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🥣 Insalata di pesce stocco alla Messinese.
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🐟 Il pesce stocco o stoccafisso è il merluzzo essiccato nel gelido vento del Mar del Nord, viene poi immerso in acqua, da cambiare spesso (almeno ogni 6 ore). per circa 4/5 giorni, dipende dalla grandezza della pinna.
Questo pesce fa parte della storia della mia città Messina. Una volta era considerato il cibo dei poveri, oggi tutt’altro. Si può preparare in tanti modi: la ghiotta in insalata arrosto, in bianco etc.
Questo pesce inoltre è molto magro, quindi è indicato nelle diete ipocaloriche ed iposodiche.
🫕 Ingredienti per L'Insalata di pesce stocco alla Messinese:
600 g stoccafisso (ammollato)
600 g pomodorini
30 g capperi sotto sale (dissalati)
40 g cipolla rossa di Tropea
q.b. origano secco
q.b. sale
q.b. pepe nero
10 foglie basilico
40 ml olio extravergine d’oliva
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Questo pesce fa parte della storia della mia città Messina. Una volta era considerato il cibo dei poveri, oggi tutt’altro. Si può preparare in tanti modi: la ghiotta in insalata arrosto, in bianco etc.
Questo pesce inoltre è molto magro, quindi è indicato nelle diete ipocaloriche ed iposodiche.
🫕 Ingredienti per L'Insalata di pesce stocco alla Messinese:
600 g stoccafisso (ammollato)
600 g pomodorini
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Le ricette di Rita Amordicucina
Tutorial come conservare capperi e cucunci
Tutorial come conservare capperi e cucunci.Questa pianta è un arbusto ricadente, che nasce e cresce spontanea tra sassi e rocce. Della pianta
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🏛 Valle dei Templi, Agrigento
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La Valle dei Templi è un parco archeologico della Sicilia caratterizzato dall'eccezionale stato di conservazione e da una serie di importanti templi dorici del periodo ellenico. Corrisponde all'antica Akragas, monumentale nucleo originario della città di Agrigento. Dal 2000 è parco archeologico regionale.
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Dal 1997 l'intera zona è stata inserita nella lista dei patrimoni dell'umanità redatta dall'UNESCO. È considerata un'ambita meta turistica, oltre ad essere il simbolo della città e uno dei principali di tutta l'isola. Il parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi, con i suoi 1300 ettari, è uno dei siti archeologici più grandi del Mediterraneo.
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La maggior parte degli scavi e del restauro dei templi si deve all'operato dell'archeologo Domenico Antonio Lo Faso Pietrasanta (1783-1863), Duca di Serradifalco dal 1809 al 1812. Durante il XX secolo, gli scavi e i restauri vennero principalmente finanziati da Sir Alexander Hardcastle. Permise gli scavi archeologici all'interno del parco, tra cui il raddrizzamento delle otto colonne sul lato sud del tempio di Eracle. Per i suoi contributi all'archeologia è stato nominato cittadino onorario della città di Agrigento, con la concessione del grado di Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia.
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Dal 1997 l'intera zona è stata inserita nella lista dei patrimoni dell'umanità redatta dall'UNESCO. È considerata un'ambita meta turistica, oltre ad essere il simbolo della città e uno dei principali di tutta l'isola. Il parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi, con i suoi 1300 ettari, è uno dei siti archeologici più grandi del Mediterraneo.
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La maggior parte degli scavi e del restauro dei templi si deve all'operato dell'archeologo Domenico Antonio Lo Faso Pietrasanta (1783-1863), Duca di Serradifalco dal 1809 al 1812. Durante il XX secolo, gli scavi e i restauri vennero principalmente finanziati da Sir Alexander Hardcastle. Permise gli scavi archeologici all'interno del parco, tra cui il raddrizzamento delle otto colonne sul lato sud del tempio di Eracle. Per i suoi contributi all'archeologia è stato nominato cittadino onorario della città di Agrigento, con la concessione del grado di Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia.
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In Sicilia esiste un lavatoio di origine medievale di una bellezza unica e rara che si trova a Cefalù.
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Tra le stradine a ciottoli del meraviglioso borgo sul mare di Cefalù, è possibile visitare il lavatoio medievale rimasto intatto nel tempo, risalente al '600 circa. Visitato da numeri esorbitanti di turisti provenienti da tutte le parti del mondo e in tutte le stagioni.
L’attuale Lavatoio Medievale è stato edificato nel 1514, nello stesso punto in cui sorgeva il ben più antico lavatoio, quest’ultimo costretto alla demolizione. Oltre ai lavori cinquecenteschi, ne seguirono altri durante il Seicento, principalmente finalizzati nel creare una copertura al fiume che vi scorreva. Il Lavatoio Medievale di Cefalù venne curato nei minimi dettagli, non solo per quanto riguarda l’aspetto estetico ma anche in quello idraulico, presentando alcuni elementi di una rudimentale ingegneria medievale, grazie alla quale venne creato un sistema idrico che permetteva alle acque reflue di essere veicolate direttamente in mare.
Il Lavatoio Medievale di Cefalù mostra numerosi riferimenti all’arte araba, con uno scenografico stile architettonico che riesce a impreziosire l’area in cui si trova, donandogli una ricercata eleganza e pregio. Si accede al Lavatoio Medievale tramite una scalinata, superata la quale si mostra questa opera in tutto il suo splendore, potendone ancora oggi ammirare le sue ampie vasche in cui, un tempo, le lavandaie di Cefalù erano solite lavare i panni mentre intonavano le canzoni del folklore siciliano. Le bocche da cui sgorga l’acqua sono raffigurate da particolari teste leonine, le quali rendono ancor più particolareggiato lo stile di questo luogo.
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L’attuale Lavatoio Medievale è stato edificato nel 1514, nello stesso punto in cui sorgeva il ben più antico lavatoio, quest’ultimo costretto alla demolizione. Oltre ai lavori cinquecenteschi, ne seguirono altri durante il Seicento, principalmente finalizzati nel creare una copertura al fiume che vi scorreva. Il Lavatoio Medievale di Cefalù venne curato nei minimi dettagli, non solo per quanto riguarda l’aspetto estetico ma anche in quello idraulico, presentando alcuni elementi di una rudimentale ingegneria medievale, grazie alla quale venne creato un sistema idrico che permetteva alle acque reflue di essere veicolate direttamente in mare.
Il Lavatoio Medievale di Cefalù mostra numerosi riferimenti all’arte araba, con uno scenografico stile architettonico che riesce a impreziosire l’area in cui si trova, donandogli una ricercata eleganza e pregio. Si accede al Lavatoio Medievale tramite una scalinata, superata la quale si mostra questa opera in tutto il suo splendore, potendone ancora oggi ammirare le sue ampie vasche in cui, un tempo, le lavandaie di Cefalù erano solite lavare i panni mentre intonavano le canzoni del folklore siciliano. Le bocche da cui sgorga l’acqua sono raffigurate da particolari teste leonine, le quali rendono ancor più particolareggiato lo stile di questo luogo.
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