raccolto. In questo caso si possono utilizzare dei montacarichi che consentono di portare i documenti al piano terra.
Dal 1996 l'archivio comunale è diretto da Eliana Calandra.
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La struttura si trova nell'ex convento Agostiniano della chiesa di San Nicolò da Tolentino, edificato nel XVII secolo e situato al civico 157 di via Maqueda, a Palermo
Nel 1866 l'edificio venne adibito all'uso di vari uffici e istituzioni, tra cui l'archivio comunale, che venne inizialmente collocato prima nella Sala degli Abbaini e nella Sala Rettangolare. Il primo archivista fu Fedele Pollaci Nuccio (dal 1866 fino alla sua morte nel 1901).
Il nucleo centrale dell'archivio è costituito dalla sala Damiani Almeyda, progettata nel 1881, e terminata nel 1885 dall'architetto Giuseppe Damiani Almeyda, già progettista del Teatro Politeama, e considerata un capolavoro di ingegneria per la sua struttura ricavata nel complesso di un antico convento. Per isolarla dall'umidità, creata da una vena d'acqua che scorre nelle sue fondamenta, il progettista realizzò delle intercapedini.
L'ampia sala, supportata da grandi pilastri, ha un'altezza di 17,50 metri, un soffitto a cassettoni e le sue pareti hanno una superficie di oltre 7.000 m2 e sono rivestire interamente da scaffalature in legno contenenti documenti storici, dagli inizi del XIV secolo alla metà del XIX, riguardanti la storia della città di Palermo, libri e corrispondenze di uomini illustri che hanno legato la loro attività alla città. L'accesso alle scaffalature avviene tramite una scala a chiocciola che raggiunge le balconate, disposte tutto intorno alle scaffalature a vari livelli, consentendo la consultazione dei documenti in esse contenuti. Sulle balconate, delimitate da inferriate in artistico ferro battuto, sono anche presenti dei leggii per agevolare la consultazione dei documenti.
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La collezione dell'archivio comprende documenti di storia locale di Palermo dalla fine del XIII secolo fino alla metà del XX secolo, per un totale di circa 15.290 unità archivistiche comprese tra l'anno 1295 e il 1957.
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Post del 18/02/2024 ⏱ 14:16
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Questi includono le pergamene (certificati) del Tabularium con cui papi e re concessero alla città privilegi, benefici e diritti; inoltre vi sono atti del Senato, appalti, liste di inventario, regolamenti del Consiglio, Cerimoniali, precauzioni, statuti delle corporazioni, l'elenco universale dei beni urbani, cimeli del Risorgimento e documenti successivi all'unità d'Italia.
Fra i documenti più rari si possono citare rari manoscritti medievali (tra cui un registro di controllo degli Angiovini del 1274 e una raccolta di imbreviature del 1298/1299 del notaio Adamo de Citella), lettere autografe di personaggi del risorgimento italiano, come il Re Umberto I di Savoia, il generale Giuseppe Garibaldi e il politico Francesco Crispi, oltre a documenti sulla storia politica ed economica di Palermo.
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Fra i documenti più rari si possono citare rari manoscritti medievali (tra cui un registro di controllo degli Angiovini del 1274 e una raccolta di imbreviature del 1298/1299 del notaio Adamo de Citella), lettere autografe di personaggi del risorgimento italiano, come il Re Umberto I di Savoia, il generale Giuseppe Garibaldi e il politico Francesco Crispi, oltre a documenti sulla storia politica ed economica di Palermo.
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🏛 Il Tempio della Concordia
Situato nella Valle dei Templi ad Agrigento, Sicilia, è un antico tempio greco ben conservato. Costruito nel V secolo a.C., presenta una maestosa colonnade dorica che si erge contro il cielo a testimonianza dell’arte e dell’architettura dell’antica Grecia. Le colonne, perfettamente proporzionate, conferiscono al tempio un’eleganza eterna. La sua dedica alla “Concordia” simboleggia la pace e l’armonia, valori essenziali per la società greca.
L’edificio è caratterizzato da una cella interna con colonne sul fronte e sui lati, mentre il colonnato presenta ventiquattro colonne sul lato lungo e tredici su quello corto. La disposizione delle colonne crea un ritmo visivo armonioso. Nonostante il passare dei secoli, il Tempio della Concordia rimane un emblema tangibile della grandezza dell’antica cultura greca,
attirando visitatori da tutto il mondo.
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Situato nella Valle dei Templi ad Agrigento, Sicilia, è un antico tempio greco ben conservato. Costruito nel V secolo a.C., presenta una maestosa colonnade dorica che si erge contro il cielo a testimonianza dell’arte e dell’architettura dell’antica Grecia. Le colonne, perfettamente proporzionate, conferiscono al tempio un’eleganza eterna. La sua dedica alla “Concordia” simboleggia la pace e l’armonia, valori essenziali per la società greca.
L’edificio è caratterizzato da una cella interna con colonne sul fronte e sui lati, mentre il colonnato presenta ventiquattro colonne sul lato lungo e tredici su quello corto. La disposizione delle colonne crea un ritmo visivo armonioso. Nonostante il passare dei secoli, il Tempio della Concordia rimane un emblema tangibile della grandezza dell’antica cultura greca,
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TORNEO DEL MAIORCHINO-NOVARA DI SICILIA (MESSINA)
Si è tenuta la finale del torneo del maiorchino,
un' antica tradizione per i novaresi .
Questa forma di formaggio stagionato di circa 12 kg viene lanciata e fatta rotolare per le viuzze del paese fino a raggiungere il traguardo.
Il percorso è di circa 2 km vince chi riesce a farlo rotolare incontrando meno ostacoli .
All' inizio del video si vede come viene lanciato... usando una corda " lazza" di circa 1.20 m .
In attesa del torneo si è degustato un piatto tipico del paese maccheroni con ragù di Salsiccia e maiorchino grattugiato.
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#torneodelmaiorchino #novaradisicilia #messina
Si è tenuta la finale del torneo del maiorchino,
un' antica tradizione per i novaresi .
Questa forma di formaggio stagionato di circa 12 kg viene lanciata e fatta rotolare per le viuzze del paese fino a raggiungere il traguardo.
Il percorso è di circa 2 km vince chi riesce a farlo rotolare incontrando meno ostacoli .
All' inizio del video si vede come viene lanciato... usando una corda " lazza" di circa 1.20 m .
In attesa del torneo si è degustato un piatto tipico del paese maccheroni con ragù di Salsiccia e maiorchino grattugiato.
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TORNEO DEL MAIORCHINO-NOVARA DI SICILIA (MESSINA)
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Disabitato per anni, adesso ti pagano per viverci: il borgo in Sicilia dalle pietre "sante"
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Disabitato per anni, adesso ti pagano per viverci: il borgo in Sicilia dalle pietre "sante"
Per anni rimase solo un "borgo d'appoggio", stazione di riposo per i cavalli e di rifornimento per le carovane. Oggi lotta contro lo spopolamento, la storia Calamonaci, in provincia di Agrigento Per anni non ci visse nessuno e rimase solo un "borgo d'appoggio"…
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