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Il Museo Geologico di Palermo.

“Gaetano Giorgio Gemmellaro” costituisce una delle più prestigiose istituzioni museali della città e uno tra i musei geologici e paleontologici italiani.

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Fu istituito nel 1838 da Gemmellaro, direttore del museo fino al 1904 che fu anche Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Palermo. Egli creò la prima collezione universitaria, ma ebbe una vera e propria sede solo nel 1911, nella sede del Gabinetto di Storia Naturale, presso la casa dei Padri Teatini in via Maqueda (oggi sede della Facoltà di Giurisprudenza).

In seguito ai danni subiti prima durante il terremoto del 1941 e poi con i bombardamenti del 1943, che danneggiarono sia l'edificio che alcune collezioni, il museo venne infine chiuso nel 1965. Nel 1970 l'Istituto di Geologia viene trasferito nella attuale sede. La collezione è costituita da circa 600.000 esemplari.

Il pianterreno ospita collezioni che illustrano la storia geologica della Sicilia: i reperti spaziano dal Permiano, con i resti di una scogliera corallina provenienti dalla Valle del Sosio,in provincia di Palermo, all'era mesozoica, con resti fossili tra cui spicca una ricca collezione di Ammoniti, all'era cenozoica, testimoniata tra l'altro da una collezione di denti di squalo di notevoli dimensioni.Il Museo "Gaetano Giorgio Gemmellaro" è un museo paleontologico e geologico di Palermo, appartenente al Sistema museale d'Ateneo dell'Università degli Studi.

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🌋Mount Etna🌋

Patrimonio mondiale dell' umanità

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Oltre 600 anni!
Questo è l’arco cronologico della collezione di armi che possiede il nostro bellissimo Museo e che gli amanti delle armi non possono lasciarsi scappare!

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Oltre 19 pezzi dell’armeria risalenti tra il XV ed il XVIII secolo esposti nelle teche al piano terra, provenienti da varie parti del mondo come Francia, Germania, Etiopia ma anche Catania.

Come già sappiamo, il museo nacque anche grazie alle donazioni dei collezionisti e queste principalmente fanno parte della collezione dei Padri Benedettini, i quali esponevano con grande orgoglio.

Abbiamo molteplici tipi di armi da fuoco ed attrezzature che servivano per il funzionamento di una batteria di cannoni, porta polvere decorati di con figure religiose, ma il pezzo forte (per la sua unicità) è l’ascia che troviamo come primo elemento espositivo posto nella teca.

Adesso la domanda sorge spontanea: “Perché è un pezzo così raro?” Guardiamolo insieme e scopriamo i significati nascosti!

Il particolare che salta all’occhio è proprio la lavorazione della lama, essa infatti rappresenta una chimera che, come sappiamo, è una creatura mitologica composta da un leone che rappresenta la forza, il calore e quindi l’estate, il serpente che indica la terra, l’oscurità, l’inverno e la vecchiaia e la capra che rappresenta il passaggio, la transizione, quindi l’autunno e la primavera.

Aguzzando la vista sulla lama, si notano anche delle maschere caricaturali e tralci che sin dal Medioevo, sono riconducibili alla sfera religiosa. Infatti la tralce rappresenta l’essere umano peccatore che, solo al momento della morte, diventerà frutto nella vite che è Cristo ed il frutto che diventerà sarà la rappresentazione di ciò che è stato in vita.

Un altro particolare che non passa inosservato è la decorazione che si trova sull’estremità del manico. Una testa che mostra la lingua e che indossa un cappellino ripiegato in avanti che, insieme alla rotella di panno rosso, costituivano il distintivo degli israeliti, espulsi dalla Sicilia tra il 1492 - 1493.

È molto importante conoscere la simbologia per poter osservare e prendere coscienza di ciò che abbiamo di fronte e su questo, i medievali, la sanno molto lunga!

La rarità di questo oggetto usato per la caccia, non si ferma alla simbologia ma anche alla produzione, infatti ad oggi di asce simili se ne conoscono solamente sei esemplari ed una di queste è rappresentata in un dipinto esposto al a

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