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🟡🔵 Informazioni su attacchi e coprifuoco.
🟡🔵 Annunci di emergenze.
🟡🔵 Comunicati alla popolazione.
🟡🔵 Messaggi del presidente Zelenskij.
🟡🔵 Report attività della resistenza.
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In Sicilia anche gli arcobaleni sorridono: la foto scelta dalla Nasa è ora simbolo di pace
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In Sicilia anche gli arcobaleni sorridono: la foto scelta dalla Nasa è ora simbolo di pace
La foto di un arcobaleno, scattata a Marina di Ragusa da una fotografa siciliana, è stata scelta dall'Agenzia spaziale americana perché immortala uno splendido fenomeno naturale Foto di Marcella Giulia Pace In Sicilia anche gli arcobaleni sorridono e se n'è…
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📍Modica
cose da sapere su Modica:
1)È città Unesco dal 2002.
2)Il cioccolato di Modica è il primo cioccolato I.G.P riconosciuto dall’U.E.
3)A Modica nacque S.Quasimodo premio Nobel per la letteratura!
🎥 @thetrue_giob.ph
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🌅@cartolinesiciliaterramia
cose da sapere su Modica:
1)È città Unesco dal 2002.
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Chiesa di San Giorgio dei genovesi e Obelisco alle 13 vittime della rivoluzione del 1860, Palermo 📍
📸© @vincenzo_gallina_ph
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La chiesa di San Giorgio dei genovesi venne edificata in sostituzione di quella di S. Luca, qui esistente, appartenuta ad una Confraternita di Genovesi.
La “nazione” genovese possedeva una cappella, dedicata a S. Giorgio, nel chiostro di S. Francesco d’Assisi.
Nel 1575 si decise l’edificazione di una chiesa di maggiore dimensione e di aspetto magnifico. L’edificio, portato avanti dal 1575 al 1591, segna l’epilogo della vicenda rinascimentale dell’architettura palermitana che aveva accolto sia elementi importati dalla Spagna, sia gli elementi rinascimentali italiani, giunti attraverso l’opera dei maestri marmorai.
La facciata, assai semplice, è in pietra da taglio, impostata secondo motivi intelaiati e definita da accenni prebarocchi nelle due volute superiori, nelle avvolgenti volute dell’oculo ovoidale e nel fregio sotto il cornicione.
L'obelisco dedicato alle 13 vittime dimenticate si trova su un lato della piazza omonima. Fino a qualche tempo fa, l'obelisco si trovava invece al centro della piazza, ma fu sostituito da un monumento moderno dedicato alle vittime degli omicidi di mafia.
L'obelisco, realizzato dallo scultore Salvatore Valenti, fu eretto nel 1883 ed è dedicato alle 13 vittime della Rivolta della Gancia.
Il 14 aprile 1860 Palermo fu lo scenario di uno dei più importanti episodi della rivoluzione garibaldina. Quel giorno, infatti, un gruppo di ribelli, tra cui spiccava la figura di Francesco Riso, decise di insorgere.
Ma i soldati riuscirono a soffocare l'insurrezione: tra i ribelli vi furono venti vittime, tra cui lo stesso Francesco Riso che morì subito dopo in ospedale. Altri 13 uomini furono invece arrestati. Per timore che la rivolta potesse ripetersi, venne presa la decisione di fucilarli.
Ciò avvenne proprio nella Piazza oggi intitolata alle XIII vittime. Sulla base dell'obelisco si possono leggere ancora oggi i nomi dei 13 martiri.
© @vincenzo_gallina_ph
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La “nazione” genovese possedeva una cappella, dedicata a S. Giorgio, nel chiostro di S. Francesco d’Assisi.
Nel 1575 si decise l’edificazione di una chiesa di maggiore dimensione e di aspetto magnifico. L’edificio, portato avanti dal 1575 al 1591, segna l’epilogo della vicenda rinascimentale dell’architettura palermitana che aveva accolto sia elementi importati dalla Spagna, sia gli elementi rinascimentali italiani, giunti attraverso l’opera dei maestri marmorai.
La facciata, assai semplice, è in pietra da taglio, impostata secondo motivi intelaiati e definita da accenni prebarocchi nelle due volute superiori, nelle avvolgenti volute dell’oculo ovoidale e nel fregio sotto il cornicione.
L'obelisco dedicato alle 13 vittime dimenticate si trova su un lato della piazza omonima. Fino a qualche tempo fa, l'obelisco si trovava invece al centro della piazza, ma fu sostituito da un monumento moderno dedicato alle vittime degli omicidi di mafia.
L'obelisco, realizzato dallo scultore Salvatore Valenti, fu eretto nel 1883 ed è dedicato alle 13 vittime della Rivolta della Gancia.
Il 14 aprile 1860 Palermo fu lo scenario di uno dei più importanti episodi della rivoluzione garibaldina. Quel giorno, infatti, un gruppo di ribelli, tra cui spiccava la figura di Francesco Riso, decise di insorgere.
Ma i soldati riuscirono a soffocare l'insurrezione: tra i ribelli vi furono venti vittime, tra cui lo stesso Francesco Riso che morì subito dopo in ospedale. Altri 13 uomini furono invece arrestati. Per timore che la rivolta potesse ripetersi, venne presa la decisione di fucilarli.
Ciò avvenne proprio nella Piazza oggi intitolata alle XIII vittime. Sulla base dell'obelisco si possono leggere ancora oggi i nomi dei 13 martiri.
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📍Modica
La città con una piccola Italia di cioccolata.
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La città con una piccola Italia di cioccolata.
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🟡 Modica è un bellissimo borgo in provincia di Ragusa, caratterizzato da richiami barocchi, case dai colori caldi e dorati e vicoli e scalinate che salgono per la montagna, il tutto circondato da panorami mozzafiato. La città si divide in due parti, quella alta che si sviluppa attorno all’antico castello e la parte basse che sorge dove una volta scorrevano due fiumi.
🍫 Ma se si parla di Modica non può che venirci in mente il cioccolato, famoso in tutto il mondo, ancora oggi realizzato seguendo l’antica ricetta. La storia della città e del suo cioccolato è conservata all’interno del Museo del Cioccolato, situato nella parte bassa di Modica, al cui interno si possono trovare documenti archivistici che raccontano la storia e i sapori del più antico cioccolato del mondo. Il museo è stato inaugurato nel 2014 all’interno del Palazzo della Cultura e offre un itinerario che svela curiosità e aneddoti.
🗺 Vi sorprenderà sapere che è presente una miniatura a bassorilievo dell’Italia interamente fatta di cioccolato in cui i capoluoghi di regione sono evidenziati da sculture rappresentative. Inoltre è possibile osservare i maestri cioccolatieri all’opera in un vero e proprio laboratorio, seguendo le diverse fasi della lavorazione del cacao per arrivare alla creazione delle tipiche tavolette.
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🍫 Ma se si parla di Modica non può che venirci in mente il cioccolato, famoso in tutto il mondo, ancora oggi realizzato seguendo l’antica ricetta. La storia della città e del suo cioccolato è conservata all’interno del Museo del Cioccolato, situato nella parte bassa di Modica, al cui interno si possono trovare documenti archivistici che raccontano la storia e i sapori del più antico cioccolato del mondo. Il museo è stato inaugurato nel 2014 all’interno del Palazzo della Cultura e offre un itinerario che svela curiosità e aneddoti.
🗺 Vi sorprenderà sapere che è presente una miniatura a bassorilievo dell’Italia interamente fatta di cioccolato in cui i capoluoghi di regione sono evidenziati da sculture rappresentative. Inoltre è possibile osservare i maestri cioccolatieri all’opera in un vero e proprio laboratorio, seguendo le diverse fasi della lavorazione del cacao per arrivare alla creazione delle tipiche tavolette.
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Un video per andare alla scoperta di Calatubo: l'antichissimo castello di Alcamo
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Un video per andare alla scoperta di Calatubo: l'antichissimo castello di Alcamo
Il castello fu utilizzato fino agli anni ‘60 del Novecento. Il degrado, il terremoto del Belice del 1968 e l’assenza prolungata di interventi, hanno portato al crollo dei solai Un video per andare alla scoperta del Castello di Calatubo ad Alcamo girato da…
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🗞 Vino: l'annata record del Nero D'Avola, 50 milioni di bottiglie
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👉 Bilancio positivo Consorzio vini Doc Sicilia per vitigno simbolo
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ANSA.it
Vino: l'annata record del Nero D'Avola, 50 milioni di bottiglie
Freschi profumi di spezie e ciliegie, quelli di un vino che esprime in modo universalmente apprezzato caratteristiche territoriali e culturali proprie dell'isola: è il Nero D'Avola, la cui annata 2020 è considerata ottima, sia dal punto di vista quantitati...…
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Il 15 marzo 1972 il film capolavoro “Il Padrino” di Francis Ford Coppola, tratto dal libro omonimo di Mario Puzo, venne trasmesso per la prima volta in anteprima mondiale a New York.
Il film fu premiato con tre premi Oscar: miglior film, miglior attore protagonista a Marlon Brando, miglior sceneggiatura non originale.
Primo film della trilogia, è considerato uno dei più grandi capolavori della storia del cinema.
Indimenticabile anche la colonna sonora di Nino Rota.
© @sicil_iaterramia
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🎥#Cinema_Sicilia
Il film fu premiato con tre premi Oscar: miglior film, miglior attore protagonista a Marlon Brando, miglior sceneggiatura non originale.
Primo film della trilogia, è considerato uno dei più grandi capolavori della storia del cinema.
Indimenticabile anche la colonna sonora di Nino Rota.
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La vita dei pescatori a Stromboli scorre lenta, giorno dopo giorno, dialogo dopo dialogo ricordando i fatti di un tempo.
La memoria così viene tramandata nella forma vera, nell'unica maniera che conoscono, quella dialettale, dove la parola assume la forza del mare e la saggezza del vento.
Questa gente, con semplicità incarna lo spirito strombolano.
Uomini e donne che con il tempo si sono dovuti adattare al proprio mare, alla propria terra.
Il vulcano, sempre alle loro spalle, dà a questa gente la forza ed il riferimento per non perdersi mai nel mare della vita.
lo sono cresciuto con questi racconti, con i racconti dei miei nonni che custodisco nel mio scrigno dei ricordi e dai quali sempre mi viene illuminata la via.
“CUSIMU CU SIMU”
-Cuciamo Chi Siamo-
🎥 il mio ultimo cortometraggio
✍🏻© @viraccontodistromboli
👉@sicilianewseinfo
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La memoria così viene tramandata nella forma vera, nell'unica maniera che conoscono, quella dialettale, dove la parola assume la forza del mare e la saggezza del vento.
Questa gente, con semplicità incarna lo spirito strombolano.
Uomini e donne che con il tempo si sono dovuti adattare al proprio mare, alla propria terra.
Il vulcano, sempre alle loro spalle, dà a questa gente la forza ed il riferimento per non perdersi mai nel mare della vita.
lo sono cresciuto con questi racconti, con i racconti dei miei nonni che custodisco nel mio scrigno dei ricordi e dai quali sempre mi viene illuminata la via.
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