Col suo porto a forma di falce, è sempre stata una città commerciale.
È la città più vicina alla Penisola, e nonostante da tempo si parli di costruire un tunnel subaqueo o un ponte, mai realizzato, per collegare la città alla terraferma, superando lo Stretto di Messina, la città è comunque ottimamente collegata al resto d'Italia da un sistema di traghetti.
Fu fondata dai greci che le diedero il nome di "Zancle", che vuol dire "Falce", legato proprio alla forma del suo porto. In seguito la conquistarono i Romani, poi i Bizantini e quindi gli Arabi. Infine arrivarono i Normanni.
Il massimo splendore fu raggiunto da Messina quando, sotto il dominio di Svevi, Angioini ed Aragonesi divenne la capitale del Regno di Sicilia e soprattutto una delle città del Mediterraneo più fiorenti, grazie soprattutto al La città di oggi si sviluppa lungo tutta la costa ed è quasi totalmente moderna, soprattutto a causa dei violenti terremoti che l'hanno colpita più volte e dei bombardamenti che la città ha subito durante la Seconda Guerra Mondiale.
Gli edifici attuali si affacciano su vie molto larghe e sono relativamente bassi, proprio perché ricostruiti secondo le norme antisismiche, in modo da limitare i danni causati nel passato dai frequenti terremoti
🖌 @pioandreaperi
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È la città più vicina alla Penisola, e nonostante da tempo si parli di costruire un tunnel subaqueo o un ponte, mai realizzato, per collegare la città alla terraferma, superando lo Stretto di Messina, la città è comunque ottimamente collegata al resto d'Italia da un sistema di traghetti.
Fu fondata dai greci che le diedero il nome di "Zancle", che vuol dire "Falce", legato proprio alla forma del suo porto. In seguito la conquistarono i Romani, poi i Bizantini e quindi gli Arabi. Infine arrivarono i Normanni.
Il massimo splendore fu raggiunto da Messina quando, sotto il dominio di Svevi, Angioini ed Aragonesi divenne la capitale del Regno di Sicilia e soprattutto una delle città del Mediterraneo più fiorenti, grazie soprattutto al La città di oggi si sviluppa lungo tutta la costa ed è quasi totalmente moderna, soprattutto a causa dei violenti terremoti che l'hanno colpita più volte e dei bombardamenti che la città ha subito durante la Seconda Guerra Mondiale.
Gli edifici attuali si affacciano su vie molto larghe e sono relativamente bassi, proprio perché ricostruiti secondo le norme antisismiche, in modo da limitare i danni causati nel passato dai frequenti terremoti
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CATANIA - SICILY
In piazza Duomo, a Catania, una statua di un elefante che sorregge un obelisco egizio prende il nome di Liotru o Diotru ed è il simbolo della città.
Si narra che il famigerato elefante venne chiamato Liotru in onore di un mago: Eliodoro, detto anche Diodoro, Liodoro, Lidoro, ed anche Teodoro
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In piazza Duomo, a Catania, una statua di un elefante che sorregge un obelisco egizio prende il nome di Liotru o Diotru ed è il simbolo della città.
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🗞🌋Università, è siciliano il migliore studente di Biomedical Engineering a Londra
At @paesietnei By Paesi Etnei News
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Università, è siciliano il migliore studente di Biomedical Engineering a Londra
Dopo il diploma in Sicilia, il giovane ha proseguito i suoi brillanti studi a Londra, diventando il migliore studente del suo corso. Il suo nome è Riccardo Cavarra ed è il migliore studente del corso di Biomedical Engineering (M.D.) del King’s College di…
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Dopo Milano, Bologna e Sanremo – – , siamo onorati di poter esporre a Troina questa meravigliosa scultura, che ritrae uno dei più grandi cantautori italiani degli ultimi decenni.
Un’opera in bronzo dello scultore siciliano Carmine Susinni raffigura, infatti, il noto cantautore Lucio Dalla, scomparso improvvisamente nel 2012, mentre, seduto su una panchina, attende che un passante si accomodi accanto per scattare l’immancabile fotografia.
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Un’opera in bronzo dello scultore siciliano Carmine Susinni raffigura, infatti, il noto cantautore Lucio Dalla, scomparso improvvisamente nel 2012, mentre, seduto su una panchina, attende che un passante si accomodi accanto per scattare l’immancabile fotografia.
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"Chiesa Badia di Sant'Agata"
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La chiesa della Badia di Sant’Agata si presenta oggi come la più perfetta opera di architettura, fra i tanti capolavori che la ricostruzione tardo barocca seguita al terremoto del 1693 ha prodotto a Catania, grazie al Maestro Giovan Battista Vaccarini.
Il 26 Maggio 2015 è stato aperto al pubblico il nuovo percorso delle terrazze e della cupola della Chiesa della Badia di Sant’Agata. Un accurato lavoro di restauro, finanziato grazie al sostegno della Fondazione Sicilia, ha permesso ai catanesi ed ai turisti di riappropriarsi di questo spazio affacciato a 360° sulla città, dal mare alla montagna.
LE VISITE AL PERCORSO DELLE TERRAZZE E DELLA CUPOLA SI SVOLGONO NEI SEGUENTI GIORNI (in vigore dal 17 Gennaio 2022)
Accesso libero all’aula liturgica, biglietto per la cupola €5.00
Lunedi 9.30-12.30
Da Martedì a Sabato 9.30-12.30 / 15.00-17.00
Domenica 9.30-12.30 / 18.00-20.00
La chiesa si trova in Via Vittorio Emanuele 182, Catania
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Il 26 Maggio 2015 è stato aperto al pubblico il nuovo percorso delle terrazze e della cupola della Chiesa della Badia di Sant’Agata. Un accurato lavoro di restauro, finanziato grazie al sostegno della Fondazione Sicilia, ha permesso ai catanesi ed ai turisti di riappropriarsi di questo spazio affacciato a 360° sulla città, dal mare alla montagna.
LE VISITE AL PERCORSO DELLE TERRAZZE E DELLA CUPOLA SI SVOLGONO NEI SEGUENTI GIORNI (in vigore dal 17 Gennaio 2022)
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Da Martedì a Sabato 9.30-12.30 / 15.00-17.00
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➡️© @sicil_iaterramia
“Annacare” è un verbo magico del dialetto siciliano, dalle apparenti contraddizioni...
“Me l’annachi!” Ovvero, mi fai un baffo. Potremmo continuare quasi all’infinito, è impossibile determinare i confini semantici di “annacare”.
Nell’immaginario erotico del maschio del sud, è bella da vedere la donna che “si annaca”.
L’annacata della donna è un vezzo cucito sui fianchi, che sinuosi ondeggiano nell’atto della passeggiata. Monica Bellucci in Malena, non passeggiava a Ortigia, si annacava.
Ma anche i maschi si annacano. Che vi pare! E in dialetto l’espressione dell’uomo che si annaca prende la piega di una sentenza, pronunciata, con saggezza,dalle donne contro il maschio, grazie a una figura retorica: “chiddu fa cabbanna e dabbanna ma’ nora.”Questa volta il verbo annacare è taciuto, sottinteso,ma c’è: “cabbanna e dabbanna”,destra e sinistra,ondeggia, appunto,come i fianchi di quella scostumata di mia nuora quando passeggia.Anzi, s’annaca.
🗞Fonte
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Nell’immaginario erotico del maschio del sud, è bella da vedere la donna che “si annaca”.
L’annacata della donna è un vezzo cucito sui fianchi, che sinuosi ondeggiano nell’atto della passeggiata. Monica Bellucci in Malena, non passeggiava a Ortigia, si annacava.
Ma anche i maschi si annacano. Che vi pare! E in dialetto l’espressione dell’uomo che si annaca prende la piega di una sentenza, pronunciata, con saggezza,dalle donne contro il maschio, grazie a una figura retorica: “chiddu fa cabbanna e dabbanna ma’ nora.”Questa volta il verbo annacare è taciuto, sottinteso,ma c’è: “cabbanna e dabbanna”,destra e sinistra,ondeggia, appunto,come i fianchi di quella scostumata di mia nuora quando passeggia.Anzi, s’annaca.
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La Basilica Santuario di Maria Santissima di Tindari, si trova a Tindari, frazione di Patti, nella città metropolitana di Messina.
👉Storia
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✨✈️RIFUGIO ANTIAEREO di via Daniele a Catania, un pezzo di storia nel cuore della città.
📌Uno dei venti rifugi antiaerei creati allo scoppio della seconda guerra mondiale.
🍃👫 Per decenni è rimasta una discarica nascosta, ma grazie al centro speleologico e agli abitanti di Catania è stato liberato da venti tonnellate di rifiuti.
🌋 Possiamo ora vedere i resti della lava del 1669 che raggiunse Catania, così come le scritte fasciste della seconda guerra mondiale.
✨✈️Attualmente il rifugio fa parte di un progetto di sviluppo locale a base culturale.
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📌Uno dei venti rifugi antiaerei creati allo scoppio della seconda guerra mondiale.
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🌋 Possiamo ora vedere i resti della lava del 1669 che raggiunse Catania, così come le scritte fasciste della seconda guerra mondiale.
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