Il borgo, che offre una spettacolare vista su paesaggi di mezza collina tra FRUTTETI e AGRUMETI di straordinaria bellezza, è adagiato ai piedi del versante sud-occidentale del monte FANUSI, non distante dalla MADONIE, è famoso per la presenza delle sorgenti di acqua MINERALE, che alimentano l’acquedotto di Palermo.
Le origini del borgo, si fanno risalire a gruppi di ATENIESI fuggiti dalla distruzione di Troia.
Una pergamena del 1196, attesta la concessione di un mulino da parte della normanna Contessa Adelasia alla Diocesi di Cefalù: si evince con chiarezza che la fonte si trovava “Apud Xillatum”.
Tra i mulini visitabili che conservano ancora in certa misura l’aspetto originario:
Il mulino l’ASINIDDARU è uno dei meglio conservati, si trovano in buono stato sia i locali, sia alcuni elementi tecnici che servivano per far funzionare l’intero meccanismo.
Il mulino “PARATURI”, che prende il nome dall’attività di follare i tessuti cioè presare i tessuti dopo un bagno speciale, che veniva svolta nel mulino ed è l’unico che venne utilizzato per la realizzazione di tessuti, attivo ancora nell’Ottocento.
Una parte di esso è adibito a garage e la restante parte completamente inutilizzata
Il mulino “RASU”, si trova vicino la Chiesa Madre del paese ed stato l’ultimo a cessare l’attività di macinatura del grano, negli anni 1960.
Tra i mulini più antichi, da recupere:
Il FAMUNIA SUTTANU è il più grande tra quelli posti lungo il torrente Gulfone. Di esso si ha notizia già in un documento del 1196.
È conosciuto anche come mulinu a cruci, per la presenza su un muro interno di un bassorilievo raffigurante una croce con la scritta “Alberum (INRI) Salutiferum”.
Si trova completamente sommerso da una folta vegetazione.
Un altro mulino storico è il FAMUNIA SUPRANU anch’esso citato in documenti del XII secolo, tra tutti è l’unico mulino di Scillato a presentare adiacente l’abitazione del mugnaio.
Inoltre a Scillato all’interno di un piccolo museo ed assistere all’antica lavorazione della ZABBARA, i filamenti di agave con cui si realizzavano anticamente cordami per uso agricolo.
Pronti per un’esperienza fantastica, tra i corsi d’acqua Agnello e Gulfone, e mulini di Scillato?
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
📚#sicil_iaterramia
Le origini del borgo, si fanno risalire a gruppi di ATENIESI fuggiti dalla distruzione di Troia.
Una pergamena del 1196, attesta la concessione di un mulino da parte della normanna Contessa Adelasia alla Diocesi di Cefalù: si evince con chiarezza che la fonte si trovava “Apud Xillatum”.
Tra i mulini visitabili che conservano ancora in certa misura l’aspetto originario:
Il mulino l’ASINIDDARU è uno dei meglio conservati, si trovano in buono stato sia i locali, sia alcuni elementi tecnici che servivano per far funzionare l’intero meccanismo.
Il mulino “PARATURI”, che prende il nome dall’attività di follare i tessuti cioè presare i tessuti dopo un bagno speciale, che veniva svolta nel mulino ed è l’unico che venne utilizzato per la realizzazione di tessuti, attivo ancora nell’Ottocento.
Una parte di esso è adibito a garage e la restante parte completamente inutilizzata
Il mulino “RASU”, si trova vicino la Chiesa Madre del paese ed stato l’ultimo a cessare l’attività di macinatura del grano, negli anni 1960.
Tra i mulini più antichi, da recupere:
Il FAMUNIA SUTTANU è il più grande tra quelli posti lungo il torrente Gulfone. Di esso si ha notizia già in un documento del 1196.
È conosciuto anche come mulinu a cruci, per la presenza su un muro interno di un bassorilievo raffigurante una croce con la scritta “Alberum (INRI) Salutiferum”.
Si trova completamente sommerso da una folta vegetazione.
Un altro mulino storico è il FAMUNIA SUPRANU anch’esso citato in documenti del XII secolo, tra tutti è l’unico mulino di Scillato a presentare adiacente l’abitazione del mugnaio.
Inoltre a Scillato all’interno di un piccolo museo ed assistere all’antica lavorazione della ZABBARA, i filamenti di agave con cui si realizzavano anticamente cordami per uso agricolo.
Pronti per un’esperienza fantastica, tra i corsi d’acqua Agnello e Gulfone, e mulini di Scillato?
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
📚#sicil_iaterramia
This media is not supported in your browser
VIEW IN TELEGRAM
Un angolo di paradiso tra laghetti e cascate: ecco a voi la magia delle Gurne dell'Alcantara
via www.siciliafan.it
@sicilianewseinfo📌
@siciliaterramia🔆
#siciliadavedere⚜
via www.siciliafan.it
@sicilianewseinfo📌
@siciliaterramia🔆
#siciliadavedere⚜
Telegraph
Un angolo di paradiso tra laghetti e cascate: ecco a voi la magia delle Gurne dell'Alcantara
07 Apr 2021 Turismo Un percorso naturalistico nella Valle dell’Alcantara. Esploriamo insieme le suggestive Gurne dell’Alcantara. Si tratta di una serie di laghetti formati nel letto lavico del fiume. Rientrano nel territorio di Francavilla di Sicilia (Messina).…
This media is not supported in your browser
VIEW IN TELEGRAM
This media is not supported in your browser
VIEW IN TELEGRAM
Noi ve la mostriamo in questo #reel di 30 secondi, ma voi spendete del tempo in più e godetevi la visita a questo piccolo gioiello di Castelvetrano (TP)
Si tratta della Chiesa di San Domenico, conosciuta dai più anche con l'appellativo di "Cappella Sistina di Sicilia" e importante nella storia dell'arte siciliana poiché anticipò in età tardo-manierista quello che poi esplose come Barocco Siciliano
La chiamano la piccola "Sistina" della Sicilia: al suo interno custodisce dipinti meravigliosi.
Si trova sul versante del trapanese ed è stata accostata alla meraviglia di Michelangelo per la ricchezza di affreschi e tracce d’arte che custodisce al suo interno.
La chiesa di San Domenico si trova nella piazza Regina Margherita di Castelvetrano e costituisce un unico edificio con l’adiacente convento dei predicatori.
🎥 @siciliansays
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
📚#sicil_iaterramia
💻www.balarm.it
Si tratta della Chiesa di San Domenico, conosciuta dai più anche con l'appellativo di "Cappella Sistina di Sicilia" e importante nella storia dell'arte siciliana poiché anticipò in età tardo-manierista quello che poi esplose come Barocco Siciliano
La chiamano la piccola "Sistina" della Sicilia: al suo interno custodisce dipinti meravigliosi.
Si trova sul versante del trapanese ed è stata accostata alla meraviglia di Michelangelo per la ricchezza di affreschi e tracce d’arte che custodisce al suo interno.
La chiesa di San Domenico si trova nella piazza Regina Margherita di Castelvetrano e costituisce un unico edificio con l’adiacente convento dei predicatori.
🎥 @siciliansays
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
📚#sicil_iaterramia
💻www.balarm.it
La sua storia riporta come data di edificazione quella del 1470, desunta da una primitiva iscrizione non più esistente documentata sulla porta d'ingresso.
Il 20 aprile del 1487 papa Innocenzo VIII concesse a Nino III Tagliavia il permesso di edificare un convento domenicano adiacente alla Cappella di Santa Maria di Gesù, primitivo insediamento francescano ancor prima dell'avvento dei domenicani.
Nel luglio del 1489 il luogo ottenne il titolo e il diritto di convento formale della congregazione osservante facente capo al convento di Santa Cita di Palermo e, nel 1550, rientrò a far parte della giurisdizione della provincia domenicana.
La chiesa tardo-gotica sorse, invece, come mausoleo della famiglia Aragona - Tagliavia; la cappella, del quale il casato deteneva il patrocinio, era utilizzata per le cerimonie private.
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
📚#sicil_iaterramia
💻www.balarm.it
Il 20 aprile del 1487 papa Innocenzo VIII concesse a Nino III Tagliavia il permesso di edificare un convento domenicano adiacente alla Cappella di Santa Maria di Gesù, primitivo insediamento francescano ancor prima dell'avvento dei domenicani.
Nel luglio del 1489 il luogo ottenne il titolo e il diritto di convento formale della congregazione osservante facente capo al convento di Santa Cita di Palermo e, nel 1550, rientrò a far parte della giurisdizione della provincia domenicana.
La chiesa tardo-gotica sorse, invece, come mausoleo della famiglia Aragona - Tagliavia; la cappella, del quale il casato deteneva il patrocinio, era utilizzata per le cerimonie private.
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
📚#sicil_iaterramia
💻www.balarm.it
Successivamente, all'esterno dell'edificio, si stratificarono altre cappelle, volute da Giovanni Vincenzo Tagliavia e da altri componenti della famiglia nonché da privati, accorpandosi attorno al nucleo iniziale, fiancheggiando la navata centrale.
Praticamente ciascun rappresentante della famiglia aggiungeva un pezzo di edificio, a testimonianza del contributo personale.
In particolare fu l’intervento di Carlo d'Aragona Tagliavia, primo principe di Castelvetrano per regia investitura, marchese di Terranova, barone di Avola, Magnus Siculus, presidente del Regno sotto Filippo I di Sicilia (dal 1566 al 1571 e dal 1571 al 1582), viceré di Sicilia (dal 1556 al 1568 e dal 1571 al 1577), il mecenate e patrocinatore della cappella e del cappellone.
A lui si deve la decorazione del presbiterio, della Cappella del Coro, del Mausoleo di famiglia e dell'innalzamento della navata centrale.
Gli stucchi che hanno reso famoso l’edificio sacro rappresentano, maestosamente, l'Albero di Jesse ovvero l'albero genealogico che partendo da Jesse, padre di re Davide, schematizza la discendenza che porta alla Beata Vergine Maria, rappresentata al sommo dell'albero, coronata da angeli, con il bambino sul ginocchio sinistro.
Una ricchezza di personaggi e di dettagli artistici, opera del pittore Antonino Ferraro da Giuliana, che è difficile da raccontare poiché è un’esperienza sensoriale da vivere in prima persona.
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
📚#sicil_iaterramia
💻www.balarm.it
Praticamente ciascun rappresentante della famiglia aggiungeva un pezzo di edificio, a testimonianza del contributo personale.
In particolare fu l’intervento di Carlo d'Aragona Tagliavia, primo principe di Castelvetrano per regia investitura, marchese di Terranova, barone di Avola, Magnus Siculus, presidente del Regno sotto Filippo I di Sicilia (dal 1566 al 1571 e dal 1571 al 1582), viceré di Sicilia (dal 1556 al 1568 e dal 1571 al 1577), il mecenate e patrocinatore della cappella e del cappellone.
A lui si deve la decorazione del presbiterio, della Cappella del Coro, del Mausoleo di famiglia e dell'innalzamento della navata centrale.
Gli stucchi che hanno reso famoso l’edificio sacro rappresentano, maestosamente, l'Albero di Jesse ovvero l'albero genealogico che partendo da Jesse, padre di re Davide, schematizza la discendenza che porta alla Beata Vergine Maria, rappresentata al sommo dell'albero, coronata da angeli, con il bambino sul ginocchio sinistro.
Una ricchezza di personaggi e di dettagli artistici, opera del pittore Antonino Ferraro da Giuliana, che è difficile da raccontare poiché è un’esperienza sensoriale da vivere in prima persona.
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
📚#sicil_iaterramia
💻www.balarm.it
This media is not supported in your browser
VIEW IN TELEGRAM
Pollara, a Salina, è l’unica spiaggia-paese d’Italia. Forse non tutti lo sanno, ma la Sicilia detiene anche questo primato. Pollara, frazione di Malfa, è un tesoro segreto della penisola italiana ed è una delle spiagge più amate dell’arcipelago delle Isole Eolie!
📸 @markus.spatola
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
📚#sicil_iaterramia
📸 @markus.spatola
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
📚#sicil_iaterramia
This media is not supported in your browser
VIEW IN TELEGRAM
Forwarded from 〽️ ̶W̶̶o̶̶n̶̶d̶̶e̶̶r̶ ̶W̶̶o̶̶m̶a̶̶n̶ 〽️
This media is not supported in your browser
VIEW IN TELEGRAM
Forwarded from Article reader|Статей читалка
Telegraph
La leggenda di Deli e Ade e le origini delle isole Egadi
Prima che i fiumi corressero verso i mari, che gli uccelli volassero tra l’azzurro del cielo e i campi fossero arati, viveva in una terra misteriosa, bagnata da acque azzurrissime, una giovane. Il suo nome era Deli. Fu nascosta in quella terra lontana da…
Forwarded from 〽️ ̶W̶̶o̶̶n̶̶d̶̶e̶̶r̶ ̶W̶̶o̶̶m̶a̶̶n̶ 〽️
This media is not supported in your browser
VIEW IN TELEGRAM
Forwarded from Article reader|Статей читалка
Telegraph
Ferragosto: 53 mila visitatori in luoghi cultura Regione - Sicilia
(ANSA) - PALERMO, 17 AGO - Successo di visitatori nel fine settimana di Ferragosto per i luoghi della cultura della Regione Siciliana, fra parchi archeologici e musei. Sono stati, infatti, 53.800 i visitatori nei giorni compresi fra il 13 e il 15 agosto,…
This media is not supported in your browser
VIEW IN TELEGRAM
Nel mezzo del cammin della vera vita, eravamo circondati da una malinconia oscura , che tante parole tristi e beffarde hanno espresso, nel caffè della gioventù perduta
( Guy Debord)
📸 @scattofotografigo_trapani
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
📚#sicil_iaterramia
#trapani_bestphoto_
( Guy Debord)
📸 @scattofotografigo_trapani
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
📚#sicil_iaterramia
#trapani_bestphoto_
This media is not supported in your browser
VIEW IN TELEGRAM
This media is not supported in your browser
VIEW IN TELEGRAM
Mondello - Palermo
Mondello è la metà turistica per eccellenza dei palermitani,poichè si trova a pochissimi chilometri dal centro della città.
Fino alla fine dell'800 era solo una palude malsana e maleodorante,fino a quando il nel 1898 venne bonificata dal principe Francesco Lanza di Scalea e successivamente su affidata dal comune alla società italo-belga che si impegnò a sfruttare la consessione in cambio della costruzione di uno stabilimento balneare,di un albergo e di 300 ville.
Fu così che fiorirono i capolavori delle ville liberty legate al periodo di Belle Epoque,alcune costruite da valenti architetti tra cui il siciliano Ernesto Basile.
Il borgo di pescatori si trasformò così in una elegante e ricca stazione balneare il cui sviluppo è progredito fino alla fine degli anni '90.
Oggi Mondello conserva intatto il suo patrimonio di ville storiche, alcune semi abbandonate altre restaurate nel corso degli anni
🎥 @iltrippovago
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
📚#sicil_iaterramia
🌍@postidavedere
Mondello è la metà turistica per eccellenza dei palermitani,poichè si trova a pochissimi chilometri dal centro della città.
Fino alla fine dell'800 era solo una palude malsana e maleodorante,fino a quando il nel 1898 venne bonificata dal principe Francesco Lanza di Scalea e successivamente su affidata dal comune alla società italo-belga che si impegnò a sfruttare la consessione in cambio della costruzione di uno stabilimento balneare,di un albergo e di 300 ville.
Fu così che fiorirono i capolavori delle ville liberty legate al periodo di Belle Epoque,alcune costruite da valenti architetti tra cui il siciliano Ernesto Basile.
Il borgo di pescatori si trasformò così in una elegante e ricca stazione balneare il cui sviluppo è progredito fino alla fine degli anni '90.
Oggi Mondello conserva intatto il suo patrimonio di ville storiche, alcune semi abbandonate altre restaurate nel corso degli anni
🎥 @iltrippovago
✍🏻@sicilianewseinfo
📌@siciliaterramia
📚#sicil_iaterramia
🌍@postidavedere
This media is not supported in your browser
VIEW IN TELEGRAM