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Se sei siciliano non puoi non sapere cos'è: la "truscia", fedele (e morbida) compagna di vita
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Se sei siciliano non puoi non sapere cos'è: la "truscia", fedele (e morbida) compagna di vita
La ''truscia'' e la ''truscitedda'': cosa erano? Ci sono inoltre tanti modi di dire legati a queste parole che arrivano ad esprimere finanche emozioni e sentimenti La "truscia" sulla spalla Oggi si va in giro con lo zainetto, la borsa porta PC, o quella tracolla…
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🌋Mount Etna🌋
Patrimonio mondiale dell' umanità
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Oltre 600 anni!
Questo è l’arco cronologico della collezione di armi che possiede il nostro bellissimo Museo e che gli amanti delle armi non possono lasciarsi scappare!
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💡@vogliadisapere
Questo è l’arco cronologico della collezione di armi che possiede il nostro bellissimo Museo e che gli amanti delle armi non possono lasciarsi scappare!
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Oltre 19 pezzi dell’armeria risalenti tra il XV ed il XVIII secolo esposti nelle teche al piano terra, provenienti da varie parti del mondo come Francia, Germania, Etiopia ma anche Catania.
Come già sappiamo, il museo nacque anche grazie alle donazioni dei collezionisti e queste principalmente fanno parte della collezione dei Padri Benedettini, i quali esponevano con grande orgoglio.
Abbiamo molteplici tipi di armi da fuoco ed attrezzature che servivano per il funzionamento di una batteria di cannoni, porta polvere decorati di con figure religiose, ma il pezzo forte (per la sua unicità) è l’ascia che troviamo come primo elemento espositivo posto nella teca.
Adesso la domanda sorge spontanea: “Perché è un pezzo così raro?” Guardiamolo insieme e scopriamo i significati nascosti!
Il particolare che salta all’occhio è proprio la lavorazione della lama, essa infatti rappresenta una chimera che, come sappiamo, è una creatura mitologica composta da un leone che rappresenta la forza, il calore e quindi l’estate, il serpente che indica la terra, l’oscurità, l’inverno e la vecchiaia e la capra che rappresenta il passaggio, la transizione, quindi l’autunno e la primavera.
Aguzzando la vista sulla lama, si notano anche delle maschere caricaturali e tralci che sin dal Medioevo, sono riconducibili alla sfera religiosa. Infatti la tralce rappresenta l’essere umano peccatore che, solo al momento della morte, diventerà frutto nella vite che è Cristo ed il frutto che diventerà sarà la rappresentazione di ciò che è stato in vita.
Un altro particolare che non passa inosservato è la decorazione che si trova sull’estremità del manico. Una testa che mostra la lingua e che indossa un cappellino ripiegato in avanti che, insieme alla rotella di panno rosso, costituivano il distintivo degli israeliti, espulsi dalla Sicilia tra il 1492 - 1493.
È molto importante conoscere la simbologia per poter osservare e prendere coscienza di ciò che abbiamo di fronte e su questo, i medievali, la sanno molto lunga!
La rarità di questo oggetto usato per la caccia, non si ferma alla simbologia ma anche alla produzione, infatti ad oggi di asce simili se ne conoscono solamente sei esemplari ed una di queste è rappresentata in un dipinto esposto al a
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Come già sappiamo, il museo nacque anche grazie alle donazioni dei collezionisti e queste principalmente fanno parte della collezione dei Padri Benedettini, i quali esponevano con grande orgoglio.
Abbiamo molteplici tipi di armi da fuoco ed attrezzature che servivano per il funzionamento di una batteria di cannoni, porta polvere decorati di con figure religiose, ma il pezzo forte (per la sua unicità) è l’ascia che troviamo come primo elemento espositivo posto nella teca.
Adesso la domanda sorge spontanea: “Perché è un pezzo così raro?” Guardiamolo insieme e scopriamo i significati nascosti!
Il particolare che salta all’occhio è proprio la lavorazione della lama, essa infatti rappresenta una chimera che, come sappiamo, è una creatura mitologica composta da un leone che rappresenta la forza, il calore e quindi l’estate, il serpente che indica la terra, l’oscurità, l’inverno e la vecchiaia e la capra che rappresenta il passaggio, la transizione, quindi l’autunno e la primavera.
Aguzzando la vista sulla lama, si notano anche delle maschere caricaturali e tralci che sin dal Medioevo, sono riconducibili alla sfera religiosa. Infatti la tralce rappresenta l’essere umano peccatore che, solo al momento della morte, diventerà frutto nella vite che è Cristo ed il frutto che diventerà sarà la rappresentazione di ciò che è stato in vita.
Un altro particolare che non passa inosservato è la decorazione che si trova sull’estremità del manico. Una testa che mostra la lingua e che indossa un cappellino ripiegato in avanti che, insieme alla rotella di panno rosso, costituivano il distintivo degli israeliti, espulsi dalla Sicilia tra il 1492 - 1493.
È molto importante conoscere la simbologia per poter osservare e prendere coscienza di ciò che abbiamo di fronte e su questo, i medievali, la sanno molto lunga!
La rarità di questo oggetto usato per la caccia, non si ferma alla simbologia ma anche alla produzione, infatti ad oggi di asce simili se ne conoscono solamente sei esemplari ed una di queste è rappresentata in un dipinto esposto al a
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Fu fortezza e luogo di torture, oggi è un prestigioso museo: il castello dei Conti di Modica
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Fu fortezza e luogo di torture, oggi è un prestigioso museo: il castello dei Conti di Modica
Prende nome dai Conti che ne furono proprietari dal 1410 al 1812 ma si trova ad Alcamo. Con la sua robusta mole ha protetto la città e resistito per secoli a violenti attacchi tra cui quello del terribile corsaro Barbarossa Il castello di Alcamo Maestoso…
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Natale al Parco archeologico di Selinunte: percorsi guidati e laboratori per i bimbi
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Natale al Parco archeologico di Selinunte: percorsi guidati e laboratori per i bimbi
Visite guidate al Parco archeologico di Selinunte (foto di Daniele Rosapinta) Un modo diverso per trascorrere le feste, vivendo un vero e proprio “Natale alla greca” e scoprendo le meraviglie che ha in serbo il Parco archeologico di Selinunte. Volete realizzare…
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🌌Buonasera oggi vi portiamo in via Umberto, in un palazzo particolare.
🏯Palazzo Mazzone è sito a Catania, ad angolo tra la via Umberto e via Grotte Bianche.
📐È stato progettato dall’architetto catanese Tommaso Malerba intorno al 1904 secondo un linguaggio eclettico, cioè una mescolanza di elementi ripresi da diversi movimenti storici e contemporanei e uno stile neo-moresco.
📌Quest’ultimo è caratterizzato da linee severe ed essenziali e archi intrecciati che formano cupole in stucco o gesso modellato.
📸 @rubrica_sicilia
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🏯Palazzo Mazzone è sito a Catania, ad angolo tra la via Umberto e via Grotte Bianche.
📐È stato progettato dall’architetto catanese Tommaso Malerba intorno al 1904 secondo un linguaggio eclettico, cioè una mescolanza di elementi ripresi da diversi movimenti storici e contemporanei e uno stile neo-moresco.
📌Quest’ultimo è caratterizzato da linee severe ed essenziali e archi intrecciati che formano cupole in stucco o gesso modellato.
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Messina Piazza Cairoli
L'albero riccamente addobbato, con accanto a 50 metri di ruota panoramica,
fa un effetto mini bonsai.
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CAMILLERI e lo strano caso delle ceneri di PIRANDELLO - 27-06-2017
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Ha riaperto la Casa-museo di Luigi Pirandello ad Agrigento. Dopo lunghi lavori è stata riqualificata e grazie ad un nuovo allestimento multimediale del percorso espositivo, offre ai visitatori anche materiali audiovisivi d’archivio e musica composta appositamente.
La casa è una costruzione rurale della prima metà del XVIII secolo. Sorge in una contrada chiamata, anche quando Pirandello vi nacque, Caos, ma deriva da Cavusu, ed era così denominata perché era divisa come le due parti di un pantalone (in dialetto agrigentino cavusu).
“Io son figlio del Caos; e non allegoricamente, ma in giusta realtà, perché son nato in una nostra campagna, che trovasi presso ad un intricato bosco denominato, in forma dialettale, Càvusu dagli abitanti di Girgenti, corruzione dialettale del genuino e antico vocabolo greco Kaos”.
Così ha scritto Pirandello ricordando quella località natia.
Post del 8/12/2021👇🏻
👉🏻https://t.me/c/1369304324/5330
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La casa è una costruzione rurale della prima metà del XVIII secolo. Sorge in una contrada chiamata, anche quando Pirandello vi nacque, Caos, ma deriva da Cavusu, ed era così denominata perché era divisa come le due parti di un pantalone (in dialetto agrigentino cavusu).
“Io son figlio del Caos; e non allegoricamente, ma in giusta realtà, perché son nato in una nostra campagna, che trovasi presso ad un intricato bosco denominato, in forma dialettale, Càvusu dagli abitanti di Girgenti, corruzione dialettale del genuino e antico vocabolo greco Kaos”.
Così ha scritto Pirandello ricordando quella località natia.
Post del 8/12/2021👇🏻
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Nasce 'U Tradutturi: il traduttore italiano-siciliano online
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#goodnews〽️
via gds.it
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Nasce 'U Tradutturi: il traduttore italiano-siciliano online
Dal siciliano all'italiano e viceversa. Tutto on line e anche consultabile sullo smartphone. Si chiama U Tradutturi (qui il link) ed è uno strumento per tradurre dall'italiano al dialetto migliaia di parole. Funziona esattamente come il traduttore di Google:…