🍝La pasta all’Eoliana è un piatto stupefacente: uno dei tanti esempi di come siano spesso le preparazioni più semplici, arricchite da ingredienti di grande qualità, a dare le maggiori soddisfazioni.
Pomodorini cresciuti al sole e resi sapidi dal sapore dell’aria di mare,le acciughe pescate dai nostri marinai di un tempo, olive mature raccolte a mano, origano essiccato sui muretti che si trovano in tutte le isole dell’arcipelago siciliano, piccoli capperi di Pantelleria custoditi gelosamente sottosale come le più preziose delle gemme: quanti tesori possono essere racchiusi in una sola forchettata.
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📚Eolie
Pomodorini cresciuti al sole e resi sapidi dal sapore dell’aria di mare,le acciughe pescate dai nostri marinai di un tempo, olive mature raccolte a mano, origano essiccato sui muretti che si trovano in tutte le isole dell’arcipelago siciliano, piccoli capperi di Pantelleria custoditi gelosamente sottosale come le più preziose delle gemme: quanti tesori possono essere racchiusi in una sola forchettata.
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SPAGHETTI ALLA EOLIANA
🫕Ingredienti per 4 persone:
✔️320 g di spaghetti
✔️40 g di olive verdi denocciolate
✔️40 g di olive nere denocciolate
✔️40 g di capperi di Salina
✔️2 acciughe sotto sale
✔️200 g di pomodorini ciliegino
✔️1 spicchio di aglio
✔️1 peperoncino
✔️1 cucchiaino di origano secco
✔️olio extravergine di oliva
✔️sale
🥣Preparazione:
Tagliuzzate le olive e i capperi e tritate le acciughe.
Tagliate i pomodorini giliegino, pulite l’aglio e tagliatelo a fettine facendolo poi soffriggere in una pentola con 3 cucchiai di olio insieme al peperoncino; lasciate leggermente imbiondire, quindi unite la polpa dei pomodori, i capperi, le olive e dopo le acciughe, facendo attenzione a non farle bruciare. Poi tenendo il fuoco a fiamma molto bassa aggiungete anche l’origano.
Cuocete gli spaghetti, conditela con la salsa di olive e capperi e servitela calda. A vostro gusto, potete guarnire con del prezzemolo o basilico.
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Cuocete gli spaghetti, conditela con la salsa di olive e capperi e servitela calda. A vostro gusto, potete guarnire con del prezzemolo o basilico.
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La Valle del Bove è una delle parti più caratteristiche del vulcano Etna.
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La Valle del Bove è una delle parti più caratteristiche del vulcano Etna. La sua formazione, anche se le origini non sono molto chiare, risale a circa 64000 anni fà quando a causa di un collasso dei teatri eruttivi del Trifoglietto, e del Trifoglietto II causarono una depressione tale da formare una caldera, oggi desertica, impressionante.
La Valle del Bove misura circa 5 km di larghezza e 6 km di lunghezza con punti di profondità che riescono a raggiungere anche 1 km.
A Nord della Valle del Bove ritroviamo un area chiamata Serra delle concazze in cui si possono notare delle creste naturali:
✔️Rocca della Valle
✔️Monte Scorsone
✔️Rocca Capra
questi punti si riescono a vedere anche arrivando in cima a quota 2900 metri con i bus 4×4.
A sud della valle del Bove ritroviamo un area chiamata Serra del Salifizio e anche qui possiamo notare le profonde pareti del:
✔️Monte Zoccolaro
✔️Schiena dell’asino
questi li riusciamo a vedere arrivando a quota 2750 con la funivia dell’Etna.
Grazie alla sua forma a ferro di cavallo la Valle del Bove riserva tantissimi accessi per poter ammirare la sua ampiezza e la sua particolarità, che con tutti i suoi “dicchi” e le sue “dagale” che verdeggiano tra il deserto lavico ti faranno capire la forza, e la vita della natura.
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La Valle del Bove misura circa 5 km di larghezza e 6 km di lunghezza con punti di profondità che riescono a raggiungere anche 1 km.
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A sud della valle del Bove ritroviamo un area chiamata Serra del Salifizio e anche qui possiamo notare le profonde pareti del:
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Grazie alla sua forma a ferro di cavallo la Valle del Bove riserva tantissimi accessi per poter ammirare la sua ampiezza e la sua particolarità, che con tutti i suoi “dicchi” e le sue “dagale” che verdeggiano tra il deserto lavico ti faranno capire la forza, e la vita della natura.
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Sicilia-Etna.it
Valle del Bove - Vulcano Etna | Sicilia-etna.it
La valle del Bove è una delle parti più caratteristiche dal punto di vista vulcanologico dell'Etna. Leggi e vedi come visitarla.
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Nel profondo blu… Sono in Sicilia le mete ideali per fare immersione
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Nel profondo blu… Sono in Sicilia le mete ideali per fare immersione
Hai un'attività che vuoi rendere visibile? Fallo ora gratuitamente - CLICCA QUI Un tuffo dove l'acqua è più blu, niente di più. L'estate si avvicina e la voglia di mare pure. In vista di quella che sarà la prima vera estate di libertà dopo due anni di restrizioni…
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🏝Ustica, Palermo.
Ringraziamo chi ha realizzato queste riprese meravigliose, noi abbiamo semplicemente montato il tutto. Grazie a 👇🏻
🎥@andreaalbini13
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🎥@van_venuti
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Ustica ha la peculiarità di essere l’unica isola di origine anorogenica del Mar Tirreno Meridionale: i suoi magmi non derivano dalla fusione di pezzi di crosta in subduzione, ma risalgono direttamente dalle profondità del mantello terrestre.
Ciò la rende molto simile all’Etna e alle Hawaii, destando l’interesse di molti studiosi di Scienze della Terra che hanno così la possibilità di osservare una grande varietà di rocce vulcaniche in totale sicurezza e facilità.
La storia naturale di Ustica inizia un milione di anni fa quando la crosta terrestre “stirandosi” e fratturandosi portò alla risalita di magma fuso che, grazie a ripetute eruzioni subacquee, cominciò ad edificarsi sul fondo del Tirreno.
Per centinaia di anni l’attività vulcanica si svolse sott’acqua con eruzioni alterne, sia lente e tranquille che violente. Una volta emersa dal mare, venne modellata da agenti atmosferici e dal mare stesso fino a quando la sua attività vulcanica cessò.
Ancora al giorno d'oggi è visibile il primo vulcano dell’isola in zona Monte Guardia dei Turchi che costituisce, ancora, il maggior rilievo dell’isola con i suoi 248 m sul livello del mare. Una volta cessata l’attività di questo vulcano si formò il Monte Costa del Fallo, sulla costa occidentale dell’isola, considerato il secondo dell’isola con eruzioni decisamente più violente del precedente, caratterizzate da potenti esplosioni che producevano depositi di ceneri e tufi.
Ma anche questo vulcano cessò la sua attività e il magma si aprì un altro varco sul fianco Sud – Occidentale del Monte. Da qui l’attività del “vulcano Ustica” ebbe un lungo periodo di stasi che provocò la trasformazione del magma da basico e fluido ad acido e viscoso, predisponendolo ad eruzioni esplosive e quindi molto violente (dette sub pliniane).
In seguito a queste forti eruzioni la camera magmatica si svuotò e ciò provocò il collasso dei condotti in zona Tramontana facendo abbassare tutta la zona settentrionale dell’isola. Altri eventi minori si susseguirono producendo piroclastiti nere utilizzate dall’uomo per attività costruttive.
L’isola fu poi sommersa in seguito allo scioglimento dei ghiacci polari. Ciò provocò la formazione di terrazzamenti che tornarono ad essere emersi, lasciando esposti sedimenti marini ancora oggi visibili.
L’ultima grande eruzione si ebbe circa 130.000 anni fa: una serie di eruzioni esplosive andò a costituire il cono di tufi della Falconiera che collassò poi in mare, rimanendo ad oggi l’unico cratere vulcanico facilmente riconoscibile.
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La storia naturale di Ustica inizia un milione di anni fa quando la crosta terrestre “stirandosi” e fratturandosi portò alla risalita di magma fuso che, grazie a ripetute eruzioni subacquee, cominciò ad edificarsi sul fondo del Tirreno.
Per centinaia di anni l’attività vulcanica si svolse sott’acqua con eruzioni alterne, sia lente e tranquille che violente. Una volta emersa dal mare, venne modellata da agenti atmosferici e dal mare stesso fino a quando la sua attività vulcanica cessò.
Ancora al giorno d'oggi è visibile il primo vulcano dell’isola in zona Monte Guardia dei Turchi che costituisce, ancora, il maggior rilievo dell’isola con i suoi 248 m sul livello del mare. Una volta cessata l’attività di questo vulcano si formò il Monte Costa del Fallo, sulla costa occidentale dell’isola, considerato il secondo dell’isola con eruzioni decisamente più violente del precedente, caratterizzate da potenti esplosioni che producevano depositi di ceneri e tufi.
Ma anche questo vulcano cessò la sua attività e il magma si aprì un altro varco sul fianco Sud – Occidentale del Monte. Da qui l’attività del “vulcano Ustica” ebbe un lungo periodo di stasi che provocò la trasformazione del magma da basico e fluido ad acido e viscoso, predisponendolo ad eruzioni esplosive e quindi molto violente (dette sub pliniane).
In seguito a queste forti eruzioni la camera magmatica si svuotò e ciò provocò il collasso dei condotti in zona Tramontana facendo abbassare tutta la zona settentrionale dell’isola. Altri eventi minori si susseguirono producendo piroclastiti nere utilizzate dall’uomo per attività costruttive.
L’isola fu poi sommersa in seguito allo scioglimento dei ghiacci polari. Ciò provocò la formazione di terrazzamenti che tornarono ad essere emersi, lasciando esposti sedimenti marini ancora oggi visibili.
L’ultima grande eruzione si ebbe circa 130.000 anni fa: una serie di eruzioni esplosive andò a costituire il cono di tufi della Falconiera che collassò poi in mare, rimanendo ad oggi l’unico cratere vulcanico facilmente riconoscibile.
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Lustrica Diving
Com'è nata Ustica
Isola vulcanica, simile all'Etna e alle Hawaii per formazione, Ustica ha una storia naturale iniziata un milione di anni fa, scoprila con noi.
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Pochi pochi pochi sono quelli che conoscono e hanno visto i foronidei.
Simili agli anellidi (ad es. agli spirografi), hanno un tubicino che affonda nel substrato e un ciuffo a forma di ferro di cavallo, il lofoforo, che filtra l'acqua per accaparrarsi le minuscole particelle organiche in sospensione.
I foronidei costituiscono addirittura un phylum a parte (come i pesci, per dire), ma nel Mediterraneo sembra si conoscano solo 5 specie.
Questi sono commensali dei cerianti, e così li abbiamo visti solo qui a Ustica e a Capo Milazzo.
Per fotografarli con una frase, Egidio Trainito dice nel suo "Flora e fauna del Mediterraneo": Foronidei, eleganza ignorata.
Ignorata, eppure presente, aggiungiamo noi, a saperla cercare...
Un grazie speciale a Mirko
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I foronidei costituiscono addirittura un phylum a parte (come i pesci, per dire), ma nel Mediterraneo sembra si conoscano solo 5 specie.
Questi sono commensali dei cerianti, e così li abbiamo visti solo qui a Ustica e a Capo Milazzo.
Per fotografarli con una frase, Egidio Trainito dice nel suo "Flora e fauna del Mediterraneo": Foronidei, eleganza ignorata.
Ignorata, eppure presente, aggiungiamo noi, a saperla cercare...
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Etna, la nuova bocca effusiva vista da vicino. Video
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Telegraph
Etna, la nuova bocca effusiva vista da vicino. Video
Una nuova bocca effusiva si è aperta nel tardo pomeriggio del 7 giugno 2022 ad una quota di circa 1900-1950 m, ha comunicato l'INGV. Nelle immagini girate nella notte tra martedì e mercoledì, si vede la colata muoversi lentamente per oltre cento metri. E'…
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Ingredienti per la pasta:
--500 gr farina 00
-50 gr di zucchero
-1 uovo
-250 ml di latte
-1 pizzico di sale
-1 bustina di lievito liofilizzato
-50 gr di strutto
copertura torciglioni:
-zucchero
- cannella
per la crema al latte:
- 1 l di latte
-250 gr di zucchero
-100 gr di amido di grano
-200 ml di panna per dolci
Preparazione:
in una ciotola versa la farina, con lo zucchero, lo strutto, l'uovo e mescolare il tutto.
In una ciotolina versare il latte tiepido con il lievito e un cucchiaino di zucchero, versare nel composto e impastare.
Far lievitare fino al raddoppiarsi della pasta.
Dopo la lievitazione stendere l'impasto che deve risultare alto 5 mm; fare delle strisce larghe di circa 1 cm,e avvolgerli in un cono di acciaio oppure se non si possiedono si possono creare con la carta di alluminio.Quando si creano tutti i torciglioni,farli lievitare x almeno due ore.Finita la lievitazione metterli a friggere in abbondante olio caldo e solo quando si saranno completamente raffreddati toglierli dal cono.Passare nello zucchero e cannella e a questo punto si possono riempire.
preparazione della crema al latte:
In un pentolino aggiungere latte ,zucchero e amido nelle dosi sopra elencate,portare a bollore fino a quando la crema si addensa e lasciare freddare in frigo coperta dalla pellicola.Montare la panna e unirla alla crema poco alla volta,solo quando la crema sara'completamente fredda.A questo punto passare a riempire i torciglioni e fateli riposare in frigo prima di servirli
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Far lievitare fino al raddoppiarsi della pasta.
Dopo la lievitazione stendere l'impasto che deve risultare alto 5 mm; fare delle strisce larghe di circa 1 cm,e avvolgerli in un cono di acciaio oppure se non si possiedono si possono creare con la carta di alluminio.Quando si creano tutti i torciglioni,farli lievitare x almeno due ore.Finita la lievitazione metterli a friggere in abbondante olio caldo e solo quando si saranno completamente raffreddati toglierli dal cono.Passare nello zucchero e cannella e a questo punto si possono riempire.
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