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Lo Zimmillaro
Facciamo un viaggio tra i mestieri perduti di Palermo. Parliamo degli Zimmillari, un'antica maestranza, un tempo fondamentale, che oggi è del tutto scomparsa.
Oltre alle numerosissime tradizioni e consuetudini del passato, sono andate perdute le memorie di quelli che erano gli antichi mestieri, professioni un tempo considerate comuni e di cui oggi non ricordiamo nemmeno il significato.
📸©@sicil_iaterramia
👉@sicilianewseinfo
📌@sicil_iaterramia
🌎@postidavedere
🌅@cartolinesiciliaterramia
📍#Palermo
⚜#siciliastoria #ceraunavoltainsicilia
Facciamo un viaggio tra i mestieri perduti di Palermo. Parliamo degli Zimmillari, un'antica maestranza, un tempo fondamentale, che oggi è del tutto scomparsa.
Oltre alle numerosissime tradizioni e consuetudini del passato, sono andate perdute le memorie di quelli che erano gli antichi mestieri, professioni un tempo considerate comuni e di cui oggi non ricordiamo nemmeno il significato.
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Esiste a Palermo un vicolo ed una paiazzetta denominati “ degli Zimmilari “. Si trova esattamente nei pressi di via Chiappara al Carmine.
Il termine “ zimmillari o zimmiddari “ è la derivazione del termine spagnolo “ uzemila “ ( in vernacolo “ zimmile “ o “ simbile “, si trova spesso nei documenti dal ‘300 al ‘500 e significava cesto ( sporte ) di giunco o materiale simile che venivano poste sul carretto o sul dorso degli animali da soma per il trasporto di vario materiale. In questo sito, gli artigiani svolgevano le loro attività nei cortili 1° e 2° Zimmilari.
Uno dei due un tempo era denominato “ cortile piccolo delli Zimmilari”. Le capacità di queste grandi ceste ( sporte ), fu regolata con precisione sin dai tempi del re Federico III ( Capitoli del 3 Novembre 1330 ).
Fu stabilito che quelle per il trasporto di “ fumeri ” ( concime proveniente dalle stalle ) fossero più grandi rispetto a quelle usate per trasportare la “ ciaca “ ( pietra), creta o terra rossa. Fu anche stabilito che otto “zimmili “ corrispondessero ad una “ casciata o carrozzata “ ( la capacità della cassa del carro ).
Venivano anche usate sul
dorso delle bestie da soma, separate da una “ brocca o asta di zimmili “ ( una specie di pertica un po’ curva ) che teneva discoste le due sporte al fine di bilanciare il peso e rendere più agevole il cammino delle bestie. Per questo motivo per indicare un uomo malconcio si diceva : < E’ drittu comu un’asta di Zimmili >. Nei secoli successivi queste misure furono modificate più volte. Oltre alle ceste, costruivano anche grandi bisacce per il trasporto con i muli o asini ( coffe ).
Zimmili e zimmilari sono da tempo scomparsi ma sopravvivono nella Toponomastica della nostra città. Un tempo, il vicolo era denominato “ gradinata alle mura di Sant’Agata “, perché conduceva alle Mura omonime. Dopo le modifiche urbanistiche della zona, rimaste, il vicolo e la piazzetta.
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Il termine “ zimmillari o zimmiddari “ è la derivazione del termine spagnolo “ uzemila “ ( in vernacolo “ zimmile “ o “ simbile “, si trova spesso nei documenti dal ‘300 al ‘500 e significava cesto ( sporte ) di giunco o materiale simile che venivano poste sul carretto o sul dorso degli animali da soma per il trasporto di vario materiale. In questo sito, gli artigiani svolgevano le loro attività nei cortili 1° e 2° Zimmilari.
Uno dei due un tempo era denominato “ cortile piccolo delli Zimmilari”. Le capacità di queste grandi ceste ( sporte ), fu regolata con precisione sin dai tempi del re Federico III ( Capitoli del 3 Novembre 1330 ).
Fu stabilito che quelle per il trasporto di “ fumeri ” ( concime proveniente dalle stalle ) fossero più grandi rispetto a quelle usate per trasportare la “ ciaca “ ( pietra), creta o terra rossa. Fu anche stabilito che otto “zimmili “ corrispondessero ad una “ casciata o carrozzata “ ( la capacità della cassa del carro ).
Venivano anche usate sul
dorso delle bestie da soma, separate da una “ brocca o asta di zimmili “ ( una specie di pertica un po’ curva ) che teneva discoste le due sporte al fine di bilanciare il peso e rendere più agevole il cammino delle bestie. Per questo motivo per indicare un uomo malconcio si diceva : < E’ drittu comu un’asta di Zimmili >. Nei secoli successivi queste misure furono modificate più volte. Oltre alle ceste, costruivano anche grandi bisacce per il trasporto con i muli o asini ( coffe ).
Zimmili e zimmilari sono da tempo scomparsi ma sopravvivono nella Toponomastica della nostra città. Un tempo, il vicolo era denominato “ gradinata alle mura di Sant’Agata “, perché conduceva alle Mura omonime. Dopo le modifiche urbanistiche della zona, rimaste, il vicolo e la piazzetta.
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Tradizioni a Sferracavallo!
I venditori di ricci col loro breve e sonoro grido un po’ strascicato: “ Belli riiizzi! “
I ricci di mare, tenuti nella mano sinistra vuota, vengono tagliati a mezzo, nel senso del diametro, con un colpo di coltello e disposti poi bellamente in un piatto.
Con una fresca ondata di odor di mare e colori fantastici pronti per essere serviti e assaporati.
🎥 @sferracavallo_sunsets_sea
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🚤#barcarello
🌊#riccidimare
I venditori di ricci col loro breve e sonoro grido un po’ strascicato: “ Belli riiizzi! “
I ricci di mare, tenuti nella mano sinistra vuota, vengono tagliati a mezzo, nel senso del diametro, con un colpo di coltello e disposti poi bellamente in un piatto.
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📍 Isola di Mozia🌊
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👫Visitare l'isola di Mozia è una delle esperienze da fare almeno una volta nella vita...
🛥Arrivati all'imbarcadero storico di Marsala si attraversa lo Stagnone con la barca e, qualche minuto dopo, ci si trova immersi in un paesaggio magnifico, da percorrere tappa dopo tappa.
🕍La Porta Nord , il vicino santuario di Cappiddazzu, la necropoli arcaica verso la riva, l'area sacra del Tophet e il Kothon,piccolo bacino artificiale collegato al mare, forse utilizzato per l'osservazione astronomica.
🏛Giunti nei pressi della Porta Sud si possono ammirare invece la Casermetta, di cui sono ancora visibili alcuni elementi verticali,la Casa dei Mosaici e la Casa delle Anfore.
🏛Si giunge infine al Museo Whitaker, per ammirare la statua del Giovinetto, imponente statua marmorea, e gli altri reperti archeologici in esso custoditi.
👉🏻Testo e foto di @qmedia_agenzia e @stefaniamazzara
Post di👉🏻©@sicil_iaterramia
Del 6/7/23 ore 18:30
👉@sicilianewseinfo
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🛥Arrivati all'imbarcadero storico di Marsala si attraversa lo Stagnone con la barca e, qualche minuto dopo, ci si trova immersi in un paesaggio magnifico, da percorrere tappa dopo tappa.
🕍La Porta Nord , il vicino santuario di Cappiddazzu, la necropoli arcaica verso la riva, l'area sacra del Tophet e il Kothon,piccolo bacino artificiale collegato al mare, forse utilizzato per l'osservazione astronomica.
🏛Giunti nei pressi della Porta Sud si possono ammirare invece la Casermetta, di cui sono ancora visibili alcuni elementi verticali,la Casa dei Mosaici e la Casa delle Anfore.
🏛Si giunge infine al Museo Whitaker, per ammirare la statua del Giovinetto, imponente statua marmorea, e gli altri reperti archeologici in esso custoditi.
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Invito rivolto ai siciliani iscritti al nostro canale 📌@sicil_iaterramia il canale interamente dedicato alla Sicilia e a tutti gli amanti di quest'isola meravigliosa tutta da scoprire.
Unitevi alla nostra chat discussione dedicata a tutti i Siciliani, per scambiare info sulla nostra meravigliosa Isola.
👉🏻https://t.me/siciliagruppi Obbligatori username e immagine profilo.
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©@sicil_iaterramia
Se vi piacciono i contenuti che questo Canale offre vi preghiamo di inoltrare i post citando:
👉 @sicil_iatetramia rispettando così chi dedica del tempo per offrire questi piccoli contenuti.
📌Diffidate dalle imitazioni e scegli sempre
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Grazie ! Vi Aspettiamo☀️🌻
La grande qualità di @newseinfo.
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Buon Pomeriggio ☕️💋
🗓 Sabato 8 Luglio ☀️
A li lagnusi e li mancatura, Ddiu ci manna la bona vintura. (A scansa fatica e disonesti, Dio manda la buona sorte).
"A differenza delle persone perbene, spesso gli scansa fatica ed i disonesti hanno buona sorte".
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TRA ARCHIBUGI E CASE SBARRATE.
⚜8 Luglio 1624 A causa della peste che era scoppiata a Palermo nel mese di Maggio, il Senato (Municipio) dota di archibugi i soldati incaricati di custodire gli infermi e le case “delli barrigiati”, persone segregate in case chiuse in cui potevano entrare solo i medici. Le case delle persone ammalate di peste vengono “sbarrate con delle travi di legno” per non far uscire nessuno e impedire il contagio.
⚜8 luglio 1841 Nasce. Vincenzo Ragusa (Palermo, 13 Marzo 1927) è stato uno scultore italiano, fondatore dell'Istituto d'Arte di Palermo, oggi intitolato a lui e alla moglie Otama Kiyohara. Nel 1860 partecipò alla Spedizione dei Mille.
⚜L’8 Luglio del 1943 sorvolarono la città di Catania oltre 80 bombardieri alleati, colpendo stazioni ferroviarie, il porto, la raffineria e i magazzini di zolfo (le attuali ciminiere). Oltre ai siti bellici, molti ordigni caddero sulla città inerme e già provata dalla lunga guerra.
⚜Eventi:
"Taormina Festival": musica, prosa e danza nel cartellone della nuova edizione 2023. Al via l'8 luglio "Taormina Festival 2023", cartellone di musica, prosa e danza della Fondazione Taormina Arte Sicilia.
⚜Ode D'amore
Ciuri di granatu. Megghiu sulu ca mala accumpagnatu. (Fiore di granato. Meglio solo che male accompagnato).
👉@sicilianewseinfo
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⚜8 luglio 1841 Nasce. Vincenzo Ragusa (Palermo, 13 Marzo 1927) è stato uno scultore italiano, fondatore dell'Istituto d'Arte di Palermo, oggi intitolato a lui e alla moglie Otama Kiyohara. Nel 1860 partecipò alla Spedizione dei Mille.
⚜L’8 Luglio del 1943 sorvolarono la città di Catania oltre 80 bombardieri alleati, colpendo stazioni ferroviarie, il porto, la raffineria e i magazzini di zolfo (le attuali ciminiere). Oltre ai siti bellici, molti ordigni caddero sulla città inerme e già provata dalla lunga guerra.
⚜Eventi:
"Taormina Festival": musica, prosa e danza nel cartellone della nuova edizione 2023. Al via l'8 luglio "Taormina Festival 2023", cartellone di musica, prosa e danza della Fondazione Taormina Arte Sicilia.
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Segesta, dopo vent'anni tornano le visite nel tempio, Scarpinato: «Valorizziamo tesoro archeologico»
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Segesta, dopo vent'anni tornano le visite nel tempio, Scarpinato: «Valorizziamo tesoro archeologico»
Riapre al pubblico, dopo quasi vent'anni, il cuore del tempio dorico di Segesta. Da oggi i visitatori potranno accedere all'interno del maestoso edificio sacro, che finora era stato possibile ammirare solo dall'esterno per motivi di sicurezza, durante tutta…
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L'operazione HUSKY
Tra il 9 e 10 luglio 1943, lo sbarco degli Alleati a Licata.
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Denominata "Operazione Husky", lo sbarco alleato in Sicilia fu l'azione militare che durante la Seconda Guerra Mondiale diede avvio alla Campagna d'Italia condotta dagli eserciti anglo-americani.
Avvenne nelle zone di Gela, Siracusa, Licata e Scoglitti tra il 9 e il 10 luglio 1943 e fu secondo solo allo sbarco in Normandia per dispiegamento di forze e organizzazione strategica.
Sbarcarono in totale 480.000 uomini: si trattava della 7^ Armata statunitense (generale George S. Patton) e dell'8^ Armata britannica (generale Bernard Law Montgomery) per un totale di otto divisioni.
Gran parte delle truppe italiane cedettero rapidamente, mentre quelle tedesche condussero una serie di energici contrattacchi – come quello nella piana di Gela, dove fu combattuta una terribile battaglia – , ma dopo il loro fallimento si limitarono a una difensiva aggressiva per coprire la ritirata attraverso lo stretto di Messina, che le forze aeronavali anglo-americane rinunciarono a contrastare.
In complesso l'offensiva angloamericana si segnalò più per l'eccezionale sforzo organizzativo che per i risultati conseguiti in combattimento. Le truppe tedesche, infatti, seppero disimpegnarsi con perdite limitate contro forze soverchianti.
Il maggior successo dello sbarco, comunque, fu l'accelerazione impressa alla crisi politica italiana e alla caduta del regime fascista, che portò poi alla firma dell'Armistizio a Cassibile (Siracusa) l'8 settembre 1943.
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Avvenne nelle zone di Gela, Siracusa, Licata e Scoglitti tra il 9 e il 10 luglio 1943 e fu secondo solo allo sbarco in Normandia per dispiegamento di forze e organizzazione strategica.
Sbarcarono in totale 480.000 uomini: si trattava della 7^ Armata statunitense (generale George S. Patton) e dell'8^ Armata britannica (generale Bernard Law Montgomery) per un totale di otto divisioni.
Gran parte delle truppe italiane cedettero rapidamente, mentre quelle tedesche condussero una serie di energici contrattacchi – come quello nella piana di Gela, dove fu combattuta una terribile battaglia – , ma dopo il loro fallimento si limitarono a una difensiva aggressiva per coprire la ritirata attraverso lo stretto di Messina, che le forze aeronavali anglo-americane rinunciarono a contrastare.
In complesso l'offensiva angloamericana si segnalò più per l'eccezionale sforzo organizzativo che per i risultati conseguiti in combattimento. Le truppe tedesche, infatti, seppero disimpegnarsi con perdite limitate contro forze soverchianti.
Il maggior successo dello sbarco, comunque, fu l'accelerazione impressa alla crisi politica italiana e alla caduta del regime fascista, che portò poi alla firma dell'Armistizio a Cassibile (Siracusa) l'8 settembre 1943.
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Il Resto del Carlino
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